quali stornelli conosci? Scrivili qua!
Cari amici di forum.
Premesso che non sono un esperto ne con punto interrogativo (?) ne con punto esclamativo (!)
ma un semplice appassionato.
Ecco le mie riflessioni notturne.
L'idea é davvero interessante. Pero' vorrei porre' le seguenti domande:
1) L'area interessata e' il sud Italia?
2) Questo database, credo che si tratti di cio', é consultabile, sara' consultabile da tutti,
chiunque ne puo' fare qualunque uso del materiale raccolto?
3) Ci sarà almeno un codice etico da leggere, qualcuno si porrà la domanda su come trattare il materiale, registrazioni, diritti etc. etc.? Mi riallaccio al discorso fatto da Raheli un annetto fa'.
Dico cio' perche' basta dare qualcosa gratuitamente (ma veramente poco) per passara dalla carica di Generale a quella di Brigadiere infine di Sciampagnone, lo dico senza nessun riferimento particolare.
Fase propositiva:
1) Potrei dare il mio modestissimo contributo via mail alla definizione della struttura dei dati by e-mail.
2) Poi suggeirei di aggiungere un "campo" , per riportare in formato abc notaion (questa notazione permette di scrivere la musica in formato testo, quindi poi riconvertirla nel formalismo normale - pentagramma - in formato pdf/ps oppure in formato midi) i brani in cui c'e' anche la musica. Per chi conosce la musica questa notazione é banale, non per me quindi.
Volendo, potrei riportare un esempio.
Riporto una serenata già nota a Carlok ed a Ialma: "A la fonestra affacciati" - "Alla finestra affaciati"
Provenienza: Montella (AV)
Io qua voglio cantane
'Nzicché spontarrai la luna
Si Dio mi rai fortuna
Puro a tene m aggia piglià .
Songo sonate l unnici
S abbicina la mezza notte
Oi nà© filice notte
Mi oglio arritirà .
A la fonestra affacciati
Quando ti rico roe parole
Menami no farzoletto
Quando m assuco lo mio sudor.
Sott a la tua finestra
'Nge songo stato cchiù re n ora
E tu faoza traritora
Non m hai uluto apri.
Stanotte non aggio rurmuto
Pe ti fane sto litratto:
Ohì Né fattura m ha fatto,
Perciò la notte non pozzo rurmì.
A la fonestra affacciati
E menammi no vasiddro:
Rimmi si ruormi o vigli
O puramente si pienzi a me.
Tutti la notte rormeno
Sulo io non dormo mai",
Pensanno a te, mia cara,
Non pozzo arreposà
Apri ssa fonestreddra,
Perché no la uò aprì
Contenta sto uaglione
E no la fa cchiù murì.
Traduzione:
Io qui voglio cantare
Finchà© spunterà la luna
Se Dio mi darà fortuna
A te mi devo sposare
Sono suonate le undici
Si avvicina la mezzanotte
Oh felice notte
Voglio rientrare
Alla finestra affacciati
qundo ti dico due parole
buttami un falzoletto
quando m'asgiugo il mio sudor
Sotto la tua finestra
Ci sono stato più di un ora
Tu falsa e traditrice
Non mi hai voluto aprire
Questa notte non ho dormito
Per farti questo ritratto
Oh fattura ni hai fatto
Così la notte non posso dormire
Alla finestra affacciati
E lanciami un bacino
Dimmi se dormi o vegli
O se pensi a me
Tutti la notte dormono
Solo io non dormo mai
Pensando a te mia cara
Non posso riposare
Apri quella finestrella
Perchà© non vuoi aprirla
Accontenta questo ragazzo
E non farlo più soffrire.
Saluti.
Premesso che non sono un esperto ne con punto interrogativo (?) ne con punto esclamativo (!)
ma un semplice appassionato.
Ecco le mie riflessioni notturne.
L'idea é davvero interessante. Pero' vorrei porre' le seguenti domande:
1) L'area interessata e' il sud Italia?
2) Questo database, credo che si tratti di cio', é consultabile, sara' consultabile da tutti,
chiunque ne puo' fare qualunque uso del materiale raccolto?
3) Ci sarà almeno un codice etico da leggere, qualcuno si porrà la domanda su come trattare il materiale, registrazioni, diritti etc. etc.? Mi riallaccio al discorso fatto da Raheli un annetto fa'.
