candelora a Montevergine (AV)

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antonellatam
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candelora a Montevergine (AV)

Messaggio da antonellatam »

Ciao a tutti,
volevo segnalare l'evento della candelora, il 2 febbraio, in cui si sale al santuario di montevergine in provincia di Avellino. Chi intraprende la salita sono fedeli, in gran parte proveniebti da napoli, e i cosiddetti femmienielli "gay" che fanno di questa la loro festa, non so da quanto tempo e che radici storiche abbia questa cosa. In un freddo pungente, alcune volte tra le polemiche (spesso superflue e di gusto discutibile) che si innescano tra la chiesa e la gente che per forza vuole suonare in chiesa "(ma la tradizione non deve essere rispettosa??") si balla la tammurriata per ringraziare la Madonna per l'inverno che sta per finire. Io spero di esserci, di aver attirato la vostra curiosità . Se qualcuno ci sarà  mi faccia sapere.
antonella
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Messaggio da Avvocatista »

Ciao Antonella,
definire i "femminielli" dei semplici gay mi sembra un pochino riduttivo e non rispettoso del loro punto di vista. Magari facci due chiacchiere per capire meglio chi sono.

Quanto al rispetto della devozione religiosa popolare tradizionale verso i dogmi e le liturgie della Chiesa, vorrei umilmente farti notare che sono diverse centinaia di anni che la Chiesa di Roma cerca di "condizionare" la devozione popolare e non sempre per motivi strettamente legati alla spiritualità .

Sapessi quanti strumenti musicali e quanti canti sono stati dati alle fiamme perch੠"strumenti del demonio". Ogni tanto, tra le fiamme, ci capitava pure qualche suonatore, ma questa ਠun'altra storia.

Forse sarebbe il caso di riflettere un pochino di più sulla "spiritualità  popolare" e sui modi e le forme di preghiera del "popolo".
kukurni
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Messaggio da kukurni »

la questione sollevata ਠin verità  molto interessante.

il ruolo dei "femminielli" ਠestremamente complesso ed articolato, ma ad altri il lavoro di ricerca e spiegazione.

posso invece mostrare alcuni esempi di altri mondi e che fanno riflettere sul concetto di "genere", di come sia slegato dal sesso biologico!

In alcune parti del mondo, gli uomini per motivazioni diverse, ad un certo punto della loro vita può accadere che si vestano da donna e ne assumano gli atteggiamenti.

parlo ad esempio del Nepal, dove accade a volte, che glii uomini finiscsno per ricoprire ed assolvere a funzioni e ruoli tipicamente femminili, pur avendo una propria famiglia all'interno della quale fino a quel momento hanno svolto un ruolo interamente maschile, ad esempio il padre o il marito.

si tratta in questo caso, di situazioni causate in genere da fattori trascendenti, ad esempio visita di un dio nel sonno, una chiamata da parte di un essere superiore, ecc.

e questo scambio, dura tutto il tempo necessario, perchਠsarà  la divinità  sola a determinare il momento del ritorno nel proprio ruolo di origine, senza che tutto ciò crei alcuna frattura o condanna da parte del mondo circostante.

Anche in Africa. in Nigeria, nella parte occidentale, fra le donne Igbo, si ritrova una divisione di genere che non segue assolutamente la divisione biologica di sesso.

Ossia esiste la figura della "donna marito" che ਠla donna che compra una altra donna (quindi schiava) ma che con il denaro assume nei confronti di questa gli stessi diritti del marito!!

e la ricchezza di una donna, in passato, era valutata proprio dal numero di "mogli" possedute!

Ifenyinwa Olinke, morta intorno al 1910, e molto famosa proprio per la sua ricchezza, aveva ben 9 mogli, al contrario di suo marito che ne aveva solo due, Ifenyinwa e Akueshiudu!

ma se siete interessati ad approfondire: Ifi Amadiume, Male Daughters, Female Husbands, Gender and Sex in and African Soceity, Zed Books, London, 1987!
kukurni
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Messaggio da kukurni »

scusate gli errori di .....stumpa!


