Le categorie antropologiche nella pizzica (mazzate pesanti)

giannino
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Messaggio da giannino »

U' mamma mia...e cche é.......una camomilla alla signorina please!
Che c'entra la registrazione degli anziani col fatto che gli appassionati di musica tradizionale dovrebbero darsi alla techno?
Che c'entrano De Martino, Lomax, Carpitella e compagnia bella con la tipologia di persone da me "criticata" ironicamente?...e anche fosse...chi saranno mai questi personaggi, santoni inattaccabili e degni di culto da tutti noi?...Io non mi riferivo alla categoria dei ricercatori che dopo le loro ricerche danno un contributo CONCRETO alla conoscenza di quelle realtà  che sono andati a studiare...mi riferivo a tutt'altro...e se leggi bene il mio post penso che sia abbastanza chiaro.
Mi "scaglio" intellettualmente contro quelle persone soprattutto per il motivo che ha ben riassunto Pan nel suo post successivo al mio...e per un'altra "ciampata" di miei buoni motivi, tra i quali:

1)Il fatto che COMUNQUE la presenza di queste persone ROVINA spesso situazioni intime quali ritrovi tra amici, tra familiari ecc. ecc...mi spiego: spesso, in un conesto "intimo" di balli e canti, la scoperta improvvisa di uno col microfono AZZERA e la spontaneità  dei partecipanti e la loro "ingenua" esibizione. In poche parole...inibisce i più timidi ed esalta i più spacconi.

2)Il fatto che COMUNQUE chi é costretto a nascondere il microfono o la telecamera si classifica subito nella categoria degli "estranei" al contesto e che probabilmente non ha nessun diritto di rubare scene di vita quotidiana a gente che non conosce e che (siamo nel 2006) non saprà  mai una Minch... di ciò che sarà  fatto con la propria voce o la propria immagine.

3) Nel 2006 sia De Martino che il resto della compagnia avrebbero pagato qualche lira di risarcimento (o in alternativa di liberatorie d'immagine) a persone che sono state riprese nel massimo della loro intimità : ossia nella malattia.

4)E' un fatto ormai acquisito che De Martino e la sua troupe (ad es. il Mingozzi de "La Taranta") sono stati una delle maggiori cause che hanno provocato l'accelerazione della scomparsa del fenomento del tarantismo, sbattendo in prima pagina ed in faccia a milioni di telespettatori l'immane sofferenza delle tarantate, e facendo vergognare come cani e le amministrazioni di quei comuni e i familiari dei diretti interessati. (ma per capire questo devi aver visto documenti video di ormai difficile reperimento).

5) Ce ne sarebbero altri di motivi ma mi sono scocciato a scriverli.

PS: ci tengo a precisare che non ho nulla in contrario alla registrazione sia video che audio in contesti ESPRESSAMENTE PUBBLICI quali concerti, rassegne, sfilate, spettacoli in piazza, concerti itineranti, serate da ballo ecc. ecc.. Io la faccio in prima persona e non me ne vergogno...mi vergognerei se fossi costretto a registrare di nascosto.
Giovanni Semeraro
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Aggiungo questo: che non se la godono...

Ho assistito a parecchi giri che ricercatori seri e rispettosi fanno per i loro studi e ho visto che loro sanno quando é il momento di registrare e quando quello di mettere via tutto e godersi la compagnia e l'intimità  delle situazioni... dirò di più queste persone mi sono sembrate meravigliose nel loro approccio con gli anziani, nel senso che non é che "vengo da te una-due-tre volte" ti registro e ciao chi s'é visto s'é visto ma sono diventati negli anni quasi persone di famiglia...

Fossero tutti così..
tarantune
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Messaggio da tarantune »

Dal canto mio non posso che essere d'accordo con betsabea perché soprattuto in questi anni di tranquillità  ,dopo l'abbandono di formazioni più quotate, mi sono dedicato alla ricerca e soprattuto all'ascolto degli anziani che effettivamente sono diventati parte della mia vita, ma questo anche per altri motivi che non sto qui a spiegare;
sinceramente ho imparato moltissimo ma alcuni canti,alcuni stornelli,mi sono entrati in testa solo cantando col loro e solo con loro mi ritornano in mente e sono contentissimo di essere quasi stato scelto, e se questo può non essere molto visibile per altre situazioni,per quanto riguarda la scherma,questo é un pò più sentito da me e da chi ha avuto la fortuna di essere stato scelto!In effetti giannino ha ragione, il microfono toglie molta spontaneità  alle situazioni ma se non ci fosse stato ora non avremmo tanto materiale da sentire!Si potrebbe però oltre ad usare il metodo dell ricercatore, usare il metodo del cuore e stare con loro ci dà  sicuramente delle sensazioni che niente e nessuno potrà  mai darci,quella saggezza nello sguardo e nella parole..nei loro sorrisi, nelle loro provocazioni affettuose, e nelle loro sgridate anche!.....ragazzi spendere un pò di tempo con ognuno di loro é come guardare in faccia i nostri nonni....e chi non li ha più sa...sa bene quanto é importante!
Meglio una traccia in più nel nostro minidisc?
[b:01d91983ba]O vivere un emozione intimamente piena,nel nostro cuore???[/b:01d91983ba]
te na sciumenta cambara nu pijare mai la fija ca ci ambara nun ete, sempre alla mamma se ssamija!!!
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

X Betsa : Le categorie antropologiche descrivono dei comportamenti ormai fortemente degenerati, mentre chi sa agire in contesto domestico é una rarità  e non va coglionato come il neoposseduto.
Chi ama sentire il compare e la cummare cantare e suonare va rispettato, idem per chi, giovane, sa interfacciarsi con la tradizione con il dovuto rispetto, chi ha imparato a suonare e ballare e cantare con gli anziani, chi li rispetta e li tratta come se fossero persone di famiglia. Penso alle signore delle Calandre quando chiedono a ragazzi come Sacha e Daniele "tarantune" di essere accompagnate, agli anziani di Corigliano con Cinzia Villani, ai tammorrari giovani che suonano ed accompagnano le paranze, ed a qualche altra (RARISSIMA) eccezione.

X Giannino :

1)Il fatto che COMUNQUE la presenza di queste persone ROVINA spesso situazioni intime

Probabilmente si, se il ricercatore é un perfetto sconosciuto, magari estraneo alla cultura locale.
Rovina la suonata/cantata/ballata, ma la rovinerebbe comunque solo con la sua presenza.
Personalmente, ho registrato abbastanza, e nessuno ha smesso di cantare per il registratore o per le foto. Quando il registratore ha dato fastidio (anche in una occasione pubblica) l ho spento e rimesso a posto. In altre situazioni (es. in chiesa alla Madonna Dell Arco- non mi é MAI venuto di registrare o fotografare un momento pubblico così intimo)
Ed in occasione privata ho SEMPRE chiesto il permesso di registrare e non mi é stato mai negato.

2)Il fatto che COMUNQUE chi é costretto a nascondere il microfono o la telecamera si classifica subito nella categoria degli "estranei"

Dipende dall atteggiamento. Dalla educazione. Dal modo di fare. C é chi va CON L INTENZIONE di registrare spesso forza la mano perché si suoni o si canti.
Mai fatto. E mai nascosto nulla. Spesso sono gli anziani stessi a chiedere di registrare perché resti traccia di ciò che raccontano, che il cielo li benedica tutti.

4)E' un fatto ormai acquisito che De Martino e la sua troupe (ad es. il Mingozzi de "La Taranta") sono stati una delle maggiori cause che hanno provocato l'accelerazione della scomparsa del fenomento del tarantismo... (ma per capire questo devi aver visto documenti video di ormai difficile reperimento).

Il fenomeno era già  in degenerazione ampia ed abbondante.
A quali video di difficile reperimento ti riferisci ???

p.s. : a questo punto mi chiedo per curiosità  se a tuo avviso anche io faccio parte della categoria che hai descritto qualche post più in alto e, se si, per quale motivo
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giannino
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Messaggio da giannino »

Speravo che tu Ialma non ti autoclassificassi nella categoria da me presa di mira, ed infatti non é alla "tua categoria" che mi riferivo. La smania di "ricercare" che ha colpito molti detentori di registratori ha creato dei "nuovi mostri" quale evidentemente tu non sei, tu che hai provate conoscenze nel campo della musica tradizionale e del territtorio della musica in questione.