Dico cio' perche' basta dare qualcosa gratuitamente (ma veramente poco) per passara dalla carica di Generale a quella di Brigadiere infine di Sciampagnone, lo dico senza nessun riferimento particolare.
Fase propositiva:
1) Potrei dare il mio modestissimo contributo via mail alla definizione della struttura dei dati by e-mail.
2) Poi suggeirei di aggiungere un "campo" , per riportare in formato abc notaion (questa notazione permette di scrivere la musica in formato testo, quindi poi riconvertirla nel formalismo normale - pentagramma - in formato pdf/ps oppure in formato midi) i brani in cui c'e' anche la musica. Per chi conosce la musica questa notazione é banale, non per me quindi.
Volendo, potrei riportare un esempio.
Riporto una serenata già nota a Carlok ed a Ialma: "A la fonestra affacciati" - "Alla finestra affaciati"
Provenienza: Montella (AV)
Io qua voglio cantane
'Nzicché spontarrai la luna
Si Dio mi rai fortuna
Puro a tene m aggia piglià .
Songo sonate l unnici
S abbicina la mezza notte
Oi nà© filice notte
Mi oglio arritirà .
A la fonestra affacciati
Quando ti rico roe parole
Menami no farzoletto
Quando m assuco lo mio sudor.
Sott a la tua finestra
'Nge songo stato cchiù re n ora
E tu faoza traritora
Non m hai uluto apri.
Stanotte non aggio rurmuto
Pe ti fane sto litratto:
Ohì Né fattura m ha fatto,
Perciò la notte non pozzo rurmì.
A la fonestra affacciati
E menammi no vasiddro:
Rimmi si ruormi o vigli
O puramente si pienzi a me.
Tutti la notte rormeno
Sulo io non dormo mai",
Pensanno a te, mia cara,
Non pozzo arreposà
Apri ssa fonestreddra,
Perché no la uò aprì
Contenta sto uaglione
E no la fa cchiù murì.
Traduzione:
Io qui voglio cantare
Finchà© spunterà la luna
Se Dio mi darà fortuna
A te mi devo sposare
Sono suonate le undici
Si avvicina la mezzanotte
Oh felice notte
Voglio rientrare
Alla finestra affacciati
qundo ti dico due parole
buttami un falzoletto
quando m'asgiugo il mio sudor
Sotto la tua finestra
Ci sono stato più di un ora
Tu falsa e traditrice
Non mi hai voluto aprire
Questa notte non ho dormito
Per farti questo ritratto
Oh fattura ni hai fatto
Così la notte non posso dormire
Alla finestra affacciati
E lanciami un bacino
Dimmi se dormi o vegli
O se pensi a me
Tutti la notte dormono
Solo io non dormo mai
Pensando a te mia cara
Non posso riposare
Apri quella finestrella
Perchà© non vuoi aprirla
Accontenta questo ragazzo
E non farlo più soffrire.
Saluti.
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Caro Montar,
i problemi che poni sarebbero di molto limitati se il databse conterrebbe solo "testi" (ed eventuali commenti di chi insierisce). Anche in questo caso, comunque, ci sarebbe da riflettere sul codice etico, ad esempio, citare sempre le fonti bibliografiche da cui si attinge (laddove esistono). Non credo che citare una parte di una pubblicazione dia problemi. Mi propongo di fare una piccola ricerca su questo. ciao
i problemi che poni sarebbero di molto limitati se il databse conterrebbe solo "testi" (ed eventuali commenti di chi insierisce). Anche in questo caso, comunque, ci sarebbe da riflettere sul codice etico, ad esempio, citare sempre le fonti bibliografiche da cui si attinge (laddove esistono). Non credo che citare una parte di una pubblicazione dia problemi. Mi propongo di fare una piccola ricerca su questo. ciao
La semplice "catalogazione" non penso generi problemi di copyright ... certo se qualcuno ne facesse usi diversi (a fini di lucro) penso che questo si, potrebbe generare problemi..xchi invece volesse inserire materiale "proprio" e tutelarsi in qualche maniera on-line ormai é comune usare le "creative commons" (cfr. http://www.creativecommons.it/ per quelle applicabili alla legislazione italiana sui diritti d'autore)..le citazioni delle fonti, quando possibile, é sempre bene inserirle...
x montar, per le modalità di accesso puoi vedere in linea wikipedia e farti un'idea
x montar, per le modalità di accesso puoi vedere in linea wikipedia e farti un'idea
Ho già posto questa domanda alla community, ma nn ho riceuto risposta forse eprché il post é morto subito dopo... vabbé:
come si chiamano di preciso quegli stornelli del tipo:
Nazzi nazzu nazzu la paparina cu lu lapazzu....
dato che hanno una struttura diversa avranno credo io un nome divverso da quelli classi ci tipo:
Lu tamburreddhu miu vinne de Roma....
e sopratutto quale é il nome specifico di questi ultimi, credo la domanda sia chiara...
gradirei risposta...
ringrazio in anticipo...
