Danza dei bastoni a Martina Franca

Damiano
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Danza dei bastoni a Martina Franca

Messaggio da Damiano »

Cari amici di pizzicata,

vi scrivo questo post per annunciarvi un'interessantissima scoperta che ho fatto qui a Martina nel mio peregrinare fra le tradizioni della zona: la danza dei bastoni. Tonino, il segretario della mia congrega già  intervistato parecchie volte, mi ha raccontato di questa danza particolare che si faceva fino agli anni Sessanta davanti al trullo durante la villeggiatura estiva: i caprai (o altre persone) ballavano la scherma con tutte le regole tradizionali, accompagnata dall'organetto a 2 bassi e dalle castagnole, solo che in mano avevano dei bastoni da capraio (se erano caprai) o delle spade di legno (se facevano altri mestieri), li battevano ritmicamente e cantavano degli stornelli in martinese, come quelli che canto io. Bellissimo, no? Ora vi faccio alcune domande:

Questa danza (Tonino non ha saputo darmi un nome, l'ha chiamata genericamente "'a danze p'i mazze") si ballava anche dalle vostre parti?
Tenete conto che la scherma esisteva anche a Martina e si chiamava in dialetto "'a schiérme", ed era tale e quale a quella di Torrepaduli, ed é una cosa differente.

Qualcuno vorrebbe riproporla con me durante i nostri raduni festaioli? Ovviamente dovrebbe saper schermare e cantare stornelli, io non so schermare ma sono pronto ad imparare per riproporre questo ballo che mi pare veramente molto bello, anche perché lo sento molto mio (diamine, ho trovato qualcosa a Martina Franca!).

Fatemi sapere e stateve bùne!

Damiano
federico.capone
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Messaggio da federico.capone »

Per Damiano: contattami su msn: federico_capone@hotmail.it
nel frattempo ti chiedo se a Martina ci sono (state) comunità  rom. Grazie. fc
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Questa discussione ha generato numerosi OT
sono stati spostati in questa discussione
federico.capone
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Messaggio da federico.capone »

Caro Damiano, ciò che scrivi riguardo la tua "scoperta" é molto interessante, come già  ti ho scritto in privato.
Sarebbe opportuno, a tal proposito che ti informassi più approfonditamente sul fatto se a Martina ci siano state o meno comunità  rom, in che periodo e con quale incidenza.
Hai scritto che "ballavano la scherma con tutte le regole tradizionali, solo che in mano avevano dei bastoni da capraio".
Ora io non conosco quali siano le regole "tradizionali" (penso che non le conosca nessuno, nonostante quello che di solito si dice) e comunque se sono tradizionali non possono a mio avviso delle regole precise, anche perchà© la tradizione, pur essendo stabile, non é statica e quindi si evolve.
Per quanto riguarda l'aspetto del bastone, bisogna capire bene che funzione aveva se quella di essere usato a mo' di spada-coltello, come hai fatto intendere all'inizio oppure, come hai scritto dopo una funzione più prettamente ritmica.
Inoltre sarebbe interessante sapere in che periodo dell'anno la danza "'a schiérme" fosse ballata.
Grazie. fc
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Dunque, a parte "a schiérme" che facevano i caprai ed altre persone di campagna (su cui mi devo documentare di più), questa danza era un gioco che facevano i pastori l'estate durante la villeggiatura, la sera davanti al trullo. A quanto pare i bastoni avevano una funzione ritmica, perché Tonino mi ha detto che prima cantavano lo stornello e poi incrociavano più volte i bastoni. Però per essere sicuri ci vorrebbe io e un altro schermidore che la balliamo davanti a Tonino, in modo che lui ci dica se fosse esattamente così oppure no. Fatemi sapere.

