"Muntagne fine" ed il canto a vatoccu

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march
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"Muntagne fine" ed il canto a vatoccu

Messaggio da march »

Ciao a tutti,
cercavo di studiare qualche giorno fa una registrazione publicata su "Musiche tradizionali del Salento" a cura di M. Agamennone ... Le registrazioni di di Diego Carpitella ed Ernesto de Martino.

Si tratta di Muntagne fine, forse il pezzo più difficile nella raccolta: non lo riesco a capire.

Spero in qualche anima buona che possa soccorrermi!

Una prima difficoltà  é riuscire a memorizzare la melodia principale in quanto completamente non temperata, ma la mia domanda é questa:

Come si ripartiscono il lavoro le due voci?

Mi spiego: La seconda voce ad entrare, mette solo il bordone al lavoro della prima o si tratta di una vera e propria alternanza delle 2 voci per cui una voce spara alto e poi si ferma sul bordone lasciando alla seconda voce le evoluzioni di chiusura frase?

a me piace di più la seconda possibilità , ma non riesco proprio a capire dall'ascolto.

Dalle note nel libro si legge che carpitella aveva classificato questo canto come canto sullo stile del "canto a vatoccu". Chi ne sa di più di questa forma di diafonia? era un'alternanza di voci (come nel differente "rintocco" di due campane")? O é caratterizzato solo da particolari intervalli di toni fra le due voci?

Per favore illuminatemi, sono troppo curioso!!

Ciao, grazie
March
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Caro Marcello,

accendi il computerino e, se non l hai già  fatto, vai su Google e scrivi "vatoccu OR batoccu"

Ti escono circa 160 riferimenti, molti dei quali utili per le informazioni che cerchi, compreso quelle sull analogia col discanto medievale, sull ottimo sito dei Micrologus.

Il vecchio testo di Leydi (I Canti popolari italiani, Mondadori 1973, pagg 197-200) dice che "le due voci battono e ribattono tra loro, appunto come fa il battacchio", e l intervallo (3,6,8,2,4) varia a seconda della zona. Vengono riportate due trascrizioni, se malauguratamente non hai il libro ti posso fornire le specifiche fotocopie.

Il vecchio vinile dell Albatros sul vatoccu in Umbria potresti trovarlo presso qualche biblioteca o da qualche maniaco collezionista, attualmente ਠanche in vendita su eBay per ben 25 Euro:

http://cgi.benl.ebay.be/Il-Vatoccu-cant ... dZViewItem


Ciao e buon lavoro
Mario
march
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Messaggio da march »

Ciao Mario, grazie mille per la tua disponibilità !

Chiaramente il giro su gugol ਠstata la prima cosa che ho fatto, e mi ero reso conto che al di là  di qualche definizione generica, poco si riusciva a capire...sempre in funzione del mio caso pratico che ਠdi capire come dividere il lavoro nelle due voci di muntagne fine.

L'unica registrazione di canto a vatoccu ce l'ho in Alan Lomax - World library of folk and primitive music - northern and central italy. Ma non mi da certezze sul mio dubbio.

Il libro che consigli potrebbe essere interessante, anche a prescindere dal caso concreto. Malauguratamente non ce l'ho. Lo cerco in giro, altrimenti approfitterò della tua magnanimità  (mi hanno dato il tuo numero alla libreria Calusca).


Che altro, a questo punto ti chiedo, se hai la registrazione di cui parliamo, e se ti va di darci un ascolto, quale ਠla tua opinione sullo split delle voci.

Spero di riuscire a imparare il canto prima di aver appreso tutta la teoria sul vatoccu.

Grazie
Marcello

PS.: Mario, quando ti va di farti una cantata..
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Caro Marcello,

ho sentito il brano e credo che tu abbia inteso bene. La prima voce al termine di strofa si stabilizza a bordone (circa DOd da cui spesso inizia) quando parte la seconda. La prima mi sembra del tipo canto a distesa, non ਠingessabile in memoria, ma interpretabile nell ambito di variabilità  che, in mancanza di ripetizioni o di altri brani similari, ਠdescritto dalle varie strofe. La seconda voce parte in 5 e poi fa un saliscendi (6,5,3) abbastanza simile ogni volta.

Non mi trovo sottomano brani a "vatoccu" per le analogie, magari chiedo ad altri

Ciao
Mario
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Ieri ho chiesto informazioni sul canto a vatoccu a Salvatore Villani, etnomusicologo e musicista. Mi ha risposto rapidamente e quindi risporto di seguito quanto da lui ricevuto.

Colgo l'occasione per ricordare che il corso di canto che Salvatore Villani tiene assieme a Cinzia Villani a Mattinata (le info sono riportate in questo sito) ਠun'ottima occasione per gli appassionati che desiderano un approccio serio ed una didattica competente (idem per i corsi di strumento e danza)

Ciao
Mario


da S. Villani:

L osservazione di Diego Carpitella, riportata da Maurizio Agamennone nel volume sul Salento da lui curato, riguardo alla somiglianza del canto Muntagne fine intra dhu boscu te muntagne fine (traccia 15) con il canto a vatoccu ਠpertinente, in quanto lo svolgimento del canto difonico ਠquasi simile alle forme espresse in Abruzzo, Umbria, Marche, Romagna, Laguna Veneta, Istria e Quarnaro: canto a due voci (uomo/donna) di tipo ‘lirico-monostrofico ; entrata della prima voce ed esecuzione dell'endecasillabo; le due voci entrano contemporaneamente in fase candenzale sull ultima parola dell endecasillabo con interavalli di terza, quarta, seconda, ecc. (nelle altre forme di canto a vatoccu si rispetta la forma "distico": la prima voce canta il primo endecasillabo, quindi interviene la seconda voce che canta, con la prima, il secondo (ripetizione del primo), e il terzo).

Per quanto riguarda l origine del canto a vatoccu risultano ancora valide le parole di Roberto Leydi: "Il vatoccu ਠil batacchio della campana e probabilmente questo nome (o batoccu, o anche tremotu) ਠstato applicato in Abruzzo, Umbria e Marche a un tipo di canto perch੠in esso le due voci battono e ribattono fra loro, appunto come fa il batacchio.
In Istria questo tipo di polivocalità  ha altri nomi, come canto a pera (cioਠ"a coppia", canto a la longa (cioਠ"alla lunga"), ecc."

Bibliografia
G. Ginobili, Canti popolareschi piceni, 4° raccolta, Macerata 1944 (m)
R. Leydi, I canti popolari italiani, Milano, Mondadori, 1973.
P. G. Arcangeli; G. Palombini; M. Pianesi; La sposa lamentava e L Amatrice
(Poesia e musica della tradizione alto-sabina tra l Abruzzo e il Lazio, Pescara,
Editrice "Nova Italica", 2001.

Discografia con documenti originali
Northern & Central Italy (CWLFPM, VOL. XV), a cura di Alan Lomax e Diego Carpitella, COLUMBIA (USA) KL 5173, 1957, 33.30. Ripubblicato in: Folklore musicale italiano, vol.2, Pull QLP 108, 33.30, 1973.
Alla todina. La brigata pretolana, Ed. A. Dell Utri. TC 85005 CEDI, 1969.
Italia, vol. 3 (La canzone lirica e satirica, la polivocalità ), a cura di
Roberto Leydi, Milano, ALBATROS VPA 8126, 1971.
Il Vatoccu ed altri canti tradizionali. Canti popolari dell'Umbria, a cura di A.
Dell Utri - Roberto Leydi, LP, Albatros, VPA 8145, 1973.

Ciao
Salvatore Villani
march
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Messaggio da march »

Grazie Mario, questo ਠil genere di stimoli che mi fa piacere ricevere. Ed un grazie di cuore anche a Salvatore Villani per la risposta!

Son d'accordo con te sul fatto che la melodia non si possa memorizzare così come ਠma che lo sforzo debbe più essere alla comprensione del "senso" della melodia, ovvero all'ossatura di base e alle possibili microvarazioni che a piacere ਠpossibile inserire.

Sulla seconda parte, apparentemente semplice, mi piace sottolineare che in realtà  non ਠtanto banale come sembra. quel sali-scendi 5, 6, 5, 3, 1 ਠparticolarmente bello proprio perchਠnon ਠsu una scala temperata e quei quarti di tono "stonati" sono meravigliosamente belli!

Grazie ancora
march
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