si può ballare ascoltando sant'anastasia?

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scimmiadecursa
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Messaggio da scimmiadecursa »

oggi 9 marzo 2004 c'e' stato un bellissimo (e dico bellissimo) concerto degli e zezi a torino.tutti seduti sulle sedie, ma poi negli ultimi pezzi si é creata una pista per ballare.nel corso del concerto le cosiddette "ballerine che sanno ballare e che ballano sempre ovunque dimostrando di tenere alle tradizioni e di sentire la musica e di fare sempre discorsi moralisti e di guardare un povero cristo che non conosce a memoria la storia del tarantismo dall'alto verso il basso" si  sono messe a ballare durante la canzone "Sant'Anastasia" ridendo e divertendosi!la conoscete sant'anastasia?sapete perché é stata scritta?sapete cosa si dice nel testo?allora mi chiedo, queste non sono le cose che ti fanno riflettere?perché dobbiamo permettere a queste "ballerine" di infangare ciò che di puro é rimasto nel mondo?a parte la retorica esistenzialista che stavo per scrivere, ma mi sono trattenuto perché voglio bene alle persone che magari leggerano questa nota, auguro a tutti un coscente divertimento.p.s. ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti é puramente casualep.s.s. le persone a volte accadono quindi state attenti!p.s.s. scusate lo sfogo, ma spero che quelle ballerine leggeranno questa nota. madonna quanto lo spero![addsig]
svincen
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Messaggio da svincen »

Carissimo, le considerazioni che mi vengono dopo aver letto il tuo post triste e sconsolato sono due (forse a parziale scusante delle "ballerine"...).

In primo luogo, dato che la stragrandissima maggioranza dei gruppi di musica popolare in Italia (specie quelli dell'ultima ondata) nei loro testi parlano di cazzate allo stato puro, l'aver a che fare con dei testi politici, che parlano, come nel caso del meraviglioso pezzo degli Zezi, di tragedie del lavoro e di lotte operaie, é assolutamente spiazzante.

Di più: oggi la musica di tradizione é esaltata solo negli aspetti che sono funzionali al consumo moderno, e il resto é rimosso. Per le cose salentine, dove questi processi sono portati all'estremo, la pizzica (opportunamente rivista) é bella e fa ballare, i canti di lavoro invece sono rimossi, a mio avviso non solo per una questione estetica, ma anche perchà© i loro contenuti fanno troppo correre il rischio di dover pensare davvero ai contadini in carne ed ossa, che quella musica l'hanno creata, e alle loro condizioni reali di vita, per niente idilliache (e anche alle lotte che molti di loro hanno fatto per migliorarle, quelle condizioni di vita).

Detto questo, rimane il fatto (sconcertante, per certi versi) che la moda pizzicarola, con tutti i suoi aspetti deprecabili, porta centinaie di "ballerine" a un concerto deglii Zezi ad ascoltare "quella" musica popolare. Magari qualcuna di loro durante quel concerto smetterà  di andare in trance e comincerà  a "pensare", magari no, ma comunque questo rischio qualcuna (o qualcuno) lo corre: il mio parere é che tutto questo é sempre meglio di Sanremo, del Grande Fratello, di Bruno Vespa e compagnia cantante di nani e ballerine.

Concludo con una semplice citazione di un verso di una tammurriata (poco esotica e magica...) dall'ultimo, bellissimo album degli Zezi, (cito a memoria, il mio napoletano é pessimo):

Nui pregamm' 'o Padretrno ca cadisse stu governo

Nui pregamm' 'o Padretrno ca cadisse stu governo

Nui pregamm' 'o Padretrno ca cadisse stu governo

....
Questo messaggio é stato modificato da: svincen, 10 Mar 2004 - 03:49 [addsig]
hobo
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1004