(ho riaperto questo posto anche per riportarlo all'attenzione di tutti, dato che é da un po che é inattivo anche se molto interessante)
come si chiamano di preciso quegli stornelli del tipo:
Nazzi nazzu nazzu la paparina cu lu lapazzu....
dato che hanno una struttura diversa avranno credo io un nome divverso da quelli classi ci tipo:
Lu tamburreddhu miu vinne de Roma....
e sopratutto quale é il nome specifico di questi ultimi, credo la domanda sia chiara...
gradirei risposta...
ringrazio in anticipo...
(ho riaperto questo posto anche per riportarlo all'attenzione di tutti, dato che é da un po che é inattivo anche se molto interessante)
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Giannino, possiamo evitare le risposte acide e prive di utilità ? Ovviamente mi rivolgo a te come a tutti gli altri utenti del forum: se non avete voglia di rispondere ad una domanda che vi sembra noiosa o dalla risposta scontata, oppure avete qualche antipatia personale verso la persona che ha posto la domanda, semplicemente NON RISPONDETE. Un silenzio é molto più dignitoso di un inutile frastuono.
Ritornando nel merito della domanda, che comunque é OT rispetto a questa discussione, per quanto riguarda la mia poca esperienza so che non c'é una precisa "nomenclatura" degli stornelli, anzi, esattamente il contrario. Un abile cantore sa usare gli stornelli comunemente usati per la pizzica pizzica anche su melodie diverse. Più che di stornelli si parla di "arie", le quali possono cambiare non solo in base alla musica che accompagna il canto, ma anche da paese a paese.
Il discorso, insomma, é molto più complicato
Ritornando nel merito della domanda, che comunque é OT rispetto a questa discussione, per quanto riguarda la mia poca esperienza so che non c'é una precisa "nomenclatura" degli stornelli, anzi, esattamente il contrario. Un abile cantore sa usare gli stornelli comunemente usati per la pizzica pizzica anche su melodie diverse. Più che di stornelli si parla di "arie", le quali possono cambiare non solo in base alla musica che accompagna il canto, ma anche da paese a paese.
Il discorso, insomma, é molto più complicato
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
Nazzu nazzu nazzu é una ninna nanna.
Il canto originale (da cui sono tratte le versioni di riproposta odierne) é stato registrato a Scorrano nel 1978 da Annunziata Giannotta.
Ricerca ad opera di Brizio Montinaro.
Pubblicato in Musiche e canti popolari del Salento vol. 2 nel 1978, collana Albatros dell'Editoriale Sciascia di Rozzano (Mi) e ripubblicato nel 2002 (EA06).
Traccia n. 1
Come dice Carlo, i testi sono adattabili.
Quindi nessuno si meravigli di ascoltare parte del testo cantato a pizzica o a stornelli.
Il canto originale (da cui sono tratte le versioni di riproposta odierne) é stato registrato a Scorrano nel 1978 da Annunziata Giannotta.
Ricerca ad opera di Brizio Montinaro.
Pubblicato in Musiche e canti popolari del Salento vol. 2 nel 1978, collana Albatros dell'Editoriale Sciascia di Rozzano (Mi) e ripubblicato nel 2002 (EA06).
Traccia n. 1
Come dice Carlo, i testi sono adattabili.
Quindi nessuno si meravigli di ascoltare parte del testo cantato a pizzica o a stornelli.
Ultima modifica di raheli il 21 febbraio 2006, 17:55, modificato 1 volta in totale.
