SIAE e musica popolare
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Certo, Quirino, quando fai la denuncia dei redditi annuale, gli emolumenti percepiti con la musica e la danza, anche se sono sotto i 5.ooo, si aggiungono all'eventuale stipendio e li devi dichiarare (era questo che volevi dire?) perchਠun conto sono SIAE ed Enpals, un conto le tasse. Se ho capito male, chiedo scusa. Ciao!
Hai capito benissimo ronna, solo che se non superi certe cifre di incasso alla fine poi quando dichiari ci vai a rimettere (parlo per esperienza).
Questo perchਠse anche se ci hai solo 4 concerti all'anno che ti hanno pagato non al nero, per il fisco ਠcmq come se facessi due lavori.
C'ਠpoi anche la questione legale della compatibilità e fino a che punto con le altre professioni.
Questo perchਠse anche se ci hai solo 4 concerti all'anno che ti hanno pagato non al nero, per il fisco ਠcmq come se facessi due lavori.
C'ਠpoi anche la questione legale della compatibilità e fino a che punto con le altre professioni.
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Ciao, Quirino! Riassumo qui quanto pizzicagnolo ed io abbiamo scritto sul forum di Alfonso Toscano il 12-3-2007; naturalmente, questa ਠ"una" delle vie, la "nostra" scelta ed esperienza, non necessariamente la migliore...
Per la Siae: non tocca al musicista, ma all'organizzatore o al gestore del locale interessarsene; comunque, il repertorio anonimo di tradizione popolare viene considerato di pubblico dominio e NON ਠsoggetto al pagamento del diritto d'autore. Il musicista deve solo compilare il borderò, prima dell'esibizione; o fare l'autocertificazione o liberatoria SIAE in altri casi particolari. Dal 1* gennaio 2007 per i musicisti lavoratori che versano già i contributi non serve più l agibilità Enpals, se stanno nei limiti annui d incasso dei 5.ooo euro. Noi effettuiamo come tu dici la "prestazione occasionale" esente IVA ai sensi dell art. 5 DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni , sulla quale viene effettuata alla fonte la ritenuta d acconto. Poi entro maggio i Comuni (che funzionano da sostituti d imposta) ci mandano i documenti che comprovano l avvenuto versamento e che noi alleghiamo all annuale denuncia dei redditi; tali emolumenti si sommano allo stipendio e paghiamo le tasse secondo l aliquota che ci spetta pagare. Ci troviamo abbastanza bene. Se sei un prof (per altre professioni non so), non c ਠincompatibilità , ma dovresti preventivamente inoltrare richiesta scritta al Preside in cui chiedi di autorizzarti a svolgere una prestazione artistica occasionale fuori dall orario di lavoro.
Ho capito che con la prestazione occasionale e la ritenuta d'acconto, quando dichiari stipendio e redditi da altri lavori, poi a volte ci rimetti, perchਠponiamo (le cifre che dirò sono puramente di fantasia, non me le ricordo) che tu col tuo solo stipendio paghi le tasse al 33% e invece, aggiungendo i soldi degli spettacoli, le devi pagare al 39%, questa percentuale non la paghi SOLO sugli spettacoli, ma su TUTTi i redditi, compreso lo stipendio e a volte, come tu dici, va a finire che non conviene. Ciò che mi viene in mente ਠun'unica altra soluzione, non scevra da elementi negativi anch'essa:
iscriversi a un associazione senza scopo di lucro che s interessa di tutta la parte normativa, amministrativa e fiscale e sei in una botte di ferro, perchਠlo spettacolo lo fatturano loro e le tasse le pagano loro, tu versi solo un tot a spettacolo, sia nell incassare il cachet dello spettacolo che nello spendere soldi per strumenti, libri ecc. utilizzi i loro bollettini; ma alla fine, se un giorno vuoi uscirne, di chi sono le chitarre se sono state fatturate a nome dell associazione?
Ciao!
Per la Siae: non tocca al musicista, ma all'organizzatore o al gestore del locale interessarsene; comunque, il repertorio anonimo di tradizione popolare viene considerato di pubblico dominio e NON ਠsoggetto al pagamento del diritto d'autore. Il musicista deve solo compilare il borderò, prima dell'esibizione; o fare l'autocertificazione o liberatoria SIAE in altri casi particolari. Dal 1* gennaio 2007 per i musicisti lavoratori che versano già i contributi non serve più l agibilità Enpals, se stanno nei limiti annui d incasso dei 5.ooo euro. Noi effettuiamo come tu dici la "prestazione occasionale" esente IVA ai sensi dell art. 5 DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni , sulla quale viene effettuata alla fonte la ritenuta d acconto. Poi entro maggio i Comuni (che funzionano da sostituti d imposta) ci mandano i documenti che comprovano l avvenuto versamento e che noi alleghiamo all annuale denuncia dei redditi; tali emolumenti si sommano allo stipendio e paghiamo le tasse secondo l aliquota che ci spetta pagare. Ci troviamo abbastanza bene. Se sei un prof (per altre professioni non so), non c ਠincompatibilità , ma dovresti preventivamente inoltrare richiesta scritta al Preside in cui chiedi di autorizzarti a svolgere una prestazione artistica occasionale fuori dall orario di lavoro.
