San Rocco 2005: resoconto e pareri

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CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Beh, beh, beh.Secondo me quest'anno non é andata tanto malaccio, anzi, potrei azzardarmi a dire che ci sono i primi segni di miglioramento. In primo luogo, la pressione di persone sul Largo San Rocco mi é sembrata inferiore rispetto agli anni scorsi. Si poteva camminare abbastanza tranquillamente, c'erano posti liberi per sedersi e riposare un attimo, e finalmente c'era lo spazio per organizzare delle ronde sufficientemente ampie per ballare in maniera decente.In particolare, la quantità  di persone armate di djambé é diminuta tantissimo, sopratutto se confrontata con il boom di due-tre anni fa. C'erano sempre alcuni ragazzi accampati per terra che occupavano un sacco di spazio, però per fortuna c'éra una certa polarizzazione di Largo San Rocco: le ronde tradizionali da una parte, più vicini al santuario, gli accampati dall'altra, verso l'uscita. La distribuzione del volantino "Proteggiamo Torrepaduli" é andata benissimo. La gente rispondeva in maniera molto positiva la stragrande maggioranza delle volte: le persone del luogo erano contente per l'iniziativa, e un paio di volte mi hanno chiesto pure dei volantini per aiutare nella distribuzione; i turisti erano incuriositi ed interessati, e chiedevano chiarimenti su alcuni punti (ecco, questo dimostra quello che dico sempre io ! I turisti sono più attenti dei locali, e se c'é qualcuno che gli spiega per bene la cosa, si sanno comportare con rispetto e sensibilità ). Sono rimasto stupefatto dal comportamento dei "suonatori di djambé"... anziché ignorare il volantino, che di fatto gli chiedeva di astenersi dal suonare o quanto meno spostarsi, mi venivano a chiedere il perché, e ascoltate le mie spiegazioni, mi davano ragione e si spostavano. Questo indica che il cosidetto "punkabbestia" non corrisponde sempre all'immagine stereotipata di una persona che si ubriaca, fuma le canne e si butta a dormire a terra accompagnato dai cani, ma é anche una persona che é disposta ad ascoltare ed a confrontarsi in maniera pacifica. Il preconcetto distrugge il dialogo... io ho provato a parlare, e ho avuto ottimi risultati. Ogni volta un djambé solitario iniziava a suonare vicino ad una ronda, sono andato a parlare e ho ottenuto ascolto molto più di quanto credevo. Le cose quindi sono due: o sono stato fortunato, o c'é una diffusa idea distorta di queste persone.Altra nota positiva. Grazie a due carissime e bravissime signore, c'é stato un momento dietro il santuario in cui si é cantato alla stisa. Quanto hanno iniziato intorno non c'era nessuno, anzi, c'era un sacco di gente a terra che dormiva. SI SONO SVEGLIATI TUTTI  e si sono messi ad ascoltare letteralmente ESTASIATI. Per me é stato un momento di puro godimento.La scherma é andata benissimo. Non l'ho seguita per molto, ma ero presente quanto hanno iniziato e ho visto con piacere che c'erano un sacco di schermitori. Da quello che mi hanno detto la ronda é durata tutta la notte. Altra cosa veramente positiva: quando é iniziata la messa, dopo qualche minuto, moltissime persone hanno smesso di suonare, e quelli che hanno continuato a suonare erano lontani dal santuario. Quanche nota negativa ovviamente c'é: a parte pochissime eccezioni, mancavano musicisti validi, e ovviamente mancavano (a parte pochissime eccezioni) musicisti dei gruppi di riproposta. Ho visto pochissimi tamburellisti validi, appena due o tre armoniche a bocca e un paio di organetti. Ed ho girato tutta la notte per svolantinare. Evidentemente dobbiamo lavorare su questo punto, dimostrando ai musicisti validi che Torrepaduli si può un po' migliorare nel tempo, e che vale veramente la pena tornare a suonare.Un ultima bella notizia: ho visto un casino di persone dare volantini ! C'era uno squadrone di utenti di pizzicata.it e di altri amici della webcommunity che si sono dati un sacco da fare per distribuire il volantino. Ad un certo punto non sapevo più dove andare a dare volantini, perché tutto Largo San Rocco era percorso da una quindicina di persone che davano volantini. Uno spettacolo che scalda il cuore !Ci sono rimasti almeno 6000 volantini (ne abbiamo fatti 10000). Siamo quindi già  pronti per il prossimo anno, per dare volantini dall'inizio dell'estate. Chissà ...[addsig]
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
samnispentrorum
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Messaggio da samnispentrorum »