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- Località: Felline (LE)
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Il tipo di strofe riportate all'attenzione da Frag sono molto belle, me ne vengono in mente altre:
NIZZI NIZZI NIZZI CU L'ACQUA TE MARE FACIMU LI RIZZI
LI RIZZI 'NCANNULATI FANNU BACIARE LI 'NAMURATI
TURI TURI TURI SU DE LECCE LI SONATURI
LA ZITA TE SCURRANU BEDDHA MIA TAMME LA MANU
TO TO TO STA PASSA LA ZITA TU 'NTONI CALO'
VA VISTUTA CU PANNI TE ZITA 'NOTNI CALO' STA PASSA LA ZITA
FILI FILI FILI CI GE' BEDDHI COJI FILI
(...non mi ricordo come continua...)
Una piccola variante di questo tipo di strofe si trova in una cosiddetta Ninnarella registrata da Alan Lomax (Italian Tresury. Puglia: the Salento). Pare si tratti di canti che servivano per "divertire" i bambini o distrarli quando si facevano male (procedo a memoria, non ho con me in questo momento il libretto del CD):
NA NI NA COMU LIMU CUMBINA'
CU LA SPINA LU PETE COMU IMU CAMMINA'
NA NI NA L'ERA DIRE E L'ERA FA'
LA ZITA TI QUANNANZI NU LA MANNU CHIUI DHIDDA'
E NINNI NINNI NINNI NINNI NINNI NINNI NA'
LA BEDDHA TE LA MAMMA NO LA MANNU CHIUI DHIDDA'
E RITI RITI RITITI UI FIMMINE CA RITITI
NA CRAPA OPPA E ZOMPA COMU SARTA LI PARITI
NIZZI NIZZI NIZZI CU L'ACQUA TE MARE FACIMU LI RIZZI
LI RIZZI 'NCANNULATI FANNU BACIARE LI 'NAMURATI
TURI TURI TURI SU DE LECCE LI SONATURI
LA ZITA TE SCURRANU BEDDHA MIA TAMME LA MANU
TO TO TO STA PASSA LA ZITA TU 'NTONI CALO'
VA VISTUTA CU PANNI TE ZITA 'NOTNI CALO' STA PASSA LA ZITA
FILI FILI FILI CI GE' BEDDHI COJI FILI
(...non mi ricordo come continua...)
Una piccola variante di questo tipo di strofe si trova in una cosiddetta Ninnarella registrata da Alan Lomax (Italian Tresury. Puglia: the Salento). Pare si tratti di canti che servivano per "divertire" i bambini o distrarli quando si facevano male (procedo a memoria, non ho con me in questo momento il libretto del CD):
NA NI NA COMU LIMU CUMBINA'
CU LA SPINA LU PETE COMU IMU CAMMINA'
NA NI NA L'ERA DIRE E L'ERA FA'
LA ZITA TI QUANNANZI NU LA MANNU CHIUI DHIDDA'
E NINNI NINNI NINNI NINNI NINNI NINNI NA'
LA BEDDHA TE LA MAMMA NO LA MANNU CHIUI DHIDDA'
E RITI RITI RITITI UI FIMMINE CA RITITI
NA CRAPA OPPA E ZOMPA COMU SARTA LI PARITI
E rutulì rutulì rutulà t'ha misu allu pizzulu, ma c'é t'ha misu a ffa
lu zitu iu lu tegnu lu zitu iu lu tegnu lu zitu iu lu tegnu di te c'é n'aggiu ffà ...
E rutulì rutulì rutulà t'ha misu allu pizzulu, ma c'é t'ha misu a ffa
l'amore é na rutella l'amore é na tutella lamore é na rutella che gira gira e va...
sono un po diversi ed hanno una ritmica completamente diversa de tutti gli stornelli presentati in questo post, ma essendo tradizionali della mia zona (credo proprio del mio paese) penso che questo sia il posto giusto per scriverli...
lu zitu iu lu tegnu lu zitu iu lu tegnu lu zitu iu lu tegnu di te c'é n'aggiu ffà ...
E rutulì rutulì rutulà t'ha misu allu pizzulu, ma c'é t'ha misu a ffa
l'amore é na rutella l'amore é na tutella lamore é na rutella che gira gira e va...
sono un po diversi ed hanno una ritmica completamente diversa de tutti gli stornelli presentati in questo post, ma essendo tradizionali della mia zona (credo proprio del mio paese) penso che questo sia il posto giusto per scriverli...
Ehi!!!!
E che vi siete fermati????
E che esiste solo il Salento in Puglia????
Ve ne dico qualcuno di Martina e alcuni in italiano, così li potete cantare.
