archivi etnomusicali ed etnocoreutici in Puglia

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marioFB
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archivi etnomusicali ed etnocoreutici in Puglia

Messaggio da marioFB »

[b:03bbe49b6e]Il prossimo 29 luglio ad Andria (BA), alle h 10: 30, nel cortile di Palazzo Ducale (P.za La Corte), nell ambito del festival "Suoni del Mediterraneo", si terrà  il convegno dal titolo:[/b:03bbe49b6e]

[size=18:03bbe49b6e][b:03bbe49b6e] "Istituzione di archivi etnomusicali ed etnocoreutici in Puglia"[/b:03bbe49b6e][/size:03bbe49b6e]
[i:03bbe49b6e]Per un contributo alla funzione istituzionale nella ricerca e nella conservazione dei patrimoni tradizionali[/i:03bbe49b6e]

L iniziativa nasce nel quadro di un generale interesse per la salvaguardia dei beni immateriali e materiali che riguardano le culture tradizionali. A questo proposito il territorio pugliese ਠinterprete di un particolare fermento che coinvolge intellettuali, ricercatori e operatori culturali, assieme ad operatori economici che vedono nella cultura tradizionale importanti elementi di promozione delle proprie attività .
Lo scopo degli organizzatori e dei sostenitori ਠdi realizzare un incontro tra soggetti istituzionali e operatori culturali, in cui si possano dibattere nel modo più concreto possibile i problemi e le soluzioni che riguardino le tematiche proposte, in particolare come il ruolo istituzionale si può inserire nelle tante realtà  di studio e di raccolta che esistono sul territorio regionale.
Il convegno ਠmosso dagli stessi principi ed intenti generali di quello svolto nel febbraio scorso ad Alessano, col titolo "Puglia terra di Musica", dove si ਠovvero creare momenti di informazione, confronto e dibattito tra operatori culturali e figure istituzionali, nel quadro di una particolare urgenza, in Puglia, di un intervento pubblico a tutela dei patrimoni di cultura tradizionale, con particolare riferimento a quelli musicali e coreutici.
Il meeting propone un tema che presenta soluzioni concrete gestibili in tempi brevi e con costi non proibitivi, l archiviazione delle raccolte etnomusicali, e si propone di coinvolgere la fascia degli amministratori provinciali , anche per valutare forme di decentramento suggerite dalla realtà  geografica e culturale della Puglia.

Il convegno ਠorganizzato in sezioni tematiche. Nella prima saranno illustrate alcune delle raccolte di materiali etnomusicali pugliesi, da quelle dei "decani" della ricerca legata al folk revival degli anni 70, a quelle dei giovanissimi che si sono impegnati negli anni più recenti. Nella seconda saranno esaminate due esperienze "storiche" nella catalogazione di documenti della cultura popolare, quelle dell Istituto De Martino e della Regione Lombardia. Nella terza saranno illustrati alcuni progetti recentemente elaborati da vari soggetti nella regione, a prova di quanto si stia muovendo in questo campo. Per finire, avrà  luogo un ampio dibattito tra i rappresentanti istituzionali e gli intervenuti, sui vari temi proposti.

Successivamente al convegno, che dovrebbe terminare circa alle h 19, prosegue il programma del festival "Suoni dal Mediterraneo" con presentazioni editorali e concerti (informazioni dettagliate su: http://www.suonidalmediterraneo.it/index.php?pagina=30)

Gli atti del convegno verranno forniti probabilmente come file audio MP3-

Le notizie inerenti il convegno, i commenti e gli eventuali aggiornamenti del programma verranno aggiunti a questa discussione.
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Programma del convegno.
Sono possibili piccole variazioni


[b:509744bb85]"Istituzione di archivi etnomusicali ed etnocoreutici in Puglia"[/b:509744bb85]
Per un contributo alla funzione istituzionale nella ricerca e nella conservazione dei patrimoni tradizionali

[b:509744bb85]ANDRIA (BA), 29/7/07, cortile del palazzo ducale (P.za La Corte)[/b:509744bb85]

PROGRAMMA:
[b:509744bb85]h 10: 30 - Saluto di rappresentanti delle istituzioni [/b:509744bb85]

