Sergio Rubini: "L'anima Gemella " tra magia e mescolanza di
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Un po' di tempo fa ho avuto modo di vedere su Sky uno degli ultimi (e riusciti) film dell'ormai famoso nostro conterraneo Sergio Rubini, ed oltre al divertimento ed al piacere ha provocato in me l'emergere di qualche punto interrogativo.1- Prima di tutto, Rubini ha letto De Martino?...Nelle primissime scene del film, e poi per tutta la sua durata, la madre del personaggio interpretato da Rubini effettua uno strano "rito", una strana "formula", che mi ha ricordato anche l'incipit del libro di de Martino "Sud e Magia". Questa strana pratica consiste nel far cadere in una bacinella d'acqua una goccia d'olio, e poi dalla reazione di questo con l'acqua desumere un "qualcosa di buono o brutto" che accadrà ai protagonisti. Ora, questa formula é attestata da de Martino in Lucania negli anni cinquanta e si riferisce alla credenza diffusa della cosiddetta "fascinazione" o "legamento", che in parole povere potrebbe essere tradotto come malocchio. Così, se la goccia d'olio resta intatta, non c'é legamento, mentre se essa si spande, c'é un legamento in atto.Ora, nel film la mamma di Rubini si spaventa perché la goccia caduta all'inizio del film si spande in acqua sottoforma di sangue, prefigurando il destino non certo roseo dei giovani protagonisti. A questo punto la mia curiosità é: Rubini ha letto de Martino o anche nel suo paese, vicino alla Lucania (Grumo Appula (BA)), erano in atto queste pratiche e quindi eglia ha avuto modo di vederle o sentirne parlare?2- Rubini attua nel suo film una mescolanza d'elementi eterogenei certo non nuova nell'ambito del cinema e dello spettacolo in genere: infatti ambienta il suo film nel basso Salento ma fa parlare i suoi personaggi in dialetto barese.Di certo non posso negare che qualche salentino (ammesso che abbia visto queso film) si sia risentito un po' per questa immissione di un dialetto così avverso(calcisticamente parlando) in una terra estranea ad esso, ma io lo giustifico con il fatto che Rubini comunque voleva mantenere il dialetto per il suo film, e conoscendo bene le sfumature del suo dialetto non ha voluto invischiarsi nella composizione di battute in una lingua estranea.Fermo restando questo, io non la trovo un'operazione molto leale verso la terra in cui si gira ed i suoi abitanti...non si puo' sfruttare solo il paesaggio e dimenticare la gente che lo abita (e che va a vedere il film) e le sue abitudini e particolarità .Detto questo, mi piacerebbe sentire qualche opinione a riguardo.Questo messaggio é stato modificato da: giannino, 16 Mar 2004 - 11:04 [addsig]
Giovanni Semeraro
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basta vedere i film che Rubini ha interpretato con la regia di Gabriele Salvadores per rendersi conto che "l'anima gemella" non é farina del suo sacco. Rubini si é impadronito senza alcuna vergogna di alcuni bei posti del Salento per descrivere una storia che sarebbe stata molto più credibile se fosse stata girata sulle coste baresi. Il Rubini di "L'anima gemella" vanifica tutti o parte degli sforzi di Winspeare e altri giovani registi salentini di dare credibilità all'identità salentina anche con l'ausilio del cinema. [addsig]
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Ma...io non penso sia strettamente necessario avar letto De Martino per conoscere la pratica di smarcheramento e scioglimento della fascinazione tramite l'olio, essendo questa una usanza diffusissima in quasi tutto il centro-sud italia.A più di 500 km dai posti di cui parla da De Martino il rito é esattamente identico a quello da lui descritto. Io ne sono a conoscenza e so praticarlo, nella mia famiglia viene tutt'ora usato contro i mal di testa soprattutto. Come vuole la tradizione la conoscenza viene portata avanti dalla donne della famiglia e tramandata la notte di Natale. Così é stato anche per me. Io sono a conoscenza della formula che viene recitata e non posso pronunciarla ad alta voce se non nel momento in cui la tramanderò ad una donna della mia discendenza. Queste cose sono ancora fortemente radicate in me, reali e presenti nella vita di tutti i giorni...non l'ho scoperte da film o da libri...ce le ho solo ritrovate.Sono di Teramo e da noi tutto questo é chiamato "la 'nvidia" ed é esattamente la stessa cosa della fascinazione, anche se non sono mai riuscita a sapere se la formula da recitare é la stessa.[addsig]
