13 dic. Giornata Rete Italiana Cultura Popolare

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RonnaPaulina
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13 dic. Giornata Rete Italiana Cultura Popolare

Messaggio da RonnaPaulina »

Ricevo dal Carpino Folk Festival notizia di quest'iniziativa, che coinvolge diverse Province dal Sud al Nord Italia e intende "Mettere in rete la nostra cultura popolare e le nostre tradizioni. L evento, previsto per il prossimo 13 dicembre, nasce nell ambito di una convenzione siglata dal Ministero per i Beni Culturali e Province di Torino, Cuneo, Perugia, Rieti, Sassari, Foggia, Catania, Cosenza, L Aquila, Modena, Cesena-Forlì, Piacenza, Potenza, Roma, Rovigo.Obiettivo della giornata ਠquello di promuovere e valorizzare l eccellenza della cultura popolare. "
"In questa giornata abbiamo deciso di puntare sull anima folk e popolare che caratterizza la cultura garganica e di Capitanata. I cantori di Carpino rappresentano un pezzo di fondamentale importanza della nostra identità  culturale. Perciò, abbiamo pensato che fosse importante incentrare questo evento sull importanza del loro contributo culturale e sociale", afferma Manduzio.
...
Luciano Castelluccia: "... Abbiamo voluto esserci perchà© riteniamo che questa grande festa rappresenti un nuovo passo verso il riconoscimento da parte dell'Unesco del nostro patrimonio immateriale popolare tra i meritevoli di tutela e di valorizzazione.
Giovedì 13 dicembre vi proporremo quello stimolo primordiale ad esprimersi vocalmente più o meno connaturale all'uomo. ... suoni che ...non sono dettati solo dai più immediati bisogni, ma sono l'espressione di tutta una serie di sentimenti... sentimenti d'amore, a volte dal semplice 'canta che ti passa', oppure come dice un famoso strambotto 'la gente che mi sente cantare dice che ce l'ho contento il cuore, ma io in realtà  lo faccio per non bestemmiare'."
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Continua la sagra del: il mio ਠpiù bello del tuo.

(patrimonio immateriale, ovviamente)
pizzicagnolo
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Messaggio da pizzicagnolo »

RonnaPaulina, sei sempre la solita bacchettona! Ma NOI NO!!! :wink:
Perchਠdal comunicato ufficiale hai censurato proprio la parte più succosa, più precipua? Più intinsecamente legata alle tradizioni ORALI!?!?!
Cavolo, hai deluso i nostri migliori amici!
E come al solito, ora tocca a me togliere le castagne dal fuoco e metterci una pezza!

Ecco, amici, la parte censurata:

<< ...quello stimolo primordiale ad esprimersi vocalmente più o meno connaturale all'uomo. Quel qualcosa in forte vibrazione che parte dalla fronte e coinvolge il naso, la mandibola, i denti, la gola e giù per il petto fino alla pancia. ...... che forse corrispondono al CANTO DELL'UCCELLO... >>

:evil:
tarantafan
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Messaggio da tarantafan »

eh? :?:
Ultima modifica di tarantafan il 12 dicembre 2007, 22:24, modificato 1 volta in totale.
articolo6
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Messaggio da articolo6 »

Prima mi chiedevo come mai Carlo avesse deciso di non dare risalto a questa giornata che insieme a tutte le altre iniziative sono tutte volte a porre al centro del dibattito la musica popolare o come si preferisce ultimamente la musica di tradizione orale.
Dico va bene non possiamo sempre giudicare le scelte editoriali di Carlo, del resto questo ਠun portale salentino ed ਠgiusto che si dia maggiore spazio agli eventi che si realizzano nel nostro territorio o sono realizzati dai nostri esponenti nel resto d'Italia (anche se ormai si pubblicano solo le iniziative di Santoro, chissa cosa sarebbe successo se l'iniziativa in questione fosse stata promossa dall'Unci).
Poi leggo i vostri commenti ed allora incomincio a maturare l'idea che qui non stiamo più parlando di Carlo, ma stiamo parlando del lurido denaro e che in suo nome anche su questa comunità  si stanno componendo delle fazioni queste si per mostrare chi c'ਠl'ha più duro o più lungo, tant'ਠvero che non trovate altro argomento che ironizzare sulla "vostra" paura AUTOCENSURA, con affetto articolo6.

