LA DANZA DELLA SCHERMA

giannino
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Messaggio da giannino »

Bé ora che rileggo al 100% proprio no...ma forse é giusto così.
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quirino
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Messaggio da quirino »

[quote:02624bd126="giannino"]La parola Pugliese ha un senso molto profondo per me, perché per mia fortuna ho avuto modo di conoscere a fondo molte delle "sub-culture" presenti in questa regione, notando con piacere come in fondo siamo molto ma molto più simili di quanto alcuni "secessionisti" affermino o pensino...e questo lo si nota anche confrontandoci con le culture delle regioni nostre confinanti...

apparte questo...chiunque abbia il coraggio di affermare che il tamburello é uno strumento salentino, o nato in (NEL) salento e via dicendo, sarà  al 90% appartenente a quell'area della puglia (esplicito campanilismo, e questo ci può anche stare), ma sarà  al 100% ignorante (anche questo ci può stare, ma se l'ignoranza si unisce all'arroganza, questo non si sopporta).

Detto questo, noto con dispiacere quanto in fondo poco e male si sappia sulla scherma...ed ora comincio a credere anche che il "misterioso" non voler dire sull'arte iniziatica della scherma nasconda un più verosimile non sapere.
[/quote:02624bd126]

Io non sono pugliese e noto che molti pugliesi la pensano come te sul definirsi pugliesi, altri invece no, per questo tra parentesi ho meso quella specifica non sapendo come regolarmi con te, dato che la considero una questione che riguarda soprattutto voi della Puglia.
Venendo al tamburello, quello che non sono riuscito a capire é se tu intendevi "strumento nato in salento" e allora sono d'acordo con te che é sbagliata come definizione; altrimenti se intendi strumento "anche salentino" credo che col tempo lo sia anche diventato ma la mia curiosità  come dicevo era che la tua affemazione l'ho sentita fare da molti Pugliesi non salentini. Per il resto certo, son dettagli rispetto all'argomento principale di questo topic.
giannino
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Messaggio da giannino »

Mi riferivo al fatto che qualcuno DAVVERO CREDE che il tamburello sia uno strumento ESCLUSIVAMENTE SALENTINO...in ogni caso é vero, quest'argomento esula dal topic, anche se non del tutto. La salentinità  include un forte spirito d'identità , che spesso fagocita e si appropria di usi e costumi anche non prettamente salentini (vedi la pizzica pizzica, il mito della taranta, il tarantismo e la sua cura con la musicoterapia, ecc.ecc.)

Sul Libro di Davide Monaco c'é qualche discrepanza, riferita all'uso o meno ed all'importanza della musica nelle ronde di scherma di San Rocco.
La maggiorparte delgli schermitori, e primo tra tutti Leonardo Donadei, afferma che la musica non ha nessuna importanza nella scherma, e che al massimo può servire come supporto ritmico ai neofiti, alla gente che entra nelle ronde solo per curiosità  o divertimento. Afferma inoltre che spesso a S Rocco prima si comincia a schermare, e poi tramite un passaparola si avvicinano i tamburelli.
Il maestro Daniele Vigna, dopo qualche pagina ed alla domande dell'intervistatore "A S.Rocco la musica é importante per la scherma?" afferma invece questo: "Si, da quello che so io si", affermando poi categoricamente che a S Rocco non c'é mai stato inizio della danza dei coltelli senza musica.
Considerando che il Mai di Daniele può riferirsi ad un MAI SUO DEL TUTTO PERSONALE...e che quindi si può tradurre come: "quando ci sono stato io, mai", risulta comunque strano che degli appartenenti alla stessa scuola di scherma abbiano convinzioni talmente diverse sulla stessa, e che le espongano in tutta la loro contraddittorietà  a distanza di poche pagine nello stesso libro. Chi dice il vero?

PS:(Non me ne vogliano i diretti interessati, la mia é semplice curiosità  e non vuol'essere una critica)
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Luca/
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Messaggio da Luca/ »

Evitiamo di giungere a conclusioni banalmente errate, il tamburello é uno strumento semmai anche mediterraneo.
Parlare di esclusività  é fuori luogo,come d' altronde fà  notare anche giannino.Quello sù cui bisogna concentrarsi é la specificità  dei ritmi.
Perdonatemi l' Off Topic
tamburellista
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Messaggio da tamburellista »

GRAZIE RAGAZZI. VI RINGRAZIO DELLE MILLE UTILISSIME INFORMAZIONI CHE MI AVETE DATO... :P
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Un piccolo contributo dal basso della mia ignoranza. La scherma si praticava coi coltelli veri anche al mio paese, Martina Franca, e precisamente nella zona compresa fra Martina e Villa Castelli (detta "Paretone" per la presenza dell'antico "limes" fra il Salento e la Terra di Bari). Nel cd "Tomma Tomme" di Max Morabito c'ਠun trafiletto che parla di come la scherma fosse ballata in quella zona con l'accompagnamento dell'organetto "al suono di una lenta quadriglia". E guarda caso sempre in quella zona era ballata la famosa "danza dei bastoni" di cui ho messo l'intervista sul mio sito, con le stesse movenze della scherma, di cui mi ha raccontato Tonino Buonfrate, la memoria storica della mia congrega.

Tonino inoltre mi ha fatto anche vedere delle mosse di scherma, da lui imparate dai tarantini che lavoravano con lui all'Ilva di Taranto.

Per concludere, non vedo l'ora di tornare a Torrepaduli, anche a me piacerebbe imparare la scherma, ma che non mi permetterei mai di addentrarmi in qualcosa che non m'appartiene. M'accontento degli stornelli martinesi :).

Un saluto a tutti da Damiano
tamburellista
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Messaggio da tamburellista »

DAMIA' SE ERI ARRIVATO PRIMA....... :wink:
elamuconda
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Messaggio da elamuconda »

giannino ha scritto :

[color=black[b:86afb3a2ce]]["Alcuni Rom salentini sostengono che la "scherma" viene "dalle Calabrie". E in provincia di Reggio Calabria viene danzata una tarantella di questo genere, detta, anche lì, "scherma", o "tarantella maffiusa". In Calabria non ਠtipica degli zingari, ma ਠdanza di contadini e, soprattutto, di pastori e di gente di malavita. Come in Salento, i danzatori mettono in scena, con la "scherma", la propria appartenenza ad un ambiente maschile in cui ਠelemento fondante la capacità  di confronto virile di ogni individuo con altri individui appartenenti allo stesso gruppo. Dei Rom del Salento che sono oggi gli interpreti principali della "scherma" locale ਠdocumentata la provenienza dalla Calabria, nel secolo scorso; ਠdel tutto verosimile che siano stati loro ad importarla dalla provincia di Reggio in quella di Lecce. Gli zingari insomma hanno svolto ruolo di mediatori di tradizioni tra due diverse regioni dell Italia meridionale[/b:86afb3a2ce]"[/color] ]

Si ਠvero in provincia di Reggio si faceva la scherma durante il ballo , non esiste però una danza scherma , la scherma nella festa a ballo ਠstata introdotta a inizio secolo dalla malavita , la festa a ballo rivestiva e riveste una grande un'importanza sociale specie se l'occasione del ballo ਠpubblica ( es. c à¨ra chi faceva chilometri a piedi per farsi un giro di "rota" nelle feste più importanti , era ottima cosa avere un buon ballerino in famiglia , addiritura chi non sapeva ballare aveva poche probabilità  di trovare moglie ) ragion pe cui sfidare qualcuno in una rota a ballu , significava sfidarlo pubblicamente ( era un'occasione pubblica per risolvere definitivamente antichi rancori , conflitti tra famiglie , oggi basta un fucile e una siepe purtroppo ). La scherma comunque non era mai all'ultimo sangue ( in pubblico ) era più che altro simbolica , il primo che riusciva a ferire l'altro o anche a sfregiare o solo strappargli la camicia , vinceva ( se la controparte accettava la sconfitta finiva tutto li e la questione era risolta , in caso contrario si usciva dalla rota e ci si appartava per risolvere definitivamente la questione ) . questa forma di sfida all'interno del ballo credo si sia registrata sempre più sporadicamente fino agli anni 50 , oggi non esiste più . Raramente e ancor di meno in occasioni pubbliche la scherma viene rievoca, ballando con una spazzola intinta di cromatina il primo dei danzatori che intinge la camicia dell'altro vince , ovviamente non ha senso di sfida vero e proprio ਠpiù un gioco .

Oggi nella rota a ballu la scherma non esiste più , non ਠraro vedere ballerini che danzano tenendo un dito teso ( forse per imitare il coltello ) oppure si fà  la finta di tagliarsi con le mani , ma sono gestualità  che , anche se potrebbero in qualche modo rimandare alla scherma , no hanno assolutamente nessun senso di sfida , diciamo che sono entrate a far parte della gestualità  e della mimica del ballo inteso come tale .

ciao a tutti
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Che diamine vuole sto tamburellista da me?

Bravo Salvatò, aggiungo anche che nel libro "La capra che suona" di Squilibri Editore ci sono alcune foto di una "tarantella schermata". Aggiungo anche che la scherma ਠdiffusa nel Cilento: ho un caro amico che l'ha ballata lì con uno che si improvvisava e per prima cosa gli ha fatto volare il cappello con un ceffone, segno che l'altro non ne aveva capito proprio niente!

Quest'anno a Torrepaduli io mi accontenterò di ballare la pizzica pizzica di Ostuni (nei limiti della mia ignoranza) e di stordire chiunque faccia una pizzica in minore con diluvi di stornelli in martinese. Frag, sei avvisato! E anche tu, Giannino! (ਠuna minaccia? Sì, ਠuna minaccia!).
tamburellista
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Messaggio da tamburellista »

DIAMINE MAIALO DAMIANO QUESTO FORUM LO HO APERTO IO PERCHE' VOLEVO RICAVARNE DELLE INFORMAZIONI CHE ALL' EPOCA MI SERVIVANO ABBASTANZA IN FRETTA. :evil: :evil: :evil:

ALLORA, DOPO 5 MESI CHE QUESTO FORUM E' ANDATO IN "PENSIONE" E CHE TUTTI SI ERANO DIMENTICATI DELLA SUA ESISTENZA, MI E' SORTA SPONTANEA UN' ESCLAMAZIONE: "DAMIA' SE ERI ARRIVATO PRIMA....... "

NIENTE DI PERSONALE E..... :wink:
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Ah! Sta bene tamburellista.
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

" La pizzica scherma di Torrepaduli.San Rocco, la festa, il mito,il santuario" del prof. Ermanno Inguscio - Lupo editore, Copertino 2007 .

Qualcuno ha avuto modo di dare una occhiata a questa ultimissima pubblicazione ?
La copertina ਠabbastanza indicativa, ma forse mi sbaglio...

[img:cc056d2874]http://www.libreriauniversitaria.it/dat ... 57879g.jpg[/img:cc056d2874]

Queste le note della casa editrice

La "pizzica scherma", meglio nota come danza delle spade, ha origini antichissime, addiritttura magno-greche. Secoli più tardi, i pellegrini del Medioevo diretti in Terra santa troveranno a Torrepaduli un ostello dove ricevere cure lungo il cammino e i danzatori mimeranno, con coltelli reali o immaginari, la lotta tra il bene ed il male, tra malattia e guarigione
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San Rocco: la festa, il mito, il santuario

A pochi chilometri dal Capo di Santa Maria di Leuca, ogni anno ad agosto Torrepaduli vive un evento unico nel suo genere. La sera del 15 agosto, in occasione dei festeggiamenti di San Rocco, decine di migliaia di persone si riversano nel piccolo centro salentino per partecipare, come spettatori o ballerini, alla "danza delle spade", al suono ipnotico dei tamburelli.
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

ossignoremioaiutaci
grazie della segnalazione Francesco, cercherò al più presto di reperirlo e mi armerò con un pennarello rosso e con tanta santa pazienza per leggerlo tutto.
nachiru
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Messaggio da nachiru »

ultima dalla radio di stato, radio due 10 agosto 2007 ore 6 e 45, testuali parole" l'antica danza delle spade ballate el ritmo vorticoso della taranta dove i danzatori, di origine gitana, con ampii movenze delle braccia mimano il lancio del coltello all'indirizzo dell'avversario"

azz sò tutto un taglio!
saluti
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

[img:6e68c77f4b]http://www.cirkusskandinavia.dk/Dannebr ... ltered.jpg[/img:6e68c77f4b]

più autentico di questo lancio di coltelli!
mettiamo il tarantune al posto della signorina :-) ??
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Quando ho intravisto su una bancarella la copertina del libro citato da Jalma, ho avuto un sussulto di meraviglia e di gioia: ebbene sì, avevo visto bene, fotografata a colori la rara cellula coreutica descritta nel famoso viaggio di Don Lurio e Raffaella Carrà  a Ruffano nel secolo scorso. Di particolare difficoltà  e pericolo, come si può ben osservare, la danzatrice che non calibrasse esattamente lo spostamento del piede, potrebbe provocare un serio trauma testicolare al danzatore.
Le braccia d entrambi sono appunto alzate in un gesto di preghiera scaramantica per allontanare il rischio dell errore.

Ho sfogliato il libro con presa tremante, leggendo notizie storiche e culacchi di sacrestia sul santuario, di qualche interesse, ma appena ho tentato di leggere quel che riguardava la scherma, ho avuto una crisi di orticaria oculare che mi ha impedito di proseguire.

Ciao
Mario
Damiano
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Re: LA DANZA DELLA SCHERMA

Messaggio da Damiano »

Ueilà....

Da parecchio tutte le discussioni qui su pizzicata sono ferme.... giracchiando nel forum mi sono imbattuto in questo post sulla scherma, e dato che in un anno che non ci siamo sentiti ho avuto l'opportunità di approfondire molte cose vi aggiorno un po'.

Il luogo deputato della "scherma" in provincia di Taranto è Taranto vecchia, dov'era in passato molto praticata e specificatamente col coltello. Addirittura è fama corrente che un ex politico di Taranto fosse un campione di scherma.... ho conosciuto anche svariati schermidori di Taranto vecchia e anch'essi usano i termini "giro di bacchetta" (per indicare la scherma "amichevole", e cioè con le dita) e "pazziata" (scherma col coltello, intesa come sfida). Quella tarantina (e anche dei paesi a est di Taranto, tipo Fragagnano, Sava, Grottaglie) non ha le dita puntate come quella di Torrepaduli, bensì si usano le mani tese, come a voler prendere a schiaffi l'avversario... Mentre invece quella che si pratica nel Brindisino ha più la mano chiusa come per tenere un coltello. A Villa Castelli essa viene accompagnata dall'organetto (vedil il CD "La pizzica nascosta" a cura di Mario Salvi e Giandomenico Caramia, edizioni Kurumuny, che contiene nel libretto un'abbondante trafiletto) e praticata dai caprai. Quella di Grottaglie è più saltata e, a contrario di quella (o quelle?) salentine, si voltano le spalle all'avversario facendo una giravolta su se stessi. Io quest'inverno ho schermato con anziani di Taranto, Grottaglie e il caro Tony di Fragagnano, che a Taranto vecchia na volta mi conciò per le feste (eh disgraziato!). Stai 'ncavaddatu, eh?
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