Lezioni di tamburello

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montar
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Lezioni di tamburello

Messaggio da montar »

Nei giorni scorsi ho ricevuto una mail nella quale mi hanno chiesto alcuni consigli per imaparare a suonare il tamburello.

Ecco qual e' stata la risposta,
la sottopongo a voi per sapere cosa ne pensate.

Caro amico.
Io non suono il tamburello ma ho preso qualche lezione.
Quindi piu'di tanto non posso aiutarti.

Comunque ecco i miei suggerimenti.

1) Se sei lontano dalla zona elettiva
conviene prendere alcune lezioni 2,3,4 per l'impostazione iniziale

1bis) se hai la possibilità  di scegliere tra piu' insegnanti fai
le lezioni di prova presso tutti in modo tale da vedere qual e' piu' consono a te.

2) Sarebbe anche utile se ad integrazione della tecnica l"insegnante"
desse anche alcune informazioni riguardo al contesto reale in cui lo stesso viene suonato.
In poche parole del vissuto reale.

3) Dopo aver "capito" la gestualità , le ulteriori lezioni, a mio avviso, perdono in utilità ,
non sono efficaci come le prime. E si puo' intuire facilmente se il vino viene allungato con acqua.

4) Dopo questi step, ti suggerisco di fare delle prove a casa, pochi minuti al giorno,
secondo me e' la costanza che paga, non l'intensità .

5) La prima cosa, ed anche la fondamentale, e' la costanza, a tale scopo ti suggerisco
di mettere le cuffie e provare a seguire dei brani musicali.

5bis) Quali brani? Ti consiglio personalmente, brani che accostano molto alla tradizione in quanto se utilizzi cose "moderne" il tamburello e' piu' coperto da altri strumenti quindi ti perdi piu' facilmente il tempo.
Personalmente ti suggerisco brani cantati da vecchietti,
solo con voce e tamburello, in modo da poter ben seguire il ritmo.
Personalmente ti consiglio il CD "Bonasira a quista casa" in cui c'e' un brano di sola voce e tamburo che sembra che sembra essere fatto allo scopo. In genere nei cd "moderni" il ritmo viene tenuto per pochissimo tempo e subito ci sono mille variazioni che non sono facili da seguire.


5ter) Per studiare il ritmo ti consiglio anche di acquistare un metronomo digitale, costa pochissimo ed ha un sacco di funzioni, cosi puoi misurati quante battute fai al secondo,
puoi ascoltare un brano e misurane la frequenza di ripetizione e cosi' via.

6) Quando avrai acquisito un minimo di tecnica, se nella tua città  c'é qualcuno che lo suona,
puoi/potresti cercar di avere dei consigli diretti o indiretti, senza la fretta di inseriti a suonare, perche' a meno che non sei un talento, dopo un minuto o due inizi a sfarfallare con il ritmo; se prima magari potevi chiedere qualcosa dopo sicuramante la situazione si e' modificata.

7) Se mastichi un po' di computerese, potressti con software opportuni, sfruttare meglio la situazione. Tipo acquisire il tuo suono e confrontarlo con un brano preso da CD, in modo da
vedere di quanto millisecondi ti discosti dal suono "originale". Oppure fare una anlisi delle armoniche, sempre come confronto. Es. muovere solo i cembali e controllare la come il suono si spalma sulle frequenze, questo e' molto utile se hai piu' di un tamburello. Oppure puoi bloccare i cembali (con nastro adesivo) e vedere il comportamente della pelle, dipende tanto dal tuo grado di interesse.

8) Ultimo suggerimento, poi se e quando andrai nella zona originaria, anche se possiedi
la piena padronanza della tecnica, non basta. Ti spiego con un esempio,
Supponi che invece di parlare del tamburello stessimo parlando di danza Masai. Ora se hai fatto
un corso e sei a perfetta conoscenza della tecnica puoi, secondo te, andare in un villaggio e pretendere immediaamente di essere riconosciuto come uno del gruppo, forse in un villaggio turistico sicuramente.
Senza tirarla per le lunghe sintetizzo tutto in questa frase:
supponi di essere un ospite, quando andrai via e' vorresti ringraziare le persone che ti hanno ospitato loro si offenderanno perche' vogliono ringraziare te perche' sei stato loro ospite.
E questo dovrebbe valere in qualunque posto si vada.