Ho capito che con la prestazione occasionale e la ritenuta d'acconto, quando dichiari stipendio e redditi da altri lavori, poi a volte ci rimetti, perchਠponiamo (le cifre che dirò sono puramente di fantasia, non me le ricordo) che tu col tuo solo stipendio paghi le tasse al 33% e invece, aggiungendo i soldi degli spettacoli, le devi pagare al 39%, questa percentuale non la paghi SOLO sugli spettacoli, ma su TUTTi i redditi, compreso lo stipendio e a volte, come tu dici, va a finire che non conviene. Ciò che mi viene in mente ਠun'unica altra soluzione, non scevra da elementi negativi anch'essa:
iscriversi a un associazione senza scopo di lucro che s interessa di tutta la parte normativa, amministrativa e fiscale e sei in una botte di ferro, perchਠlo spettacolo lo fatturano loro e le tasse le pagano loro, tu versi solo un tot a spettacolo, sia nell incassare il cachet dello spettacolo che nello spendere soldi per strumenti, libri ecc. utilizzi i loro bollettini; ma alla fine, se un giorno vuoi uscirne, di chi sono le chitarre se sono state fatturate a nome dell associazione?
Ciao!
Ultima modifica di RonnaPaulina il 29 settembre 2007, 19:20, modificato 2 volte in totale.
- Livio
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[quote:8b29412940="RonnaPaulina"]Dal 1* gennaio 2007 per i musicisti lavoratori che versano già i contributi non serve più l agibilità Enpals, se stanno nei limiti annui d incasso dei 5.ooo euro.[/quote:8b29412940]
L'importo dovrebbe essere riferibile ad un singolo ente e non al totale dell'intero anno. Mi date conferma?
L'importo dovrebbe essere riferibile ad un singolo ente e non al totale dell'intero anno. Mi date conferma?
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Livio, la "retribuzione annua lorda" noi l'abbiamo intesa in senso restrittivo, cioਠse fai uno spettacolo col Comune di Scandiano a 600 euro lordi, uno col Comune di Castenaso a 700 ecc., secondo noi si cumulano, e quando arrivi a 5.000 stop; non posso percepire in un anno 3.500 euro da Scandiano, 4.000 da Castenaso e 2.000 da Sassuolo o altro Ente erogatore o committente... perchਠin tutto fanno 9.500.
Però, dobbiamo confessarti che nella pratica il problema per noi non si ਠancora mai posto... quindi ti consigliamo di verificare ulteriormente!
Ciao!
Però, dobbiamo confessarti che nella pratica il problema per noi non si ਠancora mai posto... quindi ti consigliamo di verificare ulteriormente!
Ciao!
[quote:5ee4b04b51="RonnaPaulina"]
iscriversi a un associazione senza scopo di lucro che s interessa di tutta la parte normativa, amministrativa e fiscale e sei in una botte di ferro, perchਠlo spettacolo lo fatturano loro e le tasse le pagano loro, tu versi solo un tot a spettacolo, sia nell incassare il cachet dello spettacolo che nello spendere soldi per strumenti, libri ecc. utilizzi i loro bollettini; ma alla fine, se un giorno vuoi uscirne, di chi sono le chitarre se sono state fatturate a nome dell associazione?
[/quote:5ee4b04b51]
Grazie per le info però da risposte sorgono anche altre domande.
1) Queste associazioni quanto si pigliano a spettacolo? P.es. variano in base all'incasso o ਠuna percentuale fissa?
2) L'iscrizione ਠa singoli o tutto il gruppo? E se ਠtutto il gruppo, il gruppo deve essere una associazione a sua volta o può essere semplicemente una associazione di fatto senza registrazione e statuto?
3) Ma per l'acquisto degli strumenti sei obbligato? Voglio dire a parte che uno ci ha già i suoi ma poi quando uno va a suonare devi per forza usare strumenti fatturati a loro?
4)Se si usa questa formula anche in questo caso devi comunicare sul posto di lavoro la tua seconda attività ?
iscriversi a un associazione senza scopo di lucro che s interessa di tutta la parte normativa, amministrativa e fiscale e sei in una botte di ferro, perchਠlo spettacolo lo fatturano loro e le tasse le pagano loro, tu versi solo un tot a spettacolo, sia nell incassare il cachet dello spettacolo che nello spendere soldi per strumenti, libri ecc. utilizzi i loro bollettini; ma alla fine, se un giorno vuoi uscirne, di chi sono le chitarre se sono state fatturate a nome dell associazione?
