Il CD NDT firmato Sparagna: Daniele Durante alla riscossa !

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LUMAURIZIU
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Il CD NDT firmato Sparagna: Daniele Durante alla riscossa !

Messaggio da LUMAURIZIU »

Che ne pensate di questo durissimo intervento di Daniele Durante pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 9 agosto 2007 ?

Personalmente condivido quasi tutto, ma sono anche molto sorpreso e mi chiedo: su quale pianeta ha vissuto Daniele Durante negli ultimi anni, dal momento che si ਠaccorto di ciò che ਠaccaduto a Melpignano soltanto pochi giorni fa ascoltando il CD ? Cosa gli ha raccontato in tutto questo tempo Mauro, la sua primogenitura, a proposito degli ultimi concertoni e concertini ? PerchਠDaniele, ora che si ਠrisvegliato, non promuove anche un movimento di lotta che porti tutti i musicisti salentini a sottoscrivere un manifesto di tutela della nostra cultura musicale, una specie di codice d onore, che preveda anche l astensione dal prendere parte (e quindi dare il proprio avallo) ad operazioni come quella di Sparagna ? A noi, adesso, non resta che attendere Mauro Pagani e la promozione in serie A del Lecce calcio tarantolato, con il naturale sbocco "marketing-oriented" di un nuovo inno ufficiale della squadra sul ritmo della "taranta". Scommetto che Sergio Blasi ci sta già  pensando. Matematico !

Ecco l'articolo:

