nuovi stornelli per Melpignano?

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DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Ciao amici,
noto con vivo piacere le novità  della Ndt 2004. Tra le altre cose, molto interessante il laboratorio sulla parola e l'idea di comporre nuovi stornelli. Vi ricordate del forum "Conosci uno stornello?"? Proprio qui su pizzicata. Man mano che lo abbiamo popolato, siamo arrivati anche ad inventarne di nuovi, no'? Che ne dite, continuiamo? Magari possiamo fare una raccolta e darla al laboratorio di Giovanni Lindo Ferretti.
Vi riporto un pezzo di cui si parla di questo laboratorio, dall'articolo presente su pizzicata circa le anticipazioni della Ndt 2004.

Daniele-Ariafrisca


"...il lavoro di Giovanni Lindo Ferretti, che si baserà  sopratutto sull'uso del dialetto salentino e del griko, vuole dare spazio a tutti coloro che non sono riusciti a entrare nella ristretta cerchia delle voci, attraverso la creazione di una lunghissima pizzica con nuove quartine inventate dai partecipanti al laboratorio. Questo lavoro intende riattivare la capacità  nei giovani di "inventare" le parole dei brani, improvvisando su moduli tradizionali, interrompendo quindi la tendenza diffusa di utilizzare sempre le stesse strofe, tendenza che porta ad un categorico impoverimento della capacità  espressiva della musica popolare".




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Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

Mastru musicanti caru mastru, siddu scrivu strini in sicilianu, videmu cu mi paja, videmu cu mi paja, videmu cu mi paja sordi a manu;e sordi a manu, e sordi a manu, videmu cu mi paja sordi a manu.Mastru cantastori e starantatu, ti dugnu nun pastranu i meludij,sunannu i ma canzuna, sunannu i ma canzuna, sunannu i ma canzuna t'arricrij;e t'arricrij e t'arricrij, sunannu i ma canzuna t'arricrij.Che poi non so perché sfruttare la farina del sacco degli altri... sbaglierò forse, ma a me questo fatto non piace tanto. Se si tratta di un gioco tra amici allora ben venga, sia chiaro, ma se qualcuno vuole sfruttare commercialmente quello che si scrive, beh, é un'altro paio di maniche. Se, mettiamo caso cinque dei mie versi vengono proposti, magari insieme ad altri cinque di un'altro "AMICO", che cosa ci entra in tasca? Secondo me un misero, stragenerico grazie... della serie "Grazie al contributo degli amici del laboratorio abbiamo composto questa pizzica"...Bah, ragazzi diffidate. Nomi e cognomi, diamo a Cesare quel che é di Cesare.Se casomai ho sbagliato nel valutare le cose, o ignoro qualche sotterfugio, che sotterfugio non é, fatemelo sapere.Questo messaggio é stato modificato da: Maruko_KuFu, 17 Giu 2004 - 13:15 [addsig]
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

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Ialma
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Messaggio da Ialma »

E se qualcuno volesse partecipare al laboratorio di pizzicata...occhio a salvare i logs, dovesse capitare che le strofe finiscano registrate alla SIAE come testo d'autore...Poi la banalità  di Ferretti, quella di usare strofe di nuova composizione mi sembra solo la scoperta dell'acqua calda...Scrivere nuove strofe dovrebbe essere parte integrante di qualsiasi tradizione VIVENTE, ed in quasi tutte le tradizioni popolari italiane ci sono delle vere e proprie gare di improvvisazione e di sfida fra i cantori.Non é che ci voglia Ferretti per scoprire questa grande verità , e se i salentini dovessero arrivarci grazie a lui... state davvero messi male, ragazzi...[addsig]
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giannino
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Messaggio da giannino »