Gender and Sex in an African Society! (sottotitolo)
RonnaPaulina
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Messaggio da RonnaPaulina »

Concordo con Kukurni:
>la questione ਠmolto interessante. Il ruolo dei "femminielli" ਠestremamente complesso ed articolato, ma ad altri il lavoro di ricerca e spiegazione... posso invece mostrare alcuni esempi di altri mondi e che fanno riflettere sul concetto di "genere", di come sia slegato dal sesso biologico! In alcune parti del mondo,...<

Sì, Kukurni, a me per esempio vengono in mente gli Indios e le religioni amerindie!
Gli Indios, nelle descrizioni dei primi storici-ideologi dei conquistadores (quelle non improntate al mito del buon selvaggio), ebbero accuse di "sodomia, turpitudini e porcherie sessuali contro natura, vizi vergognosi, incesto, crapule, banchetti cannibalici a base di infanti tenerissimi, orge". Solo molto più avanti si riuscì ad affrontare il costume degli "uomini vestiti da donna" come fenomeno culturale, rispettandone la tradizione "religiosa". Questo comportamento cominciò (seppur rozzamente) proprio da parte di un gesuita ad esser considerato non come semplice fenomeno di ermafroditismo, ma come un aspetto culturale che dava a chi lo praticava il riconoscimento, da parte del suo popolo, di un umanità  superiore; gli indios "invertiti sessuali" furono paragonati agli antichi sacerdoti di Cibele.
Certamente, che l omosessualità  venisse considerata vizio da sterminare o più plausibilmente collocata in una cultura, a quei tempi si era lontani dall accettarla "in sà¨", come dispiegamento onnilaterale della libido.

Invece, nella "sua" comunità , al momento della pubertà , al ragazzo indio veniva riconosciuto uno dei SEI sessi possibili: uomo, donna, uomo con ruolo sociale femminile (con o senza pratiche omosessuali), donna che si comporta da uomo (Amazzone), superuomo (atleta o guerriero), superdonna (eccellente nelle attività  tradizionalmente femminili e domestiche). Ebbene, i ruoli di mezzo, gli individui del terzo sesso, erano importantissimi, perchਠpotevano attingere a una gamma completa di risorse e spesso avevano importanti ruoli di capi, sciamani, artisti, ottenevano speciali incarichi di imposizione del nome ai neonati o di cura dei bambini, praticavano medicina, nomadismo psichico, visione...

Facendo un passettino indietro nel tempo, nelle civiltà  pre-incaiche, nei templi, si praticava la sodomia sacra; invece di essere una dea-madre, la principale divinità  femminile pre-azteca presiedeva al piacere sessuale e non si opponeva all omosessualità , nella piena esaltazione della diversità  e superamento dei ruoli sessuali permessi; ("quindi", presso i successivi Aztechi, fu declassata a dea... dell immondizia!)
Il Pantheon amerindio (luogo dialettico), fra i diversi, ospitava persino un dio sifilitico, come per dire: che la diversità  non sia da ostacolo, ma anzi stimolo ad una onnilaterale espansione della propria vita!

Parinetto L.- Il Capitale e la persecuzione dei diversi-Rusconi 1998
kukurni
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Messaggio da kukurni »

bene e molto molto interessante, soprattutto le sei categorie sessuali, veramente apre un mondo al significato di genere e mi fa poi pensare, leggendo le categorie indicate, alle caste! la casta del guerriero, che ਠquella poi dei re, ma che non ਠl'ultima casta della piramide, perchਠl'apice spetta ai sacerdoti! che però non detengono il potere delle armi!

il vero potere forse!

vorrei però invitare gli altri, chi ha informazione o voglia di ricercare, notizie sui femminielli, sul loro ruolo all'interno della società  locale, perchਠne hanno e sono importanti.

infine, vorrei sollevare un nuovo punto di speculazione:

il maschile e il femminile nella tradizione popolare.