"Giorni fa mi hanno telefonato alcuni amici che vivono da tempo a Roma, ma negli anni 70 facevano parte di quella ondata di giovani che si erano occupati (solo per amore) della ricerca e riproposta della musica popolare salentina. Ora si ritrovano nella capitale a fare tutt altro, ma non hanno perso la loro vecchia passione e seguono con interesse le vicende e i successi del folk-lore salentino. Con questa spinta sono andati ad ascoltare, a Roma, l Orchestra della Notte della Taranta ed acquistare i Cd "La notte della taranta 2006". Tornati a casa ascoltano il Cd e con sorpresa? Sgomento? Disgusto? Rabbia? Mi hanno telefonato con la precisa richiesta di un mio intervento. Ho ricevuto il Cd che mi hanno spedito e devo dire che anche in me si sono scatenate le loro stesse sensazioni e lontano da polemiche con il festival "La Notte Della Taranta" voglio precisare: non ਠpossibile andare in un posto, prendere delle canzoni già  fatte, privarle della loro melodia e metterci la propria. Immaginate cosa accadrebbe in Sicilia se si facesse questo con "sciu -ri sciuri" o con "vitti ‘na crozza", in Campania con "o guarracino" o con"feneste ca lucive", in Abbruzzo con "vola lu cardille", a Cuba con "guantanamera". Per non parlare poi delle canzoni d autore; se il signor Sparagna avesse fatto queste operazioni con "Nel blù dipinto di blù (volare)" o con "Yesterday", si troverebbe denunciato e costretto a ritirare dal mercato tutte le copie del CD. Ma i pezzi del folk-lore salentino sono di"anonimo", per cui non avendo autore, il signor Sparagna si sente sicuro. Folk-lore ਠun termine inglese composto da due parole che possono essere tradotte in: popolo e sapere; per cui l "anonimo" in questione non ਠil signor nessuno ma ਠtutto il "lore " e il popolo del Salento. Chi mi conosce sa che non ho niente contro la manipolazione del repertorio folklorico, in fondo questo accade quotidianamente con il jazz e nessuno si scandalizza per questo. Però ਠimportante che il tema di partenza sia riconoscibile prima che partano le proprie manipolazioni. D altra parte, nelle precedenti edizioni della NdT con Sepe, Milesi, Zawinul, Cosma e Copeland non si era giunti a tanto, ed il paradosso ਠche, mentre gli altri maestri hanno avuto il giusto rispetto nei confronti del folk-lore salentino, l "etnomusicologo" Sparagna non lo ha avuto affatto. Voglio, però, ricordare che l etnomusicologia ਠuna scienza abbastanza recente, nasce infatti sul finire dell Ottocento, prima vi erano stati degli interventi sulle musiche "esotiche" riportate dai grandi viaggiatori (se avevano competenze musicali). Famoso, per quanto riguarda noi salentini ਠl "Antidotum Tarantulae" riportato dal Kircher, ma erano sporadici e gli studiosi di folklore erano preparati soprattutto sugli aspetti poetici. L etnomusicologia voleva occuparsi, invece, degli aspetti musicali ed il problema (mai risolto) fu quello della trascrizione, soprattutto in presenza di scale non temperate. Il sistema più famoso fu quello dell inglese John Ellis, che consisteva nella divisione del semitono in 100 cents, per cui i suoni potevano essere misurati su base matematica e non in riferimento ad un modello (scale) precostituito. La chiave di volta, però, fu l invenzione, nel 1877, del fonografo di Edison che, sviluppandosi fino ai moderni registratori, ha permesso all etnomusicologia di essere sempre più precisa. L "etnomusicologo" Sparagna, invece, inventa una nuova formula: prende le canzoni, toglie la musica, eliminando perciò il problema, e ne fa una Lui. Attenzione signori,ਠun Lui con la elle maiuscola, ਠ"Lui" perchà© leggendo le note presenti sul libretto del CD apprendiamo: ..."Si tratta di un repertorio di canti provenienti dal cuore della cultura di tradizione orale salentina, le cui musiche sono state elaborate e composte direttamente da Ambrogio Sparagna,"... inchiniamoci al cospetto di Lui, il Deus ex machina della tradizione musicale salentina; ed ancora ..."riemerge uno dei tratti distintivi della musica di tradizione orale: l essere strettamente legata al concreto svolgersi della vita, un universo esistenziale scandito dai cicli stagionali e dal calendario liturgico in cui la musica aveva una funzione sociale, riconosciuta dalla comunità  di appartenenza." ... Quindi ne deduciamo che Lui, il signor Sparagna, svolge questa funzione sociale e non lo sapevamo. Riconosciamogliela! Ed il signor Sparagna (a dispetto del suo cognome) non si risparmia affatto nello svolgere la sua funzione, diventa infatti il musicista ufficiale della malavita salentina, come si legge nelle note di "su ‘rrivatu a San Franciscu"..."(canto tipico della malavita salentina, musica di A. Sparagna) e tutto ciò ignorandola bellissima versione cantata da Uccio Bandello in "buona sera a quista casa" ed. Aramirà¨, così come per "suspiri de core" eseguita dal Canzoniere Grecanico Salentino col titolo "pizzeca caddhripulina" in "ballati tutti quanti ballati forte (ca la taranta ਠviva e nun ਠmorta)" ed. Felmay, oppure "la fontanella" presente nelle raccolte dell Albatross sul Salento. Cito solo questi esempi perchਠsono certo che sono presenti nella mediateca di Melpignanoe che quindi sono stati messi a disposizione del signor Sparagna (che ha volutamente ignorato). Per quanto sopra scritto chiedo che i responsabili della "Notte della taranta" prendano le dovute distanze da questo prodotto, visto che erano presenti (in buona fede, credo) alla presentazione e vendita fatta a Roma; che sia (se legalmente possibile) ritirato il prodotto dal mercato o, in alternativa, evitare che venga commercializzato. Invito perciò gli amici distributori del Salento a non presentarlo al pubblico, per dimostrare che i salentini "non vendono la loro primogenitura per un piatto di lenticchie". Avendo saputo che il signor Sparagna ਠstato nominato, nel dicembre del 2006 dal Ministro Rutelli, componente della commissione ministeriale per la tutela e la diffusione della musica popolare, mi faccio promotore di una petizione, indirizzata allo stesso ministro, affinchà© ne venga escluso. Per adesioni: Daniele Durante e-mail dandura@libero.it "
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Bravo Daniele Durante! Io ho avuto l'onore di farmi una cantata con lui alla "Scamiciata" di Fasano quest'anno e devo dire che con tutto che fa musica popolare da 32 anni almeno, non se la tira per niente, anzi! I veri grandi sono umili.
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

hahahaaahhha

Tempo fa c'era un comico che faceva la parodia di un sessantottino risvegliatosi dal coma in piena era berluska.

Magari questi li tengono incatenati alle scrivanie dei dipartimenti di etnomusicologia, ogni tanto riescono a scappare, leggono un po di Pizzicata e riescono a dire anche cose sensate.

mmmm, ma io so cosa li tiene incatenati

TASS A MEEEEEEEEEEE, andiamo a liberare gli etnomusicologi incatenati.
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Yea
nachiru
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Messaggio da nachiru »

maurì sono come te daccordo al 100%!!!
Michael
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Messaggio da Michael »

Ciao a tutti - mi ha interessato questo articolo e capisco le critiche che ci sono riguardo alla Notte della Taranta e il tipo di contaminazione che si fa. Vorrei pero` sapere in che modo/modi Sparagna e` stato piu` disrispettoso degli altri concertatori della NdT.