Parlo di chi, assolutamente ignaro di tutto ciò che riguarda l'etnomusicologia, si crede ricercatore solo perché ha un mini disk ed un microfono da 180 euro e se ne va in giro approfittando della propria vacanza nel salento a mettere il micorofono sotto al naso al primo esemplare di vecchietto salentino che gli capita sotto tiro, non pensando al fastidio che ciò possa provocare al vecchietto stesso, ai suoi amici o ai suoi parenti. Se si chiede il permesso di registrare e questo viene concesso non vedo cosa possa esserci di male. Se si "entra" in confidenza con un anziano e questo accondiscende col silenzio assenso alla registrazione non vedo cosa possa esserci di male. Personalmente ho molti dubbi nei confronti di chi nasconde gli apparecchi di registrazione.
Se uno vuole registrare la propria nonna cantare é libero di farlo ma che non vada in giro a dire che fa ricerca...la ricerca é una cosa seria, e la maggiorparte di coloro che vanno in giro a registrare non la fa.

Per quanto riguarda i video, mi riferisco a documentari (anche dello stesso mingozzi) usciti in televisione, che riprendono la stessa Maria di Nardò negli anni successivi a quelli de "la taranta" (fino agli anni 80) mostrando l'immane disagio di quella signora ormai anziana costratta a rispondere a delle domande imbarazzanti e che la facevano VISIBILMENTE soffrire...

Detto questo farei un esempio sui "ricercatori" che mi puzzano un po':

Quest'estate ero Ceglie mess. per la festa di san Rocco, e gironzolando per i vicoli deserti del centro storico abbiamo sentito un organetto: erano 2 miei amici di V. Castelli che suonavano e cantavano, e che non si erano accorti che dietro l'angolo una vecchiatta li ascoltava rapita sull'uscio della propria casetta. Ci siamo avvicinati insieme e lei ha iniziato a cantare ed a suonare con noi....dopo 20 minuti eravamo accerchiati da gente del posto e turisti...uno di loro avvicinava pericolosamente il proprio marsupio alla vecchietta che lo guardava come per dire "e ccuss cé vole"...in due o tre abbiamo capito di cosa si trattava, ed uno di quelli che suonava gentilmente se l'é preso e gli ha iniziato a fare delle domande ad alta voce per rovinargli la registrazione: da queste domande é uscito che questo faceva parte di un gruppo di Milano a cui piaceva "contaminare" le diverse melodie del mediterraneo, ispirandosi ed inserendo nei propri spettacoli queste registrazioni...ora: con che diritto questo deve andare a Milano e sentirsi o far sentire a chissà  quali e quante persone la mia voce, quella della vecchietta e degli altri partecipanti?... non sarebbe stato più giusto chiedere il permesso? (che conoscendo i partecipanti NON sarebbe stato dato?)fatto sta che l'atmosfera bellissima che si era creata é precipitata, non essendoci più quella spontaneità  e quell'allegria che c'era in precedenza. Punto.
Giovanni Semeraro
giannino
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Messaggio da giannino »

Altro esempio, una sera a S. Pancrazio. Una ronda spontanea di musicisti e ballerini ed una donna che girava col suo micorofono/bazooka avvicinandolo a turno ai diversi suonatori, alcuni di loro visibilmente imbarazzati...questa é ricerca?
Giovanni Semeraro
tarantune
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Messaggio da tarantune »

la discussione si fà  interessante ed é scaturita da un'argomento e come molti discorsi,siamo arrivati ad un'altro! cosa assolutamente non negativa ma invito magari l'amministratore o chi per lui a spostare questo forum sotto un'altro topic sul "codice deontologico dal ricercatore e la buona educazionre dell'appassionato"

In merito agli episodi occasionali e ricercatori caro giannino non vorrei entrare nel merito dell'atteggiamento di altri rinomati ricercatori che addirittura hanno pagato per far esibire in contesti privati alcuni depositari della tradizione(in questo caso parlo di scherma) salvo poi filmare tutto il filmabile della serata senza chiedere alcun tipo di permesso però aggiungendo materiale al proprio archivio e addirttura utilizzandolo per fare dei corsi,quindi commercializzando il commercializzabile.In questo caso la pur indiscussa preparazione del ricercatore viene ahimé svuotata dall' atteggiamento poco onorevole e mercantile dello stesso!

Ma altresì(mi sembra che sto scrivendo un verbale tipo brigadiere dei carabinieri!!!!!) devo anche ,e purtoppo, rilevare che durante l'esibizione della Compagnia di Scherma Salentina all'ultimo raduno di pizzicata ,non abbiamo voluto vietare,né telecamere,né fotocamere ma abbiamo altresì chiesto gentilmente di visionare poi le foto o altro materiale per il nostro archivio e per la nostra ricerca e semplicemente perché a volte delle foto buone tra mille possono anche venire, cercando di instaurare anche un rapporto di fiducia con gli "spettatori".
Bene tranne 1 persona con cui c'é gia un sereno di scambio di materiale,dopo non si é fatto avanti nessuno!e c'erano almeno una quarantina di persone fornite di attrezzatura!beh sinceramente anche se si tratta di un'esibizione pubblica e non spontanea ciò mi ha deluso alquanto.
Noi abbiamo concesso un pezzo di noi e della nostra storia e abbiamo dato, con la nostra cortese richiesta, l'oppurtunita agli ospiti del raduno(non agli organizzatori che non hanno mai mancato di ringraziarci) di dire [b:ae882925bf]grazie[/b:ae882925bf],ma questo non é stato manco capito,e giannino ti dico sinceramante che questo atteggiamento forse, fà  più male di chi viene registrare di nascosto!
La prossima volta però se vieterò qualsiasi tipo di ripresa verrò tacciato di integralismo!
......ma credo proprio che me ne fregherà  molto molto poco
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Spesso é capitato in situazioni più o meno tradizionali pubbliche che qualche imbecille sia persino venuto a registrare me :-D :-D :-D
Il che la dice lunga sull'esperienza del "ricercatore" :-D :-D
Eccola... Categoria nuova : Il neoricercatore :-)
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Pan
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Messaggio da Pan »

Verso la metà  degli anni 80 mi é capitato di ascoltare per caso alla radio una mia registrazione presa nel contesto della scherma di S.Rocco che veniva spacciata, da un sedicente etnomusicologo di Milano, per musicoterapia delle tarantate :D
pjraptus
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Messaggio da pjraptus »

premetto che non sono un ricercatore etnomusicologo,ma solo un appassionato (forse troppo) di cultura salentina in genere e ultimamente di musica popolare.
i vostri discorsi si rincorrono quasi freneticamente,spiegando e facendo capire a chi non é del mestiere,quanto sia difficile ricercare seriamente,avvicinarsi agli anziani avere la loro fiducia.
per conto mio pur con la mia esigua esperienza,qualche volta,in passato,mi é capitato di confrontarmi con anziani,(non per la musica popolare),é quello che notavo era il fatto che la prima cosa che chiedevano (con lo sguardo a volte,non certo con la voce,capitemi!) era il rispetto con tutte le sue sfaccettature. questo credo sia sacro, non solo con gli anziani, ma con tutti,quindi suppongo che se si vuole fare una qualsiasi cosa,sia essa registrare,o ascoltare,basta avere rispetto. Oggi mi pare che ce ne sia poco rispetto,in genere,quindi il vostro disappunto per certe situazioni é parallelo a quello che é sempre più spesso la socetà ,povera di rispetto e tutta tesa all'opportunismo. quindi ne traggo le conclusioni.....

può darsi che queste mie parole non significhino niente per voi,o forse si...comunque volevo solo dare un mio contributo....

a presto.......
"...pindinguli pindanguli mpinnia sutta a l'anche te lu nonnu mia.....
tarantune
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Messaggio da tarantune »

