Fred Scotti e i canti della malavita

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march
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Fred Scotti e i canti della malavita

Messaggio da march »

Ciao a tutti,
volevo condividere con voi la conoscenza di un cantore calabrese secondo me eccezionale: Fred Scotti (nome d'arte).

Non sarà  certo stato un grande esempio di legalità  (cercate pure su gugol come é andato a finire), ma credo che sia un esempio alto di vocalità  popolare e di arrangiamento equilibrato dei suoi brani.

Fra i suoi canti più famosi c'é tarantella guappa, e la sua versione secondo me non é ancora stata eguagliata in bellezza dalle versioni riproposte da altri grandi artisti (come Daniele Sepe e Massimo Ferrante).

Ascoltate pure questo suo disco e fatemi sapere che ne pensate.

http://www.ilmammuth.it/pagineHTM/freddi.htm

à© una vecchia cassetta degli anni 60, non pretendete nulla di moderno.

C'é da notare però l'uso della chitarra elettrica (no distorta) negli arrangiamenti di alcuni stornelli che secondo me é un buon incontro di modernità  (di allora) con tradizione (una voce che non lascia equivoci).

Meravigliosi gli intermezzi di mandolino, semplici ma potenti.

Niente da dire. La parte che più mi piace é la scansione ritmica lenta e massiccia della tarantella guappa, quelle esplosioni rauche della voce che ti viene voglia di gridargli dietro anche tu.

Non aggiungo altro, se non che sul lato testi troviamo degli esempi di canti del carcere e in alcune parti si cita la scherma (tarantune sicuramente conosce questi pezzi).

Chiaramente non condivido l'ispirazione malavitosa dei brani, ma la bellezza della componente musicale per me é di livello.

Buon ascolto.

March
secundo
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Messaggio da secundo »

A proposito di questo March ti segnalo questi due dischi che sono stati pubblicati solo all'estero, personalmente li ho trovati durante un viaggio in Germania sbricciando nel reparto Folk di un grosso negozio di dischi.
I dischi sono i seguenti:
1 Il canto della malavita. La musica della mafia
2 Omertà , Onuri e Sangu. La musica della mafia Vol.II
Ci sono delle cose interessanti ed é presente anche Fred Scotti
Ti segnalo il sito che é : www.malavita.com
Ciao
:lol:
march
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Messaggio da march »

grazie per la segnalazione, in realtà  la prima volta che ho ascoltato la tarantella guappa l'ho sentita proprio in una delle due raccolte che hai indicato. Poi per caso cercandone il testo su internet mi sono imbattuto nel sito che riportava tutti i brani di quella vecchia cassettina.
Ora sembra che é in uscita il terzo cd della serie "nostalgia dello stereotipo dell'italiano mafioso che tira tanto all'estero", come é detto anche nel sito che hai citato.

Sembra che quelle raccolte siano state censurate in italia ed abbiano avuto successo e diffusione in germania soprattutto.

contenuti a parte ci sono musiche bellissime in quelle raccolte!
montar
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Messaggio da montar »

March.
Per quanto riguarda il titolo "Tarantella Guappa"
ci furono diverse pubblicazioni a cavallo tra il '50 ed il '60.
Es. Mario Merola, Carosone, Nino Taranto etc. etc.
In particolare credo che il titolo sia legato a tutti gli artisti che facevano i tour con tappe presso le comunità  di emigranti sparse in tutto il mondo
dando al personaggio una certa impronta: il guappo.
Come d'altronde anche Secundo mette in evidenza.
Alcune delle quali partendo da motivi specifici sfociavano
immancabilmente in delle vere e proprie quadriglie "comandate".
Un po' come accade per la classica napoletana.

Saluti.
Damiano
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Messaggio da Damiano »

A proposito di canti di malavita, vi segnalo qualcosa di pugliese che ho trovato nella mia sterminata (!) biblioteca sulle tradizioni popolari. (piccola parentesi: un giorno caccerò via gli Hare Krishna dalla masseria Castelluccio di Fasano e ci farò un archivio sulle tradizioni popolari con i controcoglioni, naturalmente aperto a tutti).

CANTI POPOLARI DI PUGLIA
di Domenico Campanella, etnomusicologo di Putignano
1° e 2° volume

(chi passasse da Martina glieli farei vedere). In uno di questi volumi (non ricordo quale) c'é un canto della malavita barese, raccolto da un malavitoso morto a 93 anni, completo di pentagramma. Poi segnalo anche un libro, "Storie di Puglia" (non ricordo l'autore, che é comunque un giornalista che ha scritto tanti anni per la Gazzetta del Mezzogiorno), il quale contiene tutto il glossario dialettale della malavita barese. Per esempio, uno degli insulti più praticati a Bari é: "Vaff***" e trattieniti assai", che io uso metodicamente quando qualcuno nelle ronde non capisce il mio dialetto e insiste perché canti in salentino. Fine dell'OT (non censuratemi!).

Saluti a tutti!

Damiano
elamuconda
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Messaggio da elamuconda »

ciao ragazzi ,volevo dire 2 parole a proposito di scotti e le canzoni della ndrangheta

Caro march , mi pare che ne abbiamo appena accennato con te a quistello . Dunque bisogna partire dagli anni 70 , quando in provincia di reggio calabria nascono le prime case discografiche , erano poco più che studi di registrazione , la distribuzione veniva poi affidata in sicilia ad altre case che si occupavano di distribuire le copie della così detta musica da bancarella , e si , perché tali produzioni andavano a finire dritte nei mercati della provincia , vendute appunto dalle bancarelle , o in occasione delle feste . Quindi tanto per cominciare il giro di questa produzione era molto limitato , ma cosa veniva registrato? ovviamente possiamo parlare di musica " tradizionale solo in parte " e si perché tali prodotti , essendo come abbiamo già  detto destinati al mercato locale dovevano soddisfare i gusti della musica " all'usu paisanu " ( Tarantelle , stornelli , muttetti , pizzicarelli ecc ) cioé condivisa da una comunità  che aveva tradizioni più o meno simili , e in questo caso qualcuno ( ma non tutti ) chiamava sempre a registrare il suonatore di battente , di organetto , di zampogna ecc. il più delle volte rovinate dalle varie orchestrine , come sottolineavi tu , con l'aggiunta di bassi o chitarre elettriche varie . Nel caso specifico invece bisognerebbe fare un discorso ben più ampio. Il fenomeno della ndrangheta in calabria ha strette radici sociali ed é "nato " e si é sviluppato in modo assai diverso dalle altre realtà  malavitose presenti nel sud italia cioé mafia e camorra . quindi tornando al discorso di prima la ndrangheta ha dei forti legami con il passato della regione e sopratutto delle società  rurali di un tempo anche molto recente , si tratta di un intreccio assai complicato , ma il passaggio é semplice , la ndragheta usa linguaggi e modi di fare del popolo necessariamente ne carpisce le tradizioni , poi gli ndranghetisti diventano moderni e perdono la tradizione viva , ma i romantici rimpiangono il passato e allora scatta la nostalgia per la tradizione , uno dei motivi perché nascono le cassette , molti ndranghetisti poi sono emigrati e sono nostalgici pure loro ,e allora che si fà  ? si fà  una bella cassetta che ricorda i vecchi tempi e rinvigorisce i ricodi ( caso freddy scotti che cantava in australia dive c é una forte comunità  calabrese , e anche la ndrangheta ) , ma nn finisce quì unaltro caso e quello delle canzoni scritte di pugno dai carcerati , i testi venivano scritti in carcere , e la musica finiva nei nastri dopo essere stata registrata in sala , le cassette erano anche mezzo di diffusione dei codici della ndrangheta , e si , perché , ndrangheta uno due ecc ecc uscite in germania sono dei rifacimenti di canzoni tuttavia passabili per chi non é riggitano e nn conosce il fenomeno , ma io potrei farti sentire almeno 50 cassette dove si recitano cantando i codici della ndrangheta uno ad uno , cassette che si aprono con " chista é na storia chi non finisci mai.....se voi campari in paci , teniti in regula fatti i cazzi toi " oppure " cu é orbu surdu e taci campa cent'anni in paci " strofe che parlano dei confidenti impastati al cemento , ecc ecc

ecco in linea di massima ora sai cosé la produzione di cassette della mafia in calabria , scotti seguiva questa linea , la tarantella guappa che ti piaceva di tradizionale nn ha nulla , a parte la voce rauca di un cantante anziano , é il ritmo cadenzato che richima quello della tarantella cosentina.
immagino lo saprai già  ma se non lo sapessi é uscito un libro , che si chiama :Peppino Lipari
Un'esperienza discografica a Palmi. Di G. Preiti e A. Ricci. 2006
che sicuramente spiega in modo più dettagliato quella che é stata la cosidetta produzione da bancarella in calabria .