Ho notato infatti che Sparagna riceve piu` critica di chiunque altro in questo forum, e l'articolo di Daniele Durante lo mette in chiaro:

"D altra parte, nelle precedenti edizioni della NdT con Sepe, Milesi, Zawinul, Cosma e Copeland non si era giunti a tanto, ed il paradosso ਠche, mentre gli altri maestri hanno avuto il giusto rispetto nei confronti del folk-lore salentino, l "etnomusicologo" Sparagna non lo ha avuto affatto."

Come mai Sparagna e` peggio degli altri?
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Livio
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Re: Il CD NDT firmato Sparagna: Daniele Durante alla riscos

Messaggio da Livio »

[quote:084c4b7b5b="LUMAURIZIU"]Con questa spinta sono andati ad ascoltare, a Roma, l Orchestra della Notte della Taranta ed acquistare i Cd "La notte della taranta 2006".[/quote:084c4b7b5b]
Scusate ma io in edicola in questi giorni in allegato al Quotidiano ho trovato l'edizione del 2005. Quella del 2006 dove ਠpossibile trovarla?!? Solo a Roma?!?
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Caro Michael,
gli altri direttori della Ndt non erano giunti al punto di prendere un canto tradizionale, toglierli la melodia e metterne una di propria composizione!
A naso, ricordo le nuove melodie targate "Sparagna" di Oh rondinella ci, Cecilia (ma ce ne sono altre, ho ascoltato la Ndt 2005, ma non il CD)

Ti sembra o no un atto chiaramente irrispettoso della tradizione?

Può pure passare il fatto di comporre nuove melodie su testi privi di una melodia tradizionale (perchਠinesistente o sconosciuta), come mi pare lo stesso Sparagna abbia fatto nella Ndt 2006 con alcuni sonetti (io stesso lo fatto con il canto "Mese te maggiu meu" nel CD Fiata Jentu, Ariafrisca).

Ma cancellare una melodia tradizionale e sostituirla con la propria, invece, ਠun chiaro comportamento megalomane che invece di valorizzare la tradizione la cancella!
peppe21
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Messaggio da peppe21 »

io creo che sia un prblema di "coscenza" (conoscenza!) cioà¨, il sig. Sparagna ਠstato 3 anni (se non sbaglio a direzione del concertone, cosa che nessuno ha mai fatto, non avendone, secondo me, senza voler offendere nessuno, le adeguate capacità  sopratutto a livello musical/arrangiativo (scritto male, ma credo che il senso si capisca)
...allora non ਠgiusto prendersela piu' di tanto con Sparagna.
per quanto riguarda il discorso "contaminazioni" sono sempre a favore... ma questo ਠun altro discorso, qui credo si stia parlando di una sorta di "appropriazione non del tutto lecita" culturalmente e musicalmente parlando!
comunque quanto prima comprerò e ascolterò con attenzione il cd...x avere un'idea piu' chiara!
Liolà
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Messaggio da Liolà »

Chi conosce e segue Daniele Durante da anni,sa che quello che ha scritto in questo articolo non gli ਠpiovuto in testa da un momento all'altro...
Solo neanche io riesco a capire come mai non abbia preso posizioni decise e ufficiali per tanto tempo...
Quello che fa poi Mauro,non deve per forza dipendere dai pensieri e dai voleri del genitore,non credo ci sia una dipendenza così stretta...
Forse l'esser stato così occupato in prima persona col Canzoniere gli avrà  tolto tempo e fantasia di volersi esporre chiaramente,e invece,adesso che ha passato l'incombenza al figlio,ha modo di far sapere a tutti ciò che pensa e ha sempre pensato.
Con tutto ciò,non siamo noi a dover trovare giustificazioni per Daniele,ma io credo che si possa soltanto salutare positivamente il fatto che un musicista e ricercatore del suo calibro e della sua esperienza sia venuto fuori con queste dichiarazioni.
peppe21
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Messaggio da peppe21 »

tanto x la cronaca...ieri sera a Martignano ho incontrato un amico che mi ha detto di aver comprato il cd la mattina, di averlo messo su e alla setsa canzone di aver spento tutto...
ora, io non l'ho ancora comprato, ma viste le vostre reazioni non mi sento tanto invogliato a farlo, non tanto x i 10 €, quanto x la delusione che potrei provare ascoltandolo...che faccio, lo compro? :?: :?: :?:
PS- quest'amico ADORA come me il CD di COPELAND, quindi non ਠuno che dev'esere x forza un tamburello una chitarra e un organetto!!!
nachiru
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Messaggio da nachiru »

oggi sulla gazzetta SPARAGNA ha colpito ancora!
federico.capone
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Messaggio da federico.capone »

