Informazioni sui corsi del Conservatorio di Lecce

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CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Carissimi amicidopo aver affrontato l'ennesima fatica universitaria, vedo più vicina l'uscita dal tunnel, e per questo faccio progettini su quello che farò quando avrò un po' più di tempo libero (lo so che é un illusione, ma lasciatemi illudere fino a quando non entrerò anch'io nel tragico mondo della disoccupazione)Vorrei chiedere a chi frequenta i corsi di Musica Popolare al conservatorio di Lecce maggiori informazioni su cosa viene insegnato. Ho saputo infatti che nei corsi non viene insegnato solo il repertorio salentino, ma anche altro. Mi interessa in particolare conoscere le vostre esperienze in merito al corso di tamburi a cornice, ma se qualcuno puo' dare anche altre testimonianze sugli altri corsi (ad esempio quello di organetto), ben vengainsomma, raccontatemi tutto[addsig]
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
federico.capone
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Messaggio da federico.capone »

Nu' studiare mutu![addsig]
monkcage
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Messaggio da monkcage »

I programmi ufficiali e le materie che si studiano al corso di musica popolare li potete trovale nel sito www.conservatoriolecce.it.
Per quanto riguarda l'organetto il docente é Mario Salvi, forse l'unico organettista che ha studiato per anni il repertorio organettistico del sud italia. Quasi tutte le lezioni sono singole ed il docente oltre a dare una preparazione di base comune, cerca di soddisfare le richieste dei singoli allievi. Pur essendo il primo anno di corso ho iniziato a studiare con lui tre anni fa . In questo periodo abbiamo affrontato il repertorio della bassa murgia. Quest'anno invece stiamo esaminando due tipi di tarantella la cosiddetta "Cardetula" della zona dell'aspromonte meridionale e l'ormai famosa tarantella di Montemarano. Le altre materie le ho purtroppo seguite molto poco perché abito a più di cento chilometri da lecce . Tra le materie da seguire abbiamo : tecniche vocali, analisi e pratica armonica e notazione, teoria e ritmica. Be a mio parere purtroppo i docenti delle materie in questione poco conoscono il repertorio tradizionale del sud italia e quindi l'unico loro intento é quello di darci una preparazione standard (purtroppo da conservatorio). Ovviamente sorgono alcune domande: che significa corso di musica popolare? di quale popolare parliamo? Oggi cosa c'é di più popolare della musica da discoteca?e qui entriamo in un tunnel senza uscita. in realtà  ancora non ho ben capito quale debba essere l'impronta che questo corso voglia dare. Io lo avrei chiamato "corso di strumenti popolari" più che corso di musica popolare comunque staremo a vedere. Ovviamente i due termini popolare e tradizionale non sono propriamente la stessa cosa anzi. Penso comunque che il titolo del corso abbia attirato più tipologie di allievi : da quelli che vogliono conoscere il repertorio della tradizione musicale del sud italia a coloro che vogliono suonare john lennon. Bella furbata!!! Giustamente molti di voi diranno che il conservatorio non può insegnare il repertorio tradizionale ma che si debba imparare direttamente dagli anziani. purtroppo però che ci piaccia o no la musica dei nostri nonni stà  scomparendo e noi tutti sappiamo che essa si trasforma così come si trasforma la società  e sicuramente quella odierna é molto diversa da quella di 50 anni fa. Non a caso siamo qui su internet a parlare di tradizioni!! Bella contraddizione non trovate? quindi cosa facciamo? Aspettiamo che gli ultimi testimoni di una cultura antica muoiano? E con loro le musiche ed i riti? Impariamo a ballare e a suonare nelle piazze dove i ripropositori suonano una musica che non c’era?
Da colui che é assetato di conoscenza l’appello e quello di creare prima di tutto un serio centro di ricerca etnografica ed etnomusicologica dove gli studiosi “collaborino” . Mi viene da piangere solo al pensiero che oggi qui in puglia la ricerca é fatta solo da “seri appassionati” e nulla di più e dove la gelosia individuale non permette una sana comparazione delle informazioni e quindi uno studio più “scientifico” . Unendo quindi le forze si potrebbe finalmente creare una specie di “grammatica della musica tradizionale”. Solo allora forse avrebbe senso creare un corso di musica popolare!!!
Dopo, ogni contaminazione, spregiudicata o meno, non recherebbe alcun danno alla memoria storica ma diventerebbe una semplice scelta del singolo artista assumendo un valore più estetico che storico. E non ci sarebbero le nostre solite ed ignorati discussioni su cosa era ed é la musica “popolare”.

Un saluto da Massimiliano
[addsig]
federico.capone
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Messaggio da federico.capone »

Scusate un momento, non ho studiato tradizioni popolari al conservatorio nà© in accademia... ma una cosa che ho imparato fin da subito é che le musiche, le tradizioni, le lingue... non muoiono! Al massimo si trasformano (ma questo é ovvio) fino a divenire, nella loro trasformazione estrema, altri prodotti originali.

Per quanto riguarda l'insegnamento in conservatorio della musica tradizionale non penso ci sia da scandalizzarsi... dopotutto (soprattutto negli States) già  si insegnano Jazz, Blues... Quello di cui ci si dovrebbe preoccupare, al massimo, é il fatto che, mentre negli States esiste, al fianco agli insegnamenti accademici (e checchà© se ne voglia colti), anche una cultura "popolare", cultura che nel Salento manca e, molto spesso, si confonde con una cultura "popolar-snob" (non me ne vogliate).[addsig]
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

(Carissimo Federico, anch'io, seguendo il tuo esempio, ho revisionato come segue il mio precedente intervento. Ciao ciao !)Caro Federico, " hai provato a chiederti se in questo mondo - dove sembra che tutto debba per forza cambiare in continuazione e dove molti si illudono ancora che il cambiamento sia un processo lineare di evoluzione e progresso verso una realtà  sempre più bella, luminosa, ricca, interessante e giusta - non esista invece qualcosa di davvero Grande, Bello Luminoso, Ricco, Interessante e Giusto che, al contrario delle misere manifestazioni temporanee, é invece Perenne ed Immutabile, e da cui anche l uomo di oggi e di domani può trarre forza, fiducia e pienezza spirituale ? Beh, fortunatamente c é chi ancora pensa che questa "cosa"  esista, e che sia, appunto, la Tradizione, concetto che sfugge completamente a molte vittime del pensiero moderno positivista e logico, tra le quali forse ci sei anche tu, e che individua un sistema di sapienza "primordiale" di tipo universale, analogico e simbolico, comune a tutti i popoli, di cui sono espressione le musiche, le danze, i riti, i simboli, i costumi, i luoghi e gli edifici sacri, le architetture, i suoni, i racconti, i vocaboli, i miti, le tecniche di guarigione e quant altro appartiene alle (apparentemente) diverse innumerevoli tradizioni popolari identificabili ancor oggi sulla faccia della Terra. Sebbene la Tradizione sia oggi in massima parte oscurata, specie in occidente, essa non é tuttavia ne scomparsa ne perduta (qualcuno potrebbe addirittura dire - o meglio cantare - che ! "é viva e non é morta"): la Tradizione - Perenne e Immutabile - é oggi semplicemente nascosta, ripiegata, velata; ciononostante essa continua a manifestarsi, molto spesso in modo inconsapevole, nelle numerosissime espressioni popolari delle tradizioni, non solo coreutico-musicali, fortunatamente superstiti su tutta la faccia della Terra ed anche nel nostro Salento.Nel quadro di questa superstizione (in senso etimologico) della Tradizione - Perenne ed Immutabile  - nelle diverse tradizioni popolari "viventi",  l espressione coreutico-musicale di una specifica tradizione popolare viene ad essere definita in maniera peculiare ed identitaria da specifici tempi, ritmi, scale, melodie, modalità , tonalità , canti, polifonie, strumenti musicali, modalità  esecutive, contesti esecutivi, significati rituali, passi, posture, etc., etc.Nel Salento abbiamo avuto la grande fortuna di imbatterci sino a pochi anni fa - e di poterci ancora imbattere oggi nonostante lo scetticismo positivista non sia d accordo - in un enorme patrimonio di tali superstizioni coreutico-musicali tradizionali identitarie: conoscerle, cercarle, recuperarle, catalogarle, studiarle, comprenderle, farle comprendere, riproporle fedelmente, mantenerle vive e fedelmente tramandarle é a mio avviso la responsabilità  primaria dell etnomusicologo o, in ogni caso, dell operatore culturale responsabile.Credo che la "mission" del Corso di Musica Popolare del Conservatorio di Lecce, pur con tutte le difficoltà  rappresentate da Monkcage, dovrebbe essere proprio questa.Mi piacerebbe, al riguardo, sapere se negli USA, oltre ad insegnare il blues nelle università  (cosa assolutamente encomiabile dal punto di vista culturale ma anche totalmente scollegata dal concetto di Tradizione sopra espresso), ci sia qualche ente che si preoccupa anche di fare vera ricerca etnografica sulle tradizioni coreutico-musicali delle popolazioni native del Nord America (tradizioni, in questo caso, davvero direttamente collegate alla Tradizione con la T maiuscola).Io credo di si.Per concludere, Federico, la mia opinione é che i vari Gino Petrachi e Sud Sound System (per andare da un estremo all altro), ma - perchà© no - anche Mascarimirì, meritino certamente di essere non solo amati, cantati, ballati e tutto quello che ci pare, ma persino studiati nelle Università : però soltanto per quello che sono realmente, cioé soltanto una delle tante possibili testimonianze culturali, di costume, e forse aventi anche una piccola valenza sociologica, di un brevissimo periodo transeunte della millenaria storia del nostro Salento.Tale eventuale studio accademico, però, non avrebbe ovviamente nulla a che vedere con i sopradetti concetti di Tradizione e di musica e danza tradizionale popolare.Dovremmo tutti essere consapevoli che questi nostri ultimi decenni rappresentano solo un piccolo granello nella montagna di sabbia che scorre nella clessidra della storia della nostra terra e del nostro popolo: a noi piccoli e presuntuosi uomini moderni, tutto ciò che sta sopra questo granello appare estremamente interessante, importante e foriero di magnifiche conseguenze sul futuro, soltanto perchà©, incidentalmente, ci é capitato di trascorrere sopra a questo stesso granello alcuni anni della nostra unica e preziosissima vita, ma in realtà  si tratta soltanto - appunto – di un piccolo insignificante granello di sabbia su una montagna e nulla più.Io non so, tra duecento anni, cosa resterà  del blues o cosa si proverà  ad ascoltare "Arcu te Pratu", ma sono invece sicuro che finanche tra duemila anni, malgrado noi piccoli uomini distruttivi che ci illudiamo di essere invece evoluti ed in evoluzione, la Tradizione sopravviverà  comunque e continuerà  a manifestarsi ancora nelle diverse tradizioni coreutico-musicali popolari superstiti, in attesa di poter un giorno - magari - tornare a svelarsi compiutamente.Sono anche certo, pensa un po te,  che tra le tradizioni coreutico-musicali popolari superstiti dell anno 4000 d.c., vi sarà  ancora nel mondo - dal Salento e sempre nonostante noi - il potente ed immortale suono di guarigione del tamburello che accompagna la danza del piccolo ragno ed il canto a Santu Paulu.E speriamo non solo quello.Federico, spero che tu non te ne abbia a male per le mie critiche e ti ricordo, in ogni caso, che la sfida amichevole a pizzica-scherma "culle disciate" é sempre valida (dopu magari ni scià  Ã¢â‚¬Ëœmbriacamu te paru).Ciao.Questo messaggio é stato modificato da: LUMAURIZIU, 05 Apr 2004 - 03:46 [addsig]
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Messaggio da federico.capone »

