La Notte della taranta di Sparagna "Unisce l'Italia, da Sud
3578
Ieri sera prima di venire in piazza a sentire il dibattito, sulla prima pagina di la Repubblica ho trovato questo articolo: La Notte della taranta di Sparagna "Unisce l'Italia, da Sud a Nord"
il testo originale é invece su:
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni ... ragna.html
Ho notato una contraddizione: Sparagna prima ci paragona ai "tifosi di calcio che ragionano solo con il loro occhio, che é un occhio di paese, e con il loro orecchio, che é un orecchio di paese".
Conclude l'articolo dicendo: Tutti hanno sentito il bisogno di ritrovare un'identità , di dar senso al proprio vivere, diventa fondamentale quando tutto si sfalda. Non c'é solo il recupero della musica popolare, c'é anche la ricerca del cibo genuino, dei prodotti tipici. La Notte della Taranta é espressione di questo cambiamento, e testimonianza del fatto che i grandi eventi non nascono più nelle metropoli, ma anche nei piccoli luoghi.
Il tutto contrasta anche con:
La Notte della Taranta é un progetto ambizioso di politica culturale, il cui obiettivo é far sì che la cultura popolare diventi egemonica.
Vorrei chiedere a Sparagna: ma noi tifosi di calcio siamo liberi di manifestare il nostro dissenso verso questa o quella cultura egemonica e magari cercare anche di orientarla? E poi a chi é venuta questa voglia? e perché?Questo messaggio é stato modificato da: Gio, 11 Ago 2005 - 04:24 [addsig]
il testo originale é invece su:
http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni ... ragna.html
Ho notato una contraddizione: Sparagna prima ci paragona ai "tifosi di calcio che ragionano solo con il loro occhio, che é un occhio di paese, e con il loro orecchio, che é un orecchio di paese".
Conclude l'articolo dicendo: Tutti hanno sentito il bisogno di ritrovare un'identità , di dar senso al proprio vivere, diventa fondamentale quando tutto si sfalda. Non c'é solo il recupero della musica popolare, c'é anche la ricerca del cibo genuino, dei prodotti tipici. La Notte della Taranta é espressione di questo cambiamento, e testimonianza del fatto che i grandi eventi non nascono più nelle metropoli, ma anche nei piccoli luoghi.
Il tutto contrasta anche con:
La Notte della Taranta é un progetto ambizioso di politica culturale, il cui obiettivo é far sì che la cultura popolare diventi egemonica.
Vorrei chiedere a Sparagna: ma noi tifosi di calcio siamo liberi di manifestare il nostro dissenso verso questa o quella cultura egemonica e magari cercare anche di orientarla? E poi a chi é venuta questa voglia? e perché?Questo messaggio é stato modificato da: Gio, 11 Ago 2005 - 04:24 [addsig]
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Una completa rassegna stampa sulla Notte della Taranta é disponibile sul sito di Vincenzo Santoro, ed é raggiungibile direttamente cliccando quisullo stesso sito sono disponibili le seguenti raccolte di articoli: Il Salento e le sue musicheRaduno Pizzicata.it 2005un grazie a Vincenzo Santoro e un grande grazie anche a Gio, che cura per Vincenzo la rassegna stampa(e che così facendo mi fa risparmiare un sacco di lavoro...grazie grazie grazie)[addsig]
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
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3602
Ho letto l'intervista a Sparagna:
1) Sono d'accordo con Sparagna quando dice sostanzialmente che la cultura (in toto) delle zone divenute con la società moderna marginali deve riscattarsi. Ma questo - io credo - può avvenire solo se le comunità locali lo vorranno, se sapranno realizzare un proficuo sistema di produzione basato sullo sviluppo sostenibile auto-centrato alternativo a quello su cui si é fondato il sistema modernistico, e se anche saranno capaci di operare tra loro in rete, generando un sistema vivo.
