Cura della pelle del tamburello
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Cura della pelle del tamburello
Rivolgo questo quesito a chiunque sia in grado di aiutarmi: Come posso curare la pelle dei tamburelli...? purtroppo con l'umidita si rovinano e non so come rimediare! Ho sentito dire che esiste un latte speciale...ma non so niente di certo! Ringrazio in anticipo....
PS
Buon Natale a tutti!
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Buon Natale a tutti!
a me Tonino Il Marinaio di Ostuni disse che un tempo si strofinava uno spicchio d'aglio sulla pelle del tamburello una volta l'anno, per conservarlo meglio.
ipse dixit
ipse dixit
E in iscambio delle cinque lire le fece il prete rincartare il cembal suo e appiccarvi un sonagliuzzo, ed ella fu contenta.
Decameron seconda (8)
Decameron seconda (8)
Se questa discussione fosse stata intitolata "Manutenzione del tamburello", sarebbe stato meglio. La mia é una domanda sulla cura del cerchio del tamburello...non ho visto altro in giro.
Ho ascoltato da una persona (credo meritevole di fiducia) un consiglio per cercare di recuperare un tamburello "imbarcato". Disse di inserire all'interno dei fogli di giornale bagnati, poggiarlo a terra e poggiare sulla cornice dei pesi(che so, libri impilati). Dopo qualche giorno il tamburello teoricamente dovrebbe tornare ad una certa regolarità . Ed ora le domande:
1) Funziona? Qualcuno ne ha esperienza diretta?
2) Ma "infracicare" a questa maniera una pelle, non é dannoso? So che la pelle per essere stesa sulla cornice va bagnata, ma una volta agganciata può essere comunque abbondantemente bagnata?
3) Un tamburello imbarcato é veramente inutilizzabile? Ammsso che non si sia avvicinato nelle sue curve ad un ramo d'olivo, può essere ancora decentemente suonato? Può eventualmente offrire nuove sonorità , magari a scapito dello sbilanciamento?
4) Conoscete altri metodi di recupero?
Ho ascoltato da una persona (credo meritevole di fiducia) un consiglio per cercare di recuperare un tamburello "imbarcato". Disse di inserire all'interno dei fogli di giornale bagnati, poggiarlo a terra e poggiare sulla cornice dei pesi(che so, libri impilati). Dopo qualche giorno il tamburello teoricamente dovrebbe tornare ad una certa regolarità . Ed ora le domande:
1) Funziona? Qualcuno ne ha esperienza diretta?
2) Ma "infracicare" a questa maniera una pelle, non é dannoso? So che la pelle per essere stesa sulla cornice va bagnata, ma una volta agganciata può essere comunque abbondantemente bagnata?
3) Un tamburello imbarcato é veramente inutilizzabile? Ammsso che non si sia avvicinato nelle sue curve ad un ramo d'olivo, può essere ancora decentemente suonato? Può eventualmente offrire nuove sonorità , magari a scapito dello sbilanciamento?
4) Conoscete altri metodi di recupero?
Lo spicchio...
per non far imbarcare e ovalizzare la cornice ho costruito un telaio a forma di croce,l'ho inserito all'interno e compresso il tutto (a pelle bagnata) con un pannello pesante su cui ho caricato dei pesi per un paio di giorni. Ma questo ovviamente vale in fase di costruzione a scopo preventivo.
per non far imbarcare e ovalizzare la cornice ho costruito un telaio a forma di croce,l'ho inserito all'interno e compresso il tutto (a pelle bagnata) con un pannello pesante su cui ho caricato dei pesi per un paio di giorni. Ma questo ovviamente vale in fase di costruzione a scopo preventivo.
cura tamburello
ho sentito dire di trattare la pelle con del grasso di maiale. Qulcuno ne sa qualcosa.
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Montemaranà©! a parte che il tamburo in plastica ( sintetico ) va benissimo anche per la tammorriata e la pissica, é bene sapere quante piu cose per mantenere in buono stato una pelle naturale.
io seguo queste cose:
[b:7fdb29cc7f]1 non suonare mai un tamburo con la pelle moscia.[/b:7fdb29cc7f]
[b:7fdb29cc7f]2 non tirarlo troppo al caldo e neanche lasciarlo riposare a temperature elevate e secche.[/b:7fdb29cc7f]
tutti i prodotti che ci possono passare sulla pelle possono solo ritardare l'ammosciamento, ma non lo evitano e più delle volte creano problemi.
[b:7fdb29cc7f]3- se il tamburo arriva ad uno stato di mosceria senza che lo si é usato molto, ha subito un catttivo utilizzo, se invece é stato usato molto, l'unica cosa da fare é togliere la pelle e rimontarla ( 30 minuti di lavoro ).[/b:7fdb29cc7f]
io su tamburi che ci lavoro tanto lo faccio anche tre volte in un anno e se la pelle dovesse rovinarsi sui bordi di fissaggio, la passo a tamburi più piccoli.
per mantenere la pelle gustosa all'utilizzo.......é un'altra storia! Argomenti interessanti possono essere:
pulizia della pelle.
nutrimento delle pelle.
lavorazione della pelle.
ma queste sono cose lunghe e .....................piene di segreti che tanti si tegono custoditi.
montemaranà©! giovedì scorso a Montoro ci siamo sfogati con i montemaranesi, ma non ci incontriamo mai?
ciao,
zorro
io seguo queste cose:
[b:7fdb29cc7f]1 non suonare mai un tamburo con la pelle moscia.[/b:7fdb29cc7f]
[b:7fdb29cc7f]2 non tirarlo troppo al caldo e neanche lasciarlo riposare a temperature elevate e secche.[/b:7fdb29cc7f]
tutti i prodotti che ci possono passare sulla pelle possono solo ritardare l'ammosciamento, ma non lo evitano e più delle volte creano problemi.
[b:7fdb29cc7f]3- se il tamburo arriva ad uno stato di mosceria senza che lo si é usato molto, ha subito un catttivo utilizzo, se invece é stato usato molto, l'unica cosa da fare é togliere la pelle e rimontarla ( 30 minuti di lavoro ).[/b:7fdb29cc7f]
io su tamburi che ci lavoro tanto lo faccio anche tre volte in un anno e se la pelle dovesse rovinarsi sui bordi di fissaggio, la passo a tamburi più piccoli.
per mantenere la pelle gustosa all'utilizzo.......é un'altra storia! Argomenti interessanti possono essere:
pulizia della pelle.
nutrimento delle pelle.
lavorazione della pelle.
ma queste sono cose lunghe e .....................piene di segreti che tanti si tegono custoditi.
montemaranà©! giovedì scorso a Montoro ci siamo sfogati con i montemaranesi, ma non ci incontriamo mai?
ciao,
zorro
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Sai caro zorro é difficile muoversi quando hai un clarinettista under 13 che devi andarlo sempre a prendere con la macchina ogni volta a Torella....poi il mio fisarmonicista suona "a musica" e io non posso suonare il clarino con lui, perché non ci troviamo con i cambi di tonalità , così mi lasciano a suonare il tamburo!!!! Ogni suonata va poi a finire che si finisce a valzer e a "tutto pepe" visto che il fisarmonicista suona liscio ai matrimoni, e al mio paese, il liscio é quasi l'unica musica preferita...E' un casino!!!! sono depresso!!!
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luca,
secondo me non é come dici tu, mani di esperti di tammorriata hanno cambiato parere, il suono del naturale é bello, molto bello, ma quello del mio sint non é niente da meno, io ormai lo sto usando dai concerti allo studio di registrazione, penso che bisogna saperlo aggiustare ( come suono).
provare per credere, io ne sto costruendo uno per " o lione ". Credo che lui sappia riconoscere se un tamburo é buono per suonare su una tammorriata o no. Che ne pensi?
secondo me non é come dici tu, mani di esperti di tammorriata hanno cambiato parere, il suono del naturale é bello, molto bello, ma quello del mio sint non é niente da meno, io ormai lo sto usando dai concerti allo studio di registrazione, penso che bisogna saperlo aggiustare ( come suono).
provare per credere, io ne sto costruendo uno per " o lione ". Credo che lui sappia riconoscere se un tamburo é buono per suonare su una tammorriata o no. Che ne pensi?
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Caro Zorro non sono d'accordo,
la pelle sintetica può essere molto utile, anche ad Antonio Matrone, ma quella naturale - tra le altre cose - ha il vantaggio di essere disomogenea, il che implica la possibilità di variare il suono a seconda della zona che vai a colpire (O' Lione docet).
E poi, su una sintetica non ci puoi versare del vino.
Quanto alla cura della pelle, mai usare grassi animali (es. grasso di maiale) pena il buttare la pelle che perde per sempre elasticità .
Un grande Maestro, almeno una volta l'anno, usa una piccola quantità di Nivea.
Quanto all'aglio, anche in Lucania si utilizzava tale metodo, ma credo servisse più per finalità antibatteriche che come unguento di manutenzione.
Ho notizia, infine, di un preparato naturale a base di resine vegetali, olii e mallo di noce polverizzato. Ma non ne conosco nà© la ricetta nà© la finalità . Ipotizzo che possa essere stato utilizzato per conciare le pelli (dato che il mallo di noce contiene alte percentuali di tannino), più che per manutenerle.
la pelle sintetica può essere molto utile, anche ad Antonio Matrone, ma quella naturale - tra le altre cose - ha il vantaggio di essere disomogenea, il che implica la possibilità di variare il suono a seconda della zona che vai a colpire (O' Lione docet).
E poi, su una sintetica non ci puoi versare del vino.
Quanto alla cura della pelle, mai usare grassi animali (es. grasso di maiale) pena il buttare la pelle che perde per sempre elasticità .
Un grande Maestro, almeno una volta l'anno, usa una piccola quantità di Nivea.
Quanto all'aglio, anche in Lucania si utilizzava tale metodo, ma credo servisse più per finalità antibatteriche che come unguento di manutenzione.
Ho notizia, infine, di un preparato naturale a base di resine vegetali, olii e mallo di noce polverizzato. Ma non ne conosco nà© la ricetta nà© la finalità . Ipotizzo che possa essere stato utilizzato per conciare le pelli (dato che il mallo di noce contiene alte percentuali di tannino), più che per manutenerle.