Come imparare il ballo tradizionale

Alexandra
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Messaggio da Alexandra »

Messaggio di Giannino:"Per alexandra, non so dove abiti, ma se la pizzica é arrivata a Bolzano con Cicerené, credo che dovunque tu risieda, o magari spostandoti di qualche chilometro, e con un pizzico d'impegno, possa trovare ciò che cerchi."Hai ragione..per trovare ciò che si cerca bisogna metterci un po' di impegno..ma penso di aver cominciato proprio in questi giorni: chi cerca trova! Vi farò sapere..P.s. Insomma non é che tutti possano essere pizzicati..bisogna anche meritarselo!Ciao a tutti! Questo messaggio é stato modificato da: Alexandra, 04 Mar 2005 - 12:29 [addsig]
montar
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Messaggio da montar »

Alexandra.Quali meriti bisogna avere per diventare "pizzicati"?Lo posso diventare io che non sono pugliese, e sono stato solo una volta nel ( grazie Raheli) Salento in vacanza al mare?Mi potrebbe bastare se vado nel (ancora grazie) Cilento anziche' nel (...) Salento?Oppure e' sufficiente se resto, semplicemente, a casa mia?CiaoP.S. Ignora le cose scritte tra parentesi[addsig]
Alexandra
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Messaggio da Alexandra »

Montar, per meritare intendevo (come ha anche detto Giannino) che le cose che si vogliono trovare si devono anche cercare..poi, per imparare un ballo tradizionale, bisogna cercare ancora meglio..tutto qui..Essere pugliesi o bolognesi o veneziani non fa differenza alcuna..Un bacione![addsig]
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

A personalissimo avviso la differenza fra l'essere pugliesi, bolognesi o veneziani c'é eccome quando ci si avvicina ad una cultura tradizionale.Nel senso che nulla mi impedisce ad es. di voler imparare a suonare l'organetto sardo per accompagnare sa dantza, ma la fatica che farò io continentale ad entrare in un modo differente di pensare la musica, di ballare, di parlare, é dieci volte quella di un locale che ci é nato e vissuto.Ciò non toglie che ci si possa benissimo arrivare, solo che ci vuole tempo, tempo ed impegno.E certo la settimana di vacanza in Sardegna (o Campania, Burkina Faso, Irlanda) o lo stage di danze etniche non farà  di me un autoctono.[addsig]
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montar
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Messaggio da montar »

Caro Ialma.Vedo che nel tuo post viene dato pochissimo conto al talento, alla sensibilità , all'intuizione, allo stimolo individuale etc.. Per me invece questi aspetti sono  importantissimi, molto di piu' della regione di provenienza.Se vuoi imparare a suonare l'organetto ed hai un insegnante a disposizione, oppure ascolti un qualunque motivo e riesci a riprodurlo, non vedo la necessita' di andare in Sardegna. Cosi' uno che suona blues non ha bisogno di andare in America nei campi di cotone di una volta. A meno che non diventi un hobby talmente spinto, quasi una professione, uno stile di vita. Io ascoltavo Maria Carta da canzonissima, mai sentito la necessita' di andare in Sardegna.Poi facile dire, vai in Sardegna: magari poi si fa la stessa fine che si fa il martedi grasso a montemarano se non si conoscono le persone giuste (he he he scherzo).Questo e' il mio punto di vista. Giusto o sbagliato che sia é questo.[addsig]
giannino
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Messaggio da giannino »

Anch'io ci tengo a dare il mio parere su questo argomento, anche perché mi tocca personalmente e tocca da vicino persone che conosco, e che, pur appassionate di musica salentina, non provengono da quelle zone.Del post di Montar condivido l'osservazione che per imparare qualsiasi cosa, oltre alla passione, ci vuole talento, sensibilità , intuizione ecc. ecc.Del post di Ialma condivido invece l'importanza dell'appartenenza o meno ad un luogo ed a una tradizione per assornirne edassaporarne in pieno tutti i caratteri...e l'esempio dell'organetto é calzante, forse più di quello del ballo.Per esempio, io suono l'organetto, e per la ,maggior parte melodie della mia terra: pizziche, stornelli, serenate, musica da ballo che io sento da quando ero bambino, e che mi ci é voluto relativamente poco per trasportare sui tasti dell'organetto....non la stessa cosa mi capita, ad esempio, con la tarantella calabrese che, per quanto mi sforzi di riprodurre in modo puro, si trova ad inglobare poi giri e ritmi da me conosciuti e suonati nelle pizziche e nelle tarantelle nostrane...e ugualmente mi é capitato di sentire sardi o calabresi che, suonando la pizzica, immancabilmente cercavano o trovavano un tempo e dei giri armonici vicini a quelli della loro musica.Detto in poche parole: un organettista sardo appassionato di musica sarda, potrà  imparare la pizzica alla perfezione, ma sarà  una pizzica più attenta ad esempio, all'aspetto ritmico e musicale ma sulla quale un vecchio salentino difficilmente riuscirà  a cantare due stornelli...non so se mi sono spiegato bene...idem per me, che, non conoscendo i passaggi vocali calabresi, farò andare in pallone qualunque calabrese si azzardi a cantare su di essi una sua tarantella.Dal punto di vista vocale, cioé dei canti, il discorso non cambia molto, e per quanto io possa imparare a memoria un canto africano, di certo non potro' riprodurre mai alla perfezione gli accenti che lo caratterizzano, per non parlare poi di comprendere al 100% il significato delle parole, cosa fondamentale quando si parla di canto popolare.Tutto ciò non toglie che con l'amore e l'impegno uno riesca a riprodurre per bene un ballo o un canto di un'altra cultura.Ps: ho amiche di altre regioni che quando ballano farebbero intimidire la salentina più verace.[addsig]
Giovanni Semeraro
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Ialma
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Messaggio da Ialma »

Se vuoi imparare a suonare l'organetto ed hai un insegnante a disposizione, oppure ascolti un qualunque motivo e riesci a riprodurlo, non vedo la necessita' di andare in Sardegna. Cosi' uno che suona blues non ha bisogno di andare in America nei campi di cotone di una volta. A meno che non diventi un hobby talmente spinto, quasi una professione, uno stile di vita.- hai mai toccato uno strumento in vita tua ? Da ciò che dici direi di no. Una suonata é fatta più che di riproduzione identica di note (tecnica, in alcuni casi non copiabile senza un insegnante specializzato), di riproduzione di COLORI di queste note (e qui sta al "sentire" del musicista capire questi colori)Il blues, va bene, ma solo perché é fatto molto più di colori che di tecnica e perché posso trovare i cd di Muddy Waters e Robert Johnson anche al negozio di dischi dietro casa.Voglio vedere se c'é qualcuno in grado di capire e risuonare la tecnica irlandese o sarda di organetto standosene a casa in salotto.Oppure per fare un esempio molto più vicino a casa nostra, quanta gente credi riesca suonare il tamburello con lo stesso feeling (nel senso di "swing", non di tecnica) di Uccio Aloisi?L'errore di fondo é considerare la musica e la danza tradizionale un "hobby" come la macarena o la fitness- Io ascoltavo Maria Carta da canzonissima, mai sentito la necessita' di andare in Sardegna.Perché, volevi fare la cantante tradizionale sarda, nella vita  ? [addsig]
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montar
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Messaggio da montar »

Caro Ialma.Ovviamente non suono alcun strumento.Infatti non a caso l'argomento in questione tratta di ballo.  Quindi di discuto su cio' che posso, e certo non ne faccio una professione. Ma al massimo organizzo qualche evento in materia per il mio piacere e quello dei miei amici.Io ballo la montemaranese da quando sono nato e per me resta sempre un hobby. Sono stato iniziato a tutti i  misteri eleusini possibili ed immaginabili: ma resta un hobby.In piu' ci studio pure sopra da una vita  sempre per hobby.Mi fai capire quale errore di fondo commetto a considerare cio' un hobby.Veramente ballo anche qualche neo-rock-post-pizzica sulle musiche di gruppi di riproposta, mi fai capire ancora quale errore commetto, se a questo livello piace fermarmi.Certo non mi faccio folgorare sulla via di damasco da un mezzo post di Danzeriono, come accade a molti esperti di ballo su questo forum.mi sembra, anche lapalissiano ribadire, che chiunque, un minimo appassionato di pseudo-pizzica ha il cd "Bonasera a quista a casa" e l'ultimo della notte della Taranta (rock-pizzica di coopeland per intenderci). E non bisogna essere super esperti per capire la differenza. Mi fai la domanda quanti suonano come (non e' il mio terreno, in teoria non sprei nemmeno valutare dal punto di vista tecnico) Uccio Aloisi.Io ti rispondo: quanti suonano il violino come Uto Ughi. O quanti scrivono un opera come lo faceva Mozart. Quanti cantano come Pavarotti. La risposta mi sembra ovvia: veramente pochi.Quindi veramente pochi debbono, a mio parere, spostarsi nei luoghi d'origine per studiare qualcosa.Il fatto di non spostarmi certo non mi impedisce di prendere un tamburello in mano e provare ad eseguire una terzina, magari anche tra amici. Saluti[addsig]
giannino
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2885

Messaggio da giannino »

Montar, qui non si parla di necessità , obbligo, costrizione ad andare nei luoghi per impararne le tradizioni, compresi balli e canti, ma mi sembra chiaro che se uno ha intenzione di approcciare veramente con l'organetto la tarantella reggitana, un salto da qualche mastro organettista calabrese dovrà  pure farlo...non basta ascoltare e cercare di riprodurre i suoni, ma ognuno ha una tecnica diversa, che é il mix di tante tecniche osservate durante la vita....e vuoi dirmi che questo non vale anche per il ballo?Io credo proprio di sì...e se uno crede di aver imparato a ballare la pizzica solo per un corso che ha fatto ad Aosta tenuto da un Veneto con origini salentine, ha rimediato temporaneamente ad un suo desiderio, che quanto meno andrà  approfondito nei luoghi d'origine del ballo.Ogni ballerino di salsa secondo me dovrebbe fare un salto a Cuba, come ogni appassionato di samba dovrebbe assistere ad un carnevale brasiliano per assaporare, oltre alla musica di quei luoghi, tutto ciò che dietro questa musica si nasconde...e sai benissimo che é molto.[addsig]
Giovanni Semeraro
montar
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2886

Messaggio da montar »

Secondo me qui non ci si rende conto che siamo nel 2005.Dove il sig. Aloisi fa  tour in tutta Italia. Dove Zi Giannino fa piu' spettacoli a Milano che nel resto del mondo.Si vuole per forza ignorare cio', facendo finta di vivere 1805.Pero', Giannino se vuoi imparare l'organetto alla calabrese: ascoltami , basta che ti rechi a Santhia' (lungo la linea ferroviaria MI-TO). Se vuoi ballare una mantemaranese alla villamainese, comandata a quadriglia (che non osservavo piu' dal 1975): vai a Pinerolo (Provincia di Torino).Vuoi ascoltare una "Sa  Danza" vieni a torino (ex regno di sardegna).Se vuoi ballare una pizzica con la nipote di qualche tarantata vieni al politecnico di Torino.Allora ritenete ancora indispensabile fare sto viaggio obbligatoriamente anche se non si conosce nessuno nel luogo?  Ed e' molto probabile che si prendano fischi per fiaschi, perche' non si e' professionisti della materia.Per me un ricercatore, per essere definito tale deve risultare vincitore di concorso.Fatemi sapere[addsig]
giannino
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2887

Messaggio da giannino »

Hai mai sentito parlare di atmosfera, di spirito del luogo? Di "vivere una situazione"?...qui non stiamo parlando di un "viaggio iniziatico" da fare a tutti i costi, ma stiamo semplicemente dicendo che un conto é vedere ballare la montemaranese a Montemarano, ed un conto é farlo sotto la mole antonelliana o in un centro sociale di Bologna...afferri la differenza?Per quanto riguarda i ricercatori, evidentemente tu ti riferisci ad un tipo di ricercatori completamente diversi, che probabilmente andranno ad occuparsi più del surriscaldamento del pianeta e della lotta alle malattie che delle variazioni melodiche sulla  tarantella del pollino...e forse é meglio per l'umanità  che sia così...[addsig]
Giovanni Semeraro
montar
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Messaggio da montar »

Giannino.Premesso , mica capisco da cio' che scrivi se hai letto i post precedenti.In ogni caso sarebbe gradita la tua versione della parola ricercatore anche in ambito: antropologico, ethnomusicologico o su cio' che preferisci.Io preferisco ballare sotto la mole perche' nei luoghi di origine trovo quelli mandati da te, secondo le tue teorie e che non sanno nemmeno quelle poche regole fondamentali. Nello specifico, nel post precedente, non ho detto sotto la mole, ma ho indicato luoghi ben precisi per ogni cosa specificata, non a caso. Infine ti posso dire che a volte gli emigranti sono molto piu' utili, di chi ha vissuto sempre nel luogo di origine,  in quanto si possono fissare dei punti (relativi al loro vissuto prima dell'emigrazione) altrimenti poco facilmente collocabili chiedendo solo a persone del luogo. A tal proposito ho messo in piedi  un bel tot di domande predefinite.SalutiP.S. mo va a finire che passo io per integralista .Questo messaggio é stato modificato da: montar, 18 Mar 2005 - 09:33 [addsig]
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Messaggio da aly »

ciao sono aly,
da san pietro vernotico e vorrei iscrivermi ad un corso di danza popolare e pizzica nei miei dintorni ..leccese..sapreste indicarmi una scuola buona ? perche amo tale danza...grazie e scusate l'intrusione
Gianlu
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Messaggio da Gianlu »

Ciao Aly,
benvenuta a bordo. Altri ti potranno dare molte altre indicazioni, per quello che so io SPECIMEN a Lecce pare una possibilità  piuttosto valida. Però...hanno iniziato da circa un mese e forse Lecce città  non é comodissima per te. Comunque qui ci sono i riferimenti:

http://www.pizzicata.it/modules.php?op= ... le&sid=419

Ciao
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lapo
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Messaggio da lapo »

comunque il corso ad alessano di questo agosto mi sembrava davvero azzeccato: da una parte franca che ti spiegava come era arrivata al ballo della pizzica pizzica, attraverso il suo percorso intellettuale rigorosissimo, di trapiantata al nord d'italia, d'all'altra giuseppe che ti diceva "da quando sono nato faccio così, non so perché".

la seconda componente potrà  sembrare più "pura" a qualcuno ma per me non é così. sarebbe come far finta che nulla sia successo negli ultimi 100 anni.

[...] Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Quel c'ha esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
Di doman non c'é certezza
[...]
betsabea
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Re: 2874

Messaggio da betsabea »

[quote:dfd09c60b3="giannino"]<DIV id=RTEmultiCSSID style="POSITION:Relative; FONT-FAMILY:Arial"> mi é capitato di sentire sardi o calabresi che, suonando la pizzica, immancabilmente cercavano o trovavano un tempo e dei giri armonici vicini a quelli della loro musica.<BR><BR>Detto in poche parole: un organettista sardo appassionato di musica sarda, potrà  imparare la pizzica alla perfezione, ma sarà  una pizzica più attenta ad esempio, all'aspetto ritmico e musicale ma sulla quale un vecchio salentino difficilmente riuscirà  a cantare due stornelli...non so se mi sono spiegato bene...idem per me, che, non conoscendo i passaggi vocali calabresi, farò andare in pallone qualunque calabrese si azzardi a cantare su di essi una sua tarantella.<BR><BR>Tutto ciò non toglie che con l'amore e l'impegno uno riesca a riprodurre per bene un ballo o un canto di un'altra cultura.<BR><BR>Ps: ho amiche di altre regioni che quando ballano farebbero intimidire la salentina più verace.</DIV>[addsig][/quote:dfd09c60b3]

Sono perfettamente d'accordo sulla irriproducibilità  delle diverse sonorità  se non ci si é cresciuti dentro... Certo essere autoctono aiuta, soprattutto se sei un musicista... ma non é sempre categorico... se ci si accosta con umiltà  e amore ad una cosa, se la si vuole studiare e conoscere con passione si può riuscire dove gli autoctoni non arrivano (quanti tuoi amici hanno la tua stessa passione e invece quanti salentini non vogliono sentir parlare di pizzica e tamburelli e affini?)..
Ovviamente perché ciò avvenga non é che si può rimanere a casa ad ascoltarsi i CD.. bisogna andare nei luoghi di quel suono, e poi tornarci e poi tornarci ancora, ascoltare molto, soprattutto gli anziani..
tarantune
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Messaggio da tarantune »

Amen!! :D
te na sciumenta cambara nu pijare mai la fija ca ci ambara nun ete, sempre alla mamma se ssamija!!!
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