Ialma ha pienamente ragione, a mio parere, e credo che, a nostra insaputa, in ogni ronda, ad ogni festa, in ogni evento "improvvisato" ci sia sempre qualcuno che canti uno stornello inventato, modificato, scovato per caso nel prezioso baule di un suo vecchio zio. La tradizione salentina é viva, e non credo a chi la da già  per spacciata cantandogli l'inno funebre con stornelli inventati da ragazzini aiutati da uno che non li capisce neanche. Siamo al laboratorio tecnico di 5a elementare? Io sinceramente, come sostengo da sempre, darei molto più spazio alla creatività  dei numerosi gruppi, che  cantano come comanda Iddio, senza ricercare a tutti i costi la novità  ad effetto....tanto ormai si sa, i turisti ci vengono lo stesso.Non vi preoccupate eccessivamente, comunque vada...sarà  un successo.[addsig]
Giovanni Semeraro
tzigana
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Messaggio da tzigana »

A quanto ho capito il laboratorio consiste nello stimolare l'inventiva di colui che canta, magari evitando di raccontare ancora le condizioni dei nostri nonni, (u tabbaccu, le ulie, la zappa, la terra) ormai nessuno più fa il contadino, cosa fanno quelli che fanno musica attualmente nel salento? impiegati, studenti, musicisti, e allora, perché non cantare le condizioni attuali in un modo sensibile e intelligente e non banale?Ma qualcuno di voi ha mai ascoltato i testi di Giovanni Lindo Ferretti?Penso che il sudetto abbia tutta la sensibilità  necessaria per raccontare in musica.Allora, cosa c'é di male se qualcuno ci insegna a utilizzare le parole?[addsig]
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Il problema strofe non é una questione di facile soluzione.Mi raccontavano (scusate l'excursus) di un concerto di Tonino Carotone in Puglia in cui, sull'onda del successo di "E' UN MONDO DIFFICILE", tutti chiedevano "Me Cago En El Amor".Ed ovviamente il 99% dei presenti non conosceva nessun altro brano, quindi il buon Carotone ha avuto la brillante idea, per far divertire la gente, di suonarla una volta ogni tre brani Idem per le strofe di pizzica pizzica.La colpa di chi é, se la maggioranza di pizzicaroli PRETENDE solo pizzicarella e santupaulu e fa la faccia storta se si cantano strofe sconosciute, ricercate, adattate.In Campania é un'arte, inventarsi le "barzellette" nel canto sul tamburoCon la pizzica vale l'effetto juke box, metti C1 Lu Rusciu Te Lu Mare"...la maggioranza stacome una malattiacome una sfortunacome un'anestesiacome un'abitudine..."Questo messaggio é stato modificato da: Ialma, 20 Giu 2004 - 14:14 [addsig]
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

A ricordare chi aveva avuto tanto da ridire sulla "pizzica per Adriano Sofri" degli Aramiré...Approfittando della questione, vorrei sapere come vediate l'utilizzo delle strutture musicali tradizionali e del testo moderno.Se fatto nel giusto contesto e con testi appropriati, la cosa funziona eccome.Penso agli E'Zezi ad esempio.Comunque in Salento gli Aramiré restano gli unici a fare qualcosa del genere.E gli altri gruppi?[addsig]
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ramonn
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Messaggio da ramonn »

Mi sembra strano che ci si scandalizzi che venga fatto un laboratorio per creare nuove strofe....ci si dovrebbe scandalizzare del fato che il 70 - 80 e forse anche 90 per cento dei gruppi della nostra zona si presenti a suonare sembra con le stesse 10 - 20...100 (volendo esagerare) strofe, quando c'é un mondo di strofe racchiuso in ogni paese e nessuno le va a scovare, o quando i nostri nonni/bisnonni inventavano strofe ogni volta che c'era uno stornello da cantare e invece ci si é fossilizzati su quelle che ci é giunto grazie alla ricerca e alla produzione discografica dei primi gruppi di riproposta salentini.A Ialma vorrei far presente che il canzonire a fatto il cd Carataranta in cui ci sono diversi testi "moderni".Per la cronaca anche i tamburellisti hanno fatto dei cd con dei testi moderni...il problema é che bisogna anche vedere il contenuto di questi testi![addsig]
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Messaggio da Ialma »

Invito tutti a leggere il testo di "Ragazza Della Pizzica", un capolavoro moderno ad opera di Antonio DaCosta & Tamburellisti di TP o quello di "The Pizzica" di ADCA sto punto meglio continuare a cantare Lu Rusciu fino al giorno del giudizio[addsig]
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DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Rispondo a Ialma.

Semplicemente volevo dirti che lo spirito creativo non mi sembra così spento tra i cantori popolari moderni (anche o soprattutto non professionisti). Nelle suonate tra amici così come in alcuni concerti, mi é capitato spesso di ascoltare stornelli nuovi, a volte inventati. E poi, ti faccio notare che da mesi su questo sito c'é un forum sulla ricerca e anche invenzione di nuovi stornelli. Quindi, non aspettavamo certo Ferretti per scoprirlo. Però, a me sembra una iniziativa non male. Tutto sta nel vedere come andrà  a finire.

Riguardo all'elaborazione di testi nuovi, con il mio gruppo ho fatto qualche tentativo (anche se un pò rozzo). Vedi ad esempio, "Pizzica tu furastieru", oppure "E nanì e nanì", "Fiata Jentu" (vedrai che non sono tutte pizziche). Altri nuovi brani (che proporremo questa estate) sono "lu trainieri e lu surdatu", "Resta 'ncora". Altri gruppi, con una creatività  semplice e non "colta", fanno tentativi simili (con effetti più o meno riusciti). Si tratta di tentativi, accenni e buoni "propositi" che forse potrebbero beneficiare di iniziative come quella di Ferretti o di altri studiosi ed esperti (anche e soprattutto salentini...).

ciao

Daniele - Aria[addsig]
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Caro Maruko...,
la tua paura é insidiosa, pensare che gli interessi commerciali vadano ad intaccare la creatività  popolare. Certo é possibile. Il problema é complesso se ci ragioni su, così arrivo spesso a pensare "Ma chi se ne frega?". Dal forum sugli stornelli che ho proposto ne sono venuti fuori veramente di belli e interessanti. Si trovano li, chiunque può andare a fare un copia e incolla. Però se restano sul sito, uno ci penserà  due volte prima di sfruttarli commercialmente (i messaggi al forum hanno una data). Insomma, queste insidie resteranno fin quando non verrà  fuori un movimento politico "geniale ed illuminato" capace di proporre una legge per la tutela del patrimonio storico-musicale locale, non di un individuo ma di una comunità  che si riconosce in quel patrimonio un elemento fondante della sua identità . Sogni, sogni! Sarebbe una bella battaglia con la Siae, chissà  cosa ne pensa....

Daniele - Ariafrisca[addsig]
ramonn
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Messaggio da ramonn »

Per quanto riguarda i testi nuovi anche il mio gruppo prova a produrne , alcuni sono già  sul nostro cd, altri li porteremo in giro in estate. Tra gli altri gruppi anche gli Zoé, e  gli Allabua se non sbaglio hanno fatto dei testi nuovi.Quindi condivido quello detto da Giannino in merito allo spirito creativo.[addsig]
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

In parte Daniele hai colto nel segno. Ma la mia paura non é solo per il lato economico della gestione delle liriche. Io sarei il primo partecipante al laboratorio se fosse proprio il laboratorio ad incentivarmi, a tutelarmi e a promuovermi. Per quanto riguarda la transilvanica siae (peggio dei vampiri) in un paio di anni ha abbassato le spese per la tutela dei brani... ma é ancora poco. Sempre riguardo al laboratorio spero di essermi spiegato per bene dicendo che temo la distribuzione dei meriti del singolo verso tutti i partecipanti e, inevitabile, al coordinatore. Concludo ripetendo che parteciperei anche io al laboratorio se esso avesse come scopo principale non la creazione di una pizzica nuova... ma la tutela, la promozione e l'assistenza per la creazione di versi... che poi le pizziche che ne scaturiranno vengano suonate o meno dipenderà  dal gradimento dei musicisti prima e del pubblico dopo.Avevo detto che concludevo, ma non é così... concludo, sul serio, adesso dicendo che sono molti i gruppi che si affidano a nuovi testi, ma ahimé il pubblico vuole sempre le stesse cose... anzi no, non é il pubblico ma chi organizza i concerti che vuole sempre le stesse cose... ovviamente parlo del piccolo giro salentino, fatto di sagre e locali, ma é questo piccolo ma super distribuito circuito che detta legge. Mi sbaglio? Sono i presidenti di comitato e i titolari dei locali che impongono un certo giro... almeno fino a quando non si diventa quel briciolo "famosi" da poter essere liberi completamente da vincoli.Alla prossima, e ricordate che Ikaruga é proprio un bel gioco.[addsig]
giannino
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Messaggio da giannino »

Posso aggiungere però che, a mio parere, la NOVITA' non é neanche da ricercarsi a tutti i costi, e specialmente nel campo della musica popolare, che affonda le sue radici all'alba dei tempi (e non penso di esagerare). In fondo, così come tutte le cose ben conosciute generano sicurezza, così le melodie che si conoscono da sempre, anziché annoiare, spingono al ricordo di sitazioni, epoche o momenti di gioia o anche di costruttivo dolore. A me piace cantare e suonare, ma la maggior parte del mio tempo la passo da spettatore e ascoltatore, e devo dire che provo un grande piacere nell'ascoltare cose che conosco a memoria, magari suonate da altri gruppi con diversi arrangiamenti. Embé? Cosa c'é di male? Se qualcuno vuole fare il poeta superomistico ed inventare cose che non c'entrano niente ha sbagliato genere d'espressione artistica, e può benissimo dedicarsi alla musica d'avanguardia o ad altri generi. Ma la musica tradizionale, lo dice la parola stessa (sic!), se ha bisogno di essere mantenuta fresca, viva e attiva, non ha certo bisogno di stravolgimenti. E di cosa si potrebbe parlare in canzoni che nascono da pescatori, contadini, pastori, se non di masserie, marinai ecc. ecc. O ci dobbiamo per forza innestare versi dedicati a computer, robot, imprese spaziali. Non sarebbe uno sputo in faccia a secoli di storica tradizione?Mi meraviglio dell'ansia di rinnovamento che hanno alcuni musicisti, perché secondo me il grande pregio di questa tradizione é quella di essersi per fortuna conservata (quasi) intatta fino ai giorni nostri, a differenza di molte realtà , anche vicine, che hanno perso haimé le tracce musicali del loro passato. Ed allora, per chi vuole rinnovare, inventare ecc. ecc. lo faccia pure, ma che non lo spacci per la cosa più giusta che si possa fare verso la musica tradizionaleQuesto messaggio é stato modificato da: giannino, 26 Giu 2004 - 10:49 [addsig]
Giovanni Semeraro
ramonn
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Messaggio da ramonn »

Giannino il problema é sempre lo stesso... bisogna vedere cosa si fa e con che coscenza si fa.In ogni caso vorrei che si riflettesse su quello che viene sbandierato come tradizione che risalirebbe all'alba dei tempi:molti dei testi cantati oggi sono dello scorso secolo non sisalgono a migliaia di anni fa.Nei paesi fino alla metà  del 20° secolo e in alcuni casi anche dopo ( in poche prole fino a 30-40 anni fa) esistevano cantori che andavano in giro a portare serenate,matinate, canti natalizi, stornellate etc etc e molto spesso inventavano canzoni appositamente per quella situazione,in altri casi improvvisavano,oppure cantavano le canzoni più note.Quindi l'invenzione di nuove melodie era un fenomeno sempre presente, come  lo era il riproporre le canzoni tradizionali del proprio paese.ciao ciao[addsig]
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

sono d'accordo con ramon, é proprio quello spirito creativo semplice e immediato dei cantori popolari della tradizione quello che più mi affascina. Naturalmente, ciascuno di noi può essere affascinato da un aspetto diverso del patrimonio musical popolare del Salento e, sono d'accordo con Giannino, non lo può spacciare per l'unico aspetto da valorizzare. [addsig]
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