ਠforse il caso di farlo diventare un nuovo topic?
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Sul maschile/femminile nella tradizione popolare italiana consiglio di leggere "La ballerina variopinta", di Clara Gallini.

Ma questo tema mi riporta alla mente il carnevale che trascorrevo da bambino in un paesello dell'entroterra lucano.

Qui i costumi non erano quelli delle maschere carnevalesche "convenzionali" (arlecchino, pulcinella, zorro, ecc...), ma ben altre.

Innanzitutto bimbi non si "mascheravano" ma correvano in lungo ed in largo per il paese a caccia degli adulti che erano gli unici a mascherarsi.

Le maschere degli adulti erano soprattutto zoomorfe (orsi, lupi, tori, ecc...) o strane e spaventose vestizioni che ricordano (molto approssimativamente) i costumi dei Mammutones e, meraviglia delle meraviglie, molti maschi adulti erano mascherati da donna.

Questi ultimi, poi, giravano per il paese, secondo rituali ben precisi, assumendo un atteggiamento esageratamente femminile (ancheggiavano, ammiccavano, ballavano alla femminina, ecc...) che scatenava l'ilarità  di adulti e piccini.

Il tutto avveniva nella più assoluta naturalezza.
RonnaPaulina
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Messaggio da RonnaPaulina »

Grazie, Avvocatista, della dritta, ho già  verificato sul catalogo online della mia biblioteca e il libro della Gallini c à¨!!! Domani vado a prendermelo (se me lo danno...), ਠquello su una festa di guarigione in Sardegna, vero?

Con la scrittura di Clara Gallini avevo già  avuto fugaci "contatti":
I viaggi nel Sud di Ernesto de Martino / a cura di Clara Gallini e Francesco Faeta ; fotografie di Arturo Zavattini, Franco Pinna e Ando Gilardi
1999
e:
Graves, Robert
I miti greci / di Robert Graves ; fotografie di Leonard von Matt ; traduzione di Elisa Morpurgo ; revisione di Clara Gallini
1963

ma vedo che in biblioteca sono disponibili anche altre opere interessanti che la Gallini ha curato o scritto, sulla "folla delinquente", su Ernesto De Martino e l analisi della fine della cultura del mondo antico, sul se e perchਠaccadono i "miracoli", sul rapporto tra etnologia e cibernetica, su magnetismo e ipnotismo nell Ottocento italiano...

[quote:e7ac6334ce="Avvocatista"]... e, meraviglia delle meraviglie, molti maschi adulti erano mascherati da donna. ...assumendo un atteggiamento esageratamente femminile (ancheggiavano, ammiccavano, ballavano alla femminina, ecc...) che scatenava l'ilarità  di adulti e piccini.
Il tutto avveniva nella più assoluta naturalezza.[/quote:e7ac6334ce]

Sì, hai perfettamente ragione, questo me lo ricordo anch'io, non solo da bambina, ma fino a una ventina d'anni fa, anche qui nelle feste carnevalesche che facevamo in una "Cooperativa" di una minuscola frazioncina della Bassa Padana e ai laghetti di pesca del villaggio stesso; questi uomini mascherati da donna, con rossetto e parrucca, seni e calze di nylon, di cui conservo qualche foto, e che addirittura si baciavano per mimare tra di loro atteggiamenti esasperatamente muliebri, tra le risate dei presenti, tra cui molti ragazzini della locale scuoletta elementare (pluriclasse, come succedeva in tanti spopolati paesini di campagna...)... Ricordo un certo "Botti" (contadino) che impersonava invariabilmente la moglie affranta del Carnevale morto, il fornaio del paese, con cui faceva quindi coppia fissa... :roll:

Sì, ma i "femmenielli"?
Dai, chi ਠche comincia questo sforzo?...
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

"I femminielli" di Achille della Ragione

http://digilander.libero.it/achillelauro/omosex.htm


[...] Il femminiello gode quindi di una bonaria tolleranza in tutti i quartieri poveri della città , dove collabora attivamente all'arcaica economia del vicolo e dove, per la cultura popolare, non ਠmai un deviato, ma al massimo uno stravagante, che ama travestirsi ed imbellettarsi come una donna, assumere movenze e tonalità  vocali caricaturali, amplificate da una gestualità  quanto mai espressiva.