Baci baci! Damiano
Ti affacci alla finestra, ricamatrice,
m'hai ricamato il petto della camicia.
Non mi chiamare vecchio, se no mi danno,
chiamami ragazzino di quindic'anni.
Dalla finestra mia si vede Roma,
si vede il Santo Padre con la corona (questa se la cantate avrete tutti i comunisti addosso!).
Io canto gli stornelli che ne so tanti,
chi ne sa più di me si faccia avanti.
Io canto gli stornelli e stornellina,
chi ne sa più di me jé nu cretina (area di Laterza).
Io canto gli stornelli sull'amore,
che tutti sull'amore vanno a finire.
Io canto gli stornelli alla fiorentina,
canto le bellezze delle signorine.
Ah jole jole,
na mannà ca nà te vole,
na jé ca nà te vole,
ma sé peccenne pe ffà l'amore.
Ah ni ni,
jé berafatte u ninne mì,
jé berafatte davvere
quanne se miette le ruobbe nere.
Ah ni ni,
jé frabbecatore u ninne mì,
sta frabbeche u caséne
alla scennote d'i Pauléne.
Pe' veniro da te salto un cancelle,
so' fatte la lotte contro quattro liona (da Tomma Tomme di Massimiliano Morabito)
Quattre liona minz'a lu jazze,
e statte zitte tu facce de cazze (nostra variazione! ah ah ah)
Ciao!!!
E che vi siete fermati????
E che esiste solo il Salento in Puglia????
Ve ne dico qualcuno di Martina e alcuni in italiano, così li potete cantare.
Baci baci! Damiano
Ti affacci alla finestra, ricamatrice,
m'hai ricamato il petto della camicia.
Non mi chiamare vecchio, se no mi danno,
chiamami ragazzino di quindic'anni.
Dalla finestra mia si vede Roma,
si vede il Santo Padre con la corona (questa se la cantate avrete tutti i comunisti addosso!).
Io canto gli stornelli che ne so tanti,
chi ne sa più di me si faccia avanti.
Io canto gli stornelli e stornellina,
chi ne sa più di me jé nu cretina (area di Laterza).
Io canto gli stornelli sull'amore,
che tutti sull'amore vanno a finire.
Io canto gli stornelli alla fiorentina,
canto le bellezze delle signorine.
Ah jole jole,
na mannà ca nà te vole,
na jé ca nà te vole,
ma sé peccenne pe ffà l'amore.
Ah ni ni,
jé berafatte u ninne mì,
jé berafatte davvere
quanne se miette le ruobbe nere.
Ah ni ni,
jé frabbecatore u ninne mì,
sta frabbeche u caséne
alla scennote d'i Pauléne.
Pe' veniro da te salto un cancelle,
so' fatte la lotte contro quattro liona (da Tomma Tomme di Massimiliano Morabito)
Quattre liona minz'a lu jazze,
e statte zitte tu facce de cazze (nostra variazione! ah ah ah)
Ciao!!!
-
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- Iscritto il: 14 aprile 2006, 9:48
- Località: irpinia
Sturnielli
Ciaoo...Io ne so molti...Ma non so se si possono cantare sul tamburo, perché da noi in irpinia li cantiamo lenti sull'organetto. Ce ne sono di sabato Santo, di ingiuria, di amore, "sporchi"...Ve ne dò un assaggo misto...Non so se capite il dialetto..