L'attuale momento storico vede la globalizzazione mettere in discussione innanzitutto proprio la società di tipo moderno, industriale ed urbano. Il post-moderno e la crisi della società moderna non sono altro che l'effetto di questo avanzare della globalizzazione e della società virtuale, nella quale ogni cosa ha l'attitudine di essere ogni altra cosa ed in ogni luogo.
La società moderna, le grandi città ed il nord, oggi, non riescono più a proporsi, insomma, quali fonti di modelli di comportamento e di vita sociale.
Sapranno i paesi, le comunità locali - fino ad oggi marginali - riemergere, rispolverare i loro antichi stemmi (che sanno di storia, tradizione ed identità ) e porsi a livello globale con le proprie specificità locali ? Sapranno pensare globalmente, agire localmente e... proporsi globalmente, chiudendo così il cerchio in modo virtuoso ? Sapranno le comunità locali porsi come nuovo modello economico, sociale e dunque anche culturale; oggi che le metropoli ed il nord del paese sono in grave crisi ?
La Notte della Taranta é coerente con un progetto di modello di sviluppo sostenibile auto-centrato alternativo a quello "moderno" ? Questa manifestazione - come anche altre in Italia - sono animate da un progetto di sistema ?
2) Sparagna, poi, descrivendo e giustificando le sue scelte di direzione per la Notte della Taranta, dice tra l'altro che le commistioni ci sono sempre state. Al riguardo riconfermo un'opinione che già su questo sito ho avuto modo di esprimere: la commistione, la contaminazione NON é un "dovere". La contaminazione - come é a tutti noto - avveniva solo se la comunità l'accettava. La tradizione non é tale perchà© caratterizzata dalla contaminazione (del resto il problema contaminazione é - a mio modesto avviso - un falso problema), ma dalla trasmissione (tradere) delle conoscenze da una generazione all'altra... La Notte della Taranta e le altre manifestazioni di simile stampo producono questa trasmissione ?
3) Accostamento nord-sud: ...fondarlo solo sull'endecasillabo mi pare un po' poco e fragile. La verità é che la Notte della Taranta, come anche molte altre manifestazioni analoghe in Italia (vedi anche Scapoli in Molise per la zampogna), sono imperniate sulla "massima spettacolarizzazione" e sul "massimo afflusso di gente"; tant'é che tentare (semmai si volesse) di tornare dietro, o semplicemente virare, é ormai impossibile.
Pertanto, l'invenzione dell'accostamento in oggetto é una buona trovata pubblicitaria per far venire più gente, appunto.Questo messaggio é stato modificato da: samnispentrorum, 21 Ago 2005 - 15:07 [addsig]
1) Sono d'accordo con Sparagna quando dice sostanzialmente che la cultura (in toto) delle zone divenute con la società moderna marginali deve riscattarsi. Ma questo - io credo - può avvenire solo se le comunità locali lo vorranno, se sapranno realizzare un proficuo sistema di produzione basato sullo sviluppo sostenibile auto-centrato alternativo a quello su cui si é fondato il sistema modernistico, e se anche saranno capaci di operare tra loro in rete, generando un sistema vivo.
L'attuale momento storico vede la globalizzazione mettere in discussione innanzitutto proprio la società di tipo moderno, industriale ed urbano. Il post-moderno e la crisi della società moderna non sono altro che l'effetto di questo avanzare della globalizzazione e della società virtuale, nella quale ogni cosa ha l'attitudine di essere ogni altra cosa ed in ogni luogo.
La società moderna, le grandi città ed il nord, oggi, non riescono più a proporsi, insomma, quali fonti di modelli di comportamento e di vita sociale.
Sapranno i paesi, le comunità locali - fino ad oggi marginali - riemergere, rispolverare i loro antichi stemmi (che sanno di storia, tradizione ed identità ) e porsi a livello globale con le proprie specificità locali ? Sapranno pensare globalmente, agire localmente e... proporsi globalmente, chiudendo così il cerchio in modo virtuoso ? Sapranno le comunità locali porsi come nuovo modello economico, sociale e dunque anche culturale; oggi che le metropoli ed il nord del paese sono in grave crisi ?
