Tamburi e Scherma a San Rocco: un chiarimento "Emotivo" ...

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LUMAURIZIU
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Tamburi e Scherma a San Rocco: un chiarimento "Emotivo&

Messaggio da LUMAURIZIU »

Ciao a tutti. Mi rivolgo a chi, tra di voi, combatte abitualmente la scherma a Torre Paduli nella notte di San Rocco, per chiedere cortesemente, se possibile, alcuni chiarimenti diciamo di tipo "emotivo", non "tecnico", non "culturale".

Vorrei cioé, se possibile, sentire cosa rappresenta per ognuno, intimamente, dal punto di vista emotivo, durante il combattimento ed in funzione del combattimento, il ritmo di pizzica prodotto dal suono dei tamburelli nella ronda: é importante ? vi dà  qualcosa ? vi aiuta ? e nel caso come ? o forse vi é indifferente o addirittura fastidioso ? potreste farne a meno ? potreste sostituirlo indifferentemente addirittura con altri tipi di tamburo ed altri ritmi diversi dalla pizzica, o meglio con il silenzio assoluto ?

Insomma, a parte le questioni tecniche e "politiche" delle sfide all interno della ronda, vorrei che mi aiutaste a capire se durante il combattimento a San Rocco, ed in funzione di esso, esiste nel vostro intimo una relazione e/o una reazione emotiva con e/o verso il ritmo della pizzica tenuto dai tamburellisti. E se esiste, di che tipo é.

Il quesito nasce da un interessante e amichevole (anche se un po' acceso)scambio di idee che ho avuto recentemente con l autore del saggio "La scherma Salentina ! a memoria d uomo. Dalla "pazziata" alla danza scherma" – Edizioni Aramiré: l ottimo Davide Monaco, che approfitto qui per salutare con sincera amicizia, simpatia e gratitudine, anche per la pazienza che ha avuto nei miei confronti, e per tributargli pubblicamente tutta la mia stima ed il mio rispetto per il suo lavoro, davvero molto istruttivo, intellettualmente onesto e, mi auguro, non isolato.

Grazie e ciao.
pjolino
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Messaggio da pjolino »

.. mi stà  molto a cuore questo "topic" (..si chiama così ??)..

Ed allora ho pensato di ripescarlo dal limbo di pizzicata, di ringraziare Lumauriziu per la "pensata".. e di risbatterlo in prima linea..

Venghino signori venghino

Si spera..

Saluti, Roccio
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Grazie, Rocco, ma come vedi, purtroppo, l'argomento non riscuote molta popolarità .

Quando iniziai a prendere in mano il tamburello lo feci con la precisa motivazione di poter arrivare un giorno, emulando le esperienze di illustri studiosi-praticanti-portatori a cui non sono degno nemmeno di pulire i calzari, a mettermi al servizio - nel mio piccolo - di chi potesse ricevere dal mio tamburo, in determinati contesti rituali, una certa forma di aiuto o di "altra medicina".

Ad un certo punto, in qualche occasione, forse presuntuosamente o illusoriamente, ho creduto anche di esserci in qualche modo riuscito, in particolare quando mi ਠsembrato che il mio tamburo - proprio il mio ed anche il mio - fosse gradito e necessario al danzatore in funzione di una ritualità  danzata, e/o anche "schermata", riconducibile in qualche modo ad una pratica rituale liberatoria, catartica, e quindi - almeno in senso lato e simbolico- di sfida e lotta contro le negatività , di inversione e sconfitta delle stesse, e perciò di "guarigione".

Una volta uno schermidore si rivolse a noi con i tamburelli e ci chiese, fervendo quasi voluttuosamente: "dai, suonate, dovete farci sognare".

Mi piacerebbe capire se tutto questo ਠsolo un mio "film", perchਠse malauguratamente lo fosse, se davvero gli schermidori, come sembra dire qualcuno, non avessero bisogno del tamburo salentino e del ritmo tradizionale della pizzica per "sognare" la loro danza, o se addirittura non avessero la minima necessità  di "sognare", dal momento che vorrebbero semplicemente sfidarsi in un incontro "sportivo" di arti marziali, allora non saprei proprio cosa andare a fare a San Rocco quest'anno.

Ieri ad Acaya un anziano mi ha detto che suo nonno, quando era bambino gli diceva: "Figghiu miu rrecordate ca quandu lu mundu vvilisce, finisce".

....

