Combattere la maleducazione del pubblico

CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

il rispetto, primo fra tutti
io rimango colpito a vedere come gli anziani si rivolgevano l'uno all'altro, anche quando si conoscevano da tempo come compagni di lavoro: "signuria" (più grande), "sciuscettu" (più piccolo), "gnuru" (sempre più piccolo, ma con maggiore importanza del precedente).
Adesso come ci si rivolge?
"ao' "
Giorgio
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Messaggio da Giorgio »

Ao, Carlo, :lol: ,
siamo sicuri che siano dei principi di questo tipo che hanno sorretto questi canti nei secoli?
Secondo me, no.
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Secondo me si, anzi, anche ! Un atteggiamento di rispetto verso le persone e verso le cose é secondo me la base per il mantenimento anche delle tradizioni.
suonatorejones
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Messaggio da suonatorejones »

scusate le domande che sono volutamente provocatorie, tanto che forse non condivido neanche io ciò che sto dicendo...

E' giusto porre dei vincoli alla musica?

Mi spiego meglio:

Credo che sia contro natura porre dei limiti all'interpretazione e alla reinterpretazione di brani che fanno parte del patrimonio di ognuno di noi. Marcare delle frontiere alla musica non é errato? Probabilmente é normale che chi si trova su un palco cerca di interpretare, oltre che la tradizione, anche i propri "movimenti intestini" :) , e quelli del proprio pubblico.

L'errore che sempre più spesso si commette é quello di dire che sul palco suona un gruppo di musica TRADIZIONALE, quando si tratta soltanto di un gruppo che cerca nelle sue radici l'ispirazione per tracciare nuove strade...
In questo modo, tutto diventa tradizione e quando il pubblico si trova di fronte la tradizione vera, la rigetta...non ha orecchie per ascoltare.

A questo punto l'errore é duplice:

1) i gruppi dovrebbero smetterla di nascondersi dietro lo stendardo della tradizione...venirne fuori...affermare, magari, che la musica popolare é bella ma che spesso é solo la base di partenza, l'humus da cui si attinge per fare musica nuova
[u:d90ed2a074](chi non ama le reinterpretazioni può starsene a casa quando suona quel gruppo)[/u:d90ed2a074]

2) Smetterla di pretendere che a tutti piaccia la musica popolare...é cosa per pochi del settore... non tutti sono preparati ad ascoltarla.
[u:d90ed2a074](chi non ama la musica tradizionale può starsene a casa quando suona quel gruppo)[/u:d90ed2a074]

E' come mettere nella stessa pentola gruppi di musica punk e gruppi di musica metal (probabilmente da un concerto del genere ne uscirebbero tanti di fischi e botti)...eppure la radice é la stessa.

Ma chi fa musica di tradizione ha chiari interessi economici nel tuffarsi nel grande calderone del neo-tarantismo; chi reinterpreta, spesso non ha coscienza nello spiegare al pubblico cosa sta facendo.
Tutti sotto braccio ad arranfare il più possibile...poi ci si lamenta del pubblico, che forse ha più di una ragione per non capire.
suonatorejones
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Iscritto il: 21 settembre 2005, 17:13

Messaggio da suonatorejones »

ooops, ho dimenticato una considerazione...

proprio quest'estate ho fatto un po' di giri per ascoltare un po' di musica dal vivo. uno dei concerti a cui ho partecipato mi ha paritcolarmente colpito sotto l'aspetto che stiamo trattando in questo post.

C'era tanta gente, di tutte le età  e di tutte le classi...

Un gruppo sul palco (preferisco non fare nomi)portava al prossimo la propria idea di musica.
- un anziano (tanto per tornare all'idea un po' falsata dal mito della sapienza senile) urlando si lamentava della caduta di stile di quel gruppo che, abbandonate le vecchie note e gli antichi canti, ha deciso di fare il grande passo e cominciare a proporre cose nuove...
- poco prima ero stato assordato da un gruppo di pankabbestia che incitava il gruppo precedente a togliersi dai...piedi perché le battute su tamburello erano scese sotto la soglia consentita...la canzone non era una pizzica, insomma.

Con questo voglio dire che se da una parte all'ignoranza e alla maleducazione della gente é difficile mettere fine, dall'altra bisogna accettare anche qualche fischio e qualche disappunto se si decide di partecipare a manifestazioni di questo tipo.
Se si vuol fare parte di un movimento così vasto e variegato, bisogna prendersi anche le conseguenze... o no?
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