Ovviamente ti puo' fermare a qualunque punto, comunque hai condiviso delle cose con chi appartiene ad un'altra cultura.

Aspetto commenti. Positivi o negativi che siano, sempre secondo voglia, tempo e pazienza.
Saluti
montar
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Messaggio da montar »

Vorrei precisare che non sono un socio dell'editore del CD mensionato.
Ne tantomeno sono legato ad interessi di qualsiesi genere.
Meglio sottolineare.

Saluti
giannino
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Messaggio da giannino »

Invece io sono per un apprendimento più terragno, terrigno, terrone.

1) Uscire di casa non per imparare a suonare il tamburello ma per andarsi a fare una bevuta di primitivo nella cantina in cui, ogni tanto, un gruppo di ragazzi suona pizzica pizzica.

2) Dopo un paio di bicchieri, avvicinarsi al tamburellista che suona e guardarlo attentamente.

3) Quando smette di suonare, offrirgli un bicchiere di vino pieno fino all'orlo, e magari qualche tarallino.

4) Chiedergli (scusandosi per la rottura di c...) come fa a far uscire quel suono. Lui ti dirà : devi fare una terzina, devi battere prima il pollice, poi l'indice ed infine il mignolo, e te lo farà  vedere piano.

5) Se c'é un tamburello disponibile, mentre tutti gli altri balleranno e si divertiranno, tu starai in un cantuccio come un deficente a provare - estrememente piano e con fortissimi dolori al polso - lo strano movimento che hai imparato.

6) Dopo aver provato a casa su qualche cd, per un'ora al giorno e per una settimana, capirai sicuramente se quello é uno strumento adatto a te o se non ti conviene spostarti sulla percussione di una bottiglia di birra contro l'altra.

Avrai risparmiato sicuramente un centinaio di euro, nessuno ti avrà  detto "bravo, ci sei quasi" anche pensando che sei una schiappa sovrumana (tanto avrai già  pagato in anticipo), avrai bevuto tu il vino con i soldi che avresti regalato al tuo "professore di tamburello".

Dai montar, il metronomo ed il computer con i battiti per minuto...é pur sempre un tamburello!

(con allegria e non con polemica)
gianfranco
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Messaggio da gianfranco »

7 quando vai ad un concerto di pizzica portati sempre dietro il tamburello, cerca di seguire il ritmo dei brani, non preoccuparti dei commenti altrui... tranne se non segui il ritmo di una polka su pizzicarella...hi; ok gli esercizi a casa (familiari e vicini permettendo), ok esercizi con i cd, ma sul campo é tutt'altra cosa!

8 pazienza, tanta pazienza! é da tener presente che allenare mani e braccia a suonare decentemente un tamburello, necessita di tempo, poco o tanto a seconda della propria predisposizione... ma ci vuole tempo! come in tutte le cose...

9 frequenta gli stand (prodotti tipici locali, ecc ecc) invece degli stage... conviene!
Gianfranco Cipriani
montar
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Messaggio da montar »

Caro Giannino.
Quello che scrivo prendilo in chiave goliardica. :-)
Poi ognuno fa come vuole.

Parli di vino?
Premesso che la scorsa annata e' stata pessima per tutti i vini del sud italia,
tranne quelli tagliati (tipo il marsala)
quindi offrire un bicchiere di vino per avere qualche informazione e' la peggior cosa che si possa
fare. Infatti io mi son servito presso un contadino di Asti.