Damiano
Arthas
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Messaggio da Arthas »

Ciao Damiano,
interessante questa discussione. Per quello che ne so io la lotta coi bastoni é diffusa un po' dovunque.
Nasce dalla "necessità " (chiamiamola così) di regolare i torti tra la gente comune. Mentre i "signori" si sfidavano a duello con le spade, chi non poteva permettersi un'arma ricorreva al bastone.
So che non sto dicendo nulla di nuovo.
A quanto pare nel medio evo addirittura il duello al bastone era regolato quasi come il duello d'arme, con tanto di giudice. Capitava che se un "signore" sfidava un suo pari alla spada, spesso anche i servi dei rispettivi padroni si sfidavano al bastone.
Per tornare nello specifico, come esiste una scherma popolare al coltello esistono altre forme di combattimento con altre armi improprie. Il duello al bastone é diffuso in tutto il sud Italia. Esiste una "scuola" napoletana, che utilizza il bastone corto. Ma per tradizione i siciliani sono considerati veri i maestri. Nella scherma al bastone siciliana si utilizza il bastone lungo e una sua caratteristica é il modo di farlo ruotare intorno al corpo per difendersi dalle parate.
Non ho idea però se in queste sfide fosse presente o meno la musica.
Fin qui giungono le mie conoscenze.
Se ho scritto qualche fesseria, correggetemi.
Intanto, appena ne avrò la possibilità  farò due chiacchiere con un anziano pastore delle mie parti (scrivo da Manduria) e vediamo che cosa ne sa lui.
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Luca/
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Messaggio da Luca/ »

Non credo che Artas abbia scritto fessserie...ad onor di cronaca il bastone corto napoletano si chiamava "Tacchero" da cui deriva oggi il termine "taccariata" che indica il ricevere pesanti percosse.
C' é da aggiungere che la passione per "Le Origini" non coinvolge soltanto i cultori di musica.
Ho notizia dell' istituzione di corsi in italia che educano all' utilizzo di armi tradizionali italiane come il bastone di canna,diffuso essenzialmente al nord e tra le cassi più abbienti dall' 800 ai primi del 900,del bastone siciliano e del "tacchero" appunto.In più ci sono iniziative rivolte alla diffusione delle tecniche di lotta utilizzate nel medioevo,la nobile arte dell' "Abracar"(afferrare),di cui é disponibile un manuale ,credo, on line.
Dopo anni di esterofilia....sembra che ci si renda conto che per suonare un tamburo non é necessario recarsi in sud america,e che anche a menar le mani...mica c' era bisogno del Giappone.
P.S.Sembra,al di là  della famigerata tecnica per bastone siciliana(di cui i depositari erano e sono[?] i pastori...aiutatemi siculi frequentatori del forum)fossero in generale terribilmente noti per le capacità  di utilizzare il bastone lungo, a scopo offensivo e difensivo, in generale tutti i pastori del centro sud,tant'é che nel mio dialetto per indicare un fiero e indomito schermitore,da cui é meglio stare alla larga,lo si appella con la bucolica espressione "S' men a' caprar" .
Arthas
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Messaggio da Arthas »

Ciao Luca, una cosa che non riesco a capire é se nell'arte di maneggiare il bastone sicula o in quella napoletana ci fosse la componente musicale. Mi spiego meglio: Damiano, se non ho capito male, parlava di duello accompagnato dalla musica, in cui i bastoni stessi hanno una funzione ritmica. Sai per caso se é una caratteristica comune a tutte le tipologie di scherma al bastone?
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Luca/
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Messaggio da Luca/ »