[b:ae88db1474]Pjraptus ha scritto[/b:ae88db1474][quote:ae88db1474]
mi é capitato di confrontarmi con anziani,(non per la musica popolare),é quello che notavo era il fatto che la prima cosa che chiedevano (con lo sguardo a volte,non certo con la voce,capitemi!) era il rispetto con tutte le sue sfaccettature. questo credo sia sacro, non solo con gli anziani, ma con tutti,quindi suppongo che se si vuole fare una qualsiasi cosa,sia essa registrare,o ascoltare,basta avere rispetto.
[/quote:ae88db1474]
E secondo te questo non signfica niente?
questo [b:ae88db1474]é[/b:ae88db1474] il nocciolo della questione!!!!
Da anni sento parlare e blaterare a destra e a manca di amore verso la tradizione,verso la musica popolare e bla bla bla
Ma l'insegnamento principe nascosto tra le righe di ogni testo, in ogni nota di una melodia é proprio questo!
[b:ae88db1474]IL RISPETTO!!!!!![/b:ae88db1474]
La realtà  però é che, ci sono migliaia di persone "appassionate" ma molte hanno spesso un'approccio discutibile, e nel tempo continuano a mantenere un'atteggiamento che di rispettoso ha poco e niente!
Anzi l'arroganza e la presunzione spesso prendono il sopravvento e mal sopportano le osservazioni le critiche che gli vengono mosse!
Il linguaggio della musica popolare e il ritorno di questa negli ultimi anni ha avuto un ruolo sociale molto molto importante,e forse non ce ne siamo accorti......
Questi canti,questi testi,queste melodie ad un tratto hanno svelato la capacità  reale, di poter unire due generazioni distanti 50 anni trasmettendo delle conoscenze,delle esperienze e dei valori, il cardine dei quali é proprio il [b:ae88db1474]rispetto[/b:ae88db1474]!!!
Se non raccogliamo questo messaggio, questo dono,questo atteggiamento di cui noi tutti al giorno d'oggi sentiamo la mancanza che ca..o raccogliamo?????
I soldi dei concerti??
Le tracce sul minidisc??
I corsi di pseudotranceglobalundergronudmuiscoterapeuticopizziocosotammuriatotarantelloso??
gli incontri festaioli pizzicamieruelarilolarilolalà ??

E nei rapporti con le persone però manteniamo gli stessi atteggiamenti di prima,come giustamente diceva pjraptus riguardo all'opportunismo e via discorrendo!!!!!
E la crescita dove stà ???
e soprattutto l'abbiamo realmente voluta....cercata??
Oppure siamo "appassionati"semplicemente perché fà  trendy????


P.S.
Parentesi molto positiva al riguardo:
Devo ringraziare gmartano, iscritto di pizzicata che era presente al raduno a tricase e che, dando uno sguardo a questo forum mi ha prontamente contattato e mi ha gentilmente inviato le foto da lui scattate durante l'esibizione della Compagnia di Scherma Salentina,semplicemente non era presente quando io ho fatto l'appello riguardo ai filmati e alle foto!Quindi non poteva sapere,colgo l'occasione per ringraziarlo pubblicamente!
[b:ae88db1474]GRAZIE DI CUORE GIOVANNI!!![/b:ae88db1474]
A nome mio e di tutta la Compagnia!!
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sikka
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Messaggio da sikka »

Il tuo quadro antropologico mi ha fatto davvero sbellicare dal ridere! Il sarcasmo ogni tanto ci vuole per togliere rigità  e talvolta grigiore da questo scombinato mondo della pizzica! Non che io non sia passata da qualcuna delle fasi da te descritte ma non me la prendo assolutamnte a male, anzi! l'importante é dare il giusto peso a queste passioni senza farne un baluardo da difendere sempre e comunque.
Ti suggerisco la definizione di una cara persona di Barletta con cui per anni ci siamo incrociati alle feste più assurde e che adesso studia percussioni a lecce e ha dato la giusta misura al lavoro che sta facendo...
Lui parla di "Circolo Erotico della Tammorra", situazioni anomale di festa, litrate di vino, apparizioni divine e soprattutto "Pilu", come il caro Albanese ci ricorda, che ti fanno trasalire da ogni fine serio che tu ti sei imposto.
Un abbraccio a tutta la comunità 
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Secondo me le persone di cui parlate non sono "veri ricercatori" ma sono i cosiddetti "appassionati" o semplicemente "vacanzieri" ovvero gente che é a caccia di registrazioni per ricordarsi della vacanza così come si faceva con le fotografieda mettere negli album..
Registrano e poi ci fanno il filmino delle vacanze (vacanzieri), oppure (appassionati) registrano e catalogano ma spesso a loro uso e consumo..

Penso che il ricercatore é quello che oltre a registrare poi si documenta, studia, persegue degli obiettivi non generali ma circoscritti perché riconosce la complessità  del fenomeno e non salta di palo in frasca (dalla festa di paese, alla danza, ai cantanti, al suonatore ecc.) ma soprattutto é quello che alla fine produce. Produce uno studio accessibile, una raccolta fruibile e spesso preziosa di un fenomeno, di una cosa che sta per scomparire..

E' difficile che voi riusciate a vedere un ricercatore all'opera, quelli che si vedono in giro temo che siano delle altre due specie..


ps. Ialma Beddo mio! ma il tuo scritto é bellissimo lo so che é pungentemente ironico!
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Le avete richieste a gran voce, sono tornate! :-D

[u:8a8784a684][b:8a8784a684]LE CATEGORIE ANTROPOLOGICHE NELLA PIZZICA V. 1.2 [/b:8a8784a684][/u:8a8784a684]
(commenti e suggerimenti sono benvenuti, come al solito !)

Le leggi di mercato che hanno sdoganato la piSSIca al grande pubblico hanno creato delle interessantissime categorie antropologiche che potrebbe essere interessante esaminare più approfonditamente:

L'UBIQUO (Ubiquitus Sempervirens Gramignicus) : ਠl'incubo per eccellenza. Da quando il fenomeno piSSica ha raggiunto codeste vette di diffusione l'Ubiquo ਠonnipresente e implacabile. Chiunque potrebbe essere un ubiquo piSSicofilo, dal tuo capo al lavoro, al vicino di casa, al giornalaio, all'amico, che inaspettatamente, da interessarsi di entomologia e di farfalle della foce dell' Orinoco ha scoperto che la piSSica piace alle donne, ERGO ci si può rimorchiare. L'ubiquo si divide in numerose categorie, fra le quali :

-TAMBURELLISTA A TUTTI I COSTI (Homo Sonaglierus Pizzicapizzicus) :
E' colui che si ਠautomaticamente elevato al rango di "musicista" da quando ha comprato il Suo strumento, rimandando ad un momento successivo, (data da destinarsi) l'imparare a suonarlo.
Pare incapace di separare qualsiasi funzione vitale della sua esistenza dal suo tamburello.
Il suo cuore batte con un tachicardico ritmo in tre, a volte anche sincopato nel caso di soggetto irpino; enigma e soggetto di tesi di ogni cardiologo.
Alcuni studiosi suppongono che persino si accoppi a ritmo di terzinato, ma lo studio ਠtuttora in corso.

Fra le caratteristiche specifiche del TATIC, l'ignoranza di qualsiasi ritmo che non sia la pizzica, da lui considerata la massima forma espressiva (o della tammurriata dei poveri – scansione ritmica : tum-pa-tupata), ed una ricerca spasmodica dello strumento più trendy (rigorosamente pirografato, con pelle verniciata o con grossa bestiaccia pelosa ottozampe disegnata sulla pelle, sonagli triangolari in lega nickel argento,che mantengono gli acuti ed hanno dei medi corposi, il tutto per far colpo sulle appartenenti alla specie di sesso femminile).
A volte argomenta misticamente la sua scelta al grido di "anche Dio ਠterzinato, ossia tre in una botta sola"

Il suo scopo di vita ਠ"la ronda", il momento in cui si incontrerà  con gli altri elementi del branco per dar vita al momento di aggregazione ludico-catartico-misticodiscomusicale.
Alcune specie si sono adattate, e fuori dalla ronda parassitano altre forme espressive, come il TATIC da concerto (che da bordo palco accompagnerà  incessantemente il lavoro del tamburellista titolare, andando spesso fuori tempo e mandando fuori tempo tutto il gruppo a mo di domino) o il TATIC Adaptatus il quale, per via della modesta conoscenza di tutti i ritmi popolari più conosciuti si materializza in qualsiasi situazione, su palco o a terra e pretende di accompagnare il ritmo e di cantare dalla tarantella di Montemarano alla capoeira al cha cha cha.