L'interessantissimo resoconto di Carlo mi induce a fare alcune considerazioni:

1) é necessario tornare ad un certo "rigore" nelle manifestazioni tradizionali, ma lo si deve imporre anche a quelle legate alla riproposizione di elementi (ballo, musica) di carattere tradizionale. Bisogna scegliere se perseguire la strada dei mega raduni, oppure quella della riscoperta e valorizzazione delle proprie radici attraverso la tradizione, che però quest'ultima con il casino non ha mai avuto nulla a che fare. Ed anzi ha sempre imposto un ben preciso rigore, o codice. Re-imporre un rigore significa far riappropriare alla comunità  locale la conduzione in toto dell'iniziativa, secondo i propri tempi ed i propri valori. Significa offrire nuovamente alla tradizione l'opportunità  di riemergere, di rivivere ponendo nuovamente gli anziani - detentori da sempre della tradizione - quali centro e fulcro della manifestazione. Riguardo alla tradizione - ossia la "trasmissione" del sapere non scritto (in questo caso) - non é fondamentale porsi problemi sulla opportunità  o meno della contaminazione, discorso del tutto sterile ed artificioso se non addirittura in alcuni casi pretestuoso, bensì é fondamentale individuare e garantire il canale naturale dell'esprimersi di quella. Il canale naturale é rappresentato dagli anziani, o meglio dalla compresenza degli anziani e dei più giovani che imparano osservando quelli. Se non si riesce a riaffermare questo evento degli eventi, non v'é "trans-ductio", ossia trasmissione del sapere da una generazione all'altra. I raduni melpignanizzati, o scapolizzati, i più o meno mega raduni consentono il riaffermarsi della tradizione da una generazione all'altra ? E se sì, in che misura ? Il casino favorisce l'espressione degli anziani ? Oppure li frustra e li allontana ? E quando ancora qualcuno di essi resista, che rischio c'é che sia l'anziano ormai ad essere condizionato dalla forza delle mode e dei valori giovanili già  prepotentemente espressi dalla televisione ?
Il rigore invece riconduce, a mio avviso, l'espressione dei comportamenti di ciascun partecipante ai i tempi della comunità  e della tradizione locale.
I grandi raduni e casinari e modaioli sono legittimi, e rispondono ad esigenze legittime di incontro fra i giovani, ma sono altra cosa rispetto ad un discorso di riemersione delle radici culturali locali.

2) la menzione che Carlo ci fa delle ragazze (alle quali evidentemente non interessava nulla nà© della tradizione nà© di S. Rocco) allontanate - addirittura da un turista ! - esprime un segno dei tempi, un campanello d'allarme, (Carlo parla di "primi segni di miglioramento"), un'esigenza che va anche oltre la comunità  locale: il bisogno di un ritrovato rigore. Rigore che certamente non é "ghetto", ma é la condizione - e direi "diritto" - della comunità  per esprimere i suoi valori, il suo modo di vivere alcuni propri eventi.
Il rigore, per essere reale, deve essere però "voluto" ed imposto dalla Comunità  locale.

4) così, le manifestazioni melpignanizzate (o scapolizzate), i grandi raduni giovanili cominciano piano piano a manifestare segni di stanchezza, nonostante ancora i grandi numeri registrati. I suonatori che ripropongono la tradizione in buona parte si recano altrove, così pure le persone interessate che rappresentano il turismo di qualità . Questi cominciano a cercare eventi più semplici e, magari, ancora genuini (per quanto possibile) ove imparare qualcosa e vedere le cose per le quali si muovono. Ed i "primi segni di miglioramento", di cui parla Carlo per la Festa di S. Rocco, sono proprio un effetto di questa esigenza e domanda da parte del turismo di qualità .

5) Quale comitato organizzatore in Italia sarà  capace di cogliere questo silenzioso - per ora - ed iniziale mutamento della domanda e delle esigenze ? Questo mutamento dei tempi nelle manifestazioni attinenti al locale ?

6) quando sarà  passata la moda per il nostro "locale" da parte di coloro, ai quali non interessa nulla, nà© nulla sanno e vogliono realmente sapere di pizziche, tarantelle, tamburelli o zampogne (...in fondo sempre "roba di grezzi cafoni di campagna"), cosa rimarrà  degli eventi che si sono fondati sulla quantità  ? Che futuro avranno ?

7) forse... é tempo che anche nel campo del "locale" si faccia una scelta: quantità  o qualità , spettacolarizzazione o tradizione, casino o rigore, plastica o carne.Questo messaggio é stato modificato da: samnispentrorum, 17 Ago 2005 - 00:24 [addsig]
raheli
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Messaggio da raheli »

Caro Samnispentrorum, condivido pienamente anch'io quanto scrivi.
Se ne hai voglia leggiti quello che c'é sul blog di aramiré a proposito della ndt.
Le manifestazioni melpignanizzate (o scapolizzate, a quanto dici, io non ci sono mai stato) cavalcano l'onda. Onda che già  si era formata dal basso, PRIMA.
Perchà© cavalcano quest'onda lunga della musica popolare?
Io credo per motivi assolutamente personalistici (vedi la prossima candidatura al Parlamento del "padrone della pizzica" Sergio Blasi), senza tenere conto di quello che accadrà  dopo.
Per far questo utilizzano la fame di popolarità  di musicisti che si riciclano nella "pizzica" e di suonatori e consulenti locali per i quali stare su di un palco o su un cartellone é l'unico motivo della vita.
Anche loro non pensano al dopo e sono conniventi, spero almeno che alcuni siano in buona fede.
Quindi: "se nu parlamu moi, dopu é tardi pe' parla' ".

Forse prendendo esempio da quanto dice Carlo a proposito del dialogo si dovrebbe parlare con i suonatori locali.
Vorrei vederla la ndt senza tamburelli, con De Gregori o chi per lui che cantano la "pizzica"! (ah, De Gregori, a quando la tua partecipazione a San Remo?) [addsig]
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Si, diciamo che la "fonosfera" e le condizioni generali di contesto sono state quest anno molto più favorevoli. Ho notato molta meno gente degli anni scorsi, soprattutto meno turisti e "alternativi" (sta forse cominciando la parabola discendente della moda "Salento  Esotico" ?), decisamente meno "maleducazione", molta più compostezza e davvero tanta sensibilità  e disponibilità  al dialogo da parte di tutti i visitatori, con grandissimo successo dell iniziativa di volantinaggio e di sensibilizzazione (complimenti a Carlo ed a tutti gli amici che si sono impegnati). (Comunicazione di servizio: Carlo, dammi le tue coordinate bancarie così ti bonifico il mio modesto contributo-spese promesso per i volantini.)  Forse, ma spero di aver visto male, c erano anche meno fedeli dell anno passato a dormire vicino al santuario per devozione. Passiamo alle ronde di scherma. Cominciamo col dire che forse dovremmo tutti poggiare di più i piedi per terra e mitizzare meno la realtà  di questa nostra bellissima tradizione, che é in fin dei conti qualcosa di davvero molto pratico, concreto e semplice, al di là  di tutte le possibili elucubrazioni: una "cosa" che in tanto esiste, in quanto, semplicemente, c é qualcuno in carne ed ossa che, bene o male, più o meno consapevole di ciò che fa, la manda avanti nella notte tra il 15 ed il 16 agosto a Torre Paduli.   Quindi, volando basso e guardando le cose per quelle che appaiono in concreto, potremmo dire che la tradizone visibile, oggi, é  rappresentata, dal lato dei danzatori, da un bel gruppo di persone (quanti sono 30 ? 50 ? non credo di più) che amano e desiderano sfidarsi giocosamente a Santu Roccu secondo il codice, le regole e le movenze tramandate con modalità  iniziatiche di generazione in generazione all interno dei rispettivi micro-gruppi sociali "storici" di appartenenza: gruppi a cui a loro volta appartiene la tradizione della pizzica scherma giunta fino a noi; vi sono anziani, giovani e giovanissimi "organici" a questi micro-gruppi di riferimento, ma vi sono anche giovani di estrazione sociale diversa che, piano piano, mossi da grande passione e umiltà , anno dopo anno, sono stati in qualche modo "iniziati" e quindi accettati a tutti gli effetti dai "portatori" come schermitori, pur se sono e rimarranno sempre - credo - "esterni" a quei gruppi. Quest ultimo aspetto della "trans-ductione" in atto, in cui sembra avvenire una trasmissione non solo generazionale ma anche inter-sociale, mi sembra interessante e meritevole di attenzione e riflessione, anche per chi vuole immaginare quale potrebbe essere il futuro di questo rito. Dal lato del "luogo" del rito, la tradizione visibile, in questo S. Rocco 2005, si é materializzata in una sola unica grande ronda "canonica" di scherma,  all interno della quale i suddetti danzatori si sono sfidati ininterrottamente a partire dalla mezzanotte circa e sino all inizio della prima messa, alle 5 in punto.  Mi risulta che vi sia stata anche un altra ronda, più piccola e di breve durata, in cui si sono sfidati tra loro i fratelli Rinaldi. Se qualcuno ha visto altre ronde tradizionali di scherma si faccia avanti. Le ronde di pizzica, senza scherma, sono state molte, più o meno "filologicamente corrette" e più o meno belle: per quello che ho visto sono andate avanti senza, disturbare le funzioni religiose, almeno sino alle 6,45. Dal lato dei suonatori e cantori, la tradizione visibile della scherma, nel San Rocco del 2005, é stata costituita da un non nutrito numero di persone (anche qui quante: 30 ? 40 ?, dite voi) che, alternandosi nella "ronda-madre", hanno semplicemente suonato.  Volendo elucubrare, potremmo dire che questi suonatori [addsig]
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lapo
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Messaggio da lapo »