Poi se c'e' un tamburello disponibile?
Infatti ti consiglio di chiedere a chi usa tamburelli di faggio piegato in acqua e stabilizzato
successivamente nel forno a legna, la pelle di capretto di montagna di quelli che dormono
all'aperto tutto l'anno, con i cembali indistruttibili del nonno costruiti e temprati nel 1906,
quando si conosceva il procedimento empirico non ancora quello teorico. Quante volte mi son
svegliato al suono del martello utilizzato per piegare il ferro dell'asinello di turno.


E gia', puoi stare in un cantuccio (forse cantuccino e vinsanto) a starnazzare ed a produrre rumore bianco (computerese) senza che nessuno se ne accorga, senza dare un alibi valido a quelli che stanno pogando. Supposto che sia solo una persona a prendere questa iniziativa.


Anche sulle due bottiglie non sono troppo d'accordo, infatti un polentone come me ti suggerisce
di usare due cucchiai oppure cucchiaio e bottiglia eviti di fare danni a te stesso ed alla
compagnia. Strumenti ottimi per accompagnare una viddaneddha regina, come mi suggeriva un
vecchietto di Santena (TO).

Poi sei sicuro che i cento euri servano solo per l'insegnante, ti consiglio di rileggere
la discussione sull'attarantamento, dove anche tu hai detto la tua.

Il discorso sulla tecnologia l'ho iniziato con il SE. Dove non arrivo con l'orecchio
sfrutto le mie conoscenze per quanto limitate.


X Gianfranco
Fammi sapere se sarai della stessa idea quando qualcuno suonera' il tamburello, completamente fuori tempo, nelle tue orecchie mentre ascolti o balli e sul palco c'e' il tuo gruppo preferito.
Invece accetto pienamente il fatto che non ho espresso la questione del tempo impiegato.

Frequentare gli stand? Certo, questo fine settimana andro' ad Asti per la Duja dor, rassegna e
competizione nazionali di vini (mi ricollego a Giannino :-) ) e festival delle sagre dove ci
saranno piu' di cento stand mangerecci.

Saluti
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Ialma
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in favore dei corsi

Messaggio da Ialma »

Una lancia spezzata a favore dei corsi.
La didattica sugli strumenti tradizionali (posto che l insegnante sia competente, beninteso) ha un pò di grandi vantaggi.
- permette di avere una impostazione decente di primo acchito onde evitare grossi errori tecnici che, oltre ad aver bisogno di un mucchio di tempo per essere piallati via, rischiano di stressare muscoli e tendini.
- permette di avere una visione globale su quello che é il tamburello nella tradizione del sud Italia (sempre, beninteso che chi insegna non sia l ultimo arrivato e si sia fatto il suo onesto lavoro di ricerca)
Si potrebbe obiettare "!ma uno per insegnare il tamburello deve aver fatto ricerca e documentarsi ?". Voi andreste ad imparare un mestiere da uno che non é un bravo artigiano o a scuola da un prof che non si é diplomato/laureato ?
- la contestualizzazione é un discorso problematico e si riallaccia al punto precedente.
Ci sono insegnanti che insegnano tarantelle "del Gargano" (che non esiste), tammurriate "napoletane" (che non esistono manco loro), LA pizzica (quando ce ne sono davvero tante), o anche tarantelle di Montemarano senza essere mai stati a Montemarano o di ballo sul tamburo senza sapere che ci sono differenze di tecnica ed accompagnamento o aver mai visto una festa mariana, o essere stati sul Pollino o aver mai visto un suonatore tradizionale.
Personalmente preferisco un insegnante che stressi sull ascolto delle fonti, e cerchi di darmi una idea del contesto sociale in cui si suona, ma capisco che in una società  superficiale come la nostra uno preferisca andarsi a comprare un corso da 4 lezioni di pizzica stile "fai come faccio io" e RONDA! piuttosto che stare ad ascoltare registrazioni antiche e capirne i moduli tradizionali o frequentare i portatori di tradizione, che hanno il fastidioso difetto di vivere lontani in paesi sperduti.
E poi, gente che ha fatto ricerca minimamente seria non é che ce ne sia ad ogni angolo di strada.
Giustamente, dice Montar, paga l esercizio costante.
Suonare sui cd ? Possibile a mio avviso solo sulla pizzica. Su una tarantella, in cui notoriamente l improvvisazione é costante o quasi, non ha il minimo senso.
Il metronomo serve a poco a personale avviso, ma stoppare i sonagli é estremamente intelligente per capire il suono della mano sulla pelle.
Posto che una volta capite le basi la frequentazione dei musicisti di tradizione é d obbligo, non bisogna scordare che il musicista tradizionale spesso non ha la minima idea di cosa suoni e come lo suoni, e spesso rischiate di sbattere contro un frustrantissimo "non si suona così", senza che però ti sappia spiegare dove sbagli (per questo serve l insegnante preparato).