Il TATIC non appartiene a nessuna area geografica specifica, essendo soggetto diffuso su tutto il territorio nazionale (con frange oltreconfine).

Riconoscibile da espressioni tipiche come "siamo tutti amici e tutti coi tamburelli, poi ci facciamo una ronda?" oppure (rivolta ad altre categorie di musicisti di qualsiasi specie, dal sassofonista al timbalero al suonatore di clavicembalo) "mica sai suonare la pizzica che suoniamo tutti insieme?" il TATIC sviluppa un numero di decibel impressionantemente alto, specie se accompagnato da un appartenente ad altra sottocategoria "con djembà¨"
Basta un numero sorprendentemente basso di appartenenti alla specie per rendere invivibile qualsiasi avvenimento, da una festa religiosa ad un concerto di piazza ad un raduno privato.

Nella sfera mistica inconscia, il TATIC venera il dio "taranta", del quale però non sa assolutamente niente se non che 1) ਠun ragno 2) se punge fa ballare 3) le sue lodi si cantano suonando il tamburello 4) viva ci bballa

Altre sottospecie comprendono :

- il MARTIRE (Sonaglierus Stigmaticus) : mostra con orgoglio al mondo la sbucciatura alla base del pollice prodotta dal suonare pizzica incessantemente, ed il tamburello schizzato di sangue che darebbe conati di vomito anche a Dario Argento o ad un medico legale.
Generalmente in jeans e maglia chiara, lo stigmaticus sfoggia sguardo rapito, come il dipinto di San Lorenzo sulla graticola ed una smorfia costante di dolore mentre suona, ed esibirà  in ogni circostanza possibile ed immaginabile la cicatrice, segno di appartenenza ad un clan ristretto e molto esclusivo.
- il PROFESSIONISTA DELLA PIZZICA (Sonaglierus Expertuus) : si presenta alle ronde con guantino da bodybuilding accorciato per non rientrare nella categoria MARTIRE (vedi), fascia antisudore o polsiera, tamburello customizzato (cerchio in acero stagionato, pelle mezzocapretto, sonagli in lega nickelargento che mantengono gli acuti pur avendo un suono pieno) e regolarmente va fuori tempo o si stanca di suonare dopo dieci minuti.
- il CAPORONDA (Sonaglierus Metronomicus) : pretende di gestire a mo di Von Karajan 40 tamburellisti e di farli andare tutti sincronizzati urlando TEMPOOOOOOOOOOOO quando sente lo scarto di un 1/32 di uno dei suonatori. In via di estinzione. Per infarto.
- l' ALCOOLICO (Sonaglierus MierumieruMierullallaicus) : il cui motto storico ਠ"No VINO NO PARTY!!", che porta al seguito bottiglia (una o di solito più esemplari) di rosso sfuso rigorosamente da due litri .
- IL COLONIZZATORE (Ubiquitus Missionarius) : Dalla Madonna della Neve al compleanno del parroco al raduno dei boy scout di Cinisello Balsamo, in qualsiasi occasione ci sia da suonare o da ballare, il colonizzatore si presenta con gli amici piSSicati (nella versione con tamburello o senza) inizia a suonare (nella versione con tamburello) o mette su un cd con "I Grandi Successi Della Pizzica" (nella versione senza tamburello), 14 pizziche a 180 BPM, ed inizia a sfrenarsi, con finalità  riproduttive (far colpo sulle donne), raramente con finalità  di soddisfazione coreutica o tersicorea.
- IL SUONATORE DI DJEMBE' (Afroritmicus BUMBADABUM tritamarronibus) : frutto di un reimpasto di categorie musicali, spostato dai centri sociali alle feste popolari, il BUMBUMBUMicus (definito anche come "bongoloide" negli scritti della Valentini) spesso ਠimparentato con la categoria del punkabbestia e del collettaro (semihomo scusaciaiqualchespicciolus) e inscindibilmente con quello dell'ALCOOLICO (vedi) , si muove in branchi numerosi e compie la transumanza rituale durante il periodo estivo spostandosi da un pascolo musicale all'altro.

Il WWF e la protezione animali da anni cercano di far estinguere senza successo le predette categorie, proponendo soluzioni che vanno dalla istituzione di detectors e cani guida specializzati nel rilevare sonagli di tamburelli e pelle di capra, alla calmierazione del prezzo della pelle di capra, all'inserimento della bestia nelle specie in via di estinzione.

IL PURISTA : Forte di anni, mesi, a volte anche giorni o solo ore di studio sulle fonti (spesso nei casi più eclatanti costituite solo da un articolo di fondo su repubblica) assurge al rango di Purista.
Le sue frasi preferite sono "...ma gli anziani non fanno così..." ci si stia riferendo al canto, al ballo al suonare o alla preparazione dei cavatelli con le cime di rapa e "...non ਠa tradizione..." a mo di pontifex magnus e arbitro supremo di cosa sia lecito fare a cosa no in materia popolare. Per lui i musicisti non suonano con sufficiente ricerca, anche se sono di famiglie che cantano da 8 generazioni, i ballerini tutti dozzinali, e balla solo se tutti fanno largo e fanno ballare lui e la sua compagna accompagnando con sonori AAAAH ed OOOOH di apprezzamento le votate o le figurazioni, recuperate dopo anni di ricerca.

IL BALLERINO PISSICATO (Cotolapedius Addhruttepizzicaulatarantellius) : Quando sente pronunciare la parola "pizzica" gli si illuminano gli occhi, e sogna ronde sterminate in cui ballare con gli amici pissicati fino al mattino a mo di discotecalabirinto.
Lui balla come crede perchà© secondo lui la pizzica si balla così, chiudendo gli occhi, seguendo il suono del tamburello e mettendo il cuore nei piedi (versione new age/Flashdance), saltellando tipo pogo però etnico (versione centro sociale) o peggio ancora, vittima del tragico manuale radioelettra "ANCHE TU BALLERINO DI PIZZICA IN 3 MINUTI", facendo il tragico passo "piede destro avanti piede destro indietro" come nelle coreografie de L'AIA, "nota" trasmissione televisiva sulle musiche del mediterraneo che ammorba le domeniche sera su Telenorba.
Ascolta musica popolare a tutte le ore ma non ਠche gli piaccia poi da impazzire, le registrazioni dei vecchi poi, du palle, stonati, non si capisce un cassius di quello che dicono, ma li ha trovati al banchetto della casa discografica in Salento e non ha potuto non comprarli tutti quanti, anche se adesso fanno solo colore nello scaffale e servono ad impressionare le piSSicate più giovani.
Spesso il piSSicato abita in una grande città , di solito del nord; sogna ronde di pissica, ma le vorrebbe più vicine a casa, magari all'Idroscalo, perchਠarrivare fino in Salento per ballare ਠuna vera tortura. Uਠfiga!, con tutta la richiesta che c'à¨, non capisce perchਠnon importino a Milano cinque o sei gruppi che rallegrino le serate un po "fuori dal trend" ?
Spesso ha programmi della serata scaglionati come segue ; happy hour, aperitivo, corso di latinoamericani e serata a ballare la pizzica, con amici dai nomi da cane tipo Giangi, Lullu e la Cicci.
Ha l'orecchio allenato e agile di una campana crepata e balla la piSSica su tutto quello che suoni in tre, tarantelle, saltarelli, house music.
L'archetipo del soggetto in questione ਠrappresentato dalle persone che alla festa di S.Rocco a Torrepaduli, al posto di ballare nelle ronde, zompettEano e colotEano davanti alle casse dell'impianto del venditore di panini, che spara pizzica a manetta.