Il volantinaggio é andato bene anche a me, molti si avvicinavano a chiedere spiegazioni o a farsi dare volantini in più. nessuno mi ha risposto scocciato o infastidito.sono contento se davvero vi sembra che ci fosse meno gente. a me é sembrato un delirio. ma forse é solo questione di abituarsi. l'opera di pizzicata.it onorevole. i momenti di salento più intensi di quest'estate sono stati le ronde ad alessano e un fine cena a Presicce.[addsig]
E in iscambio delle cinque lire le fece il prete rincartare il cembal suo e appiccarvi un sonagliuzzo, ed ella fu contenta.

Decameron seconda (8)
march
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Messaggio da march »

Mi piace l'idea di scambio evocata da Lumauriziu, anche nel mio caso la motivazione a suonare a Torrepaduli nasce da voglia di scambio.Voglia di pagare un tributo alla terra e alla gente che alimenta le mie passioni e i miei sogni. Voglia di rinsaldare un legame che altrimenti, da buon emigrato, rischierei di perdere.Sono consapevole dei miei limiti di tamburellista dilettante: vivere in una città  lontana e in condominio (quando non anche in condivisione dell'appartamento) non mi permette di acquisire la resistenza, la potenza e l'uniformità  di suono che un buon tamburellista necessiterebbe.Però ci provo lo stesso perché per me essere lì é importante e magari un giorno migliorerò!Bel San Rocco quest'anno, anche tanto per il piacere di rivedere in carne, ossa, tamburo, armonica e voce una parte significativa della comunità  virtuale di Pizzicata.it.... ne vitimu a San Roccu qu'annu ci enemarch[addsig]
Pan
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Messaggio da Pan »

Bravi ragazzi un ottimo lavoro ...questa é la dimostrazione pratica di un risultato concreto...alla base di tutto relazioni umane...  dalla ragnatela elettronica del web questa community ha saputo riportare con semplicità  sulla piazza di S.Rocco... i valori della Tradizione... la voglia di pagare un cotributo alla propria terra,la voglia dello scambio,la riscoperta dei codici...sono il collante della ronda...quel cerchio magico quest'anno ha funzionato... grazie Carlo grazie Ialma grazie March  grazie Lumauriziu grazie Tarantune grazie Pizzicata.it[addsig]
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dada
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Messaggio da dada »

Ma insomma... nessuno la spende una parola anche a favore di chi ha protetto la ronda facendole scudo col proprio corpo, come una madre farebbe con un suo amato figlio? A chi si e' preso calci e spinte e ingiurie, come quando si protegge un amico in una rissa, e si e' fatto calpestare tutta la notte per evitare che il folto pubblico riducesse la ronda ad un girotondo?