[b:509744bb85]Rappresentanti istituzionali che hanno assicurato la presenza:[/b:509744bb85]
Giuseppina Marmo, Consigliere Regionale
Vittorino Curci, Assessore alla Cultura della Provincia di Bari
Sebastiano Cicciarelli, Consigliere della Provincia di Bari:
Vincenzo Zaccaro Sindaco del Comune di Andria:
Paolo Farina Assessore alla Cultura del Comune di Andria
(Altri amministratori regionali o provinciali devono confermare)

[b:509744bb85]Sezioni del convegno e relazioni:[/b:509744bb85]
Moderatori: Cesare Bermani e Mario Gennari

[b:509744bb85]h 11:00 Uno sguardo ad alcune delle maggiori raccolte pugliesi [/b:509744bb85]
[i:509744bb85]Brevi presentazioni di archivi privati delle varie province pugliesi[/i:509744bb85]

Luigi Chiriatti – Ed. Kurumuny, Calimera
Daniele Durante - Canzoniere Grecanico Salentino, Lecce
Giovanni Rinaldi - Casa Di Vittorio, Cerignola
Pino Gala - Università  di Firenze; Associazione Culturale ‘Taranta
Salvatore Villani - Centro Studi Tradizioni Popolari Gargano e Capitanata
Ruggiero Inchingolo - Centro Studi "Il giardino dei suoni", Andria
Massimiliano Morabito - Cisternino
Gianni Amati – Fasano
(Altri eventuali)

[b:509744bb85]Esperienze "storiche" di archiviazione e catalogazione.[/b:509744bb85]
[i:509744bb85]Storia e attività  di alcuni archivi rapresentativi[/i:509744bb85]

Cesare Bermani - Istituto Ernesto De Martino
Regione Lombardia

[b:509744bb85]Pausa pranzo[/b:509744bb85]

[b:509744bb85]h 15:00 - I progetti recenti nella Regione[/b:509744bb85]
[i:509744bb85]Esposizione e confronto di progetti recentemente proposti o varati nella regione[/i:509744bb85]

Antonella De Palma – IEDM, Archivio della Memoria, Taranto
(da confermare:) Sergio Torsello - Istituto Diego Carpitella – Archivio dell Ist. D. C. (Grecìa Salentina)
Vincenzo Santoro – ANCI – L archivio sonoro presso la Biblioteca Nazionale di Bari
Carlo Trono – L impegno della webcommunity pizzicata.it nei progetti di archiviazione
(Altri eventuali)

[b:509744bb85]h 16:30 - TAVOLA ROTONDA - DIBATTITO APERTO[/b:509744bb85]
Discussione e confronto tra rappresentanti istituzionali e operatori culturali sulle relazioni presentate e sugli argomenti pertinenti:
- I possibili interventi istituzionali nel campo della tutela e conservazione dei beni tradizionali, con particolare riferimento ai problemi dell archivistica per i documenti etnomusicali.
- Raccolte private e fruizione pubblica: quali sono le relazioni attuali, e quali le prospettive future in seguito a possibili interventi istituzionali.


A cura di:
Salvatore Villani - Centro Studi Tradizioni Popolari del Gargano e Capitanata
Ruggiero Inchingolo – Il giardino dei suoni – Suoni dal Mediterraneo
Mario Gennari – Folk Bulletin

Con il sostegno di:
Presidenza del Consiglio Regionale
Comune di Andria
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Quanti convegni, quante parole, potrei citare in anticipo quello che verrà  detto, sempre le solite cose.....

Sapessi quanti ne ho visti. Adesso mi hanno un po' stancato.

Se si farà  sto coso sarà  il solito carrozzone NON AUTOSOSTENIBILE, localizzato a casa del cugino dell'assessore di turno, con un bel consiglio di amministrazione di 700 persone, 38.000 componenti del comitato scientifico e 75.000 consulenti (per 8 ore di registrazioni già  stra-presenti sul P2P).

Meno mane che a questo partecipa Kapitan Karlok.

Vai Capitano, spiega a quei signori che siamo nell'era di Internet, del multimediale, delle licenze "Creative" e dell'open source.

Deprivatizziamo gli archivi. Altrimenti questi ci faranno pagare pure quando cantiamo sotto la doccia.

Voglio proprio vedà¨.
articolo6
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Messaggio da articolo6 »

Ben detto, avvocà 
Quann ci vo... ci vo

...questi non magnano p non cacà  e se ci prendono a tiro siamo fritti.