LA BALLERINA PIZZICATA : Nella versione femminile (Cotulapedia Exagitata Abballatiabballatica), la ballerina piSSicata ostenta il tipico costume da ballerina piSSicata, consistente, dal basso verso l'alto in : scarpine da danza classica (versione ricca), da ginnastica (versione sport) o scalza (versione roots), gonnellone largo nero o "etnico" a motivi floreali o cachemere o batik, comodissima da alzare durante il ballo e mostrare all'universo il colore dell'intimo indossato. Segue top stretto nero o maglietta aderente o camiciona larga. Collana etnica. Fascia nei capelli. Movenze pseudoflamenchere/danza sufi/danza del ventre/passo avanti-passo indietro.
Ultimamente ਠdiventato di moda l ABITO TRADIZIONALE DA PIZZICA ossia abitino bianco con volant e sbuffi sulle maniche (il vestito di Biancaneve per intenderci) tutto bianco con fascia rossa in cintura.
Filologicamente correttissimo.
Infatti ਠil tipico abbigliamento delle nostre nonne quando andavano a ballare.
Come la prende la pizzica non la prende niente, e sente un trasporto mistico verso il suono del tamburello. Spesso balla ad occhi chiusi "perchਠla pizzica ਠun ballo in cui si deve solo ascoltare il ritmo dei tamburelli e lasciarsi andare"

IL BALLERINO COMPULSIVO : (Omniritmicus Trallallà ) : Ricomprende le due categorie sopra esaminate, ed in più la patologia, molto più grave, costringe la povera vittima a ballare sempre e comunque, manco sul palco ci fosse il pifferaio di Hamelin.
In caso di ballo in coppia, (in cui la parte femminile viene a volte procurata anche con la forza-leggi tirata nel ballo), la sindrome del maschio alfa lo spinge a costringere la malcapitata a ballare come balla lui, sennò, a sua detta, non si diverte (lui).

LA NEOTARANTATA : Anche qui, come nel caso dell'ubiquo, una neotarantata potrebbe nascondersi in vostra sorella, cugina, nella commessa del supermarket, la segretaria del dentista, la collega di università . Come rimedio alla quotidianità  hanno deciso che nulla meglio dell'agitarsi scoordinatamente al centro di una ronda di tamburelli o davanti alle casse di un impianto voci in pubblico possa aiutarle a rimuovere lo stress della vita di tutti i giorni.
Trattasi di ragazza (o carampana -documentata all'estero-) di buona famiglia, senza alcun problema psicologico o dramma sociale alle spalle, tranne la tragedia di avere troppo tempo libero da impegnare.
L'appartenenza al club delle Neotarantate (rarissimi i casi maschili) si conquista con sudore e fatica, agitandosi al suolo di uno dei tipici scenari urbani o semiurbani :
- Il centro sociale, fondo in mattonella o cotto, che mantiene la tendenza a diventare viscido a mo di palude a cielo aperto anche il 15 agosto.
- La strada, fondo in asfalto grezzo con brecciolina, pietrisco e rifiuti di varie tipologie.
- La campagna. Più ecologica come fondo, permette, quando si solleva il nuvolone di polvere, di avere visioni mistiche a seguito di inalazioni cospicue.
Le crisi di trotismo (per via di alcuni movimenti, identici a quelli del pesce azzurro appena pescato) esplodono sempre in ambiente pubblico, e solo :
a) durante un concerto.
b) in una ronda cospicua di tamburelli
c) dovunque ci sia del pubblico che osserva
La Neotarantata ਠa sua volta rintracciabile in natura in due fattispecie : Quella che ci crede davvero (Tarantata Deliriomystica), quella che no (Tarantata Spectacularia Palcoscenica) che si taranta solo dal vivo e durante i concerti del suo gruppo e la fanatica (Tarantata Diva) che lo fa solo se qualcuno osserva, per darsi delle arie.

IL PISSICATO : (Tarantatus Simplex) : Parente stretto del ballerino pissicato, il Pissicato semplice ਠspesso una vittima di amici affascinati del nuovo trend popolarico che dopo carissime lezioni private di danza piSSica in scuole rinomatissime, hanno deciso di organizzare la vacanza salentina tutta sagre e notti a ballare sulla spiaggia.
Si ਠtrovato coinvolto in serate a base di carne di cavallo, pesce fritto, pettole ed altre specialità  locali, musica pompata da impianti spesso pessimi e gruppi da hit parade della pizzica.
Ha imparato le strofe iniziali di tre brani, per osmosi e canta per ore pizzicarellamiapizzicarella, o LuSantuPaulumeuteletarante.
Alle feste si gasa solo quando sente suonare quelli e durante i concerti spesso lo richiede ai musicisti sul palco con un urlo belluino, siano i musicisti sul palco i Cantori di Carpino, un gruppo di tarantella montemaranese, i Sunadur di Ponte Caffaro.

L'ADATTATO : E' di solito figlio del postino di Busto Arsizio. Generazioni e generazioni di cassoeula, cotoletta e zafferano non hanno impedito che, chissà  per quale errore genetico, il giovinotto, al posto di essere interessato ad hobby tipici del luogo tipo la serata in disco con gli amici, la curva della Bustoarsiziese o del Milan o la caccia al negher o al terùn, si appassioni di cultura e musica tradizionale.
Dopo numerosissimi indescrivibili viaggi Busto Arsizio - Pagani (SA) o Trento - Cardeto (RC), innumerevoli scalate verso santuari pedemontani, sobbarcati per amore della danza e del canto, il soggetto in questione si ਠimpadronito delle forme coreutiche o tersicoree dei luoghi visitati, con il risultato che : capisce benissimo il dialetto, canta come se fosse cresciuto sul posto. Balla come un locale.
Tradito solo dall'accento nordico, l'adattatus ਠassolutamente benvoluto dalla gente del luogo, del quale conosce costumi ed usanze e nel quale ਠperfettamente integrato e salutato come vengono salutati i parenti emigranti.
Sul territorio nazionale sono presenti rarissimi elementi appartenenti alla specie.

IL SALENTINO ADOTTIVO : Ricalca la tipologia del ballerino pizzicato (vedi) con alcune differenze sostanziali che andremo ad esaminare, essendo quest ultima la categoria più inquietante fra quelle su elencate.
Si "sente salentino" nonostante le sue frequentazioni salentine durino una settimana l'anno, solitamente a cavallo di ferragosto perchà© ci sono tanti concerti di pizzica fra cui scegliere.
Di solito passa la sua settimana salentina in villaggio turistico o in campeggio (dove gli unici autoctoni sono i camerieri ed i gestori) dove incontra tanti altri "adottivi" di Gallarate, Cantù, Vipiteno, coi quali porsi interrogativi esistenziali tipo "...ਠil ragno o ਠil veleno..." davanti ad un piatto di pesce fritto findus alla sagra locale.
Ama gli ulivi secolari, il mare, l'aria, sfoggia magliette tipo "SALENTU MARE SULE E IENTU" e si fa gran vanto di esprimere la sua salentinità  partecipando a tutti i concerti nel raggio di 200 KM da casa e frequentando le cene sociali a base di cibo salentino dei salentini autentici, pur non avendo la minima idea di cosa sia la vita reale in Salento.
Per lui "disoccupazione" ਠuna parola che sta solo nel vocabolario fra "depressione" e "dove sbarcare il lunario".
Per lui, i salentini si allontanano da casa per grande spirito di avventura e per organizzare le cene sociali al nord.
Ha comprato De Martino per farlo vedere agli amici e riservandosi di leggerlo più in la.
E' convinto di essere stato pizzicato da qualcosa di non meglio identificato solo perchà© prova gusto a ballare sotto i palchi dei concerti di pizzica.
Non ha mai visto un anziano suonare (a parte Uccio Aloisi beninteso)
Si reputa molto in gamba perchà© comportandosi così contribuisce a salvare la tradizione, anche se 90 su 100 ha una tradizione dietro casa sua che sta perdendosi.
Adora la piSSIca perchà© lo ha colpito così in profondità , ma sa poco o nulla del resto della musica di tradizione salentina e di qualsiasi altro luogo.

IL RE DEL FORUM : da quando i fan della musica tradizionale si incontrano in rete, e comunicano fra loro in "forum" specializzati., spesso viene fuori la figura del "re del forum", perfetto sconosciuto che assume, senza che nessuno glielo abbia mai chiesto, il ruolo di moderatore, commentatore maximus, ed esperto supremo di qualsiasi materia inerente il popolare.
Questa atipica figura diventa spesso vittima del ludibrio della "comunità ", la quale più o meno velatamente lo invita in toni più o meno offensivi a :
1) farsi na forchettata di c***i suoi
2) smettere di postare le sue cazzate buoniste e superficiali
Senza risultato alcuno.
Non risultano metodi testati per eliminare creature del genere, a parte ignorarlo prudentemente. Ma purtroppo neanche questo ha effetti visibili.