Vulessa sallì ngielo si potessa
co na scalella ri triciento passa
arriv'a la metà e si rompessa
mbrazza a nennella mia me retrovassa
Me oglio jì a 'nzorà a Montefrasca
me la vogl'jì a piglià na frascaiola
non faci nienta ca nu tene frasca
basta ca tene la cantina freshca
me oglio jì a 'nzorà a lo Ciliento
me la vogl'jì a piglià na celentana
nu faci nienta ca nu tene nienta
basta ca tene la vonnella sana
E' megl'a piglià na bella senza nienti
e nò na brutta co denari tanti
ca chi la brutta pe la robba se piglia
vace pe méte grano e méte paglia
la nnamoata mia é na bellina
ca lu sole e la fatìa me l'arruina
ma che m'oglio cantà , nu tengo voce
la voce l'aggio persa a le fornace
*******
T'hai fatta la suttana
te l'hai fatta arrecamata
ca sotta ce stace la fonte
ca richiama lu nammorato
Come si fatta ianca
mer pari na ricotta
te oglia rà na botta
andò mi piace a mena
lu tengo nu bello lietta
cu tanta campaniella
quanno ne jammo a curquà
li campanielli hamma fa sonà
dint'a na casarella
ce stace na mamma e na figlia
ca suonno mai ni piglia
pensanno semb'a tena
Vulessa sallì ngielo si potessa
co na scalella ri triciento passa
arriv'a la metà e si rompessa
mbrazza a nennella mia me retrovassa
Me oglio jì a 'nzorà a Montefrasca
me la vogl'jì a piglià na frascaiola
non faci nienta ca nu tene frasca
basta ca tene la cantina freshca
me oglio jì a 'nzorà a lo Ciliento
me la vogl'jì a piglià na celentana
nu faci nienta ca nu tene nienta
basta ca tene la vonnella sana
E' megl'a piglià na bella senza nienti
e nò na brutta co denari tanti
ca chi la brutta pe la robba se piglia
vace pe méte grano e méte paglia
la nnamoata mia é na bellina
ca lu sole e la fatìa me l'arruina
ma che m'oglio cantà , nu tengo voce
la voce l'aggio persa a le fornace
*******
T'hai fatta la suttana
te l'hai fatta arrecamata
ca sotta ce stace la fonte
ca richiama lu nammorato
Come si fatta ianca
mer pari na ricotta
te oglia rà na botta
andò mi piace a mena
lu tengo nu bello lietta
cu tanta campaniella
quanno ne jammo a curquà
li campanielli hamma fa sonà
dint'a na casarella
ce stace na mamma e na figlia
ca suonno mai ni piglia
pensanno semb'a tena
Stornelli dell'aria brindisina:
e comu balla bene la mamma cu lu tata
a pedi cucchi cucchi alla scasata
com'aggiu fa lu pane cra matina
la jatta m'a pisciatu sobbra la farina
com'aggiu fa lu pane cra matina
no tegnu ne luatu e ne farina
de la finestra mia si vede roma
si vede su santu papa e la corona
comu me pari bella sta matina
ca t'a bevutu l'acqua ti li rose
lu tamburellu mia chinu de rose
ca faci scazzicare le carose
nui sciamu a ripa ripa de lu mare
lu core n'é cadutu ntra la rena
lu core ntra la rena vosi pijare
ca s'é miscatu sopra sangu e rena
auelì uelì uelà bellu l'amori e ci lu sapi fà
e ci no lu sapì fari cunfidenzia no n'ha dari
ci li da la cunfidenzia c'é la mamma ca ci penza
tutti questi li ho sentiti cantare da ciro galeone (zirretta) di grottaglie
e comu balla bene la mamma cu lu tata
a pedi cucchi cucchi alla scasata
com'aggiu fa lu pane cra matina
la jatta m'a pisciatu sobbra la farina
com'aggiu fa lu pane cra matina
no tegnu ne luatu e ne farina
de la finestra mia si vede roma
si vede su santu papa e la corona
comu me pari bella sta matina
ca t'a bevutu l'acqua ti li rose
lu tamburellu mia chinu de rose
ca faci scazzicare le carose
nui sciamu a ripa ripa de lu mare
lu core n'é cadutu ntra la rena
lu core ntra la rena vosi pijare
ca s'é miscatu sopra sangu e rena
auelì uelì uelà bellu l'amori e ci lu sapi fà
e ci no lu sapì fari cunfidenzia no n'ha dari
ci li da la cunfidenzia c'é la mamma ca ci penza
tutti questi li ho sentiti cantare da ciro galeone (zirretta) di grottaglie
errore mio, la terzultma strofa di quelli postati fa parte di un'intera serie di stornelli:
E nui sciamu alla madonna di la croci
lu granu si sta meti culla fauci
e nui sciamo a ripa ripa de lu mare
lu core n'é cadutu 'ntra la rena
e lu core 'ntra la rena vosi pijare
ca s'é miscatu sopra sangu e rena
nui sciamu alla madonna ripusata
a core a core colla nnamurata
e tu madonna mia de la funtana
quannu lu giurnu tuo damme na mano
damme lu core fammelo cchia lu vero amore
e andiamo avanti...