Prendo spunto dall'articolo a firma di Daniele Durante, persona che non conosco personalmente ma che ho avuto modo di apprezzare dal punto di vista professionale, apparso qualche giorno addietro su "La Gazzetta del Mezzogiorno" a proposito del cd della Notte della Taranta edizione 2006 e delle melodie "popolari" del Salento "rivisitate" da Ambrogio Sparagna.
Non ho ascoltato il cd che, non discostandosi dai precedenti, dovrebbe raccogliere i migliori brani del concertone di Melpignano, e, proprio per questo, non credo sia, dal punto di vista musicale, un prodotto talmente peggiore o notevolmente migliore di quanti ne girino nel Salento.
Dal punto di vista etnomusicologico ਠuna ulteriore testimonianza di come il Salento e la sua musica vengono oggi proposte, nulla di più e, alla fine, ਠgiusto che sia così, essendo il frutto di un operazione di marketing, che può piacere o meno, ma sicuramente azzeccata, stando ai risultati che sono limitati, comunque, a creare e promuovere un grande evento mediatico.
Per quanto riguarda le melodie "rifatte" ex novo da Sparagna, sono da considerarsi pur sempre frutto di una logica commerciale che a me personalmente non piace, soprattutto quando attuata con soldi pubblici.
Che negli anni Settanta ci siano stati dei ricercatori che "per amore", come dice Durante, si siano occupati del folklore e del suo recupero, non per forza dev essere inteso come un fatto positivo o solamente positivo. Non bisogna dimenticare che proprio da quella stagione "romantica", accanto ad un ampia raccolta di dati, la maggior parte dei quali ancora oggi fondamentali per la storia delle tradizioni popolari, sono venuti fuori dei falsi storici che possono essere paragonati a quelli che pare oggi stia attuando Sparagna: nel primo caso si ਠtrattato di remixare e indirizzare in un certo modo la visione del mondo popolare, nell'altro si cerca di remixare la musica per poi proporla standardizzata ad un pubblico più o meno ampio; in entrambi i casi, il tirare in ballo l etnomusicologia costituisce una sopravvalutazione di un problema che non esiste.
L approccio storico alla musica popolare ਠinfatti, anche per l etnomusicologo, propedeutico a quello antropologico e sociologico. Per una analisi scientifica si deve partire da dati di fatto, e questo ਠindispensabile oggi più di prima, vista la grande mole di materiale raccolta, anche negli anni Settanta, e messa a disposizione del pubblico più ampio, oltre che degli studiosi.
Stando ai dati di fatto nessuno può affermare, con certezza, quale melodia sia "più originale" di un altra, al massimo si potrebbe fare un analisi sulla diffusione nello spazio e nel tempo della stessa, sulla sua funzione, etc.
Per quanto riguarda i diritti d autore, nessuno mette in dubbio che depositare un brano popolare facendolo passare per proprio, sia operazione eticamente poco corretta, soprattutto se fatta con l intenzione di richiederne successivamente i diritti.
Ma su questo Sparagna detiene un unico primato che evidentemente pesa: ਠil primo non salentino ad averlo fatto con i nostri brani.
Già  negli anni Settanta, un po in tutta Italia, i vari gruppi di riproposta, dopo aver registrato un brano, lo risuonavano (a modo loro), e talvolta lo depositavano alla Siae.
Ma ci sono anche altri esempi eccellenti, nel Salento, basti qui citare, fra i tanti, Tito Schipa e il Sud Sound System.
Del primo vale la pena ricordare "Quandu te llà i la facce", brano di chiara origine popolare del quale non non essendo nota la melodia originale, si prende per "popolare" quella del più grande tenore leccese di tutti i tempi, che riprese il testo, con ogni probabilità , dalla raccolta del Gigli o da quella del D Amelj.
Il Sud Sound System invece ha nel suo repertorio, fra le altre, "Azzate San Giuanni e nu durmire" (Petrachi, Rinaldi, Costanza), anche questo brano di origine popolare.
Il merito di questi artisti, a mio parere, ਠstato duplice: innanzitutto hanno fatto conoscere dei brani di origine popolare fuori dal proprio contesto, in secondo luogo (sopratutto per quanto riguarda il Sud Sound System) hanno contribuito a mantenerli in vita, se non addirittura a rivitalizzarli, fra i giovani.
Ora, l etnomusicologo, sa che questi due brani non sono originali, ne prende atto e passa avanti o al contrario, se ritiene opportuno, approfondisce, di sicuro non grida allo scandalo, perchà©, in fondo, non c ਠnessuno scandalo.
Sta poi alla sensibiltà  dell artista ritenere determinate logiche positive o negative, ma questo con l etnomusicologia c entra poco.


fc
march
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Messaggio da march »

Giusto per non lasciare incompleta la discussione, riporto quanto trovato nel sito di Vincenzo Santoro (che saluto): la risposta alla lettera iniziale.

La Cultura Popolare e la creatività  artistica
di Ambrogio Sparagna
da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 11 Agosto 2007

Osservo da lontano che, come ogni anno, con il sopraggiungere del Festival della Notte della Taranta, si surriscalda il clima fra gli "addetti ai lavori" che operano nell'ambito del recupero delle tradizioni popolari locali. Questo ਠun segnale importante, evidenzia la grande attenzione che il territorio pone a questo evento e costituisce un occasione utile, se applicata con garbo e intelligenza, per affrontare alcune questioni culturali che da sempre caratterizzano il dibattito sull uso appropriato delle fonti nell ambito dei processi di recupero delle tradizioni popolari.

Approfitto perciò dell occasione della pubblicazione dell articolo del M°Durante pubblicato nei giorni scorsi per portare anch io un contributo a questa querelle che da anni infiamma tutta la scena culturale della riproposta delle tradizioni popolari. Nel suo articolo il M° Durante solleva una questione importante che ha implicazioni sia di carattere etnomusicologico che artistico: ਠlecito trasformare la linea melodica di un canto popolare applicando un altra melodia al testo originario? La domanda ਠcomplessa e proverò ad illustrare brevemente il mio punto di vista a riguardo. Voglio partire dalla mia esperienza di ricercatore. Mi ਠcapitato molte volte di sentire tante versioni melodiche di un identico canto, vale a dire dello stesso testo poetico. Ho osservato questo fenomeno sia nei repertori di canti narrativi che in quelli religiosi. Cito come esempio: la versione melodica di Sia benedetto ci fice lu munnu (che ho elaborato per l edizione della Notte della Taranta del 2005) ਠprofondamente diversa dalle tante ancora largamente in uso in Sicilia e in tante altri parti d Italia, in particolare nel Lazio, dove addirittura ਠpresente in raccolte antologiche storiche come quelle di Gigi Zanazzo e di Eugenio Cirese.

Uno dei procedimenti tipici della creatività  popolare ਠproprio quello di caratterizzare con proprie melodie il testo di un canto. La versione di Donna lombarda di Spongano, ad esempio, ha lo stesso testo tipico delle tante ballate diffuse in tutto il territorio nazionale ma possiede una melodia propria. Questo a sottolineare come in ambito popolare si verifichi spesso che ad un testo di un canto si applichino diverse linee melodiche, a seconda dei luoghi in cui quel brano si diffonde. La ricchezza del patrimonio sonoro etnomusicologico, conservata sia negli archivi che pubblicata nelle varie raccolte discografiche, manifesta la varietà  di queste versioni, rivela l appartenenza identitaria di un canto e rappresenta uno straordinario strumento di comparazione culturale.

La pubblicazione delle tante raccolte antologiche di canti popolari eseguite direttamente dalla viva voce di "alberi di canto" rappresenta perciò uno strumento di grande valore, non solo documentale ma favorisce anche l ispirazione poetica di chi vuole, partendo da questo repertorio, creare un proprio percorso artistico e costruire una poetica musicale personale. La varietà  delle fonti etnomusicali realizzate nel Salento, grazie all opera di valenti ricercatori e all attenzione degli Enti locali, ਠmolto ricca e ha consentito il proliferare di numerose elaborazioni di canti popolari, alcune delle quali realizzate dallo stesso M°Durante. La rielaborazione dei canti salentini, e colgo qui l occasione per ricordare come la nozione di «rielaborazione popolare» sia centrale negli studi demologici ed etnomusicolgici, ha trovato nella Notte della Taranta il fulcro centrale di questo grande movimento e il filo rosso che ha unito tanti Maestri concertatori che si sono avvicendati sul palco a Melpignano. Nel mio caso ho realizzato durante i tre anni della mia permanenza nel Salento una serie di elaborazioni per una grande Orchestra di strumenti popolari. La tipologia dell organico impiegato ha condizionato la modalità  del mio intervento. In particolare nella scrittura dell orchestrazione dell elaborazione. In alcuni casi ho utilizzato alcune linee melodiche tradizionali in modo integrale, in altri ho conservato solo una parte della linea originale del canto arricchendo il brano con interludi strumentali, in altri ancora ho utilizzato del brano solo il testo poetico e ho composto una melodia originale specifica. Questa modalità  l ho applicata non solo per testi privi di una versione melodica, ma anche per alcuni canti dove si ha la testimonianza di una serie di trascrizioni musicali che confermano la fonte originaria.