- Per Gianfranco : a mio avviso il tamburello, specie agli inizi va lasciato a casa, e l unica cosa che deve funzionare, nelle feste tradizionali sono occhi ed orecchie.
Ai concerti di pizzica non c é nulla di peggio di un cafone a sonagli che suona il tamburello dietro o sotto il palco, specie (se l amplificazione non é in grado di sovrastarlo) se tira fuori tempo.
Un vero incubo.
Sul campo é un altra cosa?
Suonare al concerto degli AllaBua (o chi per loro) significa suonare sul campo?
Il mio concetto di suonare "sul campo" implica un confronto diretto con gli anziani, non certo una situazione di concerto "urbano".
Pazienza, si, sempre e comunque tanta.
gianfranco
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Re: in favore dei corsi

Messaggio da gianfranco »

- Per Gianfranco : a mio avviso il tamburello, specie agli inizi va lasciato a casa, e l unica cosa che deve funzionare, nelle feste tradizionali sono occhi ed orecchie.
Ai concerti di pizzica non c é nulla di peggio di un cafone a sonagli che suona il tamburello dietro o sotto il palco, specie (se l amplificazione non é in grado di sovrastarlo) se tira fuori tempo.
Un vero incubo.
Sul campo é un altra cosa?
Suonare al concerto degli AllaBua (o chi per loro) significa suonare sul campo?
Il mio concetto di suonare "sul campo" implica un confronto diretto con gli anziani, non certo una situazione di concerto "urbano".
---

- Per Ilma: forse abbiam detto le stesse cose anche se io ho dato per scontato e ovvio varie situazioni, é chiarò che la modestia ed umiltà  sono alla base di ogni apprendimento, ne consegue che ognuno dovrebbe avere quel minimo di educazione e rispetto per chi ti stà  intorno..
- Il tuo concetto di suonare "sul campo", se lo augurà  chiunque di attuarlo, sempre che cé ne sia la possibilità , io mi trovo nella parte sud della provincia di Taranto e ti posso garantire che "purtroppo" di anziani che ti possano impartire delle dritte, cé ne sono solo sulle foto d'epoca... aimé.. magari ad avere uccio aloisi come vicino di casa..
comunque fondamentalmente non posso che concordare con te!
Gianfranco Cipriani
giannino
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Messaggio da giannino »

Ed é qui l'errore secondo me...pensare che non ci siano vicino a noi anziani capaci di suonare, cantare, ballare. Il fatto é semplicemente che molti di loro non lo fanno da 50 anni!

Spiego: mesi dopo aver comprato il mio primo tamburello ed aver suonicchiato, anche in famiglia, qualcosa, mia nonna (chi l'avrebbe mai immaginato) vinta una secolare timidezza accennò passi di pizzica della sua zona (cisternino). Vinto un altro scalino di timidezza, mi prese il tamburello dalle mani e si mise a suonarlo con due o tre tecniche diverse!!!!!
Quando ho comprato l'organetto, si é messa pure a canticchiare (all'inizio un po' fuori tempo ma poi meglio) strofe che io non avevo mai sentito da nessuna parte e, miracolo dei miracoli, dopo un anno che mio nonno mi ha visto impassibile suonare l'organetto senza muovere dito o aprire bocca, un bel giorno di quest'estate me l'ha preso dalle mani ed ha accennato una serenata....dopo 55 anni che non lo suonava!!!(e pensare che io non sapevo neanche che in gioventù strimpellava l'organetto)...dopodiché ho visto zii, parenti, amici insospettabili cantare ballare e suonare con noi...ci credete?
Ecco perché io mi scaglio sempre contro i corsi...perché sono il modo più facile per imparare. Ed una volta che hai imparato a suonare alla perfezione in 10000 tecniche diverse, e poi non hai avuto il coraggio di chiedere a tuo nonno, a tuo zio : "nonno, ma come si faceva, come si viveva?"
pensi di aver guadagnato qualcosa nella vita? Pensi che sarai accettato tra i suonatori anziani di Carpino o Montemarano o Villa Castelli? Ne dubito. Questa musica non é professionismo. I suonatori prima erano gli ubriaconi del paese e come tali venivano additati...mentre ora tutti li chiamano maestri. In una serenata o in una pizzica non ci vogliono né maestri di canto né maestri di ballo e né di suono. Ci vuole solo passione, umiltà , ed esperienza. La bravura arriva con il tempo e la pazienza...Uccio Aloisi ci ha messo 80 per diventare così com'é...ma di Uccio nei nostri paesi ce ne sono a centinaia!!
gianfranco
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Messaggio da gianfranco »

giannino, non posso che invidiarti a questo punto! vorrei quasi quasi esserti parente.. :) io parlo della mia zona, basso tarantino, un'isola infelice in pratica, sono quasi tre anni che con altri amici cerchiamo di reperire quante più informazioni possibile sulla cultura, usanze e tradizioni di questi posti.. ci siamo resi conto che cé stato un salto generazionale che ha distrutto tutto.. mia nonna si ricorda che "sua nonna" conosceva, cantava e ballava musiche e balli tradizionali del luogo.. ma non si ricorda come facevano.. di queste risposte "purtroppo" ne abbiamo ricevute tante...
Tu parli di Cisternino.. sai benissimo che quella zona é un mondo a parte.. indirettamente conosco quella zona tramite i racconti dell'amico Massimiliano Morabito, semplicemente fantastico...
comunque giannino, ti ringrazio, con questa discussione mi stai incentivando a continuare più nel dettaglio le ricerche in questa zona... perché é impossibile che tutto sia andato perso..
Gianfranco Cipriani
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Ribadisco, il corso di tamburello é solo ed esclusivamente per avere una base , una specie di "visione dall'alto" di quella che é la tradizione musicale di casa nostra.
Il che non toglie che dopo il corso bisogna (diciamo bisognerebbe) armarsi di pazienza ed andare a cercare in giro la tradizione autentica,, senza la presunzione di voler insegnare agli anziani come si suoni il tamburello (sai quanti ce ne sono) o come si balli.
Non hai idea di quanta gente sia assolutamente all'oscuro della cultura di tradizione che spesso abbiamo dietro la porta di casa.
Più di una persona dopo il corso di tamburello si é davvvero appassionata ed inizia a guardarsi intorno con interesse.
Il corso (ripeto, parliamo di un corso SERIO, non di un corso "fate come faccio io") serve a stimolare la curiosità , non certo a sostituirsi alla conoscenza diretta della tradizione.

per Gianfranco : sono sicuro che se andassi a parlare con gli anziani di Maruggio potresti avere una serie di sorprese notevolissimi in quanto a canto ballo e tradizione in genere.
Uccio Aloisi é solo UNO dei diecimila anziani che cantano da dio.
Come lui ce ne sono tanti, ben nascosti nel salento e nelle mie zone.
Ho fatto un po di ricerca dalle mie parti, paese altamente urbanizzato, con molti abitanti. Sono uscite cose incredibili, canti religiosi, vite di santi, versioni assurde di brani noti, testi differenti.
Basta grattare la superficie
gianfranco
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Messaggio da gianfranco »

ok ok mi avete convinto!! :)
riproverò a cercare più a fondo e nel dettaglio questa volta.
Gianfranco Cipriani
montar
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Messaggio da montar »

Prima di tutto voglio ribadire a Giannino che
si scherza e niente di piu'.

Senza dubbio il mio post e' rivolto a chi non puo'
usufruire direttamente degli input da "madre patria"
altrimenti le cose dette hanno valore quasi nullo.
Perche' si avra' la possibilità  di osservare decine se non centinaia
di persone in particolari momenti, poi c'e' l'amicizia,
poi c'e' l'habitat, insomma una infità  di cose palapabili e non.
Li c'e' poi la selezione "nauturale" e lentamente viene fuori la tua
predisposizione naturale verso questo o quell'aspetto.

Per meglio chiarire, il post rigurdava la "pizzica".

Ialma solleva molti punti interessanti.


Voglio rispondergli su di un particolare aspetto:
sull'insegnamento. Mediante un esempio.

Se io voglio prendere delle lezioni di storia,
me le puo' impartire: un insegnante elementare,
uno delle scuole medie, uno di scuola superiore,
un prof universitario (meglio starne lontano he he he),
o un ricercatore specializzato in un particolare campo.
Oppure si apre un manuale e si legge, per poi programmare
la vacanza in funzione di quello che si e' letto o
semplicemente immaginarne i luoghi
(Vedi Salgari che ha scritto romanzi diversi romanzi
ambiantati in delle zone che non ha mai visitato).

Io posso andare da chiunque, a seconda dei miei
livelli di interesse, a seconda della disponibilità 
etc. etc. e nessuno mi puo' dire sbaglio ad andare
li, vai la'. Pero' i suggerimenti giusti alla fine vengono apprezzati.

D'altra parte gli "insegnanti" metto le virgolette perche' tutti si
possono improvvisare tali (senza nessun riferimento specifico),
Io non mai sentito parlare di insegnante di tamburello/di cose popolari.
O quanto meno non trovo un elenco dove debbano essere iscritti gli insegnanti.
Anche qui come tanti altri campi ci vorrebbe una legislazione adeguata,
per intenderci come la carenza legislativa sui patrimoni immateriali.
l'Italia credo che abbia il piu' elevato numero di leggi pero' ogni volta
che si va nello specifico e' carente ( ma italiano son anch'io quindi ho la mia parte di responsabilità ).

Nemmeno si puo' parlare di deontologia, perche non c'e' nessun codice
deontologico da rispettare.
Tutto sta nelle coscienze delle persone e nello spirito critico.
Molte volte e' quello che ci offre il poto dove viviamo

Secondo me sarebbe utile scrivere qualcosa di riferimento per chi insegna
per far si che non si insegni solo tecnica come tu giustamente suggerisci.
Le idee giuste vanno avanti (qui riallaccio al discorso aperto da valerio)
ma se inespresse sono inesistenti.

Un buon "corso" dovra' "formare" persone che non suoneranno il tamburello quando si troveraano in periodi e luoghi particolari.
A mio avviso solo in questo caso il corso avra' raggiunto uno degli scopi prefissati.

Dalle nostre parti si dice:

A acino a acino si face l'ammcino.
Spiegazione per Giannino:
Il vino della botte é la somma di tanti chicchi di uva. :-)

Saluti.
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Paradossalmente, il miglior insegnante (urbano) é colui che dice agli allievi di avere ben poco da spiegare.
Il buon insegnante racconta la tradizione, spiega dei fondamenti di tecnica, e poi ti dice dove andare a proseguire la tua ricerca.
Ritengo che sia impossibile per un suonatore di tamburello non tanto conoscere tutte le tecniche tradizionali, quanto saperle eseguire tradizionalmente.
So che é un concetto difficile da capire, ma conoscere la figurazione ritmica di una tarantella non si avvicina neanche lontanamente al saperla eseguire, meno che mai in un contesto tradizionale.
Lo ripeto, quello che a mio avviso fa un insegnante competente é il livello di approfondimento che ha compiuto sul proprio strumento, non la velocità  di terzine o le figurazioni ritmiche astruse.

Strano però, tanti tamburellisti in giro e questa discussione é a quattro voci
montar
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Messaggio da montar »

Puntualizzo che ho postato in contemporanea, quindi non ho tenuto in debito conto gli ultimi post.
Comunque la mia opinione resta immu-tataratà  (scherzo, X Ialma e' una danza delle spade arabo siciliana, http://www.tatarata.it/html/index.html ).

Mi sembra che il discorso si biforchi in quanto legato a punti di vista diversi.
In sostanza tra chi e' pro e chi e' contro i corsi e ricorsi. Secondo me dipende tanto da
quali obiettivi ognuno si propone di raggiungere.
Io vedo come fattore piu' importante: conoscenza=rispetto.
Ma il mio e' un punto di vista esterno e particolare nello stesso momento.

Comunque, Giannino ti spediro' 3000 persone a casa tua, ed ognuno andrà  col suo tempo :-).

Poi ce l'avrei un altra questione in pentola, pero' aspetto un po'. In quanto e' relativamente attinente all'argomento.

Saluti
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andreap
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Messaggio da andreap »

Rispondo al richiamo di Ialma e mi aggiungo al coro...
Caro Ialma, ti confesso di essere rimasto un pò male vedendo il tuo commento sul seminario RONDA, dal momento che sono io a tenerlo... Inoltre mi sembrava che il mio lavoro che hai visionato sul mio sito fosse di tuo gradimento, evidentemente ho capito male...
Comunque concordo con te sul fatto che non esiste niente di peggio di un cattivo insegnante, il quale oltre a non insegnarti nulla ti causa spesso dei danni (tipo le già  citate tendiniti).
Permettetemi di dissentire, la diattica é una cosa dannatamente seria e il tamburello non é uno strumento tipo "una lezione e via", é un'arte che esiste nella nostra terra da 6000 anni, una delle più antiche del mondo, che non ha nulla da invidiare a quella indiana (ad esempio ) delle tabla o del tonbak iraniano.
Un docente che si rispetti non può MAI prescindere dalla conoscenza di dove viene (realmente) lo strumento che ha in mano, le forme musicali in cui può essere utilizzato e le possibilità  tibriche che può offrire.
La tradizione la fa chi suona, non chi pontifica o si finge ciò che non é e ch non potrà  essere per ragioni culturali, storiche, sociali e quant'altro.
Concludo augurando a tutti Buon Lavoro e Pratica.
Grazie
Andrea
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Messaggio da andreap »

Ialma, scusami...
ho frainteso il tuo messaggio quindi non tener in alcun conto delle mie sconsiderate parole.
Ti riconfermo la mia stima e amicizia come altrettanto tu fraternamente hai tenuto a fare in privato riguardo il fraintendimento avvenuto...
Grazie ancora e a presto.
Andrea
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Approfittando della presenza di Andrea nel forum, mi piacerebbe aprire con lui, con chiunque si sia cimentato nella didattica e con chi volesse imparare a suonare il tamburello, un dibattito sull'approccio da utilizzare nella gestione di un corso di tamburello, cose da fare, errori da evitare, aspettative di chi vuole imparare.
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
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andreap
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Messaggio da andreap »

benissimo.. ottima idea
Ialma, vuoi aprire tu il topic?
io non sono molto bravo con queste diavolerie ...
comunque darò con piacere il mo contibuto...

A.
lilaup
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imparare a distanza..

Messaggio da lilaup »

già ... beati voi... da me in Sardegna il tamburello non é uno strumento usato.. (si fanno uso di tamburi nella Barbagia cmq) per cui io x imparare dovrei farmi una vacanza dalle vostre parti...
nessuno che abbia pubblicato qualche video a riguardo??


grazie ciao :wink:
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