Considerazioni intorno alle voci della riproposta

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CarloTrono
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Considerazioni intorno alle voci della riproposta

Messaggio da CarloTrono »

Stavo pensando...
il 99,9% dei gruppi di musica popolare che ripropongono il repertorio tradizionale salentino adotta un progetto musicale nel quale si cerca principalmente di lavorare sulle melodie: vengono presentati nuovi arrangiamenti di brani tradizionali, più o meno vicini alle linee melodiche originali, oppure vengono elaborate le cosiddette "contaminazioni", nelle quale si cerca di inserire strumenti moderni, anche elettronici, affianco a quelli tradizionali.
Più raramente il progetto musicale dei gruppi attualmente presenti sulla scena prevede la stesura di nuovi testi, magari aderenti alle realtà  di oggi, sia secondo nuovi canoni, sia secondo canoni tradizionali.
La cosa che si trova più raramente nei gruppi di riproposta é senza ombra di dubbio [b:74243fe7be]un lavoro di ricerca intorno alle voci[/b:74243fe7be]. I gruppi che studiano il modo di cantare tradizionale, magari andandosi a cercare le differenze nelle "arie" da paese a paese, possono essere contati "sulle dita di una mano monca". E' invece molto facile trovare gruppi magari abili dal punto di vista strumentale, magari capaci di offrire molto sul piano melodico, e che poi presentano [b:74243fe7be]gravissime lacune nelle voci[/b:74243fe7be].
Questa é evidentemente una grande contraddizione insita nel movimento della riproposta. Chi ha ascoltato la voce degli anziani, sia dal vivo che attraverso le registrazioni originali, avrà  sicuramente notato che il principale strumento era proprio la voce, e che il canto, specialmente quello a più voci, senza nessun accompagnamento strumentale, costituiva la quasi totalità  del repertorio tradizionale.
Questi concetti sono stati diffusi recentemente da Ambrogio Sparagna, durante la direzione artistica delle ultime due edizioni della Notte della Taranta: nelle numerose interviste rilasciate, Sparagna ha sempre dichiarato che le voci hanno nel Salento il ruolo protagonista. Effettivamente, negli arrangiamenti proposti sul palco di Melpignano, le voci trovavano ampio spazio. I risultati del progetto musicale di Sparagna sono ovviamente soggette ai gusti e ai pareri personali, mentre sono oggettive alcune "stonature" prese dalle cantanti...d'altronde, cantare davanti ad ottantamila persone non capita tutti i giorni, quindi l'emozione potrebbe aver giocato brutti scherzi.
Comunque non é della NdT che voglio parlare in questa discussione...anche perché ci sono altre discussioni aperte sul forum dove poter esprimere le proprie opinioni in merito.

Quello di cui vorrei discutere con voi é su questa inadempienza da parte dei gruppi di riproposta, specialmente quelli più giovani: si studia tanto sullo strumento, e non si studia quasi per niente sulla voce. Ripeto: é proprio un paradosso considerando che la vocalità  é la caratteristica più esaltante nel patrimonio musicale di tradizione orale del Salento. Come mai? Cosa ne pensate? Cosa si può fare per cambiare direzione?
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Dimenticavo...vi segnalo l'articolo, pubblicato su WWM, dal quale sono scaturite queste considerazioni. Lo trovate qui:
http://www.worldmusiconline.it/cd.php?id=76
raheli
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Messaggio da raheli »

forse, per quanto riguarda le voci si potrebbe incominciare a NON farsi i gargarismi con il lysoform prima di cantare.
Molti lo fanno per pulire la voce caso mai fosse troppo sporca, senza capire che la cosiddetta sporcizia della voce é una delle caratteristiche del canto popolare.

Eddai, scherziamoci un po' su, ogni tanto!
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Sarebbe interessante parlare un po' di quali sono le caratteristiche del canto popolare salentino. Si potrebbe partire dal forum per poi realizzare un approfondimento stabile.
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
Gio
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Messaggio da Gio »

Forse perché suonare il tamburello é più facile che studiare la musica e quella popolare in modo particolare?

Pensa anche i bambini riescono a suonare il tamburello, ma da qui a pensare che siano in grado di elaborare un pensiero critico su quello che stanno facendo, forse dobbiamo aspettare che diventino più grandicelli, sempre che ci riescano.

Forse usare le parole "progetto musicale" per tanti gruppi salentini é un pò pretenzioso, meglio sarebbe "progetto momentaneo di sfruttamento musicale".
ariadne
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Messaggio da ariadne »

infatti..... é davvero difficile trovare qualcuno disposto ad insegnarti le tecniche di canto popolare!ed é ancora + difficile trovare qualcuno che lo faccia in modo coscienzioso (senza soggettivismo!) e che abbia le abilità  giuste!
la soluzione potrebbero essere gli anziani....con le loro "stonature"(non sono stonature)....ma provate ad immaginare una cantante sul palco che "stona"....sicuramente non le faranno delle critiche positive!
march
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Messaggio da march »

Dai Gio, non essere così duro. Sono sicuro che quello che dici non é falso e che c'é spesso molta approssimazione nei gruppi di riproposta salentini.
D'altra parte il post di Carlo é interessanto e non merita di essere messo da parte sbrigativamente.
Chi un po' di approfondimento l'ha fatto potrebbe dare qualche indizio, qualche consiglio che anche i gruppetti più sprovveduti possano ascoltare.

Io non ne so molto se non che le voci nella tradizione canora contadina salentina sono voci di gola e di petto, mai nasali, che il timbro rauco e grezzo é ben accetto, che per fare uscire le note più acute si apre molto la bocca a salvadanaio e che molte delle timbriche nascono da emissioni sonore piuttosto potenti e a bocca ben aperta (dai pochi ascolti fatti sempra che piaccia molto la vocale A per chiudere i versi).
Timbrica a parte mi sembra che ci siano delle considerazioni da fare sulla dinamica melodica. Sono molto ricorrenti i melismi, ovvero i ricami vocali attorno alla nota principale su cui non ci si posa in modo stabile e definitivo ma attorno alla quale si gioca fino a creare una sensazione di continuo movimento. Si usa far vibrare la voce. Si usa improvvisare molto sulla melodia introducendo micro varianti che personalizzano le sequenze di note.
Sarebbe bello parlare poi dell'intrecciarsi sociale delle voci: della polifonia. prima e seconda voce, paravoce e bassi. Si sappiamo che esistono, ma chissà  quanto c'é da imparare; e la cosa bella sarebbe (idea che friscu mi raccontava) di usare pizzicata per organizzare incontri di studio e pratica vocale fra appassionati (5/6 in una stanza ad ascoltare e riproporre canti polivocali, niente di speciale!). Uno potrebbe pensare che fra prima seconda e paravoce ci si possa "regolare" al momento, improvvisare; ne sono sicuro, ma bisogna imparare le basi prima di improvvisare.

C'era una cosa che pensavo qualche giorno fa, una cosa magari detta e ridetta: oggi non ci sono più occasioni per cantare insieme. Per strada se canti sei un'imbecille, specie in città . in casa ci sono i vicini, viviamo confezionati in appartamenti come api. a lavoro vi immaginate a intonare un canto in ufficio davanti a un PC? Al massimo si canticchia sotto la doccia, quando l'acqua che ci passa sulle orecchie ci dà  l'impressione che possiamo gridare senza essere sentiti.
Probabilmente i canti alla stisa sono stati creati per essere cantati all'aperto in spazi ampi e vuoti, in campagna, magari anche fra persone lontane fra di loro: oggi ci mancano le condizioni per rinnovare questo stile.
Dovremmo ricrearcene di nuove.
E poi, ultima riflessione: vivendo in una società  "specializzata" il canto viene performato soprattutto dal cantante. Ecco perché la rivitalizzazione della musica popolare passa per la nascita di tanti gruppi: se a uno piace una musica e vorrebbe cantarla, si stanca subito (se lo fa) a passare del tempo cantando con gli amici, trova molto più facile invece creare un gruppo e improvvisarsi artista.
Mi dispiace che non ci siano stati molti interventi nel forum sul decentramento della musica popolare: come fa una musica a essere popolare se il popolo non la fa sua? (ma questa aggiunta so che é OT)