Scherzi a parte... ho letto il post di Maurizio e ho avuto l'impressione che per scriverlo abbia potuto, chissa' come, scavare anche nel mio pensiero! Ne condivido ogni parola e soprattutto le motivazioni per cui anche io, estranea a questa cultura fino a pochissimo tempo fa, ero li'!
Lo "scambio" di cui parla l'ho cercato e trovato anche io!
Certo non schermando (credo sia l'unico rammarico che ho del mio essere donna... ) ne' suonando (per rispetto il mio tamburo non e' manco uscito dalla macchina), ma l'energia che la ronda mi dava l'ho spesa tutta, come meglio potevo, per difenderla... e ne e' valsa la pena!
Mi accodo ai suoi ringraziamenti a tutti quelli che c'erano e... appuntamento al prossimo anno per fare ancora meglio!

dada[addsig]
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore (cit.)
ceripizzicato
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3629

Messaggio da ceripizzicato »

semplicemente un grazie a tutto quello che ha fatto Pizzicata.it in questa occasione, la notte del 15 e ancor prima con la tre giorni di Alessano.
Sono tornato di corsa dall'Argentina per non perdermi la notte di San Rocco, pieno di apettative e anche di dubbi, e per fortuna ho potuto far colazione a mattina con un gran sorriso.
Il volantinaggio ben riuscito, la volontà  di far capir, schermitori degni di tal nome, insomma tutto pian piano sta tornando sulla retta via.
Non mi inoltro di più nella discussione, pur mettendonci la testa, questa notte me la vivo più con il cuore e con i piedi che ballano...........e vi assicuro che hanno ballato tanto.

Ps ho girato un po' di momenti con la mia telecamera, mandatemi un indirizzo dove possa spedirvi una copia in dvd.[addsig]
Damiano
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Iscritto il: 10 novembre 2003, 22:10

Re: San Rocco 2005: resoconto e pareri

Messaggio da Damiano »

Offro ospitalità per due persone i prossimi giorni prima del 15 agosto qui a Martina Franca (Ta) alla nostra associazione "Lavorincorso", per automuniti e no, per chi volesse venire con me a Torrepaduli.

Se siete automuniti: il 15 agosto mattina possiamo raggiungere insieme Lecce, dove io ho appuntamento con Fabrizio Bianco, portatore della tradizione grika di Zollino. Pomeriggio a Zollino e poi la notte a Torrepaduli, ritorno la mattina dopo (previo sonnellino) per Martina Franca, dopodichè il martedì sera dopo vivamente consigliata una tappa alla "Botte" a Cisternino per conoscere i cantori di Cisternino.

Se siete senz'auto e questi giorni vi trovate in Puglia: per chi arriva a Bari o a Taranto arrivate a Martina dalla stazione delle FS, binario Sud-Est (tutti gli orari su www.fseonline.it o al call center delle Ferrovie Sud-Est, 800 07 90 90, dal lun al ven ore 07.00-17.00). La sera prima vi ospito in associazione e il giorno dopo sveglia alle 06.00, per prendere alle 08.10 il pullman festivo Martina-Lecce (costo biglietto andata e ritorno: 12.60 euro, praticissimo anche se fa tutti i paesi prima di Lecce). Arrivo al piazzale della stazione di Lecce alle 10.30, appuntamento con Fabrizio, pomeriggio a Zollino e poi si parte per Torrepaduli. Il mattino dopo partenza dalla stazione FSE di Maglie per Lecce (Fabrizio ci riaccompagna lì, i treni in mattinata presto stanno alle 7.13, 7.48 e 9.08), dopo di che il treno Lecce-Martina Franca è alle 10.13 se chi viene con me vuole tornare a Martina con me. Altrimenti può essere libero di andare.

Vi informo che a Lavorincorso siamo abbastanza sgarruppati, non c'è acqua corrente, quindi avvisatemi per tempo così riempo i bidoni.

CONTATTI: Damiano Nicolella, 328/7024035, e-mail elrescador@libero.it. Graditi musicisti pazzi come e più di me.
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