E nui sciamu alla madonna di la croci
lu granu si sta meti culla fauci
e nui sciamo a ripa ripa de lu mare
lu core n'é cadutu 'ntra la rena
e lu core 'ntra la rena vosi pijare
ca s'é miscatu sopra sangu e rena
nui sciamu alla madonna ripusata
a core a core colla nnamurata
e tu madonna mia de la funtana
quannu lu giurnu tuo damme na mano
damme lu core fammelo cchia lu vero amore
e andiamo avanti...
Una manciata di stornelli zuccheratissimi, ad uso e consumo degli innamorati:
Quando nasceste voi nacque un bel fiore
la luna si fermò nel camminare
le stelle si cangiorno di colore.
Quando nasceste voi nacque un giardino
l'odore si sentiva di lontano
di rose, di viole e di gelsomino.
Quando nasceste voi nacque bellezza
e battezzata foste alle chiare acque
la neve vi donò la sua bianchezza.
Alzando gli occhi al cielo vidi voi
subitamente me ne innamorai
in mezzo a tante stelle il sol vedei.
Ti voglio tanto ben, te ne vo' tanto
quando ti vedo il mio core é contento
quando mi dici addio mi scappa il pianto.
Tutta la notte in sogno mi venite
ditemi, bella mia, perchà© lo fate?
E chi viene da voi quando dormite?
Non so se io mi sciolgo o s'io mi lego
e s'io mi lego mi sciolgo pian piano
se mi sciolgo da voi la morte bramo.
Vola colomba quanto puoi volare
salisci in alto quanto puoi salire
tanto nelle mie braccia hai da cascare.
La buona sera ve la do col canto
e vi saluto voi, palma d'argento
che fra le belle ne portate il vanto.
Avete i ricciolin lunghi un dito
nel mezzo ce n'avete uno inorato
felice chi sarà 'l vostro marito.
O ragazzina dalle belle ciglia
ognun che passa a un angiolo v'agguaglia
vi voglion tutti ma nissun vi piglia.
E ti chiamano bella e bella sei
e come te non n'ho vedute mai
e se tu mi lassassi io morire.
Amore amore che m'hai fatto fare!
Di quindicianni m'hai fatto invaghire,
di babbo e mamma m'hai fatto scordare!
E da ultimo per gli amanti poco sinceri:
Te n'arricordi? mi giurasti al sole
d'amarmi sempre e non mi abbandonare
dove sono i tuoi giuri o traditore?
Nel mezzo al petto mio c'é un foglio scritto
c'é tutte le stranezze che m'hai fatto
e m'hai tradito come Giuda Cristo.
Quando nasceste voi nacque un bel fiore
la luna si fermò nel camminare
le stelle si cangiorno di colore.
Quando nasceste voi nacque un giardino
l'odore si sentiva di lontano
di rose, di viole e di gelsomino.
Quando nasceste voi nacque bellezza
e battezzata foste alle chiare acque
la neve vi donò la sua bianchezza.
Alzando gli occhi al cielo vidi voi
subitamente me ne innamorai
in mezzo a tante stelle il sol vedei.
Ti voglio tanto ben, te ne vo' tanto
quando ti vedo il mio core é contento
quando mi dici addio mi scappa il pianto.
Tutta la notte in sogno mi venite
ditemi, bella mia, perchà© lo fate?
E chi viene da voi quando dormite?
Non so se io mi sciolgo o s'io mi lego
e s'io mi lego mi sciolgo pian piano
se mi sciolgo da voi la morte bramo.
Vola colomba quanto puoi volare
salisci in alto quanto puoi salire
tanto nelle mie braccia hai da cascare.
La buona sera ve la do col canto
e vi saluto voi, palma d'argento
che fra le belle ne portate il vanto.
Avete i ricciolin lunghi un dito
nel mezzo ce n'avete uno inorato
felice chi sarà 'l vostro marito.
O ragazzina dalle belle ciglia
ognun che passa a un angiolo v'agguaglia
vi voglion tutti ma nissun vi piglia.
E ti chiamano bella e bella sei
e come te non n'ho vedute mai
e se tu mi lassassi io morire.
Amore amore che m'hai fatto fare!
Di quindicianni m'hai fatto invaghire,
di babbo e mamma m'hai fatto scordare!
E da ultimo per gli amanti poco sinceri:
Te n'arricordi? mi giurasti al sole
d'amarmi sempre e non mi abbandonare
dove sono i tuoi giuri o traditore?
Nel mezzo al petto mio c'é un foglio scritto
c'é tutte le stranezze che m'hai fatto
e m'hai tradito come Giuda Cristo.