Grazie.
Gianlu
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Messaggio da Gianlu »

Caro Mauriziu,
sono decisamente sorpreso dal tuo dubbio. Probabilmente ti servirebbe la risposta e la conferma di qualche spadaccino. Dico la mia comunque. Mi sorprende che tu senta questa sorta di "inutilità " del tuo colpire e vibrare.
Per un discorso prettamente tecnico pratico, un tamburo può essere indispensabile, può essere superfluo, fuori tempo, può far partire e fermare una ronda, un canto. Possiamo testarlo con un metronomo e vedere se ha sgarrato, sentire se si ਠinumidito, su copre e domina e se correttamente si amalgama e detta discretamente tempi e cadenze.
Sul lato puramente emozionale....e che ti posso dire?
Nella scherma...ਠgià  stato detto, nel libro l'utilità  o meno dei tamburi viene valutata diversamente dagli intervistati,,,,un dubbio che resta anche da parte mia ma che interpreto in una certa maniera.
Al di fuori di Torre e delle schermate...non hai mai sentito l'indispensabilità  del tuo tamburo? So che di ronde ne hai fatte e ne fai, quindi l'esperienza non ti manca. Tantomeno non ti dovrebbe mancare il giusto sentire viscerale, che poi ਠquello che probabilmente porta tanti giovani (e non) a prendere in mano lo strumento e farsi coinvolgere. Insomma mi meraviglio, punto. Che posso dirti di sensato per mettere in chiaro qualcosa che chiaro non ਠa nessuno?
Ti dirò, credo che una delle sensazioni più gratificanti che ci possa essere, ਠquella che taglia fuori i mitomani, i solisti, i fenomeni, i protagonisti. Immagino una ronda o, se preferisci, qualsiasi altro tipo di "incontro". Immagino il suono di un tamburo, che nel suo momento migliore, arriva ad essere ad un pelo dall'essere perfettamente inutile. Ma solo ad un pelo. Credo sia tutta qui la cosa che in questi casi soddisfi chi suona, Almeno per me. Le poche volte che, suonando, sono riuscito a perdere il mio tamburo.
nachiru
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Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00

Messaggio da nachiru »

[quote:0f28d2c373="Gianlu"]Caro Mauriziu,
sono decisamente sorpreso dal tuo dubbio. Probabilmente ti servirebbe la risposta e la conferma di qualche spadaccino. Dico la mia comunque. Mi sorprende che tu senta questa sorta di "inutilità " del tuo colpire e vibrare.
Per un discorso prettamente tecnico pratico, un tamburo può essere indispensabile, può essere superfluo, fuori tempo, può far partire e fermare una ronda, un canto. Possiamo testarlo con un metronomo e vedere se ha sgarrato, sentire se si ਠinumidito, su copre e domina e se correttamente si amalgama e detta discretamente tempi e cadenze.
Sul lato puramente emozionale....e che ti posso dire?
Nella scherma...ਠgià  stato detto, nel libro l'utilità  o meno dei tamburi viene valutata diversamente dagli intervistati,,,,un dubbio che resta anche da parte mia ma che interpreto in una certa maniera.
Al di fuori di Torre e delle schermate...non hai mai sentito l'indispensabilità  del tuo tamburo? So che di ronde ne hai fatte e ne fai, quindi l'esperienza non ti manca. Tantomeno non ti dovrebbe mancare il giusto sentire viscerale, che poi ਠquello che probabilmente porta tanti giovani (e non) a prendere in mano lo strumento e farsi coinvolgere. Insomma mi meraviglio, punto. Che posso dirti di sensato per mettere in chiaro qualcosa che chiaro non ਠa nessuno?
Ti dirò, credo che una delle sensazioni più gratificanti che ci possa essere, ਠquella che taglia fuori i mitomani, i solisti, i fenomeni, i protagonisti. Immagino una ronda o, se preferisci, qualsiasi altro tipo di "incontro". Immagino il suono di un tamburo, che nel suo momento migliore, arriva ad essere ad un pelo dall'essere perfettamente inutile. Ma solo ad un pelo. Credo sia tutta qui la cosa che in questi casi soddisfi chi suona, Almeno per me. Le poche volte che, suonando, sono riuscito a perdere il mio tamburo.[/quote:0f28d2c373] allora gianlu, se tagli fuori tutti li personaggi ca hai descritto, mio caro, rimarrai da solo :cry: ! per mauriziu; se non te la senti nessuno ti obbliga a venire a torre, dato che lo schermitore nella danza lu ritmu lu tene intra,non ਠca in questi anni ci siano stati tamburellisti, apparte alcuni, ca siano rusciti a portare un tempo come si deve. :wink:
pjolino
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Iscritto il: 27 agosto 2003, 12:47
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Messaggio da pjolino »