[/quote:5ee4b04b51]
Grazie per le info però da risposte sorgono anche altre domande.
1) Queste associazioni quanto si pigliano a spettacolo? P.es. variano in base all'incasso o ਠuna percentuale fissa?
2) L'iscrizione ਠa singoli o tutto il gruppo? E se ਠtutto il gruppo, il gruppo deve essere una associazione a sua volta o può essere semplicemente una associazione di fatto senza registrazione e statuto?
3) Ma per l'acquisto degli strumenti sei obbligato? Voglio dire a parte che uno ci ha già i suoi ma poi quando uno va a suonare devi per forza usare strumenti fatturati a loro?
4)Se si usa questa formula anche in questo caso devi comunicare sul posto di lavoro la tua seconda attività ?
[quote:7ecea069e3="RonnaPaulina"]
Per la Siae: non tocca al musicista, ma all'organizzatore o al gestore del locale interessarsene; comunque, il repertorio anonimo di tradizione popolare viene considerato di pubblico dominio e NON ਠsoggetto al pagamento del diritto d'autore. Il musicista deve solo compilare il borderò, prima dell'esibizione; o fare l'autocertificazione o liberatoria SIAE in altri casi particolari.
[/quote:7ecea069e3]
Lo stesso quì.
1) Significa che se arriva un controllo coloro che suonano non corrono guai?
2) Non si ਠquindi obbligati a esere iscritti siae per poter suonare pubblicamente, basta compilare il borderò o fare l'autocertificazione di volta in volta?
3) Qulai sono i casi particolari in cui si fa l'autocertificazione? Più su si diceva che tutte le volte che si fa musica tradizionale.
Per la Siae: non tocca al musicista, ma all'organizzatore o al gestore del locale interessarsene; comunque, il repertorio anonimo di tradizione popolare viene considerato di pubblico dominio e NON ਠsoggetto al pagamento del diritto d'autore. Il musicista deve solo compilare il borderò, prima dell'esibizione; o fare l'autocertificazione o liberatoria SIAE in altri casi particolari.
[/quote:7ecea069e3]
Lo stesso quì.
1) Significa che se arriva un controllo coloro che suonano non corrono guai?
2) Non si ਠquindi obbligati a esere iscritti siae per poter suonare pubblicamente, basta compilare il borderò o fare l'autocertificazione di volta in volta?
3) Qulai sono i casi particolari in cui si fa l'autocertificazione? Più su si diceva che tutte le volte che si fa musica tradizionale.
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Sempre "secondo me, secondo la mia fallibile opinione e la mia limitata esperienza" e prendendo tutto con le dovute pinze; qui ci saranno senz'altro tante altre persone in grado di fornire informazioni più sicure, tecniche e dettagliate della mia:
Queste associazioni quanto si pigliano a spettacolo?
Di solito una percentuale, ma dipende dall Associazione, ti conviene sentire direttamente da qualcuna di loro; abitando così lontani, le varie realtà possono essere molto differenti e non si può generalizzare.
L'iscrizione ਠa singoli o tutto il gruppo? S iscrive il gruppo.
Il gruppo deve essere una associazione? No.
Ma per l'acquisto degli strumenti sei obbligato?
No, no, no, volevo solo dire che per l Associazione (che fa la ricevuta per i ricavi di tutti gli spettacoli di tutti i soci), alla fine le entrate devono complessivamente pareggiare le uscite e i ricavi degli spettacoli costituire soltanto un rimborso spese e non un utile economico; per cui i soci, nei loro normali acquisti "musicali", aiutano a loro volta l Associazione a scaricare delle spese. Ma non ਠche il "singolo" gruppo deve per forza dimostrare di spendere tanto quanto incassa, il totale ਠgenerale, ci pensa l'Associazione, se voi spendete meno, ci sarà qualcuno che dimostra di spendere di più...
(Strumenti) Voglio dire a parte che uno ci ha già i suoi ma poi quando uno va a suonare devi per forza usare strumenti fatturati a loro?
No, no, usi i tuoi! Solo se ne compri degli altri nuovi, un microfono che si ਠrotto, le corde, dischi, libri, stages, aggiornamenti, ... tutte le spese connesse con la musica, che noi non avendo partita IVA normalmente non possiamo scaricare, fatturi su bollettini dell Associazione, sempre per aiutarla a pareggiare entrate e uscite come detto prima. Qui però sta la parte che non mi convince, personalmente...
Se si usa questa formula anche in questo caso devi comunicare sul posto di lavoro la tua seconda attività ?
No, perchਠ(omissis, te ne ho scritto in privato) nel tempo libero vivaddio puoi associarti e divertirti come ti pare ed esercitare attività artistiche non retribuite.
SIAE: Significa che se arriva un controllo coloro che suonano non corrono guai?
Esatto, se coloro che suonano hanno già compilato il borderò dato loro dall organizzatore o l autocertificazione. E qui dovremmo essere tutti solidali: troppi organizzatori chiedono: "Ma fate voi tutti i giri, alla SIAE ecc? " "NO!" ਠla risposta, queste incombenze non toccano a noi, se dovessimo perdere anche delle ore o giornate di lavoro per fare quello che non ci compete, a quanto dovremmo vendere uno spettacolo? Ma tutti dovremmo agire così, non abbiate paura di dire anche dei "NO"... Recentemente uno ci ha chiesto: "Ma voi siete a posto con la SIAE?" "Siete VOI che dovete essere a posto con la SIAE, non noi..." Tu quando sei stato puntuale, hai suonato/cantato bene, hai compilato borderò o autocertificazione, hai pagato le tue tasse, ... sei a posto.
Non si ਠquindi obbligati a essere iscritti siae per poter suonare pubblicamente?
No! Se ti danno il borderò da compilare, dietro, dove c ਠscritto "Componenti iscritti SIAE" ci tiri una bella riga obliqua.Perchਠ(come diceva un forumista) puoi trovare il caso di un organizzatore che preferisce pagare lo stesso, allora affari suoi, tu compili il borderò e nella colonna "autori" ci metti: "tradizionale" o "di pubblico dominio"...
Quali sono i casi particolari in cui si fa l'autocertificazione? Più su si diceva che tutte le volte che si fa musica tradizionale.
Sì, ma parlavo anche di Liberatoria SIAE che ਠuna cosa diversa. Per curiosità , ecco un caso particolare (ma non so quanto interessante ...) :
All' Agenzia S.I.A.E. di...
Io sottoscritto (nome e cognome, luogo e data di nascita, luogo e indirizzo di residenza, codice fiscale) DICHIARO di essere l'autore dello spettacolo dal titolo "!!!!!!!!.." presentato il giorno !!!!.. in località !!!!!!.. , in quanto le storie illustrate e raccontate, le musiche, i canti e i giochi eseguiti provengono dal repertorio infantile, popolare, tradizionale di cui ho direttamente memoria e sono stati da me assemblati (o altro sinonimo se preferisci) in modo da non ledere alcun diritto d autore. DICHIARO inoltre di non essere iscritto alla S.I.A.E. e sollevo pertanto la S.I.A.E. stessa da ogni e qualunque responsabilità in merito alla tutela dell'opera presentata.
In fede
Sempre "secondo me, secondo la mia fallibile opinione e la mia limitata esperienza" e prendendo tutto con le dovute pinze; qui ci saranno senz'altro tante altre persone in grado di fornire informazioni più sicure, tecniche e dettagliate della mia.
Ciao!
Queste associazioni quanto si pigliano a spettacolo?
Di solito una percentuale, ma dipende dall Associazione, ti conviene sentire direttamente da qualcuna di loro; abitando così lontani, le varie realtà possono essere molto differenti e non si può generalizzare.
L'iscrizione ਠa singoli o tutto il gruppo? S iscrive il gruppo.
Il gruppo deve essere una associazione? No.
Ma per l'acquisto degli strumenti sei obbligato?
No, no, no, volevo solo dire che per l Associazione (che fa la ricevuta per i ricavi di tutti gli spettacoli di tutti i soci), alla fine le entrate devono complessivamente pareggiare le uscite e i ricavi degli spettacoli costituire soltanto un rimborso spese e non un utile economico; per cui i soci, nei loro normali acquisti "musicali", aiutano a loro volta l Associazione a scaricare delle spese. Ma non ਠche il "singolo" gruppo deve per forza dimostrare di spendere tanto quanto incassa, il totale ਠgenerale, ci pensa l'Associazione, se voi spendete meno, ci sarà qualcuno che dimostra di spendere di più...
(Strumenti) Voglio dire a parte che uno ci ha già i suoi ma poi quando uno va a suonare devi per forza usare strumenti fatturati a loro?
No, no, usi i tuoi! Solo se ne compri degli altri nuovi, un microfono che si ਠrotto, le corde, dischi, libri, stages, aggiornamenti, ... tutte le spese connesse con la musica, che noi non avendo partita IVA normalmente non possiamo scaricare, fatturi su bollettini dell Associazione, sempre per aiutarla a pareggiare entrate e uscite come detto prima. Qui però sta la parte che non mi convince, personalmente...
Se si usa questa formula anche in questo caso devi comunicare sul posto di lavoro la tua seconda attività ?
No, perchਠ(omissis, te ne ho scritto in privato) nel tempo libero vivaddio puoi associarti e divertirti come ti pare ed esercitare attività artistiche non retribuite.