Credo che la stessa cosa abbia pensato Ronnapaulina quando ha deciso di riportare qui il comunicato o per lo meno cosi sono portato a pensare dal fatto che a differenza di Avvocatista non commenta le parole di apprezzamento (quanto mai) uscite da due politici anche se ormai incomincio a conoscere entrambi per non escludere a priori il gioco dei ruoli.

Tutto ciò premesso e premesso anche che seguo attentamente il lavoro del Carpino Folk Festival tra i primi a muoversi nella direzione della tutela dell'Unesco con molta trasparenza e alla luce del sole senza mai chiedere un "Archivio" tutto per loro, vi chiedo ma proprio con Castelluccia ve la dovete prendere. Ma insomma parla di immenso patrimonio "italiano" della cultura popolare, ma soprattutto parla di quella straordinaria "voglia di cantare", quella voglia che oggi giorno nessuno più ha, neanche chi lo fa di professione lo si può leggere qui stesso molte volte.
Cari signori Castelluccia parla di quella voglia che si manifestava in qualsiasi modo e in qualsiasi luogo, parla di quella voglia di esprimere quello che si ha dentro come oggi giorno, ahimà¨, fanno solo gli uccelli, di quella voglia che a differenza degli animali però non nasce da un immediato bisogno ma nasce dai sentimenti, dalla fatica e dall'incazzatura.
Ma voi che lo criticate vi siete accorti che Castelluccia per esaltare questa voglia "che parte dalla fronte e coinvolge il naso, la mandibola, i denti, la gola e giù per il petto fino alla pancia" non usa locuzioni garganiche ?
"Canta che ti passa" oppure "la gente che mi sente cantare dice che ce l'ho contento il cuore, ma io in realtà  lo faccio per non bestemmiare" sono pezzi di strambotti prevalentemente Ciociari.
Ma non finisce qui.
Voi proprio le cose belle non le volete leggere. Luciano Castelluccia parla anche de "l'urlo dell'uomo verrà  usato come sublime mezzo di seduzione". Parla cioਠdella forza espressiva dell'urlo.
A voi cultori della musica di tradizione orale non dovrebbe esservi sfuggito la tecnica dell'urlo.
L'urlo miei cari ਠla vibrazione della forza nella testa, qualcosa – ha ragione Castelluccia - di primordiale e assoluto che ਠservito all'uomo come arma di difesa e di assalto, e anche come mezzo di seduzione.
L'urlo ਠcome il ruggito delle belve, il grido dell'animale.
L'urlo era usato nei canti di lavoro ad esempio dei pescatori siciliani.
Le grida del capo venivano seguite dall'urlo all'unisono dell'equipaggio che vi lavorava insieme.
A questo modo di cantare, non si discostavano molti canti lucani e non si discostavano molto neanche i canti dei venditori ambulanti campani.

Mi sa tanto che sto Castelluccia bisognerà  tenerlo sottocontrollo, perchà© forse ne sa più di molti di noi.
Questo Castelluccia forse i vecchi cantori del sud li ascolta veramente e non come fanno molti di noi, tanto da essere stato fortemente colpito dal timbro di voce usato...cosi particolare e inusuale, lontano dal mondo accademico e dal moderno cantare leggero, da capire che esso può essere anche un sublime mezzo di seduzione.
Ultima modifica di articolo6 il 13 dicembre 2007, 20:28, modificato 1 volta in totale.
RonnaPaulina
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Messaggio da RonnaPaulina »

Per quel che mi riguarda, non essendovi Reggio E. tra le Province coinvolte, sono andata a guardarmi il programma della città  più vicina, Modena e il programma mi piace. Lo trascrivo, perchਠcosì magari altri emiliani del forum possono pensare di parteciparvi...