Volete rendere un servizio pubblico accessibile a tutti? Allora open source.
Karlok offriamo spazio su Pizzicata per contenere tutti gli archivi musicali, vediamo se ci stanno. Altrimenti prima o poi lo faremo noi senza di loro e non veniteci a parlare di copertura di costi ecc.ecc.ecc. Cosa possiamo offrirgli? al massimo la loro presenza in un eventuale comitato scientifico, altro non gli diamo.
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Affrontare le questioni relative agli archivi privati non ਠcosa semplice. Esiste un problema di fondo che riguarda il diritto di possedere ed usare privatamente beni immateriali appartenenti alla comunità . Per contro, ਠovvio che se non ci fosse stato qualcuno a raccogliere privatamente certi documenti, se ne sarebbe persa la memoria. Nel nostro Paese, alcune istituzioni regionali da molto tempo si sono impegnate, con impiego di fondi e personale specifico, a raccogliere ed archiviare le varie espressioni della cultura tradizionale sul proprio territorio, e in qualche modo a renderle fruibili alla collettività . In assenza o in carenza dell intervento istituzionale, in molti casi la raccolta di materiali orali ਠstata realizzata da singoli o associazioni private, ovviamente con impiego di tempo, materiali e danaro, fino a costituire dei cospicui investimenti. Gli archivi privati si possono donare, vendere, pubblicare, affittare ecc., di questo deve tenere conto un ente che voglia gestire una struttura di archiviazione su base territoriale.
Per questi problemi non serve lanciare slogan nel vuoto, che lasciano le cose come stanno, bensì ਠutile coinvolgere i soggetti interessati, e cercare le soluzioni concrete.

Sono felice che alcuni utenti di Pizzicata.it, quali Avvocatista e articolo6, abbiano dichiarato di deprivatizzare i loro archivi e di rendere disponibile tale lavoro di raccolta attraverso questo sito, penso che sarà  un utile buon esempio per tutti.

Forse qualcuno, non leggendo le note informative del convegno di Andria e anche quelle del convegno di Alessano, crede che si stia varando un sistema di archiviazione regionale. Magari! In Puglia siamo ancora alla fase di sensibilizzazione dei politici. E anche in questo caso ਠutile partecipare.

Ciao
Mario
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Qualcuno mi ha fatto notare che dal mio post traspare rabbia.

E' vero, traspare e c'à¨. C'ਠperchà© da 15 anni mi occupo - dal punto di vista economico - di questa roba e la storia ਠsempre la stessa.

Ho lavorato per ministeri, regioni, comuni, enti, associazioni, a Nord, a Centro e a Sud Italia. Sempre la stessa solfa: milioni di euro in fumo e qualche cattedrale nel deserto.

E non parlo di convegni, parlo di studi economici.

Nonostante tutto continuo a credere che sia possibile tutelare il nostro patrimonio immateriale, continuo a credere nelle parole di Pasolini, Bosio Giovanna Marini e tanti altri circa l'utilità  e la necessità  di questa operazione, anche a costo di fare qualche concessione.

Tutto, pur di tutelare l'identità  del nostro popolo, renderlo cosciente della propria cultura, per fornirgli gli strumenti per partecipare da protagonista al processo democratico.

E capisco anche che le mie parole possano aver offeso chi crede in questo progetto. Chi ci sta lavorando da mesi e "aggratiss".

Capisco anche che questo progetto ha in sà© delle innovazioni quasi epocali, per la terra di Puglia del post-Notte della Taranta.

Ma ribadisco i concetti che così male ho espresso: Autosostenibilità ; Deprivatizzazione; Accessibilità .

[b:db3c6007b4]Autosostenibilità [/b:db3c6007b4]: in molti settori l intervento pubblico ਠfondamentale, ma non può e non deve essere l unico. Le strutture create con l intervento pubblico devono, ad un certo punto, sostenersi da sole. Pena la loro scomparsa o inagibilità .

[b:db3c6007b4]Deprivatizzazione[/b:db3c6007b4]: ma mi spiegate perchà© lo Stato può acquistare opere d arte e non dovrebbe poter acquistare le registrazioni di Carpitella?