Messaggio da hobo »

mah... al di la' della situazione specifica delle ballerine modaiole, che stanno cordialmente antipatiche anche a me, sinceramente credo che si possa ballare su tutto (anche se mi sfugge la possibile tecnica di un ballo sul ritmo di sant'anastasia ).forse mi sbaglio, ma credo che la musica popolare abbia sempre un intento catartico, per cui anche i maggiori drammi sociali ed esistenziali possono essere raccontati/recepiti all'interno di una struttura che li codifica e li rende superabili. se questo e' vero, anche la danza assume un significato di liberazione dall'angoscia attraverso l'accettazione sociale, per cui l'evento drammatico smette di essere un incubo opprimente e frustrante e riassume le connotazioni reali, di un fatto affrontabile e risolvibile. e' il motivo per cui una volta ai funerali si cantava e si ballava. [addsig]
scimmiadecursa
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Messaggio da scimmiadecursa »

hobo sono daccordo, ma anche quando il cantante (nel senso di colui che canta) sta piangendo? daltronde non si canta più ai funerali (per dire), quindi sono pochi i momenti di vera riflessione e se non sfruttiamo almeno quei pochi che ce tocca fare?poi i drammi sociali di oggi ancora non gli ho visti cantati sinceramente dai gruppi di musica popolare..."Ma ci dicimu sempre le stesse cose'ntra centumila modi le cantamuma poi ne sciamu ccasa e sotu sotu'ntra nu solu mumentu ne scurdamu"                                                               Don PizzicaQuesto messaggio é stato modificato da: scimmiadecursa, 10 Mar 2004 - 06:22 [addsig]
giannino
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1009

Messaggio da giannino »

Premesso che un concerto ormai é sempre, e spero non solo "spettacolo", credo che siano da criticare sia le ballerine che ballano su un testo triste sia i cantanti che piangono in ogni piazza in cui lo suonano...non credete?[addsig]
Giovanni Semeraro
montar
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1108

Messaggio da montar »

Egregio scimmadecursaIo ero tra quelli di cui tu chiami "ballerini" durante il concerto dei "E ZEZI" al teatro JUVARRA.Ho ballato sin dall'inizio( ancor prima di togliere le sedie). Conosco musicalmente "E ZEZI" da molto tempo, ho ballato anche su brano Sant'Anastasia, e lo rifarei.Dalle mie parti quando accade qualche disgrazia (insomma ci scappa il morto) dopo il dolore c'é il cosiddetto "accunzo". Pensa un po' da noi si festeggia anche "lo carnoale muorto".Ognuno ha le sue trdizioni: queste sono quelle che mi hanno tramandato i miei avi.[addsig]
scimmiadecursa
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Messaggio da scimmiadecursa »

poi non eravamo al carnevale dei morti o come si chiama, dal palco si stava raccontando una storia, e non eravamo in nessuna festa "tradizionale", poi allora dobbiamo metterci a ballare ogni giorno?baldanzosi ed allegri sempre?e senti non mi venire a tirare giu giustificazioni, per me o si riflette o si balla, e non mi dire che mentre ballavi pensavi ai morti o lo facevi apposta per tradizione, dobbiamo essere un po' più onesti con noi stessi.e se ci pensavi davvero mentre ballavi ti chiedo scusa.ma saresti stato tu e basta, non le persone a cui mi riferivo nel primo messaggio, e poi uno reagisce solo se si sente chiamato in causa, non se é in pace con se stesso....ciaop.s. non voglio essere offensivo, solo una critica costruttiva.[addsig]
montar
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Messaggio da montar »

Io mi son sentito chiamato in causa perche' la generalizzazione non mi piace.Anzi la parziale generalizzazione non mi piace: allo stato attuale sono ancora di sesso maschile. Aspetto ancora la critica sui "Ballerini" Io rifletto nei momenti opportuni, su quel testo ho riflettuto molte volte a suo tempo, ascoltando il brano a casa mia in completo confort e rilassamento. Per me quello non era un momento opportuno per riflettere per varii motivi. Prima di impare a camminare ho imparato a "ballare " (dierei meglio saltellare) la tarantella che si balla dalle mie parti...ma questo porta ad un discorso troppo lungo sulla riflessione/meditazione/ballo. Magari sara' argomento di future discussioni.Poi molte di quelle ballerine le ho "invitate " personalmente al concerto, anche se sapevano ballare la "tammurriata"  non sapevano nemmeno dell'esistenza dei "E ZEZI".Le critiche (anche forti, costruttive o distruttive che siano) sono sempre bene accette ma debbono essere poste con le dovute misure e moderazioni. Ma la cosa piu' importante e fondamentale e' conoscere il piu' possibile il soggetto a cui esse sono dirette.Cosi' come il primo messaggio anche questo non vuol essere per nulla una giustificazione, ma uno spunto di riflessione. Personalmente per quanto riguarda questo discorso ho un imprinting difficilmente modificabile  [addsig]
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