Modena: Giornata della cultura popolare, il Gruppo Emiliano in concerto,
intitolato "Transfolk", giovedì 13 dicembre nella chiesa di San Paolo a Modena , ore 21, l ingresso ਠlibero.

L iniziativa, curata dal Comitato festival delle Province, ha l obiettivo di riscoprire e tutelare le tradizioni e le diverse espressioni della cultura popolare.

«Tra i compiti che ci siamo dati come Provincia c ਠanche quello di valorizzare le ricchezze culturali e l identità  del nostro territorio – commenta Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura – guardando al futuro ma senza dimenticare le nostre radici. Questa festa ਠper noi l occasione di portare alla ribalta la storia, la cultura e la tradizione, anche musicale, che ci caratterizzano come emiliani e nello stesso tempo un modo per essere parte di un unione ideale con tante altre città  italiane».

Il Gruppo emiliano, in attività  fin dal 1979, ਠcomposto da Marco Chiappelli, chitarra, mandolino e voce; Paolo Giacomoni, violino, fisarmonica e voce; Roberto Losi, flauto, ocarine e voce; Gian Emilio Tassoni, contrabbasso e voce. Propone musica della tradizione emiliana precedente alla diffusione del ballo liscio nello stile dei musicisti di strada, in uno spettacolo dove presenza scenica, comicità  e coinvolgimento del pubblico ricoprono un ruolo fondamentale.
betsabea
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Messaggio da betsabea »

A me in effetti fa un po' paura!!Giovedì 13 dicembre
Perugia - 13 Province Italiane promuovono in contemporanea cultura e tradizioni.
Avrà  lo scopo di promuovere la neonata Rete Italiana di Cultura Popolare il grande evento, in programma per il giorno 13 dicembre 2007 che coinvolgerà  contemporaneamente 13 Province Italiane, promosso e organizzato dal Comitato Festival delle Province. Sarà  la Prima Giornata della Rete Italiana di Cultura Popolare.

Quella sera, ciascuna Provincia, proporrà  eventi o realtà  performative che, nel territorio specifico, rappresentano la maggiore espressione culturale e tradizionale.

Una grande festa, quella del 13 dicembre, che collegherà , come una rete, il nostro Paese sul tema della cultura e della tradizione. Il programma aPerugia prevede, presso il CERP – Centro Espositivo della Rocca Paolina, alle 21.00, l incontro titolato "Nello scenario della Convenzione UNESCO, strumenti della Provincia di Perugia per la valorizzazione della cultura popolare", con l intervento di Pier Luigi Neri "La messa in rete della cultura popolare: proposte e strumenti della Provincia di Perugia", di Tullio Seppilli "Le culture locali e i processi di globalizzazione" e di Giancarlo Baronti "Il multiforme volto della cultura popolare umbra". Saranno presentate alcune edizioni della rivista di Antropologia Culturale "Percorsi Umbri" a cui seguirà  la proiezione del filmato sulla Festa dei Ceri: Oltre il Tempo di Pier Luigi Neri e Gianluca Sannipoli. In contemporanea altre iniziative dello stesso genere avranno luogo a Roma, Piacenza, Rieti, Rovigo, Sassari, Torino, Cuneo, Foggia, Forlì, l Aquila, Modena e Cosenza.

La Giornata Nazionale viene presentata in conferenza stampa a Torino (5 dicembre) e a Roma (10 dicembre). "Proprio dall Umbria – ha affermato l Assessore Provinciale di Perugia alla Cultura Pier Luigi Neri - che ha esaltato in modo significativo le sue origini più antiche dandosi come simbolo i Ceri di Gubbio per valorizzare la sua articolata attuale identità , la Provincia di Perugia ha incrementato al massimo la più ampia conoscenza obiettiva di questa memoria, dando ampio spazio alla ricerca scientifica che recuperi le fonti e ne renda possibile una documentazione aggiornata e consultabile. In particolare, la Rivista Percorsi Umbri dedicata agli studi antropologici ed etnologici, valorizzata da un Comitato Scientifico presieduto dal Professor Tullio Seppilli, ਠuno strumento costante di aggiornamento della ricerca, a tutti gli effetti uno degli elementi centrali di una corretta attuazione delle modalità  conoscitive e di diffusione culturale contemplati dalla Convenzione Unesco in riferimento alla conoscenza e valiorizzazione dei beni immateriali di pregio universale. Spero che costituisca un esempio utile delle azioni istituzionali per rafforzare la Rete della Cultura Popolare".

La nuova rete rientra nell ambito di un bando triennale pubblicato dal Ministero Per i Beni e Le Attività  culturali che stanzia 20 milioni di Euro per ciascun anno, per progetti di interesse nazionale legati ai rapporti tra il territorio regionale e le autonomie locali con l obiettivo di creare proposte culturali in rete. Il Comitato Festival delle Province ha partecipato al Bando del Ministero proponendo il progetto triennale nazionale "Rete Italiana di Cultura Popolare" che, come dice il titolo, mette in rete Comuni, Province, Regioni, attraverso programmi basati sulla promozione della cultura e delle tradizioni dei singoli territori.

Da anni il Comitato Festival delle Province si adopera, attraverso studi, ricerche, attività , progetti, manifestazioni, affinchà© le tradizioni e le diverse espressioni della cultura popolare dei territori vengano riscoperte, tutelate, valorizzate, promosse e contestualizzate nel solco della modernità . Il Comitato Festival delle Province, nato in seno all UPI (Unione delle Province Italiane), costituito da 15 Province Italiane, dall Associazione Slow Food e dal Teatro delle Forme, con il sostegno della Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, dal 2007 ਠriconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, Rete Nazionale di Cultura Popolare Italiana.Il Festival delle Province ਠl unico festival nazionale itinerante dedicato alle tradizioni popolari. Alla sesta edizione, collega ed integra, in una proposta culturale omogenea, i soggetti e le realtà  performative che, nei diversi territori, rappresentano la maggiore espressione culturale e tradizionale. L attività  del Comitato Festival delle Province si espleta attraverso alcuni progetti, tra i quali, i più rilevanti sono: Festival Itinerante di Cultura Popolare, denominato Festival delle Province, Premio Internazionale dei Testimoni della Cultura Popolare, Cattedre Ambulanti di Cultura Popolare, Festival dell Oralità  Popolare.


SCHEDA

IL FESTIVAL DELLE PROVINCE

È l unico Festival Nazionale itinerante dedicato alle tradizioni popolari.

Nasce sei anni fa per sottolineare l importanza delle differenze di cui ogni territorio ਠgeneticamente depositario e per riportare davanti al grande pubblico quei valori legati al patrimonio di tradizioni artistiche popolari a rischio d estinzione.Il Festival delle Province si svolge tra giugno e settembre, collegando e integrando in una proposta culturale omogenea i soggetti e le realtà  performative che nei diversi territori, rappresentano la maggiore espressione culturale e tradizionale.

FESTIVAL DELL ORALITA POPOLARE

Il Festival dell Oralità  Popolare nasce dalla consapevolezza che proprio l oralità  sia lo strumento più antico e ricco per la conservazione delle tradizioni, per la loro perpetuazione e soprattutto per la loro esportazione.

Attraverso l oralità  sono state tramandate, oltre alle storie, i canti, le musiche e le ricette di cucina, e attraverso la gestualità  sono giunti a noi oltre alle danze rituali, i riti magici e le abilità  artigianali.

Il Festival dell Oralità  Popolare propone, dunque, l eccellenza del "non scritto": dalle poesie a braccio al canto a tenore, dai canti popolari alle storie dei Pupi, dai suoni delle tammorre e dei tamburi alle danze tipiche, dal teatro popolare ai racconti dei Cantastorie...

CATTEDRE AMBULANTI DI CULTURA POPOLARE

È un progetto originale per trasmettere la tradizione alle nuove generazioni. Si tratta di un università  "ambulante" che invita i docenti, Testimoni della cultura popolare, a tenere delle lezioni-spettacolo nelle università . Le Cattedre diventano, così un luogo fisico e simbolico dal quale i Testimoni possono trasmettere quel bagaglio di cultura immateriale, mai scritta, che ha bisogno per sopravvivere di essere testimoniata e rinnovata.

PREMIO INTERNAZIONALE DEI TESTIMONI DELLA CULTURA POPOLARE

Il Comitato Festival delle Province conferisce ogni anno il premio "Testimoni della Cultura Popolare" a tutti coloro che si sono impegnati nella valorizzazione di antichi saperi e si sono votati a tramandare alle future generazioni il lascito del loro impegno. Il Premio non ਠsolo un riconoscimento attribuito ai Testimoni, ma ਠun vero e proprio "presidio" culturale per diffondere le opere più significative, trasformandole in patrimonio comune.

Il Comitato ਠdotato di un Sito Internet www.festivaldelleprovince.it, una sorta di portale dei territori e delle attività  dei soci del Comitato, oltre ad essere banca dati on line della cultura popolare; unitamente ad un Centro di documentazione e raccolta dati sulle tradizioni popolari (pubblicazioni, foto, video, cd) che rappresenta un vero patrimonio per la memoria delle immagini e delle voci di storie e modi di vivere mai scritti.
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Ma devo dire che la tradizione calabrese ਠBEN rappresentata!!
:roll:

COSENZA
Gruppo Folkloristico Pro-Loco di Castrovillari, poi però c'ਠPino Cacozza e Gruppo Arberesh (ma quale?)

Meno male che ci sono loro:

Incontro con i Professori Ottavio Cavalcanti, Vito Teti e Antonio D Elia

Da un'altra parte c'ਠun non ben identificato gruppo di musica tradizonale calabrese denominato MESORACA e un altro (torinese) che fa tarantelle calabresi, pizziche, polchemazurchechachacha..

Vabbਠmi sembra alla fine la solita Weltroniata... nuovi palcoscenici per gli artisti della "tradizione"... del resto abbiamo voluto imbrigliare la musica popolare riconoscendola patrimonio dell'umanit� e adesso ci prendiamo i pro e i contro...

Comunque peccato che abbiano le idee così confuse, che si siano piegati a troppi compromessi nella parte che riguarda la musica da proporre, ci sono dei mix tremendi tra Icone, Maestri e pinchi pallini... (perchਠsecondo me di questo si tratta quando si fanno cose così in grande, di dover conciliare troppi interessi)..
articolo6
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Messaggio da articolo6 »

Grandi!!!
Tra le anomalie io francamente ci metterei i Casadei, ma questo ਠun'altro discorso.
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

[quote:b41d4be83d]Poi leggo i vostri commenti ed allora incomincio a maturare l'idea che qui non stiamo più parlando di Carlo, ma stiamo parlando del lurido denaro e che in suo nome anche su questa comunità  si stanno componendo delle fazioni queste si per mostrare chi c'ਠl'ha più duro o più lungo [/quote:b41d4be83d]

Non capisco, mi spieghi queste affermazioni?

[quote:b41d4be83d]tant'ਠvero che non trovate altro argomento che ironizzare sulla "vostra" paura dell'omosessualità  e forse in particolare della vostra paura di venire considerati omosessuali. [/quote:b41d4be83d]

Non capisco, mi spieghi queste affermazioni?

[quote:b41d4be83d]Credo che la stessa cosa abbia pensato Ronnapaulina quando ha deciso di riportare qui il comunicato o per lo meno cosi sono portato a pensare dal fatto che a differenza di Avvocatista non commenta le parole di apprezzamento (quanto mai) uscite da due politici anche se ormai incomincio a conoscere entrambi per non escludere a priori il gioco dei ruoli. [/quote:b41d4be83d]

Non capisco, mi spieghi queste affermazioni?

[quote:b41d4be83d]Tutto ciò premesso e premesso anche che seguo attentamente il lavoro del Carpino Folk Festival tra i primi a muoversi nella direzione della tutela dell'Unesco con molta trasparenza e alla luce del sole senza mai chiedere un "Archivio" tutto per loro.[/quote:b41d4be83d]

E' vero. Gli amici di Carpino sono stati TRA i primi a muoversi in questa direzione.

Ma, come ho avuto modo di ribadire più volte direttamente a loro, non capisco perchà© non stiano valorizzando l'archivio CHE LORO, AL CONTRARIO DI MOLTI ALTRI, POSSEGGONO E CHE E' UNO DEI PIU' INTERESSANTI D'EUROPA.

[quote:b41d4be83d]Luciano Castelluccia: parla di immenso patrimonio "italiano" della cultura popolare, ma soprattutto parla di quella straordinaria "voglia di cantare", quella voglia che oggi giorno nessuno più ha, neanche chi lo fa di professione lo si può leggere qui stesso molte volte. [/quote:b41d4be83d]

Chi lo mette in dubbio? Certamente non l'ironia di Pizzicagnolo, che di tutto può essere tacciato tranne che di mancanza di rispetto per la cultura orale.

----------------

In ogni caso ribadisco quello che ho più volte già  detto.

La ratifica della convenzione UNESCO e gli orientamenti della UE nella direzione del finanziamento di attività  connesse alla valorizzazione del patrimonio immateriale, stanno scatenando appetiti giganteschi.

Tutti, stranamente solo adesso, hanno scoperto l'esistenza del patrimonio immateriale (province, comuni, regioni, comunità  montane, proloco, parrocchie, circoli anziani, bocciofile, ecc...).

La commissione istituita preso il MIBAC, e presieduta del Prof. Apolito, ਠsoggetta a pressioni enormi da parte delle lobby territoriali e non solo.

Tali lobby, alla fine, otterranno che si tuteli un po' di roba vera (e i nomi già  circolano) e qualche robetta derivante dalla negoziazione tra lobby.

"Tu mi appoggi la sagra delle nocelle e io il palio delle cavalle"

In questo casino, molti pensano di poter tirare la coperta solo dalla propria parte, senza appartenere ad una di queste lobby. Stanno sprecando tempo e denaro.

Rilancio la mia proposta di sempre, l'unica praticabile dal pulviscolo quali siamo: rompiamo le uova nel paniere alle lobby. Facciamogli sentire che li osserviamo.

Previsione: non accadrà , e sapete perchà©?

Perchà© sotto sotto ognuno di voi pensa di averlo più bello e più grande degli altri.

(il patrimonio immateriale, ovviamente)

P.S. un bacio in bocca, con la lingua, a te.
articolo6
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Messaggio da articolo6 »

Avvocatista se tu che hai utilizzato l'espressione "Continua la sagra del: il mio ਠpiù bello del tuo. (patrimonio immateriale, ovviamente)"? ਠvero o non ਠvero?
Lo hai fatto in riferimento alle parole di Castelluccia? si o no?
E' stato/a Pizzicagnolo ad evidenziare "alle tradizioni ORALI!?!?!" ? si o no?
E' stato/a Pizzicagnolo sempre ad evidenziare "che forse corrispondono al CANTO DELL'UCCELLO... >>" si o no?
Allora non capisco cosa non capisci, o meglio so benissimo quali sono le tue intenzioni. E' da tempo che volevi fare la tua sparata, qui su pizzicata, che non sapevi come fare e ti dirò che sono d accordo con te, lo dissi già  qualche mese fa a proposito degli interventi fatti da Sacchi di FB con riferimento ai diversi convegni organizzati per autoaccreditarsi o per accreditare i propri amici l estate scorsa (ah sono ancora in attesa dei resoconti), ricordi?
Non mi trovo d accordo che tu lo abbia fatto con riferimento alla "Giornata della Rete" di Foggia che mi sa tanto di buona volontà  e tu stesso me ne dai ragione, tutto qua.

P.S !!! AUTOCENSURA, con affetto articolo6.
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

[quote:602cb50ac2]Avvocatista se tu che hai utilizzato l'espressione "Continua la sagra del: il mio ਠpiù bello del tuo. (patrimonio immateriale, ovviamente)"? ਠvero o non ਠvero? [/quote:602cb50ac2]

Vero

[quote:602cb50ac2]Lo hai fatto in riferimento alle parole di Castelluccia? si o no? [/quote:602cb50ac2]

Assolutamente no, ho grande rispetto per Castelluccia e per l'immane lavoro che svolge - insieme a tanti altri - nel sostenere la cultura orale del Gargano.

[quote:602cb50ac2]E' da tempo che volevi fare la tua sparata, qui su pizzicata, che non sapevi come fare e ti dirò che sono d accordo con te, lo dissi già  qualche mese fa a proposito degli interventi fatti da Sacchi di FB con riferimento ai diversi convegni organizzati per autoaccreditarsi o per accreditare i propri amici l estate scorsa (ah sono ancora in attesa dei resoconti), ricordi? [/quote:602cb50ac2]

Veramente la mia "sparata" su Pizzicata l'ho già  fatta molto tempo fa e in tempi non sospetti. Basta andarsi a leggere i miei post, alcuni dei quali proprio in risposta a MarioFB.

Anch'io sto aspettando i resoconti.

[quote:602cb50ac2]Non mi trovo d accordo che tu lo abbia fatto con riferimento alla "Giornata della Rete" di Foggia che mi sa tanto di buona volontà  e tu stesso me ne dai ragione, tutto qua.[/quote:602cb50ac2]

Mi compiaccio che la provincia di Foggia si sia ricordata del suo patrimonio immateriale da tutelare, che abbia dimostrato buona volontà , che abbia aderito alla manifestazione.

Continuo solo a notare che, chi si occupa di queste cose per mestiere o per passione, ha un atteggiamento del tipo: [b:602cb50ac2]me ne fotto di tutti gli altri, a me interessa solo il MIO patrimonio immateriale[/b:602cb50ac2].

Come se fosse importante tutelare solo il patrimonio del gargano o quello salentino, o quello lucano e non fosse rilevante occuparsi anche di quello molisano, emiliano, sardo, ecc...

Azzannarsi per un tozzo di pane ammuffito non ha mai portato a nulla di buono, lascia solo spazio a chi i giochi li fa sul serio.
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Riassumendo il senso ਠquesto:

"La nuova rete rientra nell ambito di un bando triennale pubblicato dal Ministero Per i Beni e Le Attività  culturali che stanzia 20 milioni di Euro per ciascun anno, per progetti di interesse nazionale legati ai rapporti tra il territorio regionale e le autonomie locali con l obiettivo di creare proposte culturali in rete. Il Comitato Festival delle Province ha partecipato al Bando del Ministero proponendo il progetto triennale nazionale "Rete Italiana di Cultura Popolare" che, come dice il titolo, mette in rete Comuni, Province, Regioni, attraverso programmi basati sulla promozione della cultura e delle tradizioni dei singoli territori".
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andreap
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Messaggio da andreap »

Avvocatista dice: "Continuo solo a notare che, chi si occupa di queste cose per mestiere o per passione, ha un atteggiamento del tipo: me ne fotto di tutti gli altri, a me interessa solo il MIO patrimonio immateriale. "


Frate miu, quanto hai ragione...

Io girando ogn tanto fuori dall'Italia noto che in altri posti le cose vanno un pochino diversamente.... Ad esempio negli USA basta trovare un pinco pallino qualsiasi allievo dell'allievo di.... che magari suona il cassetto di un comodino con la capoccia, e subito partono gli enti di supporto, si organizzano i festival a tema di casseto di comodino con la capoccia, si organizzano gli stage... e via così!