[b:db3c6007b4]Accessibilità [/b:db3c6007b4]: Mi spiegate perchà© non si può accedere liberamente agli sterminati archivi etnomusicologici della RAI (solo per fare un esempio) che ਠun ente pubblico. E quando la RAI sarà  privatizzata? Che fine faranno quelle registrazioni?
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Carissimi amici
vi anticipo che ci saranno a breve delle importanti novità ...qualcosa si sta muovendo e finalmente questo "qualcosa" ਠstato affidato in fase progettuale alle mani di una persona in gamba. Non posso dire altro per ora, anche per scaramanzia. Ma non vi faremo aspettare molto, non vi preoccupate.

Per quanto riguarda l'intervento di Andria, vorrei portare il mio parere ma anche quello della webcommunity, per questo ora vi illustro il mio pensiero e vi invito ad aiutarmi nell'elaborarlo e migliorarlo, in pieno spirito "web 2.0".

Io sono per la soluzione ibrida: l'archivio dovrebbe avere una sede, facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto e nel quale sia possibile sia consultare l'archivio sia (e questo per i ricercatori) usufrire di alcune strumentazioni essenziali per digitalizzare e conservare in maniera adeguata le registrazioni acquisite sul campo (poichà© la ricerca attualmente ਠportata avanti da privati, spesso questi non hanno a disposizione una strumentazione adeguata). Tale struttura dovrebbe essere snella, di dimensioni adeguate (secondo me sono inutili troppe postazioni di ascolto, e fra poco esplicito il perchà©) e diretta da POCHE persone giovani, in gamba, ben qualificate e che sopratutto CONOSCANO IL TERRITORIO.

La Puglia ਠlunga e stretta: chi sarebbe oggi disponibile a farsi chilometri in macchina o in treno per consultare l'archivio, magari scoprendo che quello che si cercava non c'� Secondo me pochissimi, e la prova pratica ce l'ha data l'amico Ialma, che un po' di tempo fa mise a completa disposizione di tutti il suo archivio di pubblicazioni privato (e vi assicuro che di roba ce n'ਠtanta); il generoso invito di Ialma ਠstato accolto se non erro da UNA SOLA PERSONA, l'amico March, che fra l'altro in quel periodo risiedeva a Stoccolma ed ha approfittato delle ferie per passare da Bari.
Sarebbe interessante a questo punto capire quanti visitatori hanno gli altri archivi privati, e con quale motivazione i visitatori consultano il materiale (penso tutti per la solita tesi di laurea).

Una soluzione potrebbe sembrare quella di "duplicare" l'archivio in più sedi: io stesso dichiarai una volta che sarebbero necessari almeno cinque sedi dell'archivio, una per ogni provincia; pensandoci adesso, quanto costerebbe in termini di affitto, strumentazione, stipendi? Nessuna amministrazione se ne farebbe carico, e nessuna associazione potrebbe sostenerne a lungo termine le spese.

La soluzione più semplice ed economica, nonchà© già  sperimentata per altri archivi, ਠinternet ! L'archivio sonoro dovrebbe quindi avere sicuramente una sede fisica, ma ancor più importante dovrebbe essere consultabile liberamente da internet, da qualunque scuola, biblioteca, museo o computer privato !
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Vedo con piacere che la discussione sta prendendo quota, e ringrazio chi ਠintervenuto.
Sono perfettamente d accordo coi principi che appaiono negli ultimi due messaggi, che costituiscono quasi un ovvietà , non in senso dispregiativo, ma semplicemente perchà© chi conosce i termini del problema non può che seguire criteri di buon senso come quelli riportati.

Un particolare solo mi crea qualche perplessità . E l autosostenibilità , che va bene in senso generale, ma non riesco ad associarla ad un archivio di tradizioni popolari. Non vedo con quali guadagni potrebbe autosostenersi. Lo dico sapendo, come ha riportato Carlo, che gli archivi non sono frequentatissimi per motivi di studio.
Qui si entra in un altro discorso che ਠquello della valorizzazione e della fruizione, ovvero si possono pensare a forme che incrementino la frequentazione, come ad esempio i musei virtuali o multimediali, che devono essere collocati opportunamente.

Ciao
Mario
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

A proposito di autosostenibilità , ricordo che spesso si dice: "la cultura non rende"; "occorre che lo stato finanzi le arti"; ecc...

Bene, questi discorsi si fanno solo in Italia e non ਠpiù neanche tanto vero.