L'INSEGNANTE DI PISSICA (Vucumprà  Expressiotersicoreus) : Spesso ha cominciato la sua carriera come semplice frequentatore del genere pop-olare.
Quella fascia di utenti della musica che mentre dieci-quindici anni fa si riuniva intorno al più dotato musicalmente della comitiva (o al padrone della sei corde) e "...cantavamo a squarciagola le canzoni di Battisti fino all'alba..." alternato a Vasco, Ligabbue i Bìtols ed altro materiale da oratorio, oggi fa lo stesso, intonando però classici dai profondissimi contenuti sociali, come Brigante Se More, Vulesse Addeventare Nu Brigante, Le Sei Sorelle, Kalinifta, Lu Rusciu Te Lu Mare (che ਠMUTU forte, non TRUPPU forte come si avuto modo di ascoltare), la Tarantella "del Gargano", e qualche brano dalla hit parade della musica pop-olare.
Indipendentemente dalle modalità  e dalle tecniche esecutive, (che di solito alzano le transaminasi agli appassionati e causano emorragie interne agli etnomusicologi) e dalla scaletta, che resta immobile negli anni come uno qualsiasi dei procedimenti penali contro il premier, questo ਠil terreno di cultura medio da cui viene fuori l' "insegnante".
Il legame con il sud rivendicato dell'insegnante ha ragion d'essere nella genetica. Due generazioni fa i nonni sono saliti a nord in cerca di lavoro e da allora il nostro non ਠmai sceso a sud per più della classica settimana estiva.
La genetica fa di lui, nato a Cusano Milanino e cresciuto al Giambellino un "salentino nell'anima" e come tale un essere "superiore" rispetto ai compagni di merende musicali.
Grande affarista, l'insegnante si ਠreso conto che con i corsi di tamburello (che chiama tamburi a cornice perchਠfa più figo) e di danze popolari (pizzica in testa) non solo si può rimorchiare anche se si ਠbrutti, ma si possono anche alzare un bel pò di soldi.
A questo punto, fatti due corsacci "di perfezionamento" da un paio di mezze giornate, il nostro inizia ad insegnare secondo la pratica molto comune al nord detta "seguo un corso e me lo rivendo" che più o meno ha la stessa validità  teorica e pratica del seguire un corso di russo o di astronomia per un paio di settimane per poi mettersi ad insegnare alle povere vittime che capitano sotto.
Ovviamente senza porsi irrilevanti problemi tipo "introiettare il ballo", "capirne le effettive modalità  esecutive", "conoscere le varianti".
Le ovvie lacune teoriche e pratiche dei corsi, vengono colmate con un geniale lavoro di marketing che comprende aspetti come : a) l'immagine : abbigliamento "alternativo etnico", di solito afro per gli insegnanti di djembਠed etnicopugliese –camicia bianca, pantaloni e gilਠneri- per gli insegnanti di danze popolari del sud italia. b) la comunicazione : messaggi pubblicitari che iniziano con frasi tipo "il tamburo comunica con la nostra anima" o "le danze mistiche e sensuali del sud Italia; il ballo del ragno", "la taranta ti pizzicherà  il cuore" o meglio ancora "!la magia dei ritmi atavici!"
Nelle versioni new age, il corso promette risultati a cui gli interessati dal fenomeno, anticamente, non avevano mai pensato, tipo lo sbloccamento dei chakras del sesso, la comunicazione con la parte più profonda della psiche, il venire in contatto con la propria primordialità , che qualsiasi cosa significhi, che tanto suona un sacco coinvolgente ed etnico.
Gli insegnanti di strumento chiudono invece i corsi con "una coinvolgente jam session a cui potranno partecipare TUTTI coloro che amano questa musica e hanno voglia di farsi trascinare dagli incalzanti ritmi della pizzica"

Nella sottospecie Vucumprà  Multioptionals, l insegnante propone quarantasette comodi pacchetti. Dal corso intensivo di 20 minuti ("Anche tu ballerino di _______!!") alla versione annuale di una selezionatissima scelta di danze utilissime che vanno dalla Sardana Catalana al Xigotang cinese, al Bhangra indiano, a sconosciute danze circassoaramaiche o bulgare, danze che notoriamente si ballano in tutte le circostanze sociali.


IL FINTO ESPERTO (Ignorans Sonagliatus) : Se l'esperto medio di tradizione popolare fonda le sue conoscenze su un substrato concreto, il finto esperto, come preannuncia il nome, fa solo finta.
Finta di cosa? Di tutto. A scelta ed a seconda del pubblico da impressionare, può far finta di conoscere, di aver letto, di aver ascoltato, di aver suonato con musicisti importantissimi e di aver imparato da autentici maestri di tradizione.
Salvo poi, come tutti i finti esperti, cadere in contraddizioni patetiche e gaffes da antologia, tipo essere convinto che gli Ucci siano tre (come i ben più noti tre porcellini), che la tammurriata sia napoletana, che Uccio Aloisi sia l'unico interprete rimasto della vera tradizione salentina, che esista una sola pizzica, che la sceblasti sia una antica divinità  pagana, che lo scapece una colla da falegnami.
Il soggetto in questione, (che di solito di musica popolare ha solo un bel folderone di mp3, però a 192 full stereo) ha SEMPRE e tristemente comunque, un suo parere su qualsiasi argomento si tratti, e DEVE per forza dire la sua, e lo DEVE dire con 30000 parole quando per esprimere un concetto mediamente efficace ce ne vorrebbero un decimo scarso.

COLEI CHE INSEGNA ALLE AMICHE (Foratecapa Faicomefaccioius) : Difficilmente categorizzabile, perchਠnon rientra in nessuna categoria specifica.
Non ਠinsegnante di ballo (si spera, altrimenti poveri allievi), non ਠclassificabile come ballerina per via della danza assurda che fa.
Balla con la verve del leone di Androclo (felino di grosse dimensioni con spina infilata nel piede) o di un plantigrado obeso, ed alla richiesta della amica "...mi faresti vedere il passo base?" lei si enfatizza tutta ed inizia un adrenalinico pasodoble.
Sputa all'amica informazioni vitali sul ballo tipo "...devi schiacciare, schiacciare, schiacciare la tarantola..." pestando il piede al suolo con l'energia necessaria a sterminare una ben nutrita famiglia di incolpevoli scarrafoni.
All'arrivo nel posto dove si tiene un concerto di solito urlacchia all'indirizzo del palco frasi tipo "...fateci divertire..." o "...adesso siamo arrivati noi, suonate, vogliamo ballare...", mettendosi a danzare con impeto l'alligalli.

L'ESULE : (Exsalentinus Terzagenerazionicus) : Triste come il vino nel tetrapak, l'esule ਠcolui che rivendica, in nome dei natali terronei dei suoi antenati, un senso di appartenenza al sud che per ovvie ragioni geografiche e culturali non gli appartiene.
"La pizzica (o il ballo sul tamburo) ce l'ho nel sangue" -a mo di mononucleosi, verrebbe da aggiungere- afferma con orgoglio, nonostante sia cresciuto/a passeggiando per Rialto o all'ombra delle due torri, non conosca dialetto e usanze delle terre natie ed abbia un accento lievissimamente brianzolo o emiliano o, ciò!, venexiano.

IL RAGNO DA RONDA (Octopus Pizzicatus) : Altra categoria in rapido aumento, il "ragno" da ronda approfitta del nuovo modo di ballare la pUzzica per allungare i tentacoli.
In un ballo che dovrebbe essere discreto ed a distanza, il ragno da ronda approfitta delle malcapitate per cercare delle sensualissime avances in modalità  1) fiatata sul collo 2) occhi negli occhi 3) clamoroso "passaggio" sul posteriore della ballerina di turno ballando il suo particolarissimo incrocio fra pizzicapizzica e lambada.