Quì in Italia invece non si fa altro che giocare a "come riesco a farmi meglio gli affari miei" e il gioco nella top list: " IO CE L'HO PIU LUNGO E BELLO DEGLI ALTRI".... con grande successo in particolare nel nostro martoriato sud...

Un pò di tempo fà  avevo lanciato l'idea in un post davvero innocuo di instituire la qualifica (che peraltro esiste in paesi con una cultura millenaria nient'affatto inferiore alla nostra come il Giappone) di TESORO NAZIONALE VIVENTE, ossia un tizio che incarni con la sua vita ed il suo operato un patrimonio culturale dell'ITALIA TUTTA.

Credo che in fondo dovremmo ricordarci tutti che prima che Salentini,Palermitani, Reggini Celti o Romani siamo Italiani... Almeno per quello che di onorevole (se ha ancora senso parlare di onore nel nostro paese) può ancora significare!

Baci
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Come ਠgià  stato notato in alcuni interventi precedenti, risulta evidente che la programmazione del 13 dicembre strideva, in alcune sue parti, con l affermazione: "Quella sera, ciascuna Provincia, proporrà  eventi o realtà  performative che, nel territorio specifico, rappresentano la maggiore espressione culturale e tradizionale".

Sono anch io convinto che l odore dei soldi, che da qualche anno viene diffuso da alcuni progetti nazionali ed internazionali, ha dato un impulso notevole a tutto il "comparto", probabilmente infondendo interesse anche a chi senza quell odore non avrebbe mai alzato un dito per la cultura tradizionale. Ma di per sà© questo effetto di stimolo non ਠnegativo se ottiene maggiori risultati per la tutela e la valorizzazione delle differenti culture. Talvolta però i nuovi paladini della tradizione orale si dimenticano dell operato di quelli che li hanno preceduti da decenni.

Non c ਠdubbio che anche nel nostro campo d interesse, come succede in tutto il mondo economico e in particolare nel terziario, ਠdiventato indispensabile usufruire delle varie possibilità  di finanziamento presentate da progetti finalizzati istituzionali. Ma non tutti i soggetti e le realtà  che costituiscono patrimonio di cultura tradizionale, nonchà© quelle che lavorano per la tutela e la valorizzazione, sono in grado di rispondere e gestire la burocrazia dei bandi. Ne consegue che il beneficio dei progetti finalizzati cade su chi ਠpiù efficace a concorrere, indipendentemente dal valore e dalla consistenza del patrimonio per cui concorre.
Occorre osservare, in questo discorso molto generale, che vi sono differenti percorsi, situazioni e soluzioni, negli obiettivi e nella gestione dei finanziamenti. Ci sono associazioni locali che lavorano su repertori specifici di realtà  geografiche molto ristrette, e ci sono enti ed amministrazioni (comuni, province, regioni) che possono intermediare i fondi operando su territori ampi e realtà  diversificate, supportando capillarmente quelle che non avrebbero capacità  di autopromozione.

Se vivessimo nel paese dei sogni, le istituzioni avrebbero conoscenza dei patrimoni tradizionali, e ci sarebbe una gestione diffusa e complessiva di tali patrimoni, con interventi mirati verso le situazioni di maggiore necessità , senza bisogno di sgomitare tra chi ce l ha più grosso (il patrimonio immateriale).
Nella situazione reale, si confonde la rilevanza mediatica di un patrimonio tradizionale con la sua importanza oggettiva. E peggio ancora, si crede di tutelare o valorizzare un bene di tradizione quando lo si ridimensiona per un pubblico di massa.

Se penso alle persone e alle realtà  più preziose che ho potuto conoscere in questo ambito, devo osservare che molte di queste hanno o avevano ben poca rilevanza mediatica.

Ciao

Mario
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Amen!

:lol:
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