Colpisce, scappa e si nasconde
Colpisce, scappa e si nasconde
L'altro giorno dei miei amici hanno assistito al corso di tamburello a lecce tenuto da un certo Luca (nn so cosa)...
Spiegò in un modo molto semplice e di impatto la tecnica del tamburello....
Per spiegare la terzina della pizzica paragonò il movimento della mano a quello della taranta che pizzica:
Colpisce: il colpo forte del pollice
Scappa: il colpo di indice esterno
Si nasconde: colpo della mano chiusa (del medio o dell'anulare)....
io devo essere sincero, é di impatto e funziona, io già conoscevo (che parolone) la tecnica della terzina ma con questo sistema riesco a distinguere molto meglio i movimenti che faccio sul tamburello.....
che ne pesate voi?? sono arrivato in ritardo?? esisteva già sta storia???
Spiegò in un modo molto semplice e di impatto la tecnica del tamburello....
Per spiegare la terzina della pizzica paragonò il movimento della mano a quello della taranta che pizzica:
Colpisce: il colpo forte del pollice
Scappa: il colpo di indice esterno
Si nasconde: colpo della mano chiusa (del medio o dell'anulare)....
io devo essere sincero, é di impatto e funziona, io già conoscevo (che parolone) la tecnica della terzina ma con questo sistema riesco a distinguere molto meglio i movimenti che faccio sul tamburello.....
che ne pesate voi?? sono arrivato in ritardo?? esisteva già sta storia???
Che didattica poetica!
Sono francamente commosso dalla leggiadra metafora.
Dopo "fate come la farfallina" questo della taranta é il top del decerebrato.
A sto punto vale anche la rondinella che 1) gira 2) vota 3) e se ne va...
vah, vah, fate come la taranta...
Sono francamente commosso dalla leggiadra metafora.
Dopo "fate come la farfallina" questo della taranta é il top del decerebrato.
A sto punto vale anche la rondinella che 1) gira 2) vota 3) e se ne va...
vah, vah, fate come la taranta...
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
(tradizionale, Matteo Salvatore)
mi raccontavano che spiegavano la terzina assimilando il movimento della mano a quello di una farfallina che vola
evocativo quanto vuoi, ma didatticamente a me sembra una chiavica
basta spiegare i tre movimenti senza stare a scomodare ragni tarante morsi e cazzate collegate
evocativo quanto vuoi, ma didatticamente a me sembra una chiavica
basta spiegare i tre movimenti senza stare a scomodare ragni tarante morsi e cazzate collegate
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(tradizionale, Matteo Salvatore)
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ehehe.. bisognerebbe spiegarlo vedendolo...
e poi lalma, molto spesso la didattica si fa in questo modo, il mio prof di informatica ci sta insegnando in qusesto periodo come creare da 0 un programma mediamente complesso, stiamo utilizzando un sistema alquanto ridicolo che consiste nel fare una recita che ha come personaggi le classi interessate nel programma, con questo metodo anche i più idioti della mia classe sono riusciti a comprendere java.....
e poi secondo me spiegare semplicemente i tre movimenti é molto freddo, é un approccio troppo distaccato, con la taranta fai innanzitutto capire al tamburellista il suo ruolo, fai "tarantare" anche lui....
secondo me a livello didattico é il massimo, chiedi a qualche prof che insegna qualcosa di astratto tipo informatica quanto nella loro materia così fredda (come può essere una terzina) sia importante associare qualsiasi cosa ad un entità esistente, in queso caso: la taranta, la farfalla o la rondinella....
fidati....
e poi lalma, molto spesso la didattica si fa in questo modo, il mio prof di informatica ci sta insegnando in qusesto periodo come creare da 0 un programma mediamente complesso, stiamo utilizzando un sistema alquanto ridicolo che consiste nel fare una recita che ha come personaggi le classi interessate nel programma, con questo metodo anche i più idioti della mia classe sono riusciti a comprendere java.....
e poi secondo me spiegare semplicemente i tre movimenti é molto freddo, é un approccio troppo distaccato, con la taranta fai innanzitutto capire al tamburellista il suo ruolo, fai "tarantare" anche lui....
secondo me a livello didattico é il massimo, chiedi a qualche prof che insegna qualcosa di astratto tipo informatica quanto nella loro materia così fredda (come può essere una terzina) sia importante associare qualsiasi cosa ad un entità esistente, in queso caso: la taranta, la farfalla o la rondinella....
fidati....
mi diverto a fare video su sto sistema....
sul link cliccate in basso su free e nella pagina successiva inserite il codice che sta scritto affianco, e così vi scaricate il file... semplice...
http://rapidshare.de/files/9447639/colp ... a.wmv.html
sul link cliccate in basso su free e nella pagina successiva inserite il codice che sta scritto affianco, e così vi scaricate il file... semplice...
http://rapidshare.de/files/9447639/colp ... a.wmv.html
Non so se quello descritto da frag sia un buon metodo d'insegnamento, ma di certo é efficace per catturare nella propria rete tanti bei farfalloni super e neo tarantati (non sono ironico, dico davvero)...e poi FRag....sbattere violentemente la propria mano contro uno strumento di legno ferro e pelle me lo reputi un concetto astratto? Il calcolo di una funzione matematica non é molto paragonabilie ad una terzina fatta su un tamburello, che in 3 ore la impara pure mio cugino di 2 anni.
Per quanto riguarda la storia dell'ape e del fiore....bé dovrebbero avertela spiegata i tuoi genitori quando sei entrato nella pubertà (questo é ironico) eheheheh.
Per quanto riguarda la storia dell'ape e del fiore....bé dovrebbero avertela spiegata i tuoi genitori quando sei entrato nella pubertà (questo é ironico) eheheheh.
aaa.... intendete quello..... scusate non sono mai malizioso...più o meno... ma parlavo di terzine... non sono un tatic di questo tipo che :
Pare incapace di separare qualsiasi funzione vitale della sua esistenza dal suo tamburello.
Alcuni studiosi suppongono che persino si accoppi a ritmo di terzinato, ma lo studio é tuttora in corso.
(brano tratto dal divertentissimo post di lalma.... ) e quindoi nn ho ancora associato l'ape, il fiore, il tamburello e la mano... o mio dio che confusione...
Pare incapace di separare qualsiasi funzione vitale della sua esistenza dal suo tamburello.
Alcuni studiosi suppongono che persino si accoppi a ritmo di terzinato, ma lo studio é tuttora in corso.
(brano tratto dal divertentissimo post di lalma.... ) e quindoi nn ho ancora associato l'ape, il fiore, il tamburello e la mano... o mio dio che confusione...
[quote:e3e7d43bc2="giannino"]Non so se quello descritto da frag sia un buon metodo d'insegnamento, ma di certo é efficace per catturare nella propria rete tanti bei farfalloni super e neo tarantati (non sono ironico, dico davvero)...e poi FRag....sbattere violentemente la propria mano contro uno strumento di legno ferro e pelle me lo reputi un concetto astratto? Il calcolo di una funzione matematica non é molto paragonabilie ad una terzina fatta su un tamburello, che in 3 ore la impara pure mio cugino di 2 anni.
Per quanto riguarda la storia dell'ape e del fiore....bé dovrebbero avertela spiegata i tuoi genitori quando sei entrato nella pubertà (questo é ironico) eheheheh.[/quote:e3e7d43bc2]
non é lo sbattere la mano contro uno strumento che é astratto, ma é astratto come lo dice lalma, si può perdere anche la vogia se una cosa nn cattura l'attenzione.....
Per quanto riguarda la storia dell'ape e del fiore....bé dovrebbero avertela spiegata i tuoi genitori quando sei entrato nella pubertà (questo é ironico) eheheheh.[/quote:e3e7d43bc2]
non é lo sbattere la mano contro uno strumento che é astratto, ma é astratto come lo dice lalma, si può perdere anche la vogia se una cosa nn cattura l'attenzione.....
I miei si fermarono al cavolo della cicogna o alla cicogna del cavolo...non ricordo. Poi ci pensò un uomo che metterei al governo, alla banca d'Italia, alla direzione della NdT 2006...monsieur Piero Angela (che tra l'altro pare sia anche un buon pianista jazz...ma col tamburello dubito ci sappia fare....nessuno é perfetto)...
ammetto che il salto tra i cangurini che si arrampicano fino al marsupio, le okapi, i melolontas melolontas ed il genere umano sia un po' difficoltoso...ecco questo é un esempio in cui per imparare ci vuole poca teoria e molta pratica sul campo
ammetto che il salto tra i cangurini che si arrampicano fino al marsupio, le okapi, i melolontas melolontas ed il genere umano sia un po' difficoltoso...ecco questo é un esempio in cui per imparare ci vuole poca teoria e molta pratica sul campo
Do comunque ragione a Ialma e AndreaP che parlano di errori di impostazione del fai-da-te che poi é difficile sdradicare...io ancora quando vedo e incontro il gentil sesso tendo a fare la ruota con la mia coda e a volare nei cespugli più bui, emettendo una luce chimica intermittente col mio addome...meno male che da piccolo non vedevo i documentari sui babbuini...
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Dai Giannino, dai Francesco, non siate sempre malepensanti e temerari nei giudizi: poi rischiate davvero di apparire pesanti ... e di sbagliarvi !
Giusto per la cronaca, credo che quel certo Luca fosse esattamente Rocco "Luca" Frisullo, di Torrepaduli; e chi lo conosce sa chi é, da dove viene, cosa fa, e quanto se ne può sbattere di catturare un neotarantato di passaggio.
Giovedì scorso, in una fredda sera invernale, era ospite della libreria Liberrima nella piccola Corte dei Cicala, per una serata culturale intenzionalmente fuori da qualunque circuito turistico, davanti a pochi intimi infreddoliti ed assolutamente non paganti, tra cui io, mia moglie ed alcuni amici attempati come ed anche più di me (vado per i 47): intervista sulla sua esperienza di suonatore e costruttore di tamburelli, spiegazione sommaria della tecnica di costruzione del tamburello salentino, presentazione di diversi tipi di tamburo, esecuzione di alcuni assolo, breve lezione pratica di gruppo per spiegare la sua particolare tecnica di base sulla pizzica, una bella pizzica con accompagnamento di fisarmonica e, per finire, piccola ronda spontanea con i presenti.
Il tutto fatto con grande semplicità e umiltà , chiarendo da principio che lui trasmetteva unicamente la sua esperienza personale, senza alcuna altra pretesa, e che ciascuno deve trovare il suo personale modo di suonare il tamburo.
C erano diversi bambini, come sempre, ed alcune simpatiche studentesse universitarie della provincia di Taranto; anche alcuni giovanotti distinti.
Io non ricordo di aver sentito usare l immagine del ragno, da Rocco, durante la lezione, ma secondo me, se l avesse fatto, sarebbe stata molto calzante per spiegare efficacemente e far fissare nel cervello la diteggiatura della sua inconfondibile (soprattutto per l orecchio) tecnica. Faccio notare che l anziano padre di Rocco, Mesciu Luca Frisullo, emette esattamente lo stesso inconfondibile suono del figlio.
Il vituperato etnomusicologo Pierpaolo De Giorgi, a cui và tutta la mia stima, si é divertito più volte, nei suoi saggi (vedi p.e. "L estetica della Tarantella") ad analizzare questo ambiguo ritmo che ne viene fuori.
Sono certo che se questa immagine del ragno l avesse usata Uccio Aloisi, magari anche sotto Negroamaro, ci si sarebbe tutti inchinati con deferenza ! con ciò voglio dire che certe volte rischiamo di cadere in un formalismo sterile e livido che ci impedisce di vedere ad un palmo di distanza dal nostro naso.
E giusto per completare la provocazione, chi vi dice che il nome "Tarantella", in accordo con il modo di pensare analogico-intuitivo, non derivi proprio dal movimento della mano che ne produce il ritmo sul tamburo, che ricorda senza dubbio, appunto, quello di una taranta ?
Giusto per la cronaca, credo che quel certo Luca fosse esattamente Rocco "Luca" Frisullo, di Torrepaduli; e chi lo conosce sa chi é, da dove viene, cosa fa, e quanto se ne può sbattere di catturare un neotarantato di passaggio.
Giovedì scorso, in una fredda sera invernale, era ospite della libreria Liberrima nella piccola Corte dei Cicala, per una serata culturale intenzionalmente fuori da qualunque circuito turistico, davanti a pochi intimi infreddoliti ed assolutamente non paganti, tra cui io, mia moglie ed alcuni amici attempati come ed anche più di me (vado per i 47): intervista sulla sua esperienza di suonatore e costruttore di tamburelli, spiegazione sommaria della tecnica di costruzione del tamburello salentino, presentazione di diversi tipi di tamburo, esecuzione di alcuni assolo, breve lezione pratica di gruppo per spiegare la sua particolare tecnica di base sulla pizzica, una bella pizzica con accompagnamento di fisarmonica e, per finire, piccola ronda spontanea con i presenti.
Il tutto fatto con grande semplicità e umiltà , chiarendo da principio che lui trasmetteva unicamente la sua esperienza personale, senza alcuna altra pretesa, e che ciascuno deve trovare il suo personale modo di suonare il tamburo.
C erano diversi bambini, come sempre, ed alcune simpatiche studentesse universitarie della provincia di Taranto; anche alcuni giovanotti distinti.
Io non ricordo di aver sentito usare l immagine del ragno, da Rocco, durante la lezione, ma secondo me, se l avesse fatto, sarebbe stata molto calzante per spiegare efficacemente e far fissare nel cervello la diteggiatura della sua inconfondibile (soprattutto per l orecchio) tecnica. Faccio notare che l anziano padre di Rocco, Mesciu Luca Frisullo, emette esattamente lo stesso inconfondibile suono del figlio.
Il vituperato etnomusicologo Pierpaolo De Giorgi, a cui và tutta la mia stima, si é divertito più volte, nei suoi saggi (vedi p.e. "L estetica della Tarantella") ad analizzare questo ambiguo ritmo che ne viene fuori.
Sono certo che se questa immagine del ragno l avesse usata Uccio Aloisi, magari anche sotto Negroamaro, ci si sarebbe tutti inchinati con deferenza ! con ciò voglio dire che certe volte rischiamo di cadere in un formalismo sterile e livido che ci impedisce di vedere ad un palmo di distanza dal nostro naso.
E giusto per completare la provocazione, chi vi dice che il nome "Tarantella", in accordo con il modo di pensare analogico-intuitivo, non derivi proprio dal movimento della mano che ne produce il ritmo sul tamburo, che ricorda senza dubbio, appunto, quello di una taranta ?
Carissimo Maurizio
parole sante le tue...
Un pò di giorni fà di fronte ad un suonatore della Basilicata molto noto di cui non faccio il nome che mi mostrava la bellissima tecnica della sua regione, ho pensato esattamente la stessa cosa:
" ..che cosa curiosa, la sua mano sembra un ragno...!" , questo al di là di qualsiasi conclusione etno-musicologica.
Quando io ho parlato di tecnica mi riferivo esattamente ai concetti espressi così bene da te.. La mia tecnica nasce appunto da lunghi anni di apprendistato da suonatori tradizionali, ed ogni suonatore elabora la SUA metodologia di esecuzione. La mia ricerca é stata (ed é ) quella di cristallizzare i principi comuni e a mio avviso più funzionali all'interno delle differenti metodologie di esecuzione all'interno della stessa tecnica regionale.
Così come il nipote di due anni di Giannino, anche io ho imparato il tamburello in fretta da piccolo grazie a mia nonna, però da grande ho dovuto buttare tutto quello che avevo imparato perché non era funzionale ( e "disimparare" costa il doppio della fatica rispetto ad imparare...) e ricominciare.
Per questo mi permeto molto umilmente di suggerirvi pazienza, costanza e soprattutto una corretta guida nell'apprendimento (qualunque esso sia...).
Hey Ialma, alla fine siamo riusciti ad aprire il dibattito di cui parlavamo... che aspetti? Buttati!
Andrea
parole sante le tue...
Un pò di giorni fà di fronte ad un suonatore della Basilicata molto noto di cui non faccio il nome che mi mostrava la bellissima tecnica della sua regione, ho pensato esattamente la stessa cosa:
" ..che cosa curiosa, la sua mano sembra un ragno...!" , questo al di là di qualsiasi conclusione etno-musicologica.
Quando io ho parlato di tecnica mi riferivo esattamente ai concetti espressi così bene da te.. La mia tecnica nasce appunto da lunghi anni di apprendistato da suonatori tradizionali, ed ogni suonatore elabora la SUA metodologia di esecuzione. La mia ricerca é stata (ed é ) quella di cristallizzare i principi comuni e a mio avviso più funzionali all'interno delle differenti metodologie di esecuzione all'interno della stessa tecnica regionale.
Così come il nipote di due anni di Giannino, anche io ho imparato il tamburello in fretta da piccolo grazie a mia nonna, però da grande ho dovuto buttare tutto quello che avevo imparato perché non era funzionale ( e "disimparare" costa il doppio della fatica rispetto ad imparare...) e ricominciare.
Per questo mi permeto molto umilmente di suggerirvi pazienza, costanza e soprattutto una corretta guida nell'apprendimento (qualunque esso sia...).
Hey Ialma, alla fine siamo riusciti ad aprire il dibattito di cui parlavamo... che aspetti? Buttati!
Andrea
Ho ancora in testa la suonata di un anziano tamburellista che ho visto a Montemarano.
Questa mano che si avvolgeva sul tamburello, suonando una scansione ritmica che ho fatto mia dopo ore di camminata, ma con una tecnica "storta" per me quasi impossibile perché fuori dai miei schemi fin troppo da tamburellista "pulito" (nel senso di impostato)
Questo ci dice che l'importante é il suono che esce fuori dal tamburo, non la posizione della mano, ma che a voler avere una impostazione un minimo didattica, termini come "colpisce - gira - nasconde" non dice assolutamente niente.
Ok Frag, il sistema di visualizzazione del tuo prof (io ricordo solo per immagini, con me sfondi una porta aperta) é estremamente efficace, ma da altri punti di vista non dicono nulla sulla modalità fisica.
Data la mia aracnofobia, quando spiego, uso suddividere i colpi in COLPO-GIRO-RITORNO (o i primi termini che mi vengono in mente), ma spero che non ci voglia una grande capacità mnemonica per figurarseli di fila.
Uso una serie di ricordi invece, specie legati a musiche conosciute, per far ricordare alcuni ritmi.
E beninteso, il famoso "zompo dellla taranta" non mi dice niente neanche sulla peculiare scansione ritmica di Rocco Luca (cosa ha di particolare? Non ascolto i tamburellisti da una vita ma mi sembra di ricordare che sia solo una duina seguita da una terzina).
Questa mano che si avvolgeva sul tamburello, suonando una scansione ritmica che ho fatto mia dopo ore di camminata, ma con una tecnica "storta" per me quasi impossibile perché fuori dai miei schemi fin troppo da tamburellista "pulito" (nel senso di impostato)
Questo ci dice che l'importante é il suono che esce fuori dal tamburo, non la posizione della mano, ma che a voler avere una impostazione un minimo didattica, termini come "colpisce - gira - nasconde" non dice assolutamente niente.
Ok Frag, il sistema di visualizzazione del tuo prof (io ricordo solo per immagini, con me sfondi una porta aperta) é estremamente efficace, ma da altri punti di vista non dicono nulla sulla modalità fisica.
Data la mia aracnofobia, quando spiego, uso suddividere i colpi in COLPO-GIRO-RITORNO (o i primi termini che mi vengono in mente), ma spero che non ci voglia una grande capacità mnemonica per figurarseli di fila.
Uso una serie di ricordi invece, specie legati a musiche conosciute, per far ricordare alcuni ritmi.
E beninteso, il famoso "zompo dellla taranta" non mi dice niente neanche sulla peculiare scansione ritmica di Rocco Luca (cosa ha di particolare? Non ascolto i tamburellisti da una vita ma mi sembra di ricordare che sia solo una duina seguita da una terzina).
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
(tradizionale, Matteo Salvatore)
lalma lalma non riesci proprio a vedere oltre il tuo naso (nn offenderti), colpo -giro- ritorno é freddo,si rifà troppo alla mnemonicità dell'aspirante, se per quelli neofiti della pizzica che sono più interessati alla tradizione e hanno per ora la fissa della taranta: colpisce scappa e si nasconde é efficacissimo, é normale che questa dicitura può sembrare molti fallata in quanto nn fa ricordare un fico secco riguardo ai movimenti se viene letta semplicemente;
se sei gasato, se hai la possibilità di fare domande e hai la possibilità che luca rocco ti spieghi personalmente la tecnica e se per di più te lo fa in un modo così simpatico e semplice, stai sicuro che anche il più chiavico come me al tamburello si ricorda i movimenti e li esegue in modo + o - esatto...
se sei gasato, se hai la possibilità di fare domande e hai la possibilità che luca rocco ti spieghi personalmente la tecnica e se per di più te lo fa in un modo così simpatico e semplice, stai sicuro che anche il più chiavico come me al tamburello si ricorda i movimenti e li esegue in modo + o - esatto...
e poi ricorda che la maggior parte di voi é già tamburellista "serio", sa perfettamente i movimenti, é pura didattica...
sta poi all'allievo migliorare la tecnica del suo maestro:
[quote:d0004caf6e]
Leonardo diceva:
[i:d0004caf6e]Tristo é lo allievo che non supera lo suo maestro[/i:d0004caf6e]
[/quote:d0004caf6e]
sta poi all'allievo migliorare la tecnica del suo maestro:
[quote:d0004caf6e]
Leonardo diceva:
[i:d0004caf6e]Tristo é lo allievo che non supera lo suo maestro[/i:d0004caf6e]
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