[quote:b7eb403cc6="LUMAURIZIU"]..Ho dato ed ho ricevuto, e mi sento bene ed in pace: ringrazio tutti e porto a mia volta a casa con piacere e soddisfazione il sorriso aperto ed il semplice "grazie" con cui mi ha salutato all alba, mentre andavo via, quello stesso schermitore che, intorno alla mezzanotte del giorno prima, ci aveva chiesto sospirando i suoni.[/quote:b7eb403cc6]

Beh.. ਠevidente che "pescare" dal suddetto limbo ਠsicuramente il mio sport preferito.. hehe. E lo faccio ben volentieri quando MI ritrovo così puntualmente nelle parole e nelle emozioni di una persona che stimo moltissimo (pur conoscendola in fondo molto poco) come LUMAURIZIU.

Questo che riporto ਠla "chiusa" del bellissimo resoconto di San Rocco 2005.. da parte appunto di LUMAURIZIU. E nello stesso più volte si legge con quanto e quale desiderio i vari schermidori andavano a "ricercarlo" quel suono.. arrivando addirittura a chiederlo "con una espressione di allegra sofferenza simile a chi sta morendo di sete e sta aspettando dietro una lunga fila al banco che il barista gli serva la bella birra gelata"

E per chiudere mi permetto di rispondere ad uno schermidore vero.. come nachiru, secondo il quale (e probabilmente a ragione) lo schermidore nella danza lu ritmu lu tene intra: caro R. ਠsicuramente vero che negli anni i famigerati tamburellisti cosidetti VALIDI, apparte alcuni, sono andati via via scemando.. lasciando "sguarnite" le varie ronde di San Rocco.. tant'ਠche oramai la maggioranza dei tamburellisti ਠdi fatto rappresentata da persone che, con umiltà  e limitate doti musicali si sono accostate piano piano alla musica popolare attiva ed a questa tradizione di cui sono diventati anno dopo anno parte integrante reale e concreta.

Ma se anche questi ultimi decidessero di "rimanere a casa" ??
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Carissimo Pjolino, mi ero persino dimenticato di aver scritto quel resoconto appassionato, e se ਠvero che gli amici sono quelli che ti rendono giustizia ! allora ti devo proprio ringraziare, caro amico mio.

Gianlu, ti ringrazio per l attenzione che mi hai riservato con il tuo bellissimo post: mi sono riconosciuto completamente nelle sensazioni che hai descritto, e ti assicuro che quando le provo non sento nessun dubbio dentro di me; ma spero di spiegarti meglio, ora, il senso dei miei dubbi.

Secondo me, mentre mi ha "difeso" dalla "sbrigativa rudezza" di Nachiru (lo dico con simpatia e comunque senza sentirmi offeso dalla sua pur ingrata esortazione), Pjolino ha toccato un punto molto delicato della "quistione": oggi nel Salento chi sta trasmettendo (e chi sta distruggendo) la tradizione ? che tipo di persone stanno agendo – nel bene e nel male - con la tradizione ? a che titolo e con quale legittimazione lo stanno facendo ? a quale scopo, con quali intenzioni, e con quali risultati ? e coloro i quali stanno agendo con la tradizione, quanto sono realmente consapevoli di ciò che stanno realmente facendo ?

Forse c ਠchi sta effettivamente trasmettendo una tradizione e neanche lo sa, oppure c ਠchi sta trasmettendo una certa forma tradizionale con determinati contenuti simbolici e non solo non ne ਠcosciente, ma addirittura ਠconvinto di stare facendo qualcosa che ha tutt altro significato; oppure c ਠchi si illude di stare contribuendo a trasmettere una tradizione, ma in effetti la sta addirittura rovinando; e c ਠanche chi non si sta ponendo nemmeno il problema di cosa stia facendo e perchà©, ma ha deciso di avere comunque titolo ad agire con la tradizione, a Galatina come a Torre, senza peraltro curarsi minimamente dei risultati profondi del suo agire.

A distanza di due anni da quel San Rocco ho molti dubbi in più su questi temi, e mi chiedo, anche con una certa inquietudine, in quale categoria - a parte l ultima che certamente non mi compete - dovrei in definitiva collocarmi io stesso, come persona che sta agendo sulla tradizione.

Ho anche una certa amarezza in più, che credo abbia qualcosa a che fare, oltre che con i miei dubbi, anche con una percezione generale di svilimento e di decadenza che provo guardandomi intorno, e pure con una certa antipatica ingratitudine tanto volentieri manifestata da persone come Nachiru in diverse occasioni di dibattito..