IL CRITICO MUSICAL POPOLARE DELLA DOMENICA (Vittoriofeltrius Tamburellisticus) : Cugino di primo grado del Finto Esperto, il CMDD spara giudizi a 360 gradi, lapidari e sconclusionati.
In mancanza di conoscenza di dati concreti infarcisce i propri articoli di termini e frasi come "festa del ritmo", transe(X), "dolcissime melodie alternate a", "la magia della pizzica", "meravigliosa tradizione salentina", "nuovi e coinvolgenti arrangiamenti", frasi che dicono poco ma che hanno un grande effetto mediatico.

IL TRAUMATIZZATO DA PIZZICA : Povera vittima che, dall'ascoltare mediamente una buona quantità  di musica tradizionale, dopo la overdose di tamburelli e di SantiPaoli viene, alla vista di strumenti tradizionali, preso da effetto miorilassante o agorafobico, a seconda delle situazioni.
Il risultato non cambia, o si accascia o si deprime, ma sempre a ritmo ternario.
E tarantato anche lui, si potrebbe ipotizzare, ma al contrario, perchਠi "suoni" non lo "scazzicano", non producono nessuna reazione apparente.
L unico suono che ottiene una reazione in lui ਠquello di un tamburello fatto a pezzi da una motosega, o in second ordine la voce di un rappresentante delle forze dell ordine che scioglie l assembramento di suonatori.

L ALFIERE DELLA PIZZICA (Localius Latarantevivaenubbà¨mmorticus) : E salentino del salento, rigorosamente amante di quella che considera la sua cultura, (nell accezione moderna la pizzica), che difende come un leghista convinto difenderebbe le acque del Po, contro qualsiasi bolscevico traditore che provi a dirne male.
Altrettanto ovviamente ha tatuato sul bicipite destro "LA TARANTA E VIVA E NU BBE MMORTA", qualsiasi cosa significhi, e ha un astio spropositato per chiunque provi solo a dire che c ਠmodo e modo di adeguare la musica tradizionale ai tempi, e che forse suonare solo turbopizziche non ਠmolto coerente come modo, anzi...
Per lui la pizzica ਠsolo und esclusifamenten salentina, i salentini hanno il ritmo nel sangue, prerogativa che la genetica tronca ai confini di provincia a nord.
Per ovvie ragioni (lievissima chiusura mentale) ce l ha con chiunque abbia studiato il Salento senza essere salentino, perchà© ovviamente, non essendo salentini del salento non possono capire il salento e figurati se possono capire la pizzica.
E gente di questa categoria che fa la fortuna di gruppi come i Tamburellisti di Torrepaduli.

LA SS DA PIZZICA (Schutzstaffen Pizzicarellicus) : Soggetto cerebroleso o decerebrato vittima dell effetto jukebox, secondo cui i musicisti su qualsiasi palco sono li per compiacerlo e suonare quello che preferisce.
E di solito preferisce la pizzica.
Va da se che senza vergogna chiede pizzica a chiunque, ai suonatori campani, calabresi, garganici, bulgari.
Anzi, la IMPONE, esprimendo tutta la sua naturale educazione ed aplomb rivolgendo all ordine dei musicisti sul palco dei leggiadri commenti tipo "basta co sta lagnaaaaaaaaaaaa! vogliamo la? Indovinate un po? PIZZICA!"
Vale per tutti la irripetibile risposta data da Uccio Aloisi a due esagitati che gli urlavano ad ogni piਠsospinto "Santu Paulu, Santu Paulu!!" :
" OMISSIS OMISSIS OMISSIS OMISSIS OMISSIS e te e Santu Paulu!!!"
Grande Uccio maestro di vita :-D

LO PSEUDOSCHERMITORE CORAGGIOSO (Sandokanius Zorricus) : Rigorosamente turista, ed ancora più rigorosamente maleducato, di solito spinto dagli amici, a Torrepaduli, vedendo tanta gente che nelle ronde di scherma si fa dei segni festosi con le mani muovendole a caso, decide di fare lo stesso e di entrare, imitando gli stessi gesti "scomposti" e girando intorno alla ronda come un indiano sioux intorno al totem.
Al buon cuore degli schermitori se ignorarlo o se "metterlo a giro" facendolo danzare con tutti e spingendolo a scegliere, al quattordicesimo schiaffo che riceve come reazione ad un suo gesto offensivo, le Baleari o Sharm El Sheikh come destinazione di tutte le vacanze successive.


LE PATOLOGIE DA PIZZICA :

IL SALENTODISADATTATO (Nordicus Terzinatus) : Per cause fisiche (sette notti in bianco su otto giorni di vacanza, diciotto ore di spiaggia e di calcinamento da sole al giorno) o chimico farmacologiche/resinovegetali, la permanenza in Salento ha causato delle gravi alterazioni del comportamento del soggetto in questione, che tornato sulle montagne, gira fino a dicembre con la magliettina "LASSATEME SCIRE, ME CAPISCU SULU" a quattro sotto zero dicendo a chiunque, lattaio, panettiere e barista inclusi, quanto la vacanza lo abbia fulminato.

IL FRICCHETTONE DELLA PIZZICA (Ganjamunitus Filosalentinicus) : Come negli anni 70 i fricchettoni prendevano la via per l India per cercare se stessi, gli inquieti nazionali da un po di tempo optano per le indie nostrane, la splendida penisola in cui ਠtristemente ben nota la disponibilità  di sostanze alteranti e di pizzicaturiste disinibite con cui trascorrere ore liete.
Più elementi raccolti insieme senza una destinazione definita serale hanno l atteggiamento tipico da tossicodipendenti, solo che al posto di chiedere lo spicciolo "per comprare da mangiare" o "per prendere il treno" ti chiedono con sguardo disperato se tu sappia di dancehall reggae o di concerti di pizzica dove andare a fumarsi il sistema stellare e cercare Zion tutti insieme felici.
N.B : Il Salento ad agosto ha una concentrazione di rastamanni che manco Jamaica periodo Marley.

LA TOSSICA DA TAMBURELLO : (Larirollarirollallera Intoxicata) Ha ballato fino all alba come il disadattato, si ਠlasciata andare (spesso con un fusto locale sotto gli ulivi secolari), al vortice delle danze, ha ballato ad occhi chiusi, si ਠinebriata di ritmi magici, ma nonostante tutto si ਠabbattuta impietosa su di lei la scure del tempo.
La vacanza ਠfinita e deve tornare a casa.
Casa nella quale appenderà  a muro nell ordine :
- la fusciacca/fazzolettone col quale ha ballato la pizzica del chopper (vedi)
- cartina geografica del salento
- tamburello (la cui qualità  dipende dal QI della tossica – non rari a parete i tamburi con su disegnati i carretti siciliani)
Fino a Natale circa minerà  l equilibrio psichico dei genitori / conviventi con l ascolto reiterato di diciotto versioni di Lu Rusciu Te Lu Mare ricordando i giorni di felicità .
Cercherà  concerti e luoghi di aggregazione, anche virtuali, e bacheche in cui postare messaggi tipo 1 - "ciao sono una pizzicata di Vipiteno (Sud Tirolo) e cerco corsi di pizzica e concerti dalle mie parti"
2 – "ciao, ho scritto ieri, sono una pizzicata di Vipiteno (Sud Tirolo) e cerco corsi di pizzica e concerti dalle mie parti"
3 – "ehiiiiiiii, mi rispondete? Cerco altri pizzicati dalle mie parti Vipiteno (Sud Tirolo)"
4 – "uffa, ma possibile che qui sul massiccio dell Adamello non ci siano tamburellisti ed appassionati della più bella musica al mondo?"
E si incazza se non le rispondono.

Si inserisce su alcune di queste patologie la ulteriore componente della "sindrome compulsiva da shopping di souvenir connessi alla pizzica" :
Fra gli acquisti più o meno standard :
- Una o più magliette colorate con il ragno, ragnetto, ragnone, piccolo, medio, extra large, o con slogan tipo "Salento mare sole e vento" (vista con la interessantissima variante finale di LAVORO NERO E SFRUTTAMENTO), "Quannu esse la fica lu melone va se ‘mpica", "Acqua e chiacchiere nù fannu pittule"
- Un tamburello (vedi sopra)
- Numero quaranta nastrini comprati alla festa di San Rocco.

LE FRONTIERE DIGITALI DELLA PIZZICA :

- LA BALLERINA ANDROIDE (Lycosa bionica) : E colei che ai concerti balla rigorosamente da sola per mancanza di opzioni tipo "danza con partner" nel software.
Caratteristiche tipiche sono :
- lo sguardo perso nel vuoto.
- la reazione scomposta a qualsiasi tipo di ritmo di qualsiasi provenienza esso sia.
La programmazione standard della ballerina androide prevede le seguenti associazioni ritmo-danza.
1) pizzica = pizzica solitaria
2) stornelli = tammurriata solitaria
3) tarantella = pizzica solitaria
4) saltarello = pizzica solitaria
5) kalinifta = sirtaki (ma la programmazione prevede che conduca per forza lei)
6) ritmi non pervenuti = moto ondivago
La mancanza di instancabili faticatrici del ritmo porterà  la tecnologia della musica a fornire i gruppi musicali di economici kit di montaggio con dentro ballerine androidi modellate in procaci forme femminili, programmabili per eseguire alcune facili istruzioni.
Sulla schiena della Lycosa Bionica sotto la piastra di protezione, i seguenti tasti :
1- Io Ballo Da Sola : nessuna risposta a stimoli danzerecci esterni di alcun tipo, dovesse invitarla a ballare anche Brad Pitt, o la circumnavigazione esterna da parte di ballerini a mo di farfallonen anche a tre per volta.
2 - Io Guido La Danza : sindrome del San Bernardo o del cane da pastore abruzzese consistente nell indirizzare le pecore ballerine verso l esecuzione di semplici passi di danza.
3 – Io Guido Il Furgone : comodo per far viaggiare rilassatamente i musici
4 - Io Intrattengo Il Musicista : No Comment

LA DISCOTARANTA : aberrazione musicale in cui (salvo rarissimi esperimenti riusciti) vengono malamente frullati abominevoli miscuglioni di beats dozzinali e temi tradizionali

IL DIGITALIZZATORE DI ANZIANI : Sinistro elemento che munito di apparecchiatura tecnologica adeguata adesca gli anziani cantori e/o suonatori infilando loro un microfono o un obbiettivo letteralmente sotto il naso per non perdere nemmeno un secondo di registrazione.
Nordico di solito, chiede ai locali presenti cosa significhi l espressione onomatopeica "...li meju muerti de mammata..." pronunciato al suo indirizzo da una arzilla cantora a cui ha infilato il microfono in una narice.

A voler esagerare ci si potrebbe persino immaginare i probabili destini di un povero appassionato di musica popolare dopo la morte.
Il Paradiso : nel paradiso del tradizionalista, Roberto Leydi accoglie alla porta con benevolenza.
E il luogo di sogno in cui ci sono gli anziani, che cantano suonano e ballano con un repertorio di secoli, bellissimo e commovente, in cui i vicini non si lamentano del volume (anche in caso di fest-noz di dimensioni epicuree), si vinificano e distillano prodotti buonissimi, si arrostisce a go-go e si festeggia fino a notte insieme a bellissime persone.
Il Purgatorio : il purgatorio del tradizionalista ਠil luogo in cui ci sono i gruppi di riproposta, e si ਠpiù o meno puniti (a seconda del comportamento tenuto in vita, dei peccati commessi e del cerchio in cui si capita): alla vostra personalissima fortuna se sia meglio finire accanto a Pierpaolo De Giorgi che canta di sere di pizzica pizzica, agli Allabua in trip da pizzica pesa, al Nuovo Canzoniere Italiano in serata di canto politico, al coro delle 438 Mondine di Novi o a Claudio Lolli depresso.
L Inferno assomiglia ad una incisione del Dorà¨: nella accezione il lago di pece.
Ma al posto della pece c ਠil vino venduto alla "Festa Te Lu Mieru" di Carpignano Salentino (buono come carburante alternativo per falciatrici) e nel lago suona una folla invereconda di tamburellisti e suonatori di djembà¨, tutti fuori tempo che cantano in coro "I confini della pizzica" de L Arte Noscia e ci sono i membri di gruppi di pizzica moderna (che per evitare denunce vengono qui omessi), vestiti con camicia bianca e gilਠnero che ti costringono ad accettare foto autografate e con forconi a sonagli in mano forzano i dannati ad imparare a memoria i testi delle loro canzoni ed a cantarli in coro.

I CONFINI DELLA PIZZICA
(da IL PIANETA DELLA TARANTA del gruppo L'ARTE NOSCIA)

"Mare, luna, portafortuna, terra e jentu, spiaggia Salentu
sopra il mio grande pensiero ci sta la pizzica... ਠsolo un velo (?)

Rit: Come ਠbello cantare sulle ali della pizzica
come ਠbello sognare i confini della pizzica
sopra questo mondo coinvolto... dalla pizzica

Speranza nuova che risuona nell'antico tamburello
pizza armonica impulsiva la chitarra... ti rapina...

tarantata, tarantata, danza spada indiavolata
ਠla pizzica che rinasce sulle membra...di chi cresce

E bizantina ਠla radice con la Grecia e la fenice
con Dioniso il dio del vino il Salento...ਠpiù vicino

Sopra il cielo si alza in volo questo suono impazzito
che apre i cuori della gente con il suo.. ritmo innocente


concepito e realizzato da Francesco Patruno (ialma@email.it)
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CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

[quote:d359e42361]
Nordico di solito, chiede ai locali presenti cosa significhi l espressione onomatopeica "...li meju muerti de mammata..." pronunciato al suo indirizzo da una arzilla cantora a cui ha infilato il microfono in una narice.
[/quote:d359e42361]

Grande Francesco
l' INvoluzione continua...
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Livio
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Messaggio da Livio »

:D
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quirino
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Messaggio da quirino »

[quote:d08ade0d58="Ialma"]
Il Purgatorio : il purgatorio del tradizionalista ਠil luogo in cui ci sono i gruppi di riproposta, e si ਠpiù o meno puniti (a seconda del comportamento tenuto in vita, dei peccati commessi e del cerchio in cui si capita): alla vostra personalissima fortuna se sia meglio finire accanto a Pierpaolo De Giorgi che canta di sere di pizzica pizzica, agli Allabua in trip da pizzica pesa, al Nuovo Canzoniere Italiano in serata di canto politico, al coro delle 438 Mondine di Novi o a Claudio Lolli depresso.
[/quote:d08ade0d58]
Ho riso su tutto ma questa va oltre, me sta a fa senì male, nun la smetto de ride.
march
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Messaggio da march »

Ialma, nelle mie lunghe ricerche sul campo ho raccolto un'altra versione della meravigliosa "sulle ali della pizzica pizzica", che risente maggiormente dell'influsso grecanico-parrocchiale nel testo. Poche ma significative le micro variazioni che ho riscontrato nel testo:

Mare e luna porta fortuna
Terra e jentu, beddhu Salentu
Sopra il mio grande pensiero
Ci sta la pizzica e solo un velo

Come ਠbello cantare sulle ali della pizzica
Come ਠbello sognare i confini della pizzica
Sopra questo mondo coinvolto dalla pizzica

Speranza nuova che risuona
Nell'antico tamburello
Fisarmonica impulsiva
La chitarra ti rapina

Tarantata tarantata
Danza spada indiavolata
à© la pizzica che rinasce
sulle membra di chi cresce

Come ਠbello cantare sulle ali della pizzica
Come ਠbello sognare i confini della pizzica
Sopra questo mondo coinvolto dalla pizzica

Dei bizantini ਠla radice
con la Grecia e la Fenice
E Dioniso il dio del vino
Il Salento ਠpiù vicino

Sopra il cielo si alza in volo
Questo suono impazzito
che apre i cuori della gente
con il suo ritmo innocente

Come ਠbello cantare sulle ali della pizzica
Come ਠbello sognare i confini della pizzica
Sopra questo mondo coinvolto dalla pizzica

(solo)

Come ਠbello cantare sulle ali della pizzica
Come ਠbello sognare i confini della pizzica
Sopra questo mondo coinvolto dalla pizzica

(ad libidum solo)
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quirino
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Messaggio da quirino »

:shock:
tamburellista
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Messaggio da tamburellista »

:evil:

MA ਠMUSICABILE QUESTO TESTO? :roll:
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