SIAE e musica popolare

kalukapu
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SIAE e musica popolare

Messaggio da kalukapu »

Salve a tutti, volevo porre alla Vostra attenzione un dilemma che mi sta molto a cuore:
- Qual'é il nesso tra musica popolare e siae????
Mi spiego meglio, che diritti ha la SIAE sulla musica popolare visto che non ha autori!!!! :roll:
Questa é una cosa che mi fa veramente inc....re, voglio pagare i dirittti a chi fa ricerca sul campo ma alla siae proprio no!!!! :evil:
E poi da un pò ci si é messa anche l'ENPALS!!!!
Aspetto vostri riscontri....
Un saluto a tutti
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

La siae bisogna comunque pagarla. Anche perché la parte che va agli autori é minima. Ma chi si esibisce deve solamente compilare il bordero' inserendo i testi delle canzoni, anzi, i titoli e il proprio numero previdenziale con i dati anagrafici e fiscali, ovviamente. Sta a chi organizza e gestisce l'evento comunicare all'ufficio di zona la tipologia di spettacolo, ed in base alla tipologia, si paga un tot. La siae esige una tassa sullo spettacolo, a prescindere da cosa é composto. I costi però variano tanto: dipende da chi paga (comuni, enti, privati), cosa propone (teatro, musica, musica e teatro, poesia, edita, inedita, diritti decaduti) e, soprattutto, se c'é un biglietto da pagare. L'enpals é l'imps dell'artista. La previdenza sociale. I contributi, quindi, devono essere pagati dal datore di lavoro, e mai dal lavoratore (musicista e/o altro). Il numero di enpals si ottiene iscrivendosi alla previdenza degli uffici presenti in ogni sede siae. In base al compenso dichiarato, il contributo varia, ovviamente, un po' come varia in tutti gli altri mestieri. Tutto questo sta scritto a chiare lettere sul sito della siae, non fidatevi di sedicenti "organizzazioni" che "tutelano" l'artista... e non fidatevi di "organizzatori" che pretendono che i contributi vengano pagati da chi si esibisce, oltre che contro la legge, é un danno economico verso chi si esibisce. Personalmente chiamando qualsiasi ufficio siae (che da un anno circa ospita anche il relativo ufficio enpals), mi hanno confermato tutto cio' che ho scritto. Ovviamente l'unica cosa "fastidiosa" che l'iscritto enpals deve fare, é quella di versare i contributi (pagati dal datore di lavoro, cioé chi paga il concerto) sul conto corrente previdenziale. Solo quando l'artista non é tutelato da un "agente" (che di solito é anche un ragioniere o un dottore commercialista). I contributi enpals servono per la pensione. Una sorta di enasarco, non tanta, ma sicura. Senza fare nomi, un signore che si é pensionato da bandista, arriva a prendere (escludendo la vecchiaia ed altri tipi di contributi) circa 600,00 euro al mese per circa 30 anni di enpals, parallela ad altri istituti di previdenza. Invito comunque chi interessato a informazioni sicure a telefonare alla sede siae di Roma. Anche a visitare il sito www.siae.it .
svincen
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Messaggio da svincen »

Caro Maruko, quello che dici sul pagamento dei diritti non é così scontato. La Siae si occupa dei repertori "tutelati", e la musica "tradizionale" non lo é. Possono essere tutelati al massimo le rielaborazioni e i riarrangiamenti d'autore. Quindi, ad esempio, per le esibizioni di "pizzica" schietta la Siae non si dovrebbe pagare.

La procedura, così come descritta dallo specifico Accordo Anci-Siae che disciplina il pagamento dei diritti per gli spettacoli organizzati dai Comuni (ma vale in generale, anche quando ad organizzare sono altri soggetti) é questa (art. 7):

"Per i repertori dichiarati di pubblico dominio o non rientranti nelle opere amministrate dalla SIAE (ovvero per le musiche della tradizione popolare di autore anonimo), l organizzatore dovrà  presentare autocertificazione in fede attestante la non tutelabilità  del repertorio.
Per repertorio di pubblico dominio si intende il complesso delle opere non più soggette a tutela per il decorso del termine di 70 anni p.m. autore (o del coautore per le opere scritte in collaborazione) previsto dalla Legge 633/41 e successive modifiche ed integrazioni.
Tali opere devono essere utilizzate nella stesura originale o con elaborazioni non tutelate."

Come si evince da questo testo, per la musica popolare in senso stretto, non si deve pagare la Siae. Occorre avvertire l'ufficio di zona con un fax che descrive lo spettacolo (e in cui si dichiara il tipo di musica che verrà  suonata) prima del concerto. Poi eventualmente loro potranno richiedere una dichiarazione del musicista che conferma quello che ha dichiarato l'organizzatore. Fatto questo non si deve pagare nulla. La Siae può fare controlli ed eventualmente, se le cose non tornano, somministrare sanzioni (cioé multe). Ma se le cose sono a posto non possono fare niente.

Io seguo questa procedura da anni, ed ha funzionato sempre, anche se a volte qualche ufficio ha fatto problemi (che però si sono sempre risolti nel momento in cui gli veniva sottoposto l'Accordo Anci-Siae, che peraltro ho contribuito a scrivere, essendo questo parte del mio lavoro; testo integrale dell'Accordo: www.anci.it/Accordi1.cfm?id=132 ).

Vi vorrei ricordare che gli uffici locali della Siae sono dei privati che lavorano a percentuale sugli incassi, quindi spesso non sono - per usare un eufemismo - molto motivati a spiegare come si fa a non pagare.

Per concludere, vi allego il semplice modello di autocertificazione che utilizzo di solito:

All Ufficio SIAE di ....

Il sottoscritto (organizzatore) comunica che le esibizioni musicali previste per (data del concerto) a (luogo delc oncerto) in occasione dell'iniziativa ... si baseranno su repertori tradizionali di autore ignoto o comunque non soggetti a tutela SIAE.

F.to (organizzatore)


Saluti.

Vincenzo Santoro
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

Leciti dubbi:

Bigleitto/Non Biglietto: non cambia sensibilmente la quota da versare alla siae? Anche se si tratta di brani popolari?

L'enpals non deve ricevere ugualmente i contributi per la previdenza? A prescindere dalle canzoni suonate? Come riscontro, essendoci il campo obbligatorio per il codice fiscale ed il numero previdenziale, non é obbligatorio il borderò?

E se il borderò si deve comunque compilare, non comporta una spesa fissa? O non intacca economicamente l'excursus burocratico?

Tutte le spese (previdenziali comprese) sono quindi a carico del soggetto "organizzatore" o ero fuori strada?

A parte la questione siae su brani non tutelati, le parole sull'enpals ed i ragionamenti sono fuorvianti o utili?

Oltre le utili rettifiche, sarebbe anche utile avere qualche utile comferma...

(Non capisco perché quando si parla di SIAE o di enpals esistono più versioni "ufficiose"...)

Se risolviamo sti quesiti con ossimoriche e fuorvianti, spesso dotte, spiegazioni il mio animo da ragioniere commercialista si tranquillizzerà .

Comunque, grazie delle tue puntuali ed utili spiegazioni Vicé. Io ne approfitto ancora... (credo serva a tutti).
svincen
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Messaggio da svincen »

il principio alla base del pagamento dei diritti Siae é (semplificando...) che chi organizza uno spettacolo, usando repertori musicali creati dall'autore tizio o caio, "sfrutta" la sua opera. A fronte di questo "sfruttamento" occorre pagare, per ricompensare l'autore. Lo sfruttamento é tanto maggiore quanta più gente usufruisce dello spettacolo (e quindi quanto maggiore é il "ritorno" per l'organizzatore), e quanti più soldi girano. per cui esistono dei criteri per calcolare il "compenso dovuto", proporzionali alla quantità  di pubblico e di soldi che girano. La Siae é il soggetto che si incarica di raccogliere i proventi e di distribuirli fra gli autori. La cosa di per sà© é sacrosanta, anche se le sue modaità  attuative (a partire da come vengono distribuiti i soldi fra gli autori) sono spesso discutibili.

Da questo punto di vista, é ininfluente che si paghi o meno il biglietto.

Per la musica popolare, manca il presupposto fondamentale di tutto il discorso, cioé l'"autore" (almeno nel senso in cui si intende per la musica "contemporanea").

L'Enpals invece con la tipologia di repertorio suonato non c'entra, e si deve pagare comunque.