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Penso che Salentini de Marca infierisca un po' troppo verso Rubini, e con tutto rispetto non penso bisogni bisfrattare un veterano del cinema rispetto a dei registi emergenti (penso che loro non lo farebbero mai), in fondo anche Winspeare é costretto nei suoi film a scendere a pesanti compromessi con il cinema e gli spettatori.Questo messaggio é stato modificato da: giannino, 17 Mar 2004 - 11:00 [addsig]
Giovanni Semeraro
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compromessi pesanti!?!?!? ma abbiamo visto gli stessi film? Pizzicata, Sangue Vivo e Il Miracolo non mi sembra di vedere niente all'altezza del Rubini ca bie citu per mieru. L'anima gemella é girato bene come film ma é solo un'operazione commerciale. Winspeare invece ....[addsig]
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Da quanto ho capito su questo argomento avremo un bel po' da scornarci, ma questo non può far altro che bene.Naturalmente ne "l'Anima Gemella" Sergio Rubini "sfrutta" i favolosi paesaggi e paesini salentini per rendere più suggestive le sue scene che, come dici tu, sarebbero venute altrettanto bene se girate in paesini e spiaggie del brindisino, del barese e del Gargano. Ma egli avrebbe potuto fare di peggio, e cioé servirsi del ponte sul mare (che in fin dei conti é cio' che gli interessava) senza neanche circoscrivere e rendere noto il luogo dell'azione, prassi ormai consolidata nel cinema.Daltronde Winspeare fa solo un inchino ai salentini facendo parlare i suoi personaggi in dialetto, visto che uno spettatore d'altrove farebbe fatica, almeno nei primi 2 film, ad indovinare il luogo in cui si svolge la vicenda. Questo lo trovo un omaggio "monco" al salento. E poi tutti i film sono operazioni commerciali, e forse più quelli che non lo sembrano, e non credo che in fondo Rubini voglia meno bene alla Puglia (terra natia) di quanto ne voglia Winspeare al (suo?) salento.Questa potrebbe sembrare una critica assurda verso chi si é occupato per primo cinematograficamente del salento e della pizzica, ma vi ricordo che lo stesso Mingozzi, autore del mitico "La Taranta", aveva come suo primo obiettivo "colpire il pubblico del festival" al quale quel documentario era già destinato prima di essere creato, con un "argomento forte" così come si suol fare negli esordienti, e permettetemi, così come ha fatto Winspeare.Con questo lode a tutti e tre gli autori menzionati, poiché sanza di loro sicuuramente al cinema italiano mancherebbe qualcosa.[addsig]
Giovanni Semeraro
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su mengozzi puoi aver ragione ma sul resto ci sarebbe molto da discutere.Winspeare é un salentino vero al 100%, intra e fore, se poi nun lu capisci nu be corpa te scieddhri, ma te la natura.Nu cuntu ete cu biessi tarantatu-pizzicatu e nu cuntu cu biessi salentinu!La salentinità ete na cosa te intra lu core, o se tene o nun se tene, nu sse acquisisce cullu tiempu.Nu cunsigliu miscate lu mieru cu l'acqua ca nu lu mantieni e sona nu picca te menu lu tamburrieddhru ca me pare ca te face male!senza rancori. ')" href="javascript: x()">[addsig]
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Noto che l'educazione é di casa in questo sito, non certo i ragionamenti costruttivi e intelligenti....tu che strumento suoni??Evviva lu Salentuuuuuu!Questo messaggio é stato modificato da: giannino, 18 Mar 2004 - 06:29 [addsig]
Giovanni Semeraro
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Scusate se mi intrometto, ma da "straniero" mi piacerebbe capire cos'e' che si intende quando si parla di "salentinità ".Grazie in anticipo a chi mi delucidera'.Un saluto[addsig]
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Se continua così, tempo qualche altro mese ed inizieranno a venire fuori i post tipo "bari merda lecce alé alé" ?Su un sito dove si parla di musica il tono della discussione dovrebbe rimanere nei limiti dell'educazione, se non altro.A parte queste menate da scuola elementare, resta il fatto che un regista é libero di ambientare un film dove gli pare, e non solo perché un film ha gli esterni girati in Grecia i dialoghi devono essere in greco..Compà , anche dalle mie parti (murgia barese) si usava fare "l'affascino" (e si usa ancora) anche se nella mia famiglia non lo faceva nessuno.E invece nel Salento? Niente affascino ?Questo messaggio é stato modificato da: Ialma, 18 Mar 2004 - 08:09 [addsig]
...la luna aggira il mondo e voi dormite...
(tradizionale, Matteo Salvatore)
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l'educazione cu lu mieru e lu tamburieddhru ci nzecca? ')" href="javascript: x()">la salentinità senza virgolette o atro, ripeto, ete na cosa ca tieni intra, ca nu se po trasmettere a un forum, anche se le persone che vi partecipano sono volenterose. ')" href="javascript: x()">Il fatto di girare un film in un posto cambiando l'idioma parlato e la cultura di quel posto possa andare bene a qualcuno posso anche prenderne atto ma non condividerlo. ')" href="javascript: x()">[addsig]
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Che la salentinità fosse una cosa che si tiene nel cuore lo avevo inteso e condiviso pure...Quello che mi lascia perplesso é "o se tene o nun se tene, nu sse acquisisce cullu tiempu". Della serie salentini si nasce?Non lo so... non mi convince davvero.Ma ha poca importanza: lascio lo spazio a polemiche più serie e mi auguro piu' costruttive.Un saluto[addsig]
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Prima di tutto vorrei dire che nel salento esiste lo stesso rito e viene chiamato nfascinu, io non lo so praticare, l'ho visto fare qualche volta, ma non conosco formule usate o altre cose del genere.. io comunque non ci credo.Per quanto riguarda il film di Rubini non l'ho visto, e vorrei sapere se nel film si dice chiaramente che ci si trova nel salento, se si vedono i nomi dei paesi.. o se più semplicemente il film é girato nel salento e ne utilizza solo i paesaggi...forse non lo sapete ma un paio d'anni fa a lecce é stato girato un film con paolo villaggio che era ambientato: in SUD AMERICA.Per quanto riguarda il concetto di salentinità provate ad andare a chiedere al rof. Donato Valli che un po' di tempo fa durante un convegno ha fatto un bel discorso sulla salentinità e purtroppo non riesco a riprodurlo altrimenti lo farei volentieri.In ogni caso penso che non sia una cosa facile da acquisire e non si può acquisire guardando un film o ascoltando un cd, ma non si acquisisce nemmeno per ereditarietà .Ciao a tutti e nu bbu scannati..[addsig]
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Lungi da me sostenere, Ramonn, che la salentinità si acquista guardando film o ascoltando cd.Semplicemente non mi vuol tornare un'affermazione che e' stata fatta, ma é meglio lasciar perdere: é un problema mio ed é inutile aprire nuove polemiche.Torniamo a discutere sull'argomento proposto da gianni che é meglio.Un saluto [addsig]
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Per tutti coloro che apprezzano il cinema di Sergio Rubini da oggi, 19 marzo, esce nelle sale il suo ultimo film "L'amore ritorna", tra i protagonisti Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy e Giovanna Mezzogiorno. Per chi volesse saperne di più www.warnerbros.it/movies/lamoreritorna/exit.html [addsig]
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Io dico invece che i salentini più intelligenti non dovrebbero farsi rappresentare in italia da gente così fanatica e mentalmente arretrata, che va avanti per stereotipi ed insulti, altrimenti si rischia di trasformare questa presunta "salentinità " più in un difetto che in un pregio.Per quanto riguarda il prossimo film di Rubini, anche qui il sud (e credo si tratti di Puglia) gioca un ruolo fondamentale nel film, che in definitiva dovrebbe essere - a giudicare dalla trama - autobiografico, e dovrebbe rappresentare un ritorno, del protagonista ma anche del Rubini uomo, alle origini abbandonate per lavoro ed ambizione, alle tradizioni della terra natìa, ai suoi riti ed alla sua gente.Se questo non é amore...Questo messaggio é stato modificato da: giannino, 19 Mar 2004 - 06:51 [addsig]
Giovanni Semeraro
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Detto questo e dopo i chiarimenti con Salentinitemarca, volevo solo aggiungere che non era mia originaria intenzione istituire un paragone tra Rubini e Winspeare, che restano due autori completamente differenti, con fini e metodi differenti, anche se uniti dall'amore per la propria terra d'origine.Del Resto ammiro Winspeare così come ammiro rubini, so ammirare l' "impegno " di Winspeare così come la "spensieratezza" di Rubini, che non é sempre e solo "commercialità ". D'altronde non mi meraviglierei se lo stesso Winspeare scegliesse un giorno come attore per un suo film lo stesso Rubini, del quale ogni anno di più vengono riconosciute dalla critica grandi qualità sia come regista che come attore.Vorrei finire qui la polemica innescata,ed invitare invece a discutere proprio del ruolo che il cinema ha e puo' avere nella difesa della nostra terra e delle nostre tradizioni.Grazie[addsig]
Giovanni Semeraro