La Notte della Taranta é coerente con un progetto di modello di sviluppo sostenibile auto-centrato alternativo a quello "moderno" ? Questa manifestazione - come anche altre in Italia - sono animate da un progetto di sistema ?
2) Sparagna, poi, descrivendo e giustificando le sue scelte di direzione per la Notte della Taranta, dice tra l'altro che le commistioni ci sono sempre state. Al riguardo riconfermo un'opinione che già su questo sito ho avuto modo di esprimere: la commistione, la contaminazione NON é un "dovere". La contaminazione - come é a tutti noto - avveniva solo se la comunità l'accettava. La tradizione non é tale perchà© caratterizzata dalla contaminazione (del resto il problema contaminazione é - a mio modesto avviso - un falso problema), ma dalla trasmissione (tradere) delle conoscenze da una generazione all'altra... La Notte della Taranta e le altre manifestazioni di simile stampo producono questa trasmissione ?
3) Accostamento nord-sud: ...fondarlo solo sull'endecasillabo mi pare un po' poco e fragile. La verità é che la Notte della Taranta, come anche molte altre manifestazioni analoghe in Italia (vedi anche Scapoli in Molise per la zampogna), sono imperniate sulla "massima spettacolarizzazione" e sul "massimo afflusso di gente"; tant'é che tentare (semmai si volesse) di tornare dietro, o semplicemente virare, é ormai impossibile.
Pertanto, l'invenzione dell'accostamento in oggetto é una buona trovata pubblicitaria per far venire più gente, appunto.Questo messaggio é stato modificato da: samnispentrorum, 21 Ago 2005 - 15:07 [addsig]
3603
E' un grande classico, quello del voler trovare delle similitudini dove non ci sono per creare dei ponti che in realtà non esistono.
Idem per la sostituzione della identità locale a quella globale (forzata, anzi forzatissima in questo caso)
Il cartellone della NdT di quest'anno é la dimostrazione che, visto che a livello di musica tradizionale del salento si stava raschiando il fondo del barile, la soluzione più facile é quella di rivolgersi alle culture vicine.
Cosa c'entrino i suonatori di Ponte Caffaro ed almeno altri tre o quattro ospiti con la NdT, che me lo spieghi chi ne capisce più di me...[addsig]
Idem per la sostituzione della identità locale a quella globale (forzata, anzi forzatissima in questo caso)
Il cartellone della NdT di quest'anno é la dimostrazione che, visto che a livello di musica tradizionale del salento si stava raschiando il fondo del barile, la soluzione più facile é quella di rivolgersi alle culture vicine.
Cosa c'entrino i suonatori di Ponte Caffaro ed almeno altri tre o quattro ospiti con la NdT, che me lo spieghi chi ne capisce più di me...[addsig]
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
(tradizionale, Matteo Salvatore)
3607
Tra le parole di Sparagna ho trovato un'affermazione che mi ha lasciato un po' perplesso.
"Certo, il ruolo dell'etnomusicologia, degli archivi, rimane fondamentale. Il materiale raccolto tra gli anni '50 e '60 da Carpitella e Lomax rimane la base dei brani che verranno eseguiti nella Notte della Taranta. E il Salento é l'unica regione italiana dove esiste un lavoro di questo tipo, sotto l'aspetto quantitativo." Ma il patrimonio culturale va rielaborato, certo con amore, in modo armonioso, altrimenti lo ripeto: creiamo dei miti aristocratici.
E' veramente così o é una delle solite esagerazioni?
Non ne so abbastanza per rispondermi da solo, ma mi suona strano che il Salento sia "l'unica regione dove esiste un lavoro di questo tipo", seppur, come specificato, solo per quanto riguarda l'aspetto quantitativo.