Ciao Arthas ti ringrazio per la tua intelligente osservazione.
Difatti ,rileggendo quanto avevo scritto, notavo che dato l' argomento della discussione,era possibile fare confusione.
Và  fatta una dovuta precisazione dunque:C' é una notevole differenza tra le forme ,da me citate,di difesa od offesa mediante il bastone tipiche del sud Italia,e le cosidette danze armate,come la 'Ndrezzata o quella a quanto pare scovata da Damiano.Difatti mentre queste ultime avevano significati rituali,di cui é meglio non approfondire in questa sede,e appunto erano scandite da determinati accompagnamenti musicali,ed erano sopratutto espressione del "popolo".Le prime (Tacchero...)erano una sorta di elaborata scherma plebea,quantomeno fin quanto c' é stata differenza tra chi poteva e chi non poteva portare una spada.In tempi più recenti sono sopravvissute (Parlo del Tacchero) più che altro nella pratica "criminale" e vicine al mondo malavitoso sono le formule (eventuali)che facevano da preludio o prologo al "Duello",così come,d' altronde, alcuni canti e danze che sono "patrimonio" storico proprio degli ambienti malavitosi.Ma fuori da tali pratiche da "Uomini onorati" si trattava solo di bastonate che poco o nulla hanno a che vedere con la musica di tradizione.Per ciò che concerne invece all' arte di maneggiare il bastone in terra sicula le mie poche informazioni mi fanno pensare ad una pratica diffusa perlopiù tra i pastori e in ciò si ravvisa maggiormente una vicinanza con quella che era la pratica musicale...mi spiego: così come con un flauto, l' arcaico pastore aveva da passare molte ore in compagnia del suo bastone (non pensate a male) ed in molti casi questo consisteva nel suo più immediato mezzo di difesa,così data anche la relativa difficoltà  di maneggiare un attrezzo così "Pesante" é lecito pensare che avessero intuito dei "modi" per utilizzarlo efficacemente.Difatti la verga da "Capraro" é generalmente composta da un robusto ramo lavorato a volte di poco più corto del suo branditore(correggete le mie imprecisioni).
Il tacchero é invece un' arma molto più urbana consistente in un corto e largo bastone generalmente terminante con un pomo in cui erano incise figure animali o quant' altro si prestasse alla forma sferica.
P. S. io posseggo una novelole mazza da capraro che mi sono fatto fabbricare da un pastore del massiccio del Matese e vi assicuro che ha un peso notevole,se colpisce lo zingaro di Capone gli fà  male di sicuro ma prima và  sollevata...tranquilli la uso solo per le escursioni,per gli zingari ho montato all' ingresso un cannone ad emissione di positroni.
raheli
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Messaggio da raheli »

Da "Bonasera a quista casa!" Edizioni Aramiré 1999 e seg.
Cantore Antonio Bandello di Cutrofiano (Le).
Registrato nel 1997 da Biagio Panico e Ada Metafune.

Su rrivatu a Sanfrangiscu
non sapendu comu agiscu
cu nu vecchiu camburrista
m aggiu misu a pazzia .

Pazziandu e pazziandu
di curtello e di bastone
pe spregiare stu carognone
che tradisce la Società .

Mo se presenta nu picciuttellu
cu la coppula de sgarru
esci fore maresciallu
ca la facce t aggiu spregia .

Mo se presenta nu capupostu
cu la coppula de sgarru
cu lu bastoncino a manu
cinque lire tu m hai de da .

Cinque lire iu nu le tegnu
cinque lire no ti le doo
sei picciotto di prima uscita
no ppartieni lla società .

Società  cu nzegna é bona
di curtello e di bastone
pe spregiare stu carognone
che tradisce la società .

Da "La scherma salentina! a memoria d'uomo"
di Davide Monaco.
Edizioni Aramiré 2006.
Il testo che segue é riportato dall'autore che ha volutamente omesso indicazioni di chi lo abbia riferito. La versione é leggermente differente da quella cantata da Bandello.

Su rriatu a San Franciscu
nun sapendu come agiscu
cu nu vecchiu camburrista
m aggiu misu a pazziar.

Pazziando e pazziando
di curtellu e di bastone
per sfregiare stu carognone
che tradisce la società .

Mo se presenta nu picciottellu
culla coppula allu sgarro
cu nu bastoncinu a manu
«cinque lire tu m hai da dar».

«Cinque lire ieu nu le tegnu
cinque lire nu te le do
su picciottu da malavita
quista é puntata alla Società .

La Società  dispone di curtellu
di pugnale e di bastone
per ammazzare st imfamone
ca m ha fatta l imfamità Ã‚».

Nelle due versioni di questo canto qui riportato, che fa esplicito riferimento agli ambienti della malavita, viene dato per scontato che la scherma fosse di coltello e di bastone.
Ma la questione dibattuta in questo forum (al di là  degli OT) non é se esistesse una forma di combattimento con il bastone, il che mi pare scontato, quanto se ne esistessero, o ne esistano ancora, forme in qualche modo ritualizzate, legate ad accompagnamento musicale, un po' come avviene per la scherma praticata a Torre Paduli.
Si tenga conto però che quello che accade a Torre Paduli deriva sempre da una pratica di combattimento, quindi é suscettibile, per quanto sia svolto in presenza di accompagnamento musicale, di andare oltre la musica per, eventualmente, tornare ad essere combattimento puro quando ce ne sia necessità .
A mio parere il punto cruciale é proprio questo: nelle forme di combattimento con accompagnamento musicale, quanto il combattimento é preminente rispetto alla danza?
Mi spiego ( o cerco di farlo).
Il combattimento deve per necessità  di attacco e difesa essere libero da tempi e modi legati alla musica.
Se bisogna parare un colpo o portare un attacco efficace non si può aspettare la battuta musicale.
La danza é invece soggetta alla musica, per questo i danzatori devono attenersi a passi strutturati, quindi condivisi da entrambi, per cui anche in presenza di forme di danza ispirate ad un combattimento, le mosse di attacco e difesa devono essere accordate fra i danzatori per poter restare a tempo di musica.
La scherma praticata a Torre Paduli non segue questa regola se non nella prima fase più propriamente danzata.
Quando gli schermidori cominciano a schermare abbandonano la musica passando da una fase danzata ad una più schermata che segue la musica solo per grandi linee, perchà©, se la situazione lo richiede, sono pronti a schermare e basta.

Ora, Damiano per la sua danza con i bastoni parla invece di funzione ritmica dei bastoni.
La mia domanda é questa:
si tratta dunque di DANZA, o si tratta di SCHERMA?
Quale dei due aspetti é prevalente?

P.S.
Per Damiano.
Nulla di personale (manco ti conosco).
Rifletti sulle osservazioni che ti sono state fatte senza prendertela leggendo tra le righe degli sfottò.
L'entusiasmo nel condividere le proprie "scoperte" é spesso cattivo consigliere.
Io credo di potertelo testimoniare.
Non lo prendere come rimprovero ma solo come consiglio. Per te, per le persone che intervisti, per la cultura tradizionale in genere.
giannino
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Messaggio da giannino »

Non sono un "cultore" della scherma e tantomeno praticante, ma penso da cio' che vedo che la scherma di torrepaduli non sia una vera e propria "danza armata", proprio perché come dice il sig Raheli il combatimento vero é proprio é il momento più importante. Penso che con un po' di fantasia (ma neanche troppa) si possa immaginare che la musica costituisca una specie di "copertura" (nel sesno malavitoso del termine) al vero combattimento. Una scusa per allontanare Lu maresciallu o lu capupostu, anche perché doveva essere facile in questo modo, all'avvicinarsi di un militare, far scivolare il coltello nella manica e dire semplicemente "Sta bballamu!!!". Inoltre, se non mi sbaglio nelle carceri ad esempio, dove non c'era bisogno di "nascondersi", si combatteva senza il supporto ritmico.
Naturalmente, scomparso il coltello, é rimasta la danza che, senza più avere la necessità  di "nascondersi" proprio in quanto pericolosa ed armata, si é lasciata un po' più (sempre da cio' che mi pare di vedere) trascinare dal ritmo dei tamburelli.
Da cio' che mi pare di aver letto in questo forum, i "bastonari" di Martina portavano il ritmo con questi bastoni...bé, se é cosi e se 2+2 fa sempre quattro io dedurrei che quella descritta da Damiano sia più una danza che una lotta, e quindi una vera "danza armata".
Arthas
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Messaggio da Arthas »

Buongiorno a tutti,
Vorrei mettere in evidenza qualcosa. Come sia Luca, che il sig. Raheli, che giannino hanno sottolineato, le varie "scherme" hanno principalmente una funzione marziale. Sono quindi tecniche di difesa e offesa diffuse tra il popolo mediante l'utilizzo di armi "semplici".
Come si evince dalle interviste fatte ai maestri di scherma salentina nel testo citato da Raheli, la musica in realtà  non serviva: si trattava di un combattimento e non di una danza. La danza era una copertura per evitare guai con la giustizia e un preludio alla pazziata vera e propria.
Ma tale combattimento poteva anche perdere la sua funzione di regolamento dei torti per diventare un gioco, un passatempo. Diveniva quasi uno sport. Infatti ai matrimoni (se ricordo bene ciò che ho letto ne La scherma salentina a memoria d'uomo) si usava sfidarsi tra amici alla scherma. In questi casi (come a Torrepaduli) la musica presumo ci fosse e il combattimento fosse più o meno danzato. O meglio: ritualizzato.
Quindi la domanda é sempre la stessa: come é avvenuto per la scherma ai coltelli può essere avvenuto per la scherma al bastone? In altre parole, assodato che esista un'arte di combattimento (al bastone come al coltello) come mezzo di difesa, é possibile che la scherma al bastone possa essere stata praticata anche per divertimento, per allenamento, come é avvenuto per la scherma al coltello? E quindi con accompagnamento musicale?
Da quello che dice Damiano pare di sì. Parla di danza (innanzitutto) che si svolgeva durante la villeggiatura estiva, accompagnata dai musicisti.
Se così é, non credo che sia un fenomeno limitato solo al territorio di Martina Franca.
Qualcuno ha sentito parlare dalle sue parti (e non) di usanze simili?
Ciao
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Luca/
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Messaggio da Luca/ »

La già  citata 'Ndrezzata di Ischia.
tarantune
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Messaggio da tarantune »

Alleluia!!!
Finalmente si parla di cose serie e sinceramente anche di alcune di pratiche che conosco marginalmente a che vorrei approfondire!!
Sò che comunque c'é un libro sulla questione.....
Contento di sapere che ARTHAS ancora calpesta il suolo salentino e lui di bastoni e giavellotti era gran praticante e annoverava nelle sue armate guerrieri altamente specializzati in questa disciplina.
Ultima modifica di tarantune il 19 dicembre 2006, 3:38, modificato 1 volta in totale.
giannino
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Messaggio da giannino »

che libro?
tarantune
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Messaggio da tarantune »

Eh mio caro ...ci me lu ricurdava te la dicia....!!!!
Ca poi puru li tarantuni tenene l'età  eh!!!
Devo cercare bene ma non ce l'ho io ma bensi un mio amico,devo indagare....
Riguardo le danze armate di sarebbe moltissimo da dire e riguardo sull'arte della scherma in senso lato(che comprendono anche prese di lotta corpo a corpo) ci sono interi trattati da visionare attentamente....ma il lavoro ragazzi é lungo e difficoltoso...
Riguardo il bastone.....mmmmh...... da chiacchierate con gli schermitori so che effetivamente questa pratica era ed é(nei più anziani)ancora in voga tra i pastori e l'uso primigenio del bastone ha un risvolto molto più pratico e sbrigativo dell'evoluzione rituale che lo ha visto protagonista.......
Chi deve capire.....se manci la capu....!
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Cari amici di pizzicata,

riapro questo post per dirvi che sul mio sito www.pugliafedefolklore.it ho finalmente aperto la sezione "Musica popolare" e ho pubblicato l'intervista sulla danza dei bastoni che si faceva qua a Martina Franca. Poi sempre nella stessa sezione pubblicherò le foto compromettenti di Quistello! agh gh agh. Fatemi sapere se vi piace.

Damiano
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Damiano
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Messaggio da Damiano »

Bellissimo Avvocatista ma che cos'� E in che occasione si fa? Forse a Pasqua? Ma dai racconti di Tonino, il confratello della mia congrega, la danza che dice lui era come la scherma solo che era ballata coi bastoni. Per quanto abbiamo fatto ricerche non abbiamo trovato altri testimoni oculari, nਠa Martina nਠfra i pastori di tutta la Puglia a noi nota, che facessero una danza simile.

Statevi bene!

Damiano
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Ditemi se non c'ਠqualcosa in comune.
Questa ਠuna forma particolare di capoeira, la makulele che si danza appunto con i bastoni

http://www.youtube.com/watch?v=bgFJi6zcSVg
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