Dato che il mio intervento su questi brani non ਠstato solo di rielaborazione ma anche di profonda riscrittura melodica, in quanto partendo dal testo originario ho trasformato sensibilmente la melodia da cui avevo tratto ispirazione (cambiandola per esempio da un modo maggiore ad un modo minore), ho voluto evidenziare, per rispetto delle fonti tradizionali di riferimento, l originalità  e la differenza del mio lavoro artistico. Tutto questo ਠstato fatto nel rispetto della "tradizione".

Ho potuto infatti realizzare la mia versione del canto dei carcerati di Lecce proprio in quanto quella del grande Uccio Bandello ਠ"tutelata" negli archivi e dalle numerose pubblicazioni largamente diffuse. Il canto tradizionale salentino di San Franciscu ਠquello di Uccio, mentre la mia ਠuna versione personale, originale, che si ispira liberamente a quella tradizionale ascoltata dalla viva voce del grande cantore salentino. E questo va chiarito per non generare confusioni fra quello che ਠil prodotto "autentico" della cultura popolare e quello che ਠinvece il frutto della sensibilità  creativa di un artista. Questo ਠstato il mio proponimento che, se necessario, potrà  essere ulteriormente esplicitato anche con altre modalità . Ho grande rispetto per i cantori popolari: sono i miei maestri. Sono un musicista in cerca di un proprio linguaggio creativo autonomo che durante questo entusiasmante cammino incontra rischi e difficoltà  ma che affronta il rapporto con la "Tradizione" con rispetto, entusiasmo e passione.
raheli
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Messaggio da raheli »

La diatriba fra i due musicisti, qui riportata, ਠassolutamente esilarante.
Grazie pizzicata per le matte risate che mi hai fatto fare.
Ciccio
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Messaggio da Ciccio »

[quote:0bf57f9956="raheli"]La diatriba fra i due musicisti, qui riportata, ਠassolutamente esilarante.
Grazie pizzicata per le matte risate che mi hai fatto fare.[/quote:0bf57f9956]

E' davvero curioso che in una diatriba rovente qualcuno riesca a ridere delle passioni altrui. Raheli ti droghi? Se si... perchਠnon esageri... Se no ... perchਠnon inizi?
nachiru
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Messaggio da nachiru »

se non erro almeno qui, nel limite della creanza,ognuno ਠlibero di dire la sua. mi pare!!caro ciccio.
giannino
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Località: Paris

Messaggio da giannino »

A me non sembrano tanto ridicoli i due artisti contendenti, che anzi ammiro per aver espresso abbastanza chiaramente le loro opinioni. Opinioni che anche per quanto riguarda sparagna non mi sembrano affatto criticabili! Anzi! Il suo discorso fila logicamente forse anche meglio di quello di Durante.

Ridicoli, secondo me, sono quei salentini che continuano a criticare il lavoro di maestri venuti da fuori, senza darsi da fare per convincere chi di dovere che anche noi in puglia abbiamo artisti più che capaci di organizzare e gestire al meglio una notte che ormai, volenti o nolenti, ci appartiene.
raheli
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Iscritto il: 24 agosto 2004, 17:43
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Messaggio da raheli »

vado a memoria:

"rido, la gente non capisce,
il gatto sulle strisce non si può tradire
rido, quanto mi pare rido
c ho neanche voglia, rido
e poi non rido più"

... il gatto che attraversa sulle strisce pedonali, che ti guarda con quell'aria spaesata e sorpresa, come se l'avessi colto in fallo... e giù a ridere.
Tanto che alla fine ti passa del tutto la voglia.

Niente paura.
Nessuno stirerà  con la macchina il nostro gattone.
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