Però, quando mi viene un moto di orgoglio personale, mi chiedo in quale delle suddette categorie si collocano, in fin dei conti, anche gli schermidori intervistati da Davide Monaco, i quali affermano di poter fare a meno del mio tamburello, oppure lo stesso Nachiru, che tiene lu ritmu intra e mi invita a starmene a casa se non me la sento e perchà© ultimamente non ha visto tamburellisti validi a Torre.

E sempre per quel moto di orgoglio che ogni tanto mi prende, ti dico, caro Nachiru, che ho 48 anni, che non sono un portatore, non sono un musicista e neanche un "VALIDO" tamburellista (ma poi che significherà  mai stò "Valido") e che tuttavia da alcuni anni suono il tamburello a Torre Paduli nelle ronde più "pure": quindi, piaccia o no, sono stato proprio io, insieme a diversi altri "NON VALIDI" appassionati generosi dilettanti come me, a mandare avanti, con grande impegno "filologico" e fisico, la tradizione a Torre negli ultimi anni.

O no ? (Mannaggia alli dubbi).
:?
nachiru
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Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00

Messaggio da nachiru »

[quote:e74c3c32dc="LUMAURIZIU"]Carissimo Pjolino, mi ero persino dimenticato di aver scritto quel resoconto appassionato, e se ਠvero che gli amici sono quelli che ti rendono giustizia ! allora ti devo proprio ringraziare, caro amico mio.

Gianlu, ti ringrazio per l attenzione che mi hai riservato con il tuo bellissimo post: mi sono riconosciuto completamente nelle sensazioni che hai descritto, e ti assicuro che quando le provo non sento nessun dubbio dentro di me; ma spero di spiegarti meglio, ora, il senso dei miei dubbi.

Secondo me, mentre mi ha "difeso" dalla "sbrigativa rudezza" di Nachiru (lo dico con simpatia e comunque senza sentirmi offeso dalla sua pur ingrata esortazione), Pjolino ha toccato un punto molto delicato della "quistione": oggi nel Salento chi sta trasmettendo (e chi sta distruggendo) la tradizione ? che tipo di persone stanno agendo – nel bene e nel male - con la tradizione ? a che titolo e con quale legittimazione lo stanno facendo ? a quale scopo, con quali intenzioni, e con quali risultati ? e coloro i quali stanno agendo con la tradizione, quanto sono realmente consapevoli di ciò che stanno realmente facendo ?

Forse c ਠchi sta effettivamente trasmettendo una tradizione e neanche lo sa, oppure c ਠchi sta trasmettendo una certa forma tradizionale con determinati contenuti simbolici e non solo non ne ਠcosciente, ma addirittura ਠconvinto di stare facendo qualcosa che ha tutt altro significato; oppure c ਠchi si illude di stare contribuendo a trasmettere una tradizione, ma in effetti la sta addirittura rovinando; e c ਠanche chi non si sta ponendo nemmeno il problema di cosa stia facendo e perchà©, ma ha deciso di avere comunque titolo ad agire con la tradizione, a Galatina come a Torre, senza peraltro curarsi minimamente dei risultati profondi del suo agire.

A distanza di due anni da quel San Rocco ho molti dubbi in più su questi temi, e mi chiedo, anche con una certa inquietudine, in quale categoria - a parte l ultima che certamente non mi compete - dovrei in definitiva collocarmi io stesso, come persona che sta agendo sulla tradizione.

Ho anche una certa amarezza in più, che credo abbia qualcosa a che fare, oltre che con i miei dubbi, anche con una percezione generale di svilimento e di decadenza che provo guardandomi intorno, e pure con una certa antipatica ingratitudine tanto volentieri manifestata da persone come Nachiru in diverse occasioni di dibattito..

Però, quando mi viene un moto di orgoglio personale, mi chiedo in quale delle suddette categorie si collocano, in fin dei conti, anche gli schermidori intervistati da Davide Monaco, i quali affermano di poter fare a meno del mio tamburello, oppure lo stesso Nachiru, che tiene lu ritmu intra e mi invita a starmene a casa se non me la sento e perchà© ultimamente non ha visto tamburellisti validi a Torre.

E sempre per quel moto di orgoglio che ogni tanto mi prende, ti dico, caro Nachiru, che ho 48 anni, che non sono un portatore, non sono un musicista e neanche un "VALIDO" tamburellista (ma poi che significherà  mai stò "Valido") e che tuttavia da alcuni anni suono il tamburello a Torre Paduli nelle ronde più "pure": quindi, piaccia o no, sono stato proprio io, insieme a diversi altri "NON VALIDI" appassionati generosi dilettanti come me, a mandare avanti, con grande impegno "filologico" e fisico, la tradizione a Torre negli ultimi anni.