SIAE: Significa che se arriva un controllo coloro che suonano non corrono guai?
Esatto, se coloro che suonano hanno già compilato il borderò dato loro dall organizzatore o l autocertificazione. E qui dovremmo essere tutti solidali: troppi organizzatori chiedono: "Ma fate voi tutti i giri, alla SIAE ecc? " "NO!" ਠla risposta, queste incombenze non toccano a noi, se dovessimo perdere anche delle ore o giornate di lavoro per fare quello che non ci compete, a quanto dovremmo vendere uno spettacolo? Ma tutti dovremmo agire così, non abbiate paura di dire anche dei "NO"... Recentemente uno ci ha chiesto: "Ma voi siete a posto con la SIAE?" "Siete VOI che dovete essere a posto con la SIAE, non noi..." Tu quando sei stato puntuale, hai suonato/cantato bene, hai compilato borderò o autocertificazione, hai pagato le tue tasse, ... sei a posto.
Non si ਠquindi obbligati a essere iscritti siae per poter suonare pubblicamente?
No! Se ti danno il borderò da compilare, dietro, dove c ਠscritto "Componenti iscritti SIAE" ci tiri una bella riga obliqua.Perchਠ(come diceva un forumista) puoi trovare il caso di un organizzatore che preferisce pagare lo stesso, allora affari suoi, tu compili il borderò e nella colonna "autori" ci metti: "tradizionale" o "di pubblico dominio"...
Quali sono i casi particolari in cui si fa l'autocertificazione? Più su si diceva che tutte le volte che si fa musica tradizionale.
Sì, ma parlavo anche di Liberatoria SIAE che ਠuna cosa diversa. Per curiosità , ecco un caso particolare (ma non so quanto interessante ...) :
All' Agenzia S.I.A.E. di...
Io sottoscritto (nome e cognome, luogo e data di nascita, luogo e indirizzo di residenza, codice fiscale) DICHIARO di essere l'autore dello spettacolo dal titolo "!!!!!!!!.." presentato il giorno !!!!.. in località !!!!!!.. , in quanto le storie illustrate e raccontate, le musiche, i canti e i giochi eseguiti provengono dal repertorio infantile, popolare, tradizionale di cui ho direttamente memoria e sono stati da me assemblati (o altro sinonimo se preferisci) in modo da non ledere alcun diritto d autore. DICHIARO inoltre di non essere iscritto alla S.I.A.E. e sollevo pertanto la S.I.A.E. stessa da ogni e qualunque responsabilità in merito alla tutela dell'opera presentata.
In fede
Sempre "secondo me, secondo la mia fallibile opinione e la mia limitata esperienza" e prendendo tutto con le dovute pinze; qui ci saranno senz'altro tante altre persone in grado di fornire informazioni più sicure, tecniche e dettagliate della mia.
Ciao!
Potrebbe interessarCi?
Ho ricevuto giorni fa questa mail:
PETIZIONE
Ricevo e trasmetto.
http://www.petitiononline.com/enpals/
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministero delle Finanze Al
Ministero dei Beni Culturali
Gentile Presidente,
Le scriviamo per segnalarLe una gravissima ingiustizia tributaria che da
molti anni si perpetua ai danni dei musicisti che - come noi - esercitano la
loro professione nell'attività concertistica.
Per ogni concerto tenuto in Italia, la legge ci obbliga a versare all'Enpals
una percentuale del nostro cachet, e anche gli enti organizzatori devono
pagare un'ulteriore quota. In totale, per ogni nostro concerto viene versato
all'Enpals più del 30% del nostro cachet, ma, in pratica, nessuno di noi
avrà mai diritto alla pensione da parte dell'Enpals.
Infatti, la legge prevede che la pensione per la nostra categoria
professionale venga erogata dopo almeno 20 anni di contributi, e per
raggiungere un anno occorrono 120 giornate lavorative. Poichਠgeneralmente
un concerto viene conteggiato come una giornata contributiva, per
raggiungere un anno di contributi sarebbero necessari circa 120 concerti
effettuati in Italia con regolari contributi versati. Per raggiungere la
quota necessaria per la pensione, ossia 20 anni, sono quindi necessari 2400
concerti effettuati in Italia: un traguardo che nella storia della Repubbica
Italiana forse nessun concertista classico ਠmai riuscito a raggiungere.
Infatti la nostra professione prevede che i concerti siano preceduti da un
lungo periodo di preparazione (che l'Enpals evidentemente ignora), e per di
più molti di noi svolgono la propria attività principalmente all'estero, la
quale si solito non rientra nei conteggi Enpals.
Noi versiamo ogni anno all'Enpals molto di più delle trattenute
previdenziali di gran parte degli impiegati statali, e, se la legge non
cambia, non solo non avremo mai la pensione pubblica, ma neanche ci verrà
restituita l'enorme cifra versata invano. Alcuni di noi hanno chiamato il
call center dell'Enpals per chiedere chiarimenti, e ci ਠstato confermato
quanto sopra, e addirittura gli stessi impiegati Enpals ci hanno suggerito
di provvedere in proprio ad una pensione privata, visto che altrimenti
resteremo senza.
Questa ਠsolo una delle varie ingiustizie che subiamo da parte del Fisco
italiano: tra Enpals, ritenuta d'acconto, Iva e altre trattenute, più del
60% dei nostri cachet ਠversato in tasse. E, sia all'estero che in Italia,
spesso costiamo agli organizzatori molto di più dei nostri colleghi
stranieri, i quali godono di molte agevolazioni che a noi non sono concesse.
Chiediamo, dunque, le seguenti modifiche alla normativa che regola la
tassazione della nostra attività :
- L'abolizione del limite minimo di 120 giornate contributive annuali per
ottenere il diritto alla pensione. La pensione, come già avviene nella
maggior parte degli altri paesi europei, deve essere proporzionale alla
somme versate all'Enpals, e indipendente dal numero di giornate
contributive.
- L'introduzione di un regime fiscale speciale per i musicisti
professionisti, che tenga conto delle caratteristiche essenziali della
produzione del reddito; la possibilità di ottenere il modulo E 101, come per
i nostri colleghi stranieri; il recupero totale delle tasse pagate
all'estero; l'introduzione di meccanismi di detrazione fiscale degli oneri
sostenuti, quali le spese di trasferimento e soggiorno.
La ringraziamo per la Sua preziosa considerazione, augurandoci che con il
Suo aiuto sia possibile risolvere al più presto questa paradossale
situazione, che per molti versi ਠcontraria ai principi della Costituzione
Italiana.
PER FIRMARE ANDATE QUI
http://www.petitiononline.com/enpals/
PETIZIONE
Ricevo e trasmetto.
http://www.petitiononline.com/enpals/
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministero delle Finanze Al
Ministero dei Beni Culturali
Gentile Presidente,
Le scriviamo per segnalarLe una gravissima ingiustizia tributaria che da
molti anni si perpetua ai danni dei musicisti che - come noi - esercitano la
loro professione nell'attività concertistica.
Per ogni concerto tenuto in Italia, la legge ci obbliga a versare all'Enpals
una percentuale del nostro cachet, e anche gli enti organizzatori devono
pagare un'ulteriore quota. In totale, per ogni nostro concerto viene versato
all'Enpals più del 30% del nostro cachet, ma, in pratica, nessuno di noi
avrà mai diritto alla pensione da parte dell'Enpals.
Infatti, la legge prevede che la pensione per la nostra categoria
professionale venga erogata dopo almeno 20 anni di contributi, e per
raggiungere un anno occorrono 120 giornate lavorative. Poichਠgeneralmente
un concerto viene conteggiato come una giornata contributiva, per
raggiungere un anno di contributi sarebbero necessari circa 120 concerti
effettuati in Italia con regolari contributi versati. Per raggiungere la
quota necessaria per la pensione, ossia 20 anni, sono quindi necessari 2400
concerti effettuati in Italia: un traguardo che nella storia della Repubbica
Italiana forse nessun concertista classico ਠmai riuscito a raggiungere.
Infatti la nostra professione prevede che i concerti siano preceduti da un
lungo periodo di preparazione (che l'Enpals evidentemente ignora), e per di
più molti di noi svolgono la propria attività principalmente all'estero, la
quale si solito non rientra nei conteggi Enpals.
Noi versiamo ogni anno all'Enpals molto di più delle trattenute
previdenziali di gran parte degli impiegati statali, e, se la legge non
cambia, non solo non avremo mai la pensione pubblica, ma neanche ci verrà
restituita l'enorme cifra versata invano. Alcuni di noi hanno chiamato il
call center dell'Enpals per chiedere chiarimenti, e ci ਠstato confermato
quanto sopra, e addirittura gli stessi impiegati Enpals ci hanno suggerito
di provvedere in proprio ad una pensione privata, visto che altrimenti
resteremo senza.
Questa ਠsolo una delle varie ingiustizie che subiamo da parte del Fisco
italiano: tra Enpals, ritenuta d'acconto, Iva e altre trattenute, più del
60% dei nostri cachet ਠversato in tasse. E, sia all'estero che in Italia,
spesso costiamo agli organizzatori molto di più dei nostri colleghi
stranieri, i quali godono di molte agevolazioni che a noi non sono concesse.
Chiediamo, dunque, le seguenti modifiche alla normativa che regola la
tassazione della nostra attività :
- L'abolizione del limite minimo di 120 giornate contributive annuali per
ottenere il diritto alla pensione. La pensione, come già avviene nella
maggior parte degli altri paesi europei, deve essere proporzionale alla
somme versate all'Enpals, e indipendente dal numero di giornate
contributive.
- L'introduzione di un regime fiscale speciale per i musicisti
professionisti, che tenga conto delle caratteristiche essenziali della
produzione del reddito; la possibilità di ottenere il modulo E 101, come per
i nostri colleghi stranieri; il recupero totale delle tasse pagate
all'estero; l'introduzione di meccanismi di detrazione fiscale degli oneri
sostenuti, quali le spese di trasferimento e soggiorno.
La ringraziamo per la Sua preziosa considerazione, augurandoci che con il
Suo aiuto sia possibile risolvere al più presto questa paradossale
situazione, che per molti versi ਠcontraria ai principi della Costituzione
Italiana.
PER FIRMARE ANDATE QUI
http://www.petitiononline.com/enpals/
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[quote:727c575f8e="tamburellista"]Io, invece, se ਠpossibile, vorrei avere dei chiarimenti per quanto concerne coloro che fanno musica solo per hobby....
GRAZIE![/quote:727c575f8e]
Dicesi "dilettante", ma forse tu rientri anche nelle categorie "minorenni" e "studenti"?; già detto, ma leggi bene qui sotto in questo elenco di domande frequenti - e relative risposte - redatto dalla Senatrice Helga Thaler Ausserhofer, promotrice (assieme tra gli altri al Senatore Giuliano Barbolini) dell emendamento alla legge finanziaria. MOLTO INTERESSANTE PER TUTTI IL N 7.
1. Quando entra in vigore la nuova norma ENPALS?
Con l'entrate in vigore della Finanziaria, cioਠdal 1° gennaio 2007
2. Chi usufruisce della nuova norma ENPALS?
Musicisti dilettanti, che siano studenti, pensionati e tutti coloro che sono già iscritti ad una forma previdenziale obbligatoria e che, come musicisti dilettanti, percepiscano compensi annui inferiore a 5.000,00 euro.
3. Fino a che ammontare ਠvalida la norma ENPALS?
Fino ad un reddito annuo lordo di 5.000,00 euro.
5. Se supero il limite ENPALS, il prossimo anno sono automaticamente considerato musicista professionista e devo pagare l'ENPALS?
No, ogni anno viene considerato autonomamente.
6. Se supero il limite di 5.000,00 euro, devo pagare i contributi ENPALS?
Se ਠstudente, o pensionato o ਠiscritto ad una gestione previdenziale obbligatoria, deve pagare solo per l'importo che supera i 5.000,00 euro.
7. Come devo comportarmi se viene fatto un controllo ENPALS durante una manifestazione?
Le manifestazioni devono in ogni caso essere segnalate alla SIAE. Normalmente di questo se ne occupa l'organizzatore. Se viene eseguito un controllo devo dire agli ispettori che il mio reddito come musicista dilettante non supera i 5.000,00 euro e che ho un'assicurazione previdenziale, o che sono studente, o che ho meno di 18 anni o che sono pensionato. Basta un'autodichiarazione informale. Questa dichiarazione però deve essere esatta, altrimenti si rischia una denuncia.
8. ...
9. ...
10. Devo dare all'organizzatore questa dichiarazione?
Non ਠnecessario, però ਠmeglio poter presentare tali documenti a un eventuale controllo.
11. Come calcolo il mio stipendio con l'organizzatore?
Se il gruppo non ਠuna società o simile, ogni musicista separatamente deve fare i conti con l'organizzatore tramite nota spese.
12. La ritenuta d'acconto per il mio compenso la paga l'organizzatore?
Si, il versamento deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento della nota spesa. Esempio: Esibizione il 5 gennaio, pagamento il 6 gennaio - la ritenuta d'acconto deve essere pagata entro il 16 febbraio tramite F24.
13. ...
14. Quando devo presentare all'organizzatore la nota spese? Devo poterla presentare il giorno dell' esibizione stessa?
No, la nota spese può anche essere presentata dopo l'esibizione, però prima del pagamento.
15. ...
16. La nota spese deve essere allegata alla mia dichiarazione dei redditi?
Una copia della nota spese con l'attestato di pagamento della ritenuta d'acconto dell' organizzatore deve essere conservata ed esibita, se richiesta dall'ufficio delle entrate.
17. Devo richiedere la conferma del pagamento della ritenuta d'acconto? Quando la ricevo?
L'organizzatore ਠtenuto a consegnare la conferma al musicista.
18. Cose succede se l'organizzatore non paga la ritenuta d'acconto o non me la consegna?
Il musicista non può detrarre la ritenuta d'acconto e per l'organizzatore sono previste delle sanzioni.
19. Come si calcola l'importo della ritenuta d'acconto?
Semplice. Compenso 100,00 euro - ritenuta d'acconto 20% (20,00 euro) - versamento al musicista 80,00 euro.
Nel sito ci sono anche due allegati: Autodichiarazione per musicisti dilettanti e Modulo per pagamento con ritenuta d'acconto
tratto da: www.musicplus.it/activities/enpals.htm
GRAZIE![/quote:727c575f8e]
Dicesi "dilettante", ma forse tu rientri anche nelle categorie "minorenni" e "studenti"?; già detto, ma leggi bene qui sotto in questo elenco di domande frequenti - e relative risposte - redatto dalla Senatrice Helga Thaler Ausserhofer, promotrice (assieme tra gli altri al Senatore Giuliano Barbolini) dell emendamento alla legge finanziaria. MOLTO INTERESSANTE PER TUTTI IL N 7.
1. Quando entra in vigore la nuova norma ENPALS?
Con l'entrate in vigore della Finanziaria, cioਠdal 1° gennaio 2007
2. Chi usufruisce della nuova norma ENPALS?
Musicisti dilettanti, che siano studenti, pensionati e tutti coloro che sono già iscritti ad una forma previdenziale obbligatoria e che, come musicisti dilettanti, percepiscano compensi annui inferiore a 5.000,00 euro.
3. Fino a che ammontare ਠvalida la norma ENPALS?
Fino ad un reddito annuo lordo di 5.000,00 euro.
5. Se supero il limite ENPALS, il prossimo anno sono automaticamente considerato musicista professionista e devo pagare l'ENPALS?
No, ogni anno viene considerato autonomamente.
6. Se supero il limite di 5.000,00 euro, devo pagare i contributi ENPALS?
Se ਠstudente, o pensionato o ਠiscritto ad una gestione previdenziale obbligatoria, deve pagare solo per l'importo che supera i 5.000,00 euro.
7. Come devo comportarmi se viene fatto un controllo ENPALS durante una manifestazione?
Le manifestazioni devono in ogni caso essere segnalate alla SIAE. Normalmente di questo se ne occupa l'organizzatore. Se viene eseguito un controllo devo dire agli ispettori che il mio reddito come musicista dilettante non supera i 5.000,00 euro e che ho un'assicurazione previdenziale, o che sono studente, o che ho meno di 18 anni o che sono pensionato. Basta un'autodichiarazione informale. Questa dichiarazione però deve essere esatta, altrimenti si rischia una denuncia.
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10. Devo dare all'organizzatore questa dichiarazione?
Non ਠnecessario, però ਠmeglio poter presentare tali documenti a un eventuale controllo.
11. Come calcolo il mio stipendio con l'organizzatore?
Se il gruppo non ਠuna società o simile, ogni musicista separatamente deve fare i conti con l'organizzatore tramite nota spese.
12. La ritenuta d'acconto per il mio compenso la paga l'organizzatore?
Si, il versamento deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento della nota spesa. Esempio: Esibizione il 5 gennaio, pagamento il 6 gennaio - la ritenuta d'acconto deve essere pagata entro il 16 febbraio tramite F24.
13. ...
14. Quando devo presentare all'organizzatore la nota spese? Devo poterla presentare il giorno dell' esibizione stessa?
No, la nota spese può anche essere presentata dopo l'esibizione, però prima del pagamento.
15. ...
16. La nota spese deve essere allegata alla mia dichiarazione dei redditi?
Una copia della nota spese con l'attestato di pagamento della ritenuta d'acconto dell' organizzatore deve essere conservata ed esibita, se richiesta dall'ufficio delle entrate.
17. Devo richiedere la conferma del pagamento della ritenuta d'acconto? Quando la ricevo?
L'organizzatore ਠtenuto a consegnare la conferma al musicista.
18. Cose succede se l'organizzatore non paga la ritenuta d'acconto o non me la consegna?
Il musicista non può detrarre la ritenuta d'acconto e per l'organizzatore sono previste delle sanzioni.
19. Come si calcola l'importo della ritenuta d'acconto?
Semplice. Compenso 100,00 euro - ritenuta d'acconto 20% (20,00 euro) - versamento al musicista 80,00 euro.
Nel sito ci sono anche due allegati: Autodichiarazione per musicisti dilettanti e Modulo per pagamento con ritenuta d'acconto
tratto da: www.musicplus.it/activities/enpals.htm
Ultima modifica di RonnaPaulina il 7 novembre 2007, 0:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: SIAE e musica popolare
Riapro questa discussione perch avrei voglia di capire una cosa. Qui si parla di borderaux per concerti, spettacoli ecc.
Qualcuno mi potrebbe delucidare sulle regole per la radiodiffusione della musica popolare?
Grazie in anticipo a chi saprà rispondermi.
Qualcuno mi potrebbe delucidare sulle regole per la radiodiffusione della musica popolare?
Grazie in anticipo a chi saprà rispondermi.