Il popolino lo accetta volentieri e lo utilizza frequentemente come valvola di sfogo di malumori e aspettative insoddisfatte, scaricandogli addosso, senza malizia, una valanga di improperi in un cordiale quanto irripetibile turpiloquio, condito di frasi onomatopeiche ad effetto, comunque senza mai isterismi o inutili intenzioni moralistiche. [...]

[...] Un esempio paradigmatico di quanto profonde siano le radici di antiche pratiche appartenenti al mondo dei travestiti, esistenti ancora oggi, anche se difficilmente visibili, avendo nel tempo acquisito il carattere della massima riservatezza, ਠcostituito dalla cosiddetta figliata d''e femminielli.

Essa non ਠaltro che un rituale derivante dall'antico rito della fecondità , praticato per secoli nella nostra città . La figliata si svolge segretamente alle pendici del Vesuvio, a Torre del Greco, ed ਠstata descritta accuratamente con accenti vivaci da Malaparte nel suo libro "La pelle" e dalla regista Cavani nell'omonimo film.

Questa originale iniziazione ad una femminilità  particolare prevedeva un utilizzo di segrete conoscenze alchemiche, oggi perdute ed avveniva durante periodici festeggiamenti per l'avvenuta nascita del "maschio-femmina", dagli iniziati chiamata "Rebis", res + bis, cosa doppia.

Il rituale, descritto nella "Napoli esoterica" di Buonoconto, richiedeva la presenza di un ermafrodito, l'unica creatura che contenesse i due elementi in cui ਠsuddivisa tutta la natura. I greci, da cui discendiamo, ritenevano divino l'ermafrodito, perch੠figlio della bellezza (Afrodite) e della forza (Ermes). [...]

Quindi, Antonellatam, altro che gay. Dietro i femminielli c'ਠun universo molto ma molto antico.
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Luca/
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Iscritto il: 6 aprile 2006, 22:40

Messaggio da Luca/ »

Grazie Avvocatista.Credo che anche i "femminielli" ringrazierebbero se leggessero
pizzicagnolo
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Iscritto il: 23 dicembre 2005, 15:10

Re: candelora a Montevergine (AV)

Messaggio da pizzicagnolo »

[quote:955d80eeb5="antonellatam"]...che fanno di questa la loro festa, non so da quanto tempo e che radici storiche abbia questa cosa. antonella[/quote:955d80eeb5]

A quando risale la partecipazione dei femminielli alla Candelora?
Che radici storiche ha?
Intanto, Antonella, ho trovato in rete una leggenda:
La leggenda vuole che la festa dei "femminielli" sarebbe ancora più antica della costruzione del Santuario stesso e risalirebbe addirittura al 1256, quando due omosessuali furono cacciati dalle mura cittadine per atti considerati osceni e portati sul monte Partenio per lasciarli morire in una giornata d inverno. Invece il miracolo si compì, apparve il sole che squarciò le tenebre e i due potettero vivere e amarsi. I "femminielli" da anni si recano il 2 febbraio a Montevergine per ringraziare la Madonna, in una tammurriata che tiene insieme il sacro col profano.

http://www.viaggioadagio.it/tammorre-e-femmenielli/
(attenzione al link, quando l'ho aperto vi ho trovato un trojan che voleva entrare nel mio computer, per fortuna il mio "buttafuori" kaspersky l'ha sgamato, preso per il cruattino e sbattuto fuori a calci in c...; poi non so se lo fa sempre o ਠstato un caso...)
pizzicagnolo
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Iscritto il: 23 dicembre 2005, 15:10

Messaggio da pizzicagnolo »

Comunque, d'accordo, al di là  della semplice omosessualità , che tra l'altro nell antichità  non era considerata una deviazione, c'ਠuna storia, una tradizione antica: a Napoli i femminielli non erano condannati, ma guardati con bonaria condiscendenza. E, almeno nei quartieri popolari, coloro che amavano assumere vesti e ruoli femminili erano tanto ben collocati nella società  e accettati, che essi stessi facevano di tutto per sentirsi parte integrante della comunità , di cui accettavano sfoghi e sfottò.

Soprattutto si rendevano utili, ma a loro volta ricevevano incarichi delicati, con cui si dimostrava loro fiducia: accompagnavano i ragazzini a scuola, aiutavano nell organizzare riffe e "tombolelle", collaboravano durante le feste di Carnevale, rifacevano i materassi di lana e di stoppa, facevano "a culà ta", cioਠlavavano il bucato grosso nelle mastelle (int'o cufenatùro), badavano agli anziani, insomma il loro ruolo era riconosciuto dal quartiere, che non li estraniava, non li isolava.

In questo caso, quindi, la cultura popolare e la tradizione (come negli esempi degli indios) comprendono e omaggiano la diversità , ne riconoscono la dignità , se n'infischiano dei pregiudizi.
kukurni
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Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00

Messaggio da kukurni »

[quote:500012ca7b="Avvocatista"] altro che gay. Dietro i femminielli c'ਠun universo molto ma molto antico.[/quote:500012ca7b]

mamma mia che fatica! ma era proprio quello a cui volevo arrivare.
per una strana storia personale, superfluo riportare, ਠquesta la realtà  di cui ho conoscenza

stiamo parlando di ruoli, di cose che vengono da lontano e anche molto diffuse e rispondono a dinamiche complesse e importanti

stiamo parlando di "genere" e non di "sesso"!

il genere viene assegnato e definito dalle convenzioni, dalle dinamiche sociali, ecc.

un esempio facile facile: ai bambini vengono dati come giocattoli le pistole, le macchinette, gli attrezzi, ecc. alle bambine invece le bambole, le pentoline, ecc. ...oppure andiamo sul classico: monaca di monza!

il che significa che ਠil "potere" a determinare i ruoli anche nell'ambito della differenza biologica del sesso

allora per passaggi molto azzardati e a salti,

se torniamo a guardare al fenomeno della pizzicata, della tarantata...possiamo forse tentare una spiegazione esasperata:
si tratta di donne, in genere, che esprimono un malessere legato proprio a questo tipo di tensioni innescate dal "potere",

il momento della malattia, per capirsi quello che poi vediamo nei filmati storici, non ਠaltro che l'unico istante di uscita proprio di questo travaglio interno

ecco perchਠnon ਠaccettabile la spettacolarizzazione di tutto questo,

perchਠਠuna scoperta sconcertante sentire giovani, piene di entusiasmo chiedere quale sia il vestito della pizzica

mentre la musica, la famiglia e la comunità  riuniti nella [i:500012ca7b]seance[/i:500012ca7b] esprimono un gesto glorioso di coesione, empatia, sofferenza, preoccupazione ed ansia, compassione

tutto questo veramente non può essere confuso con spettacoli consumati in fretta

vorrei però proporre se siete daccordo di spostare la riflessione partita dai femminielli in poi su un nuovo topic perchਠcredo si possa lavorare ancora per approfondire!

infine chiudeo: per i femminielli, sono fermamente convinta della loro funzione sociale molto più importante ed incidente di quello che comunemente viene percepito, e, per quel poco che ho potuto vedere personalmente, essi rappresentano un segmento della tradizione popolare ancora molto genuino e conservato
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