O no ? (Mannaggia alli dubbi).
:?[/quote:e74c3c32dc] non lo so allora me ne dovrei stare a casa io, mannaggia l'ho detto,visto che sono cosi antipatico e ingrato dato caro maurizio che anche io ho incomiciato come te con filologica passione, e allora addio a tutti!!!! questo modo di vivere la musica popolare mi a dato solo pene e sofferenze!ciao a chi mi conosce addio livio caro amico di mille avventure addio anche a te rocco e a cento altri che mi conoscono
Gianlu
Messaggi: 215
Iscritto il: 24 settembre 2005, 20:37
Località: provincia di Foggia

Messaggio da Gianlu »

Tutti dobbiamo morire...
tamburellista
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Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00

Messaggio da tamburellista »

:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:

[NO COMMENT]

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LUMAURIZIU
Messaggi: 167
Iscritto il: 28 agosto 2003, 18:30
Località: Lecce

Messaggio da LUMAURIZIU »

Scusa, Nachiru, ma che cosa ti ho mai detto di male per suscitare questa tua reazione ????

Dai, ti prego, non fare così - ammesso che stai facendo davvero - perchਠnon fai altro che gettarmi ancora di più nello sconforto del dubbio: io sto ponendo molto umilmente delle questioni serie, che riguardano prima di tutto me stesso, e me le pongo con laico rispetto verso tutti, ma ovviamente anche verso me stesso: umiltà , dubbio e rispetto verso tutti !!!!!!

Non vedo proprio perchਠte la stai prendendo.

Se fai così mi spingi non solo a non venire a più Torre, ma anche a non scrivere neanche più una riga in questo forum: non mi sembra corretto da parte tua.

Con stima.

Maurizio
Gianlu
Messaggi: 215
Iscritto il: 24 settembre 2005, 20:37
Località: provincia di Foggia

Messaggio da Gianlu »

Caro Maurizio,
se proprio deciderai di non andare più a Torrepaduli, fallo non prima del 2008, perchਠquest'anno, contando di nuovo di esserci, mi auguro di ricevere un tuo esplicito invito ad inserirmi in una ronda in tua compagnia. E quando la piazza sarà  troppo piena di tamburellisti avvinazzati, noi andremo a fare gli avvinazzati senza tamburello da qualche parte. Ci conto
LUMAURIZIU
Messaggi: 167
Iscritto il: 28 agosto 2003, 18:30
Località: Lecce

Messaggio da LUMAURIZIU »

Carissimo Gianlu,

amo così tanto la notte di San Rocco che, sino a quando Dio vorrà , e nonostante tutti i miei dubbi e i miei limiti, sarà  quasi impossibile per me rinunciare a venire a Torre per partecipare alle ronde, nelle quali comunque mi riterrò sempre e solo un ospite che cerca di essere educato, corretto ed umile nel suo partecipare, senza alcun diritto ad invitare o dissuadere nessuno ad entrare nella ronda (salvo eccezioni verso i rompiballe cronici 8).

Quindi :) caro Gianlu, non aspettare il mio invito: entra, suoniamo insieme (sono certo che sei molto più bravo di me) e facciamo esattamente come hai detto tu :D .

Sono sicuro che l'amico Nachiru, valentissimo tamburellista - cantore - danzatore, con il quale ci siamo chiariti privatamente, avrà  senz'altro piacere ad essere anche lui dei nostri.

Quando puoi, mandami il tuo cellullare.

Un abbraccio.
nachiru
Messaggi: 73
Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00

Messaggio da nachiru »

bravo maurizio e così che si fa, anche io la penso come te spero di rivederci presto anche prima di s rocco dato che, per il momento, sono rientrato in questa nostra amata terra.per quanto riguarda S Rocco penso che questo sia il mio ultimo anno, se non cambiano le cose. a malicuore te lo dico.

saluti
Gianlu
Messaggi: 215
Iscritto il: 24 settembre 2005, 20:37
Località: provincia di Foggia

Messaggio da Gianlu »

...e così tutti vissero (e suonarono) felici e contenti.

Tanto per sottolineare agli altri utenti che non ਠdetto che bisogna sempre chiudere una discussione col coltello in bocca e il vaffanculo sulle labbra. I complimenti a due persone pensanti e ragionevoli.
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