Come imparare il ballo tradizionale
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Vorrei approfondire la discussione sul ballo, aprendo un forum apposito.La domanda é : come ci si DEVE avvicinare all'apprendimento di un qualsiasi ballo tradizionale, sia esso ballo sul tamburo dell'agro nocerino sarnese, courento della Val Varaita, polka "rossa", giga emiliana, pizzica pizzica?Perdonatemi, non credo che la pizzica debba sfuggire ad una serie di regole non scritte.Come io non mi permetterei di entrare in un cerchio di danzatori impegnati in una danza tradizionale in Congo, per quanto i passi possano sembrare facili ed il ritmo mi possa "prendere", ad occhi chiusi o meno (a ballare ad occhi chiusi, non si corre il rischio di inciampare ??) , non vedo perché dovrei sentirmi libero di usare un altro metro di misura per la pizzica.L'apprendimento, a mio avviso, passa attraverso l'osservazione del ballo, l'eventuale spiegazione da parte di qualcuno che sa ballare, il chiedere di poter ballare, se l'"entrare nel ballo" é sottoposto a regole. Poi per migliorare il ballo c'é una vita intera.Qual'é lo spazio riservato alle "variazioni personali" nel ballo ?Qual'é (se c'é) il limite accettabile di scostamento, posto che ognuno possa e debba mettere del proprio nel ballo?Quando ripeto un movimento non sarà mai identico a quello della persona a cui l'ho visto fare. Verrà filtrato da quello che sono IO ballerino.x pizzicarella :Ciò che fa un ballerino/a "preparato/a", SECONDO ME é una conoscenza approfondita del ballo (appreso di prima mano da portatori di tradizione o da un ricercatore degno di tale nome) una notevole pratica dello stesso.Poi il gusto personale che ci fa apprezzare di più il ballo di una persona rispetto a quello di un'altra é una variabile indefinita e cambia da persona a persona.[addsig]
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
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2699
Grazie Ialma, sei chiaro come al solito.Io capisco tutto quello che tu dici, ho capito che bisogna osservare, conoscere le regole, ecc. ma ancora mi sfugge come si fa ad apprendere la tecnica dei passi (di qualsiasi ballo e della pizzica nello specifico) se non da qualcuno che te la insegna. A me l'osservazione e la comunicazione non é bastata pero', ripeto, forse sono io che sono un'imbranata.Per quanto riguarda gli "occhi chiusi" mi riferivo all'ascolto della musica non certo a ballare "ad occhi chiusi"... anche se non dev'essere male... magari ci provo![addsig]
2702
Ialma, a mio avviso il tuo post e' un po confuso.Credo che cio' sia dovuto al fatto che lo hai scritto di getto.(vedi risposta a cicirene')Ma io non lo considerero' cosi'. Spero , almeno credo, che l'argomento in tal modo risulti piu' definito.Prima fai una domanda chiara precisa e poi, secondo me, la vizi.A mio parere cosi' come e' posta non e' viziata se intendi la pizzica come il ballo tradizionale per eccellenza. Infatti nel'titolo usi l'articolo determinativo "il" e non indeterminativo "un", parti con diecimila balli poi,pero', ogni paragone/esempio che fai e' rapportato alla pizzica. A questo punto si puo' anche parlare esclusivamente di pizzica pero' il mio modesto contributo puo essere esclusivamente indiretto, ( mediante ,appunto, insegnamento, per lettura, per discussione, per video, riflessioni elaborate da tutto cio', o di pizziche ballate non nel luogo di origine) ma non credo riduttivo. D'altronde non sono l'unico interlocutore. O forse uno dei pochi fuori dal convento?Comunque credo che tu intendi parlare in generale di "un" ballo tradizionale.In ogni caso, prima di andare avanti, a mio avviso, e' necessario chiarire alcune cose: Cosa intendi per ricercatore?Cosa intendi per portatore di tradizione?Infine, per questo post s'intende, vorrei sapere qual e' il fine ultimo di questo/a (per la parita') apprendista ballerino/a (sempre per la parita')?Ciao.[addsig]
2703
Caro Ialma,
provo a spiegare meglio il mio mess. sull'altra discussione, visto che ha sconvolto Valerio.
Voglio semplicemente dire, ed uso il condizionale in modo estremamemente consapevole, che in questo sito potrebbe anche aggirarsi qualcuno che balla la pizzica in modo spontaneo, ma allo stesso tempo giusto.
E che quel qualcuno, ove richiesto, potrebbe dare spiegazioni del suo modo di ballare in termini tutt'altro che tecnici.
Non credo che tutti i "ballatori" tradizionanali del Congo da te citati, che hanno appreso il ballo dalla loro comunità , dai genitori, fratelli, sorelle, zie! saprebbero insegnare la tecnica di ballo così come farebbe un insegnante in una scuola di danza.
Cerco anche di dire (pur non essendo dichiaratamente un esperto di danza, anzi, ma questi sono discorsi generali che valgono sia per il ballo, che per il canto, che per lo strumento) che non credo che la tecnica da sola possa bastare, anzi non credo neppure che livelli di tecnica alta possano essere raggiunti senza avere dentro di sà© una spinta emotiva forte. Sia la capacità tecnica che la spinta emotiva devono essere co-presenti per imparare, o per fare, una volta appreso.
Non trovo strano che qualcuno possa descrivere le proprie emozioni e sensazioni prescindendo dalla descrizione tecnica (pur possedendola, la tecnica, ma dandola per scontata, ahimé, come una cosa ovvia perchà© la sente come una cosa assolutamente padroneggiata) e calcando la mano sulla componente di spinta emotiva.
Penso che questo modo di fare sia rischioso ed apra le porte ad ogni tipo di stortura e deviazione possibile e immaginabile, ed esorto tutti a fare attenzione, ma, d'altra parte, non credo neppure che si possa insegnare/apprendere la sola tecnica perchà© non siamo macchine.
Ecco perchà© diffido dei corsi.
Allo stesso modo diffido di quelli che dicono "la pizzica ce l'ho nel sangue".
Salvo però quelli che dimostrano di avere qualcosa dentro, nulla di genetico, ma semplicemente una forte componente di passione, spinta emotiva, interesse sincero, trascorsi personali ecc., che fanno sì che queste persone si interessino in modo estremamente forte e quindi siano ricettivi ad ogni segnale che li possa aiutare nel loro percorso di apprendimento.
A questo punto il corso, l'osservazione di altri ballerini (o suonatori/cantori), la riflessione su se stessi, lo studio di materiale video (o audio) e chi più ne ha più ne metta, vanno tutti al loro posto e sono tutti occasioni di apprendere.
Viceversa, neppure l'insegnamento della pizzica da parte di Gesù Cristo potrà superare, nell'allievo privo della giusta spinta emotiva, un livello di ballo che resterà soltanto una specie di ginnastica aerobica.
[addsig]
provo a spiegare meglio il mio mess. sull'altra discussione, visto che ha sconvolto Valerio.
Voglio semplicemente dire, ed uso il condizionale in modo estremamemente consapevole, che in questo sito potrebbe anche aggirarsi qualcuno che balla la pizzica in modo spontaneo, ma allo stesso tempo giusto.
E che quel qualcuno, ove richiesto, potrebbe dare spiegazioni del suo modo di ballare in termini tutt'altro che tecnici.
Non credo che tutti i "ballatori" tradizionanali del Congo da te citati, che hanno appreso il ballo dalla loro comunità , dai genitori, fratelli, sorelle, zie! saprebbero insegnare la tecnica di ballo così come farebbe un insegnante in una scuola di danza.
Cerco anche di dire (pur non essendo dichiaratamente un esperto di danza, anzi, ma questi sono discorsi generali che valgono sia per il ballo, che per il canto, che per lo strumento) che non credo che la tecnica da sola possa bastare, anzi non credo neppure che livelli di tecnica alta possano essere raggiunti senza avere dentro di sà© una spinta emotiva forte. Sia la capacità tecnica che la spinta emotiva devono essere co-presenti per imparare, o per fare, una volta appreso.
Non trovo strano che qualcuno possa descrivere le proprie emozioni e sensazioni prescindendo dalla descrizione tecnica (pur possedendola, la tecnica, ma dandola per scontata, ahimé, come una cosa ovvia perchà© la sente come una cosa assolutamente padroneggiata) e calcando la mano sulla componente di spinta emotiva.
Penso che questo modo di fare sia rischioso ed apra le porte ad ogni tipo di stortura e deviazione possibile e immaginabile, ed esorto tutti a fare attenzione, ma, d'altra parte, non credo neppure che si possa insegnare/apprendere la sola tecnica perchà© non siamo macchine.
Ecco perchà© diffido dei corsi.
Allo stesso modo diffido di quelli che dicono "la pizzica ce l'ho nel sangue".
Salvo però quelli che dimostrano di avere qualcosa dentro, nulla di genetico, ma semplicemente una forte componente di passione, spinta emotiva, interesse sincero, trascorsi personali ecc., che fanno sì che queste persone si interessino in modo estremamente forte e quindi siano ricettivi ad ogni segnale che li possa aiutare nel loro percorso di apprendimento.
A questo punto il corso, l'osservazione di altri ballerini (o suonatori/cantori), la riflessione su se stessi, lo studio di materiale video (o audio) e chi più ne ha più ne metta, vanno tutti al loro posto e sono tutti occasioni di apprendere.
Viceversa, neppure l'insegnamento della pizzica da parte di Gesù Cristo potrà superare, nell'allievo privo della giusta spinta emotiva, un livello di ballo che resterà soltanto una specie di ginnastica aerobica.
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2706
Sconvolto?
Nonono... illuminato caso mai!
Il tuo messaggio ha messo a posto dei tasselli che mi mancavano per capire...
Niente sconvolgimenti[addsig]
Nonono... illuminato caso mai!
Il tuo messaggio ha messo a posto dei tasselli che mi mancavano per capire...
Niente sconvolgimenti[addsig]
2736
La discussione resta aperta.C'é un modo più o meno corretto di avvicinarsi al ballo di tradizione ?[addsig]
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(tradizionale, Matteo Salvatore)
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2738
Secondo me il modo più corretto é farlo attraverso i canali tradizionali, e cioé in occasioni quali feste di paese, raduni di famiglia o di amici ecc. ecc.
In questo modo si ha la possibilità di guardare le diverse interpretazioni che dello stesso ballo fanno i diversi membri della compagnia, ed é quindi più facile poi crearsi un proprio stile che non imiti in tutto e per tutto quello di UN maestro.
Parlo di pizziche, ma anche di tutti gli altri balli della nostra tradizione, dai lisci alle tarantelle, che ho visto, in ambito POPOLARE, interpretare nei modi più diversi, allegri e fantasiosi (pur restando legati ai passi base).[addsig]
In questo modo si ha la possibilità di guardare le diverse interpretazioni che dello stesso ballo fanno i diversi membri della compagnia, ed é quindi più facile poi crearsi un proprio stile che non imiti in tutto e per tutto quello di UN maestro.
Parlo di pizziche, ma anche di tutti gli altri balli della nostra tradizione, dai lisci alle tarantelle, che ho visto, in ambito POPOLARE, interpretare nei modi più diversi, allegri e fantasiosi (pur restando legati ai passi base).[addsig]
Giovanni Semeraro
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2751
Negli studi tradizionali si dà molta importanza all'etimologia delle parole.Tradizione deriva da trans - ducere, cioé condurre/portare da una parte all'altra, attraverso qualcosa.Nel nostro caso quel qualcosa é il tempo.Il ballo tradizionale é quello che ha attraversato il tempo ed é giunto sino a noi traghettato da generazioni successive di portatori che - più o meno consapevolmente o inconsapevolmente - ma sempre spontaneamente e senza secondi fini, se lo sono scambiato dalla soglia di una generazione a quella di un'altra.In ogni scambio si é sicuramente perso sempre qualcosa, e qualcosa di nuovo e diverso si é quasi certamente sempre sovrapposto.Generalmente il risultato é via via qualcosa che si continua a fare in un certo modo, ma senza più sapere esattamente perché, e che é probabilmente solo un'ombra sbiadita di ciò che era una volta.Proprio in questo senso gli studi tradizionali intendono il significato del termine "superstizione": etimologicamente, ciò che super - stat, cioé che rimane dopo, che sopravvive, di una tradizione ormai perduta.Come ci si avvicina al ballo tradizionale ? Semplicemente cercando i portatori della generazione "in corso" e ponendosi umilmente nell'ottica di diventare in qualche modo portatori noi stessi, ma sempre ben sapendo che ciò che ci resta da ricevere e condurre attraverso il tempo é ormai solo una "superstizione" della tradizione, appunto.Ballati ![addsig]
2758
Dipende tutto dagli obiettivi che uno si pone quando intende imparare e da quel che trova sul campo.Se il suo interesse é quello di imparare i quattro passetti e partecipare alle danze pubbliche molto probabilmente basterà il corso di una settimana e via.Io, per quel che mi é possibile, cerco di entrare nella logica di quella danza, andando a curiosare sulla storia della stessa, sugli " adeguamenti " che ci sono stati generazione dopo generazione, una volta che sono entrato nel linguaggio di quei movimenti lascio che il mio corpo si esprima liberamente.E normale che se una persona interessata trova solo corsetti tipo ginnastica pizzicata avrà quel tipo di formazione, diverso il discorso se un corso ti permette di conoscere il retroterra di un' arte danzerina, i motivi che hanno spinto i nostri antenati ad esprimersi in quel modo, partendo dalla possibilità di "ascoltare" dentro quella musica ( io personalmente ho avuto modo di vedere ragazzi che, lasciati liberi di esprimersi, riproducevano movimenti molto simili a quelli di loro coetanei che venivano iniziati in nuclei familiari).Adeguamenti dicevo, e non variazioni nel corso delle generazioni, perché nel tempo saranno cambiate delle situazioni sociali, e un movimento che aveva ragione di esistere al tempo dei messapi in un tempo successivo molto probabilmente non aveva più ragione d'essere, per questo motivo trovo difficile focalizzare un tipo di danza come tradizionale, la si dovrebbe riferire ad un tempo specifico e spiegare i motivi di quei gesti, a meno che non faccia parte di culture talmente chiuse in se stesse ( tipo danze tribali ) dove ancora esistono tutti i motivi perché quella danza si esprima in quella maniera.Per quella che é la nostra situazione sociale trovo perfettamente adeguato il fatto che una persona scarichi nella pizzica i propri problemi, il lavoro asfissiante, gli assegni alla moglie separata, l'ex marito che rompe, la bella bionda incontrata in piazza, perché é lo stesso principio che muoveva i danzerini di un tempo.Scusate per i messaggi privati, ma mi capita di leggerli sempre il giorno dopo.[addsig]
2761
Perdonatemi, non sono un assiduo frequentatore della Community, ma vorrei chiedere un vostro parere proprio a proposito della danza!Io ballo la Pizzica da qualche anno, me ne sono innamorato ed ogni volta é una nuova emozione!!! ho imparato da solo, andando a "ballare" ogni qualvolta ci fosse un concerto, una festa o una ronda, con il passare del tempo ho imparato a ballare ed ho conosciuto qualcosa di quello che c'é intorno alla pizzica! In diverse occasioni mi hanno chiesto di "insegnare" la Pizzica, ma ho sempre rifiutato dicendo che la si impara solo se la si sente dentro e si balla, si balla e si balla! Spesso però ho notato la difficoltà di chi vorrebbe ballare, ma non vuole disturbare i ballerini all'interno di una ronda e molto più spesso l'imbarazzo di essere osservati dalla gente! A questo punto mi chiedo se possa essere utile creare un luogo dove ci si possa incontrare e condividere le proprie esperienze! Rersto dell'opinione che la Pizzica non si può insegnare, ma probabilmente ci si può incontrare, vincere l'imbarazzo ed iniziare a danzare con chi ha un po' di esperienza ed a cui si può anche chiedere qualche nozione storica!Voi che ne pensate?Un saluto a tutti![addsig]
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Ciao a tutti! E' la prima volta che intervengo in una discussione di pizzicata.it ma l'argomento aperto in questa discussione é in realtà il motivo per cui mi sono iscritta a questo sito. "Come imparare la pizzica?": nonostante cerchi di farlo da un anno a questa parte non sono ancora riuscita a farlo!Vari interventi parlano del ballo tradizionale come diverso dagli altri balli. Parlo della mia esperienza: ho sempre amato il ballo, in tutte le sue manifestazioni. Secondo me il ballo é semplicemente "espressione" e come tale può trovare il suo modo di esprimersi in ritmi e melodie svariati e anche diversi tra loro. Mi spiego. Io ho cominciato a ballare in una scuola dove mi hanno insegnato a ballare un po' di tutto: valzer, fox trop, cha cha cha, rumba, mambo, tango, mazurca, polka, samba..vi posso assicurare che ogni ballo ha il suo motivo di esistere e porta con sé la sua tradizione e la sua storia. E' stato bello, ogni qual volta mi sono trovata in posti diversi, poter ballare il valzer, la mazurca, il fox, il cha cha cha: bellissimo, sempre, poter ballare! Però essendo io molto giovane rispetto a coloro che incontravo nelle "sale" da ballo, ho cercato di incontrare, anche ballando, ragazzi come me. Dunque, nella città in cui vivo (Bari) hanno cominciato a prender piede i balli caraibici. Ho cominciato a frequentare i corsi ed ora so ballare salsa cubana, bachata e forse imparerò anche la salsa portoricana..ma non finisce qui. Ho cominciato ad andare a lezione di..flamenco..la mia insegnante é spagnola e ha ballato in Spagna addirittura con Paco de Lucia, insomma é una vera ballerina. Lei é stata la prima a dirci che il flamenco é un qualcosa che si deve "sentire", non basta conoscere i passi..Ecco, penso che sia questo il segreto di ogni ballo: sentirlo..Imparare a ballare nelle scuole secondo me non é un male: per i balli in cui necessita una tecnica é giusto ci siano scuole che ti insegnino quella tecnica. Poi però, ballare é diverso. Imparata la tecnica ci mettiamo noi stessi: il nostro personalissimo e unico sentire, la nostra passione, il nostro dolore, tutto quello che sentiamo venir fuori quando lasciamo che a parlare sia il nostro corpo. Ma per la pizzica il discorso é complicato: dove impararla? Anche le sivigliane sono balli tradizionali spagnoli che si ballavano nelle feste popolari ma oggi si possono imparare. Perché non accade questo con la pizzica? E' ancora un ballo inaccessibile, chiuso nella sua tradizione ma la tradizione va trasmessa altrimenti si perde! E non é un caso se qui a Bari pochissimi la conoscano: come potrebbero conoscerla? Il ballo si può insegnare intendendo come insegnamento una trasmissione si sapere e conoscenza. Perché no? Io vorrei tanto impararla e con me tanti ragazzi pugliesi: ci pensate cosa significherebbe? Significherebbe incominciare a diffondere la nostra tradizione non solo in occasione della notte della taranta ma ogni giorno! Ma questa diffusione dipende solo da noi, noi pugliesi padroni di questa tradizione. Trasmettere, comunicare quello che sappiamo é una cosa che ci fa ricchi, apre i nostri orizzonti al confronto, ad altro da noi. Diffondere la pizzica potrebbe solo arricchirci..perché non farlo?Un saluto a tutti..amare il ballo, perché? Perché si é liberi: liberi di essere sé stessi. Forse é questo il segreto del ballo..Ciao!! Questo messaggio é stato modificato da: Alexandra, 27 Feb 2005 - 06:59 [addsig]
2763
Ciao Alexandra.Benvenuta.Volevo farti la seguente domanda (mi permetto di darti del tu, se ritieni inopportuno cio' fammi sapere):Quando entri in un negozio di abbigliamento e ti trovi davanti ad un manichino con un vestito che a te piace tanto: qual e' la prima ed istintiva cosa che fai, pensi immediatamente al colore? oppure ti trovi a disagio perche' manca la musica di sottofondo? O ti viene voglia di toccarlo con le mani, fino addirittura ad annusalro?A mio parere, questa domanda e' pertinente all'argomento.Se qualcuno, che ha possibilita' di censura, non la ritiene opportuna la calcelli pure.Corsiali Saluti---------------------------------------------------------------------------------------------------Dio ci salvi da chi ritiene che la religione sia puro monachesimo. [addsig]
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Ciao Montar, rispondo alla tua domanda: quando entro in un negozio e vedo un vestito che mi piace, sì, lo voglio toccare ma ancora di più indossare. Sentirlo e vederlo addosso a me.E ora mi darai la soluzione del test?[addsig]
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Ciao Alexandra.Per carità nessun test.La domanda é semplicemente un modo alternativo per affrontare lo stesso argomento.Chiaro che se fossimo stati fisicamente presenti nello stesso posto, la stessa poteva essere posta con un qualsiasi altra forma di linguaggio sensoriale. Magari semplicemente toccandoti la mano involontariamente.Questa domanda, in questo caso inevitabilmente posta in forma scritta, vuole semplicemente trasferire un "valore" (il tuo canale preferenziale di comunicazione) indipendentemente da come questo valore sia stato trasmesso.Ovviamente rimangono aperte le questioni: Quanti valori bisogna trasferire quanti a chi , se ha valori da trasferire etc. etc.Ora passo su un piano diverso (ne superiore ne inferiore) di discussione.A mio avviso il movimento e' una forma di comunicazione istintiva, la pizzica e' anche movimento. Chi predilige questa forma di comunicazione per esprimersi ha anche parte della pizzica nella sua genetica.Ed e' mio personalissimo parere che chi per natura predilige la forma di comunicazione detta "movimento", fosse anche per imitazione, non e' sicuramente una macchina. Poi chi oltre al movimento vuol capire anche la simbologia che sta dietro, secondo mille interpretazioni, e' libero di farlo ma anche di non farlo. Sicuramente, a mio avviso, chi predilige questa forma prima si dara' delle sue spiegazioni e poi fara' il confronto.Cordiali Saluti[addsig]
2786
Montar, correggimi se sbaglio: vorresti dirmi che devo continuare ad avvicinarmi al ballo istintivamente? Come faccio davanti ad un vestito che mi piace, che tocco ma che voglio anche indossare? Il problema é che un vestito che mi piace lo trovo, basta girare per negozi: certo, posso trovarlo in un negozio in chissà quale città ma per quanto estesa, la mia ricerca avrà fine. Insomma un vestito si trova.Ma la pizzica, dove la cerco? Nella mia città non c'é. Su questo non ci piove. Putroppo per ora, non potrò incontrarla. Mi toccherà aspettare..Ciao!Alexandra in attesa di essere toccata dalla pizzica..[addsig]
2791
A cercarla la dove non abita, la danza tradizionale perde fascino e significato.Ad essere fortunati, nelle nostre città possiamo trovare chi ha avuto modo di conoscere a fondo uno o più balli o strumenti tradizionali, ma imparare -che so io- la montemaranese a Bologna non ha senso se poi non si va fino a Montemarano a ballare con i Montemaranesi e si resta tutta la serata del martedì grasso a ballare il liscio in qualche festa di quelle nei garage. Dieci brani di liscio ed una tarantella. Ma che tarantella...[addsig]
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2794
Alexanra.La domanda era focalizzata al modo di imparare un ballo tradizionale. Cioe' come trasfrerire determinate cose, quali: movimento, simbologia, cultura, contesti sociali, esperienze umane, empatie, rito, scambio di messagi consci ed inconsci impulsivi, inizializzazioni rituali (concentrate o distribuite nel tempo); in parte descritte dai precedenti post. E tutte queste cose nel trascorrere del tempo.Poiche' tutti, o quasi, parlano di "canali tradizionali". La mia domanda non era concentrata sull'oggetto "Vestito" e sua eventuale ricerca. Ma sul trasferiemnto di aspetti emotivi iniziali, mediante canali non tradizionali (forum), dico iniziali perche' dopo qualche attimo subentrano tantissimi altri aspetti razionali e non.Concordo pienamente su tutto cio' che Lumaurzio ha detto, in piu' aggiungo che bisogna, al giorno d'oggi tener nella giusta considerazione al nuovi canali, dal mio punto di vista non trascurabili. Il mio modestissimo esempio, tra l'altro sintetizza anni di parteciapzione a balli, feste familiari, feste di quartiere, sagre, matrimoni, serenate etc. etc. etc., ne e' una modestissima verifica.Buona attesa. X Ialma: non ho avuto tempo per riflettere sul tuo post. Quindi mi riservo la risposta.[addsig]
2795
X Ialma:Se ho capito bene, ti chiedo siceramente e da amico di corrergermi se ho capito male. Senza attribuirmi l'HD pieno di mp3 (scherzo, l'ironia fa sempre bene) tra l'altro si e' quasi rotto (l'HD).Se permetti, io ho piu' punti di osservazione rispetto a quelli che hai tu (senza ne e essere superiore ne essere inferiore, e senza nessuna presunzione). E questo e' dovuto al fatto che vivo in una citta' del nord da un po di anni. Quindi vedo da dentro e da fuori ( rint' e fore, e un passo della tarantella da te citata). Come dice una mia amica torinese: "prima la panza e poi la danza" (con questa frase a messo a posto una pizzeria di montemaranesi he he ha)Quindi con il tuo post porti due discorsi avanti (almeno ci sintonizziamo):Tu porti due discorsi avanti:1. Ballare a Bologna senza andare nel luogo di origine?2. Un musica tradizionale dieco Romagna mia ( senza nulla togliere a Romagna mia)Parto dalla seconda. perche ' la prima e' lunga, ma tanto lunga.In piccola parte ho risposto nel mio precedente post.Gli esempi sono. tanto chiarificatori...(in questo seguo la metodologia americana).Nell'agosto 2003 ero in salento in vacanza con gli amici, al sole, al mare ed al vento. Proprio durante la notte della taranta di Coopeland. A Martano c'era un sagra paesana di non so che cosa: comunque io ingnuamente, convinsi tutti ad andare alla sagra, inclusa mia moglie: dicendo che sicuramente sarebbe stata piu' tradizionale della ndt: ebbene tra wlzer viennesi, estati al valentino, romagna mia etc. e due pizziche in tutta la serata. E molta gente era del luogo non turisti. Il gruppo, composto da gente anche anziana, tra un brano e l'atra parlava un dialetto stretto. Io malcautamente ho chiesto qualche brano della lo tradizione: ti risparmio la risposta. A parte gli amici che mi volevano ammazzare, perche' alla ndt avremmo visto un po di rock-pizzica di buon livello. Io non ho tratto conclusioni affrettate, allora il Salento e questo.Ma appena tornato a casa ho chiesto ai mie genitori ( in effetti anni a dietro), perche' a loro faceva piacere, che tra un brano tradizionale del luogo ed un altro gli facesse piacere, ascoltare i brani su menzionati ed in piu' brani del repertorio napoletano quali tu wuo' fa l'americano. lazzarella, spingole francesi etc. etc.Io mi son dato una risposta, magari sbagliata, gentilmente mi puoi dare un tua spiegazionea.Ciao ai prossimi post (ed al secondo punto). P.S: scusami per l'italiano ma ho scritto il tutto in 45 secondi.[addsig]
2796
Io penso che la domanda che da' il titolo al forum sia più pratica che teorica,,,nel senso proprio del come si fa ad avvicinarsi al ballo tradizionale, quali sono i modi ed i luoghi giusti per farlo...in tal senso la risposta di ialma mi sembra più che esaudiente e coincide con il mio pensiero su questo argomento.Certo, ognuno é libero di imparare come vuole qualsiasi cosa, ma quando qualcosa conserva l'etichetta di tradizionale, penso che sia d'obbligo cercare, guardare, ascoltare chi, secondo la comunità , é ancora portatore di questa tradizione, e beninteso ciò non vuol dire esclusivamente anziani.Ho avuto modo di vedere ragazzi che, appartenenti alla cultura da cui nasce il ballo della pizzica e della tarantella, e cioé quella contadina, possono definirsi a mio avviso portatori di tradizione, così come lo sono quei musicisti che, anche reinterpretando secondo i propri gusti(non stravolgendo) i brani tradizionali, portano avanti le lezioni impartitegli da chi é venuto prima di loro.Per alexandra, non so dove abiti, ma se la pizzica é arrivata a Bolzano con Cicerené, credo che dovunque tu risieda, o magari spostandoti di qualche chilometro, e con un pizzico d'impegno, possa trovare ciò che cerchi.[addsig]
Giovanni Semeraro