Se si fa l'autocertificazionen per i repertori non tutelati, non si deve compilare (ma nemmeno ritirare) il borderò.
ramonn
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Messaggio da ramonn »

Appoggio quanto detto da Vincenzo, anche io ho utilizzato un'autocertificazione simile, il problema é che per trovare informazioni corrette son dovuto impazzire, gli uffici locali non sono motlo informati oppure fanno l'orecchio da mercante.
In presenza di una dichiarazione del genere bisogna però fare attenzione ad eseguire i brani in maniera "tradizionale" o comunque con arrangiamenti propri non tutelati da diritto d'autore, se si eseguono rielaborazioni tutelate si rischiano sanzioni.

Per quel che riguarda l'EMPAL ci sono delle tipologie di gruppi che non devono versarla, ora non ricordo i casi, ma se non erro vi rientrano associazioni culturali.

Ciao a tutti
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

L'enpals (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo) non deve essere versata dai gruppi. I contributi vengono versati sempre e comunque dal datore di lavoro. Ci tengo a dire questo perché molte volte sedicenti organizzazioni fanno credere chissà  che cosa. I gruppi non devono versare proprio niente: sono semplici contributi che esistono ai fini previdenziali (pensione, previdenza in malattia, ecc. ecc.). Lo ribatto solo per evitare (spiacevoli) perdite economiche ai gruppi e formazioni musicali frequentatori di pizzicata.
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Proposta: organizziamo un gruppetto per scrivere una bella guida su diritto d'autore, SIAE e ENPALF da mettere negli approfondimenti a beneficio di tutti i gruppi di musica popolare?
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

Cacchio: io ci sto, metto inoltre casa mia a disposizione per un incontro fisico/virtuale con chi aderisce.
gianfranco
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Messaggio da gianfranco »

...a me hanno spiegato, operatori SIAE, che fondamentalmente brani di musica popolare, in questo caso salentina, con autore sconosciuto... quasi quasi non esistono... sembra un'assurdità ? no! perché nel corso degli anni ad es. "pizzicarella" é stata depositata da una miriade di pseudo autori in tutte le salse.. che ormai stabilire qual'é il "brano originale" é praticamente impossibile... in poche parole si paga sempre! in modi e percentuali che poi dipendono da altri fattori, ma si paga...
non é cosi??
svincen
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Messaggio da svincen »

Non é così. A prescindere dalle versioni registrate (abitudine scellerata su cui per il momento é meglio sorvolare...), se l'esecutore dichiara di ispirarsi alla versione di tradizione orale, non c'é trippa per gatti. A meno che non esegua ESPLICITAMENTE una versione d'autore.
kalukapu
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Messaggio da kalukapu »

Grazie a tutti, come sempre siete molto chiari e disponibili!!!!
pjraptus
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Messaggio da pjraptus »

caro Maruko quello che dici é vero e sacrosanto: i contributi li deve pagare l'organizzatore e NON il gruppo........questo almeno in teoria....nella realtà  dei fatti non é proprio così, perché? perché é usanza almeno da queste parti che chi si esibisce, si paga i contributi, cioé fisicamente vada in posta e versi il corrispettivo all' ENPALS,che poi il "datore di lavoro " se ha buon animo, oltre al compenso ti dà  il corrispettivo enpals, questo é purtroppo a discrezione ( se no non suoni proprio nel mio locale!!) spero di essere stato chiaro. Almeno dalla mia esperienza e da quella di altri (molti)gruppi.

Per quel che riguarda l'Iscrizione vera e propria all'ENPALS, si deve possedere la partita iva, poi si deve fondare un'associazione Legalmente riconosciuta (questo per i gruppi) e in fine, ogni volta che si suona calcolarsi i contributi da versare (il che non é affatto semplice, visto le diverse leggi che governano la contribuzione, le percentuali, le detrazioni, l'iva, il minimo compenso per le trasferte, la parte non detraibile per il "consumo e logoramento degli strumenti")....poi ogni anno si deve compilare uno dei modelli UNICO o non ricordo quale....
Se si é capaci di fare tutto ciò, allora ci si iscrive "DA SOLI", se no si opta per l'alternativa di iscriversi ad una delle tante associazioni che provvedono a tutto loro, ti fanno tutti i calcoli, ti compilano i moduli e li spediscono all'ente, questo per pochi euro l'anno,sicuramente meno del commercialista.

P.S. dal 2000 la siae può controllare anche l'agibilità , non solo i diritti d'autore,ed eventualmente fare multe.


Questi sono i dati che ho raccolto in 3 mesi di ricerca, telefonate, incontri, uffici siae,uffici impiego e vari altri gruppi che si esibiscono.

se é diverso fatemelo sapere, comprese le fonti.

ciao ciao
svincen
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Messaggio da svincen »

Allora, visto che in ufficio in questi giorni agostani non c'é molto da fare, sto lavorando per voi...

Ho recuperato la nota che la Direnzione Generale della SIAE ha trasmesso in data 23/12/2002 alle sedi locali, in merito alle fattispecie previste dall'articolo 7 dell'Accordo con l'Anci (cioé i casi riguardanti i repertori dichiarati di pubblico dominio o non rientranti nelle opere amministrate dalla SIAE - ovvero per le musiche della tradizione popolare di autore anonimo, che NON sono soggetti al pagamento del diritto d'autore). Naturalmente la nota si riferisce all'accordo con l'Anci, ma afferma un principio generale. Lo trascrivo per vostra conoscenza.

_______________________________

SIAE - Direzione Generale
Sezione Musica - Ufficio Accordi

prot. 2/1346/PS

Oggetto: Accordo Siae/Anci

A maggior chiarimento delle istruzioni operative fornite con la nota 2.782 del 13 giugno c.a., si precisa - in merito alla possibilità  prevista dall'art. 7 di sostituire il programma musicale con una autocertificazione, che:

- In conseguenza della legge 30/97 che ha abolito il diritto demaniale ed abrogato gli artt. 175 e 176 della L. 633/41, le utilizzazioni delle opere di pubblico dominio sono libere;

- La redazione del programa musicale può, pertanto, essere sostituita, qualora ne venga fatta esplicita richiesta, da una dichiarazione in fede rilasciata dai soggetti organizzatori.
L'autocertificazione deve essere presentata anticipatamente rispetto all'evento spettacolistico e può essere prodotta soltanto nel caso in cui il repertorio programmato preveda l'esecuzione di composizioni interamente di pubblico dominio o non tutelate.
Tale dichiarazione dovrà  essere sempre corredata da un elenco dettagliato e fedele dei brani che saranno utilizzati o, in sostituzione, da locandine, programmi di sala o qualsiasi altra documentazione idonea a consentire alla SIAE di verificare la correttezza di quato segnalato.
Ove si ritenga opportuno, potranno essere disposti accertamenti per riscontrare la rispondenza tra il repertorio eseguito e quello dichiarato.
Si prega di segnalare qualsiasi situazione anomala che richieda l'intervento di questo ufficio e si porgono distinti saluti.
Il Dirigente
Loredana Sabbi
musica
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è dovuto siae ed enpals

Messaggio da musica »

La siae é dovuta,é così per qualsiasi spettacolo che prevede musica e spettatori,così come L'Enpals per la tutela dichi come me lavora con la musica.Ho suonato un paio d'anni fa al festival ndt,non ricordo d'aver firmato borderaux siae,come autore dei brani del concerto ne avevo dovere e diritto .Ancora oggi ho elementi che mi fanno dubitare sulla correttezza siae e Enpals del carrozzone dorato...se invece come si dovrebbe, la siae e ottemperata chi firma e quindi ne ottiene i considerevoli proventi?
E' pur vero che non esistono gli autori ma solo tristi replicanti ma forse il rispetto per la musica potrebbe essere un altro motivo per Pizzicata di continuare il suo nobile lavoro.grazie e complimenti al sito e ai suoi qualificati utenti.
svincen
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Iscritto il: 2 luglio 2003, 9:31
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Messaggio da svincen »

Io non riesco a capire perchà©, nonostante la copiosa citazione di leggi, decreti, circolari e così via, si continui ad affermare che i diritti Siae sono dovuti SEMPRE. Abbiamo introiettato le ragioni dell'avversario? Ripeto ancora una volta: i repertori dichiarati di pubblico dominio o non rientranti nelle opere amministrate dalla SIAE - ovvero le musiche della tradizione popolare di autore anonimo, NON sono soggetti al pagamento del diritto d'autore!!!

D'altra parte, la logica é chiara: a chi andrebbero i diritti se l'autore é appunto "anonimo"? Prima della [b:cc4977d475]legge 30/97 [/b:cc4977d475] si parlava infatti di "diritto demaniale" su questi repertori ([b:cc4977d475]articoli 175 e 176 della legge 22 aprile 1941, n. 633[/b:cc4977d475]), per cui si pagava un minimo. Questa legge ha ABOLITO tale diritto, come la nota della Siae (recepita nell'accordo con l'Anci, che ho seguito io per il mio lavoro romano, quindi so bene di cosa parlo) dimostra chiaramente. Riporto anche il testo del [b:cc4977d475]comma 4 dell'art. 6[/b:cc4977d475] di tale legge, per definitiva (speriamo) chiarezza:

[i:cc4977d475]4. Gli articoli 175 e 176 della legge 22 aprile 1941, n. 633, riguardanti l'imposizione di un diritto demaniale sugli incassi derivanti da rappresentazioni, esecuzioni e radiodiffusioni di opere di pubblico dominio, sono abrogati[/i:cc4977d475]

Comunque chi vuole capire capisca, gli altri continuino a pagare.

Vincenzo Santoro
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quirino
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Messaggio da quirino »

Ritiro su questo topic perchਠnon riesco a capire (con tutto che oramai sono un po' di annetti che suono) quale sia la soluzione migliore da un punto di vista legale (siae e previdenza), per gruppi di riproposta di musica tradizionale che con la musica non ci campano e neanche ci arrotondano dignitosamente, in cui la situazione di aprire la partita iva, data la saltuarietà  e non prevedibilità  dei concerti non conviene (tra l'altro c'ਠpure la questione della compatibilità  con l'altra professione che uno svolge). In più ci si metta pure che la maggior parte dei concerti o sono a titolo gratuito oppure in luoghi dove alla fine ti propongono di essere pagato in nero, tipo i centri sociali, oppure in cui alla fine esce fuori che ti si dia di meno rispetto al pattuito, tipo come nei locali; oppure che vieni pagato dopo un anno e mezzo, come con i pccoli comuni.
Sto notando che molto spesso ultimamente si tende a pagare i gruppi con la collaborazione occasionale e la ritenuta d'acconto.
Se qualcuno può chiarire la cosa credo che farebbe cosa utile a molti.
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Livio
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Messaggio da Livio »

Legge finanziaria 2007 Testo integrale, pubblicata in Gazzetta ufficiale n. 299 del 27/12/2006 suppl. ord. n.244 (finanziaria 2007).



Articolo 1 Comma 188

Per le esibizioni in spettacoli musicali, di divertimento o di celebrazione di tradizioni popolari e folkloristiche effettuate da giovani fino a diciotto anni, da studenti, da pensionati e da coloro che svolgono una attività  lavorativa per la quale sono già  tenuti al versamento dei contributi ai fini della previdenza obbligatoria, gli adempimenti di cui agli articoli 3, 6, 9 e 10 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 16 luglio 1947, n. 708, ratificato, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 1952, n. 2388, non sono richiesti se la retribuzione annua lorda percepita per tali esibizioni non supera l importo di 5.000 euro. Le minori entrate contributive per l ENPALS derivanti dall applicazione del presente comma sono valutate in 15 milioni di euro annui.



fonte:
http://www.unioneconsulenti.it/article.php?sid=1459
pjraptus
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Messaggio da pjraptus »

Scusate se mi reintrometto, ma il discorso mi interessa.
Girovagando in rete ho dato un occhiata al sito della SIAE (http://www.siae.it/), dove ho trovato molto in materia di leggi e diritti, tra cui anche il regolamento SIAE (http://www.siae.it/Siae.asp?link_page=s ... n_menu=yes)
E varie altre informazioni (http://www.siae.it/bg.asp), solo che avendo io un avversione particolare per tutto ciò che ਠlegge e giurisprudenza, non riesco a capirci molto...sarebbe grandioso che qualche buon utente di pizzicata, più avvezzo alla materia, facesse un riassunto per i poveri esseri come me :cry: , che di commi e articoli ci capiscono poco...Grazie

8) P.J.
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quirino
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Messaggio da quirino »

Già , sarebbe grandioso
Abbiamo capito che se uno fa pezzi tradizionali basta l'autocertificazione con la siae;
che se stai sotto i 5.000 euri non devi versare i contributi, quello che manca ਠma li devi dichiarare nel caso in cui uno li percepisca a ritenuta d'acconto del 20%?
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