Mi é pure venuto il dubbio di non aver capito il senso dell'affermazione di Sparagna.Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 04:11 [addsig]
"Certo, il ruolo dell'etnomusicologia, degli archivi, rimane fondamentale. Il materiale raccolto tra gli anni '50 e '60 da Carpitella e Lomax rimane la base dei brani che verranno eseguiti nella Notte della Taranta. E il Salento é l'unica regione italiana dove esiste un lavoro di questo tipo, sotto l'aspetto quantitativo." Ma il patrimonio culturale va rielaborato, certo con amore, in modo armonioso, altrimenti lo ripeto: creiamo dei miti aristocratici.
E' veramente così o é una delle solite esagerazioni?
Non ne so abbastanza per rispondermi da solo, ma mi suona strano che il Salento sia "l'unica regione dove esiste un lavoro di questo tipo", seppur, come specificato, solo per quanto riguarda l'aspetto quantitativo.
Mi é pure venuto il dubbio di non aver capito il senso dell'affermazione di Sparagna.Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 04:11 [addsig]
3609
Ma l'idea "di eseguire i versi della Divina Commedia sulle musiche della pizzica" sembra una mezza eresia solo a me che son toscano o é proprio una boiata tremenda?
Non vorrei sembrare un tosco-integralista, ma proprio non capisco che cavolo c'incastra Dante con i tamburelli.
Tra l'altro questa cosa mi fa tornare in mente i Tamburellisti di Torrepaduli, che sulla terzina dei tamburi cantavano (mi auguro non lo facciano più) il testo di un canto medievale storpiato in modo clamoroso.
Staremo a vedere cosa combinera' Sparagna.Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 07:03 [addsig]
Non vorrei sembrare un tosco-integralista, ma proprio non capisco che cavolo c'incastra Dante con i tamburelli.
Tra l'altro questa cosa mi fa tornare in mente i Tamburellisti di Torrepaduli, che sulla terzina dei tamburi cantavano (mi auguro non lo facciano più) il testo di un canto medievale storpiato in modo clamoroso.
Staremo a vedere cosa combinera' Sparagna.Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 07:03 [addsig]
3610
Cos'é sta faccenda dei versi della Divina Commedia?
Non bastava lo sconcertatore dell'anno scorso?[addsig]
Non bastava lo sconcertatore dell'anno scorso?[addsig]
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
(tradizionale, Matteo Salvatore)
3611
Si vede che hanno deciso di sconcertare senza GLF.
E per quanto mi riguarda ci stanno già riuscendo.
Riporto il passaggio dell'intervista in cui si tira in ballo il divin poeta perchà© mi pare particolarmente interessante sotto molti aspetti:
Forse non sarà solo Bossi ad avere un po' di difficoltà nell'individuare elementi in comune tra la musica salentina e quella lombarda...
"Intanto tutti i canti popolari italiani utilizzano l'endecasillabo, un verso di 11 sillabe che ha origine nella poesia colta, e che in particolare si trova nella Divina Commedia, che é il canto italiano e popolare per eccellenza. Io l'ho veramente apprezzata, pur avendola studiata all'università con Asor Rosa, solo dopo aver ascoltato l'esecuzione dei poeti popolari di Tuscania e di Tolfa. Per questo ho chiesto a Francesco De Gregori di eseguire versi della Divina Commedia sulle musiche della pizzica. Ma ci sono anche tanti canti salentini, che noi eseguiremo, che hanno versioni analoghe nel resto dell'Italia: per esempio un canto tipico del repertorio della malavita milanese, Porta Romana, la cui versione salentina é La Cesarina". Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 07:42 [addsig]
E per quanto mi riguarda ci stanno già riuscendo.
Riporto il passaggio dell'intervista in cui si tira in ballo il divin poeta perchà© mi pare particolarmente interessante sotto molti aspetti:
Forse non sarà solo Bossi ad avere un po' di difficoltà nell'individuare elementi in comune tra la musica salentina e quella lombarda...