marcello
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

L'idea di Friscu secondo me é interessantissima, e già  ce lo siamo detti in altre occasioni. Per un motivo o per l'altro, la proposta é finita nel calderone delle "cose da fare". Beh...facciamola. Vediamo innanzitutto chi siamo: chi é disponibile a fare questi incontri? chi fra le persone più esperte é disponibile a guidare gli altri in maniera gratuita (o con un rimborso spese di benzina, perché no?). Chi mette il posto dove andare?
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

http://www.pizzicata.it/index.php?modul ... pageid=152
rileggetevi l'intervista alla Giovanna sulla vocalità  salentina
ZzingaruPicciuttaru
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Messaggio da ZzingaruPicciuttaru »

A me piacerebbe un sacco apprendere Carlo! Il mio problema lo conosci, é la distanza. Si potrebbe organizzare nei periodi di "rientro". Ma a nessuno interesserebbe concretamente provare a guidare o apprendere ? Sono l'unico ?
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

penso proprio di no, Alessandro. Ho un po' di idee in testa, ora che si attiveranno i "gruppi di lavoro" (in settimana) ne sarete partecipi e mi aiuterete ad affinarle. Nel frattempo, facciamo la conta: chi é interessato a questi incontri? alzate la mano, così ci organizziamo !
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
Pino
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Messaggio da Pino »

Ciao Roberto, e proprio vero alcuni dovrebbero rinunciare a fare i gargarismi con il lysoform.
Penso che comunque bisognerebbe ascoltare con molta attenzione i dischi di ricerca e far proprie quelle modalità  di canto. Secondo me non c'é bisogno di fare corsi di canto ma ascoltare con molta attenzione i portatori della nostra musica. Ed e comunque vero Carlo che molti gruppi non lavorano in questo senso. Ah dimenticavo, non usate il lysoform.
Ciao Pino
march
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Messaggio da march »

Vero, bisogna ascoltare, ma ascoltando ascoltando me mparai ad ascoltare, cantannu canatannu me mparai a cantare! Non lezioni in senso proprio forse, ma momenti comuni di prova, apprendimento e confronto si!

Io ci sono..nei periodi di rientro!...almeno fino a quando non sarà  possibile cantare in chat o in conferenza telefonica! ;-)
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dada
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Messaggio da dada »

Capitano, mio capitano... casomai ci fosse bisogno di ribadirlo, io ci sono!!!
Ho scelto di vivere in campagna anche perche' suonare il tamburello (vabbe' dai... piu' o meno... :wink:) e, ancora di piu', cantare son cose di cui non riesco a fare a meno. E qui posso farlo quanto voglio!
Ma sperare d'imparare a cantare accompagnando qualcuno (foss'anche la meravigliosa Teta) su un cd... e' come credere di poter diventare dei bravi attori teatrali scimmiottando De Filippo in videocassetta!! Follia!
Avere una guida sarebbe decisamente il massimo, ma anche un confronto con qualcun'altro che ascolti e dica sinceramente quali errori sente mi sembra un'ottima opportunita' di crescita!
Aspetto notizie e, se ti serve una mano per l'organizzazione (che credo tu sia gia' encomiabilmente indaffarato col sito), ricordati che hai sempre la mia disponibilita'! :D

dada
Io se fossi Dio
non sarei mica stato a risparmiare
avrei fatto un uomo migliore (cit.)
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