Basta vedere quello che stanno combinando all'Auditorium di Roma: conferenze molto approfondite su filosofia/astronomia/religione/economia stracolme, balletti di danza moderna sperimentale ai quali devi prenotare i biglietti settimane prima, ecc...

http://www.auditorium.com/

Il segreto? Comunicare nel modo giusto, ossia, informare e utilizzare un linguaggio comprensibile (non lo slang stupido e criptico dell'Accademia e degli etnomusicologi italiani).

Se la gente sa, la gente fruisce, rifruisce e chiede sempre di più e di meglio. Non siamo pecore.

Non c'entra l'ambito, ciò vale in tutti i settori. Anche in questo, tradizionalmente riservato ai "Grandi intellettuali".

L'importante ਠinformare e fare le cose nel modo giusto. Esattamente il contrario di quello che fa, ad esempio, la Discoteca Nazionale di Stato.

Quindi, Mario, il problema ਠproprio quello della fruizione.

E se per finanziare il mantenimento degli archivi sarà  necessario organizzare corsi di pizzica pizzica o di tamburello o di schiocco della lingua, lo si faccia, nonostante le facce schifate dei nostri bravissimi Etnomusicologi (sui quali mi riservo di reintervenire).
marioFB
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Messaggio da marioFB »

[size=24:9e16d3dece]ATTENZIONE ATTENZIONE[/size:9e16d3dece]

[size=18:9e16d3dece]Siccome la Puglia ਠlunga, e dal tacco ad Andria ce n ਠun bel po di strada, dal risicato bilancio del convegno siamo riusciti a mettere a disposizione un rimborso carburante per qualche auto che dovesse compiere il tragitto con più passeggeri.[/size:9e16d3dece]

[size=12:9e16d3dece]Per gli eroi che volessero partecipare anche al convegno del 28 (vedi http://www.pizzicata.it/MDForum-viewtopic-t-1208.html) si può pernottare a prezzo economico presso le strutture gestite dai religiosi che si trovano sia a Monte S. Angelo, sia ad Andria.[/size:9e16d3dece]

Ciao
Mario[/size]
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Il convegno:

[b:1a9fe2d4ad]"Istituzione di archivi etnomusicali ed etnocoreutici in Puglia"[/b:1a9fe2d4ad]
[i:1a9fe2d4ad]Per un contributo alla funzione istituzionale nella ricerca e nella conservazione dei patrimoni tradizionali[/i:1a9fe2d4ad]

si ਠregolarmente tenuto il 29 luglio ad Andria. Propongo in questo scritto una cronaca molto sintetica e lacunosa, in attesa che si rendano disponibili le registrazioni audio (con funzione di atti) e diano quindi una migliore possibilità  di descrivere e commentare l intera giornata.

Il convegno ਠstato organizzato grazie ad un contributo della Presidenza del Consiglio Regionale, ed allo sforzo di Ruggiero Inchingolo, direttore del festival "Suoni dal Mediterraneo" (finanziato in maggior parte dal Comune di Andria), che ha alleggerito molte voci di spesa inglobandole nel sistema organizzativo del festival.

La partecipazione di pubblico ਠstata quantitativamente più scarsa rispetto al convegno di Alessano dello scorso 2 febbraio, ma questo era scontato, poichà© allontanandosi dal mondo dello spettacolo (inteso nel nostro caso come fruizione di materiali tradizionali), non sono molti gli operatori che si occupano anche di ricerca e conservazione dei documenti raccolti; inoltre, molti degli interessati alle tematiche del convegno, in questo periodo sono nel pieno dell attività  artistica e organizzativa.
Nonostante la temperatura non proprio confortevole del cortile del palazzo ducale di Andria, le cui alte mura si sono presto arrese all assedio del sole, quasi tutti i relatori e gli uditori hanno presenziato l intera giornata di lavori, a prova dell interesse per gli argomenti trattati e del coinvolgimento degli stessi intervenuti.

Come precedentemente dichiarato, anche questo convegno doveva promuovere un confronto attivo tra rappresentanti istituzionali ed operatori culturali. Tra i politici attesi, sono intervenuti Giuseppina Marmo (consigliere regionale), Sebastiano Cicciarelli (consigliere provinciale di Bari), Paolo Farina (assessore comunale alla cultura di Andria), che dopo il saluto non si sono trattenuti molto, a causa degli ulteriori impegni di lavoro. Abbiamo preso atto dell interesse e dell ampia disponibilