22 giugno, 21.30 Calimera, festa dei lampioni
Roberto Corciulo, fisarmonica e voce.
Raffaele Passiante, voce e tamburi.
Mauro Toma, chitarre e voce.
Samuele Tommasi, tamburi e voce
Roberto Raheli, voce, violino, flauto, armonica, varie ed eventuali.
Aramirè Compagnia di Musica Salentina
virgola
A Volte Ritornano.
Aramirè Reloaded
Re: Aramirè Reloaded
Aramirè va via
Una festa.
Di quelle organizzate fra amici, dividendosi i compiti.
A casa mia? A casa tua? Mettiamo un tanto a testa per la spesa. Ognuno porti qualche sedia. Chi sistema le lampadine? Chi lo stereo? Suoniamo?
Le domande, i dubbi. Verrà qualcuno? Fa niente, se non viene nessuno ci divertiamo fra di noi e ci mangiamo tutto.
Poi comincia ad arrivare gente, si mangia, si beve, si balla. Ci sono anche i parenti anziani, seduti, che guardano, ridacchiano, ma si divertono e qualcuno balla pure. Si sta bene. E l’allegria, i suoni richiamano altra gente. E più siamo e meglio stiamo.
Poi. Poi cominciano ad arrivare i maleducati. Quelli che hanno snobbato la festa mentre la si preparava, ma, visto che funziona, ci si sono fiondati e si imbucano. Non hanno fatto nulla per la festa, ma ne approfittano. Buttano il mangiare per terra, fumano e buttano le cicche per terra, si ubriacano, danno fastidio alle ragazze, vomitano nel lavandino e lo otturano. Ma nel casino generale nessuno se ne accorge e tutti continuano ancora a divertirsi. Per un po’. Ma gli ultimi arrivati sono sempre di più, sempre più prepotenti, arroganti ed invadenti. Qualcuno prova a dire qualcosa, ma gli rispondono sprezzanti: “Io sono il tale, io sono importante, pago tutto io“.
A parole.
Gli anziani se ne vanno infastiditi. Qualcuno comincia a tentare di tamponare i danni, pulisce il vino versato dalla damigiana rovesciata, chiede un po’ di autocontrollo con toni sempre meno urbani. Si comincia a litigare. Ma molti ormai sono ubriachi ed anche alcuni degli organizzatori si lasciano andare. Qualche sedia inizia a rompersi e i muri sono imbrattati di cibo, di vino, molti CD sono sparsi per terra e la gente ci cammina sopra.
L’atmosfera gioiosa è ormai degradata ed alcuni se ne vanno. Sono i più furbi, quelli che sono riusciti a rimorchiare le ragazze carine, o i più introversi, che non si divertono più. I primi cercano un luogo tranquillo, dove poter continuare la serata, i secondi se ne tornano a casa. E gli amici che hanno preparato la festa si guardano sconsolati, quelli ancora sobri, e pensano che domani dovranno pulire tutto e scusarsi con gli ospiti. Chissà se ne organizzeranno ancora, di feste?
Aramirè ha chiuso. Ce ne siamo andati in punta di piedi già da qualche mese, senza annunci o proclami o comunicati, dopo il nostro ultimo concerto a New York. Siamo tra i furbi che hanno acchiappato, o tra gli introversi che se ne son tornati a casa?
Fate voi.
Se domani ci sarà da pulire, raccogliere i cocci, rimettere in ordine, probabilmente ci saremo.
Aramirè
Una festa.
Di quelle organizzate fra amici, dividendosi i compiti.
A casa mia? A casa tua? Mettiamo un tanto a testa per la spesa. Ognuno porti qualche sedia. Chi sistema le lampadine? Chi lo stereo? Suoniamo?
Le domande, i dubbi. Verrà qualcuno? Fa niente, se non viene nessuno ci divertiamo fra di noi e ci mangiamo tutto.
Poi comincia ad arrivare gente, si mangia, si beve, si balla. Ci sono anche i parenti anziani, seduti, che guardano, ridacchiano, ma si divertono e qualcuno balla pure. Si sta bene. E l’allegria, i suoni richiamano altra gente. E più siamo e meglio stiamo.
Poi. Poi cominciano ad arrivare i maleducati. Quelli che hanno snobbato la festa mentre la si preparava, ma, visto che funziona, ci si sono fiondati e si imbucano. Non hanno fatto nulla per la festa, ma ne approfittano. Buttano il mangiare per terra, fumano e buttano le cicche per terra, si ubriacano, danno fastidio alle ragazze, vomitano nel lavandino e lo otturano. Ma nel casino generale nessuno se ne accorge e tutti continuano ancora a divertirsi. Per un po’. Ma gli ultimi arrivati sono sempre di più, sempre più prepotenti, arroganti ed invadenti. Qualcuno prova a dire qualcosa, ma gli rispondono sprezzanti: “Io sono il tale, io sono importante, pago tutto io“.
A parole.
Gli anziani se ne vanno infastiditi. Qualcuno comincia a tentare di tamponare i danni, pulisce il vino versato dalla damigiana rovesciata, chiede un po’ di autocontrollo con toni sempre meno urbani. Si comincia a litigare. Ma molti ormai sono ubriachi ed anche alcuni degli organizzatori si lasciano andare. Qualche sedia inizia a rompersi e i muri sono imbrattati di cibo, di vino, molti CD sono sparsi per terra e la gente ci cammina sopra.
L’atmosfera gioiosa è ormai degradata ed alcuni se ne vanno. Sono i più furbi, quelli che sono riusciti a rimorchiare le ragazze carine, o i più introversi, che non si divertono più. I primi cercano un luogo tranquillo, dove poter continuare la serata, i secondi se ne tornano a casa. E gli amici che hanno preparato la festa si guardano sconsolati, quelli ancora sobri, e pensano che domani dovranno pulire tutto e scusarsi con gli ospiti. Chissà se ne organizzeranno ancora, di feste?
Aramirè ha chiuso. Ce ne siamo andati in punta di piedi già da qualche mese, senza annunci o proclami o comunicati, dopo il nostro ultimo concerto a New York. Siamo tra i furbi che hanno acchiappato, o tra gli introversi che se ne son tornati a casa?
Fate voi.
Se domani ci sarà da pulire, raccogliere i cocci, rimettere in ordine, probabilmente ci saremo.
Aramirè
Re: Aramirè Reloaded
questo scrivevo allora.
C'è da raccogliere i cocci?
Mah.
Ciao a tutti quelli che ormai su questo sito non ci vengono più.
C'è da raccogliere i cocci?
Mah.
Ciao a tutti quelli che ormai su questo sito non ci vengono più.