I testi più "snobbati" del patrimonio salentino
1884
Mi incuriuosisce molto il fatto che, perfino nell'ambito della musica popolare, ci siano, causa enorme diffusione di testi e canzoni, fenomeni di "snobismo" musicale verso tali canzoni. Due casi particolari, che saltano subito in primo piano, sono quelli di "Pizzicarella" e di "Santu Paulu", due testi ormai pluri cantati, sfruttati ed usurati da tutti coloro che la musica salentina la fanno, la ascoltano, la amano. Da un po' di tempo infatti chiunque osi accennare qualche stornello stralciato da questi canti, viene adocchiato come un "neofita", un "neopizzicato", un "superficiale" ecc. ecc.; tutto ciò perché essendo questi testi i più diffusi gettano un ombra di superficialità appunto su chi li canta ed innescano dei dubbi sul suo reale interesse verso la totalità di questa musica...A mio parere però questi testi sono dei più belli del patrimonio salentino, e soprattutto uno, "Santu Paulu", riconduce direttamente a quello che era il fenomeno (e la cura) del tarantismo.Ora non chiedo che tutti i gruppi che facciano un concerto o un CD debbano inserirli "a forza" nel loro repertorio, ma mi piacerebbe che, al posto di snobarli, li si ricordi e li si consideri come tue delle tante perle che popolano il mare della musica salentina.[addsig]
Giovanni Semeraro
1887
Sono daccordo su quanto hai notato, e come te me ne dispiaccio..Per conto mio cerco di non fare distinzioni su quali testi o strofe cantare.Piuttosto cerco di farlo con l'energia giusta...Alla fine é sempre lo stesso discorso sulla qualità della riproposizione popolare...[addsig]
1909
Ormai é noto che questi due testi non sono delle "canzoni chiuse" vere e proprie, ma é ormai anche noto il fatto che lo sono man mano diventate...ossia: adesso esiste Pizzicarella(versione simpatichina) ed esiste anche Santu Paulu(serie di versi che iniziano con santu Paulu), checché poi se ne voglia dire. Sono brani che compaiono in decine di album e che tutti conoscono e sanno cantare. Io mio chiedevo semplicemente se il supersfruttamento di questi testi non gli abbia alla fine nuociuto, e sono curioso di sapere se questa mia impressione é condivisa da qualcun'altro, o se invece c'é qualcuno che non crede sia ancora il caso di riproporli.[addsig]
Giovanni Semeraro