un abbraccio
march
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Messaggio da march »

Ciao Salvatore, grazie enormemente per quello che hai scritto qui su. Ora ho inquadrato molto meglio il fenomeno (cosa che da solo non avrei potuto fare).
Per quanto riguarda la tarantella guappa, sono d'accordo con te che non si tratta di un pezzo tradizionale, ma di un pezzo rifatto sulla scia della tradizione. E sono d'accordo che le componenti che danno bellezza a quel pezzo e che lo avvicinano alla tradizione sono:

1. La tecnica e lo stile vocale (su questo non so se frutto del fatto che il tipo fosse vecchio o se ਠproprio un impostazione del canto di gola che fa uscire la voce così)

2. L'incedere lento e scandito della tarantella.

Entrambe queste caratteristiche le ho trovate nelle registrazioni di Lomax, in particolare nella tarantella registrata a Bagnara (n.26), dove fra l'altro c'ਠanche una strofa in comune con la tarantella guappa.

Se conosci altri esempi di questo modo di cantare segnala pure che cerco di procurarmi le registrazioni (purtroppo sulla Calabria sono poco o niente).

PS.: sono molto incuriosito dalla tua capacità  di esserti costruito una battente.
elamuconda
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Messaggio da elamuconda »

Ciao march ciao a tutti , figurati per quel poco che ne so .....

EHEEH la chitarra ti ha interessato ? avevo una voglia matta di suonare una battente la desideravo , solo che nn me la potevo permettere e poi mi allettave l'idea di costruirmela da me , alla fine nn ho fatto una gran chitarra , anche perchਠnn l'ho fatta da zero , ho riutilizato molte parti di un ukulele , che devo dirti vestono benissimo sul chitarrino che ho fatto ,insomma basta un pò di fantasia , un pò di desiderio , abbondante colla per legno , qualche attrezzo , un pò di pazienza e la chitarra esce !!!!

un abbraccio
Damiano
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Re: Fred Scotti e i canti della malavita

Messaggio da Damiano »

Cari amici di pizzicaropoli,

sempre in preda alla nostalgia dei bei tempi di questo forum, fra un giro di bacchetta e l'altro vi segnalo questo canto di malavita che ho raccolto a Martina dalla voce (e chitarra) di Michele Brescia, il mio chitarrista di fiducia, un po' di anni fa. Michele apprese questo canto parecchio tempo fa dalla voce di un non meglio specificato vecchietto martinese, in maniera incompleta, in un linguaggio a metà tra dialetto martinese e napoletano, com'è di prassi per molti canti di malavita pugliesi.

IL TRICCO-TRACCO

La gente quanta cose vuò sapè!
Ce 'ntasche tu puorte nu curtiello,
e ce tiene quanto tiene la Società,
la Società!,
mia moglie la so bene quel che fa.

Evviva evviva evviva il tricco-tracco,
e questa è la storia d'u catenazze,
e la gente non si face mà le cazze,
le cazze sue!,
mia moglie la so bene quel che so!

Ho fatto sentire la registrazione a gente esperta di linguaggi malavitosi (non li posso nominare per motivi di privacy) e mi hanno detto che vi sono canti analoghi in Calabria. E giusto per farvi venire l'acquolina in bocca vi posto un'aria di trainieri (se non erro la chiamano anche "aria dei carcerati") di Villa Castelli, che abbiamo intramezzato fra una pizzica devozionale e l'altra la notte che andammo a San Cosimo alla Macchia di Oria sul traino suonando e cantando in onore dei Santi Medici:

L'arte de lu trainiere è arte all'erta,
in mano sempre la tiene la molletta!

L'arte de lu trainiere è arti fetenda,
cu lu curtieddo ammano la face spandà la genda!

(Inventata da me sul momento)
Ci pigghio lu curtieddo a terra ti stendo,
e sulla tomba tua mi faccio un ballo!

Sempre per farvi ritornare l'interesse per questo forum.

Damy
laperuginapizzicata
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Re: Fred Scotti e i canti della malavita

Messaggio da laperuginapizzicata »

Damiano...
Il primo dei canti che citi mi ricorda tanto una canzone classica napoletana (macchietta per essere precisi), che ha in comune con il tuo canto malavitoso il primo verso ed altri frammenti. Il brano si chiama "Don Saverio" e non c'entra niente con la malavita.
Scusate l'O.T.
Saluti da Perugia!
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