Caro Maurizio, ciao... riedito in questo modo l'articolo.

FedericoQuesto messaggio é stato modificato da: federico.capone, 01 Apr 2004 - 02:33 [addsig]
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Ok, Fede.  Per non tirarla troppo lunga nel forum, mi scuso per i fastidiosi riferimenti presenti nel mio precedente intervento (che ho cancellato).  Comunque la mia intenzione era solo quella di stimolarti a non affezionarti troppo alla tua teoria, in quanto correresti il rischio di cercare di ricondurre tutto ad essa, privandoti in partenza di altre possibilità . Il mio riferimento alla Tradizione non é casuale ed ha un preciso significato.... potresti anche provare a cercarlo Ti saluto con affetto.Questo messaggio é stato modificato da: LUMAURIZIU, 05 Apr 2004 - 03:43 [addsig]
monkcage
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Messaggio da monkcage »

Se avete letto bene ho scritto, tra le altre cose, che la società  si trasforma e con essa la musica. poi ho detto che certi riti stanno morendo. Mi sono a vostro avviso contraddetto? be allora vorrei citare una famosissima legge: nulla si crea e nulla si distrugge ma il tutto si trasforma!! quindi in realtà  anche la morte sarebbe una fase della trasformazione )
Faccio un esempio stupido : se io cambiassi look si potrebbe dire: massimo si é trasformato, ha cambiato look, ma si potrebbe anche dire: il vecchio massimo é morto. In sostanza, volevo semplicemente dire che molti modi di fare e concepire la musica della nostra tradizione non sono più in uso (o quasi) si rischia, quindi, la loro estinzione. Si saranno trasformati in qualcos’altro? Ok, va bene ma nel frattempo, dobbiamo studiare le tante fasi o tappe che potrebbero meglio spiegare la loro trasformazione. Prendiamo in esame ad es. uno strumento musicale inventato nel II secolo a.c. e diffuso in tutto l’estremo oriente: lo Sheng (organo a bocca). Nel XVIII secolo arriva in europa e da origine ad altri strumenti, tra i tanti mi viene in mente (guarda caso) l’organetto. in maniera semplicistica allora potrei dire che lo sheng é l’organetto del II secolo a.c. e così non avrei capito un cazzo della totale differenza dei due strumenti e dei mille passaggi che invece spiegherebbero la loro relazione. Questo comporterebbe l'estinzione della memoria storica dello sheng quindi in altre parole la sua morte. E quello che in pratica sta succedendo con la nostra cultura, molti parlano di naturale trasformazione e contaminazione ma se non studieremo i vari passaggi di essa non avremo coscienza del nostro passato. "Lo uccideremo" [addsig]
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Caro Massimo, certamente non sono riuscito a farmi capire ... ma molto umilmente (considerando che la musica non é propriamente il mio "campo" come lo é invece per te) credo di pensarla in modo molto simile al tuo.Saluti.[addsig]
monkcage
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Messaggio da monkcage »

Caro Maurizio, veramente quello che ho scritto é una risposta alle affermazioni di federico. Con la speranza di aver meglio spiegato quello che volevo intendere nel mio primo messaggio!!
Un saluto.


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