"Intanto tutti i canti popolari italiani utilizzano l'endecasillabo, un verso di 11 sillabe che ha origine nella poesia colta, e che in particolare si trova nella Divina Commedia, che é il canto italiano e popolare per eccellenza. Io l'ho veramente apprezzata, pur avendola studiata all'università con Asor Rosa, solo dopo aver ascoltato l'esecuzione dei poeti popolari di Tuscania e di Tolfa. Per questo ho chiesto a Francesco De Gregori di eseguire versi della Divina Commedia sulle musiche della pizzica. Ma ci sono anche tanti canti salentini, che noi eseguiremo, che hanno versioni analoghe nel resto dell'Italia: per esempio un canto tipico del repertorio della malavita milanese, Porta Romana, la cui versione salentina é La Cesarina". Questo messaggio é stato modificato da: Valerio, 23 Ago 2005 - 07:42 [addsig]
3626
"Il padre della letteratura e della lingua italiana scrive la Commedia, quella che noi chiamiamo la Divina Commedia, a partire da un libro, il Kitab al Miraj. Tradotto Libro della Scala mentre in realtà é il Libro dell Ascensione, racconta la leggenda dell Ascensione del profeta Mohammed dalla Mecca in volo a Gerusalemme e l ascensione al Paradiso con relativa descrizione. Dante conosceva questo libro tradotto a Toledo sia in latino che in francese, lingue che lui conosceva perfettamente, tra l altro mentre a Toledo era ambasciatore di Firenze Brunetto Latini, il maestro, oltre che molto altro, di Dante. Non solo. Tutta la poetica di Dante, la Vita Nova, é collegata all elaborazione sufica. Non avremmo avuto semplicemente Dante e la Divina Commedia se non fosse stato per l Islam. ..."
Dall'intervista a Silvio Marconi su Paese Nuovo del 5 agosto 2005 dal titolo:
Mediterraneo, la traccia delle reti. "Non saremmo ciò che siamo senza l'Islam e le altre culture" intervista che prosegue idealmente con: Dall'Africa all'Europa, al Salento. Le tracce segrete del tarantismo.
In queste notti d'estate sono rimasto sconvolto nell'ascoltare alcuni gruppi, mantenere i testi e non la musica mi sembra la moda del 2005, ma forse non sono stato abbastanza attento negli ultimi tempi. Oppure far andare i tamburrelli (quando ci sono) ad un ritmo completamente diverso da quello che hanno la chitarra e il violino. Purtroppo non ho studiato musica, sarà per questo che non capisco?[addsig]
Dall'intervista a Silvio Marconi su Paese Nuovo del 5 agosto 2005 dal titolo:
Mediterraneo, la traccia delle reti. "Non saremmo ciò che siamo senza l'Islam e le altre culture" intervista che prosegue idealmente con: Dall'Africa all'Europa, al Salento. Le tracce segrete del tarantismo.
In queste notti d'estate sono rimasto sconvolto nell'ascoltare alcuni gruppi, mantenere i testi e non la musica mi sembra la moda del 2005, ma forse non sono stato abbastanza attento negli ultimi tempi. Oppure far andare i tamburrelli (quando ci sono) ad un ritmo completamente diverso da quello che hanno la chitarra e il violino. Purtroppo non ho studiato musica, sarà per questo che non capisco?[addsig]
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criticare...criticare...criticare....siamo abituati a fare solo questo ormai!!!la notte della taranta é stata bellissima...Sparagna é stato fantastico!e chi c'era lì in piazza con noi lo sa bene!!impariamo ad apprezzare di +, o almeno a fare delle critiche costruttive![addsig]
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3695
ciao Bubble, benvenuta su pizzicata.it i commenti sulla NdT 2005 vanno in quest'altra discussione. Questa contiene i commenti sul programma della NdT 2005 pubblicato sui giornali, quindi sono pareri espressi prima del concerto in base alle dichiarazioni rilasciate dai protagonisti. Questa discussione é chiusa, per mantenere un po' di ordine continuamo a discutere sull'altra. Ti invito quindi a darci il tuo parere su cosa ti é sembrata la NdT di quest'anno, cosa ti é piaciuto e perché, cosa non ti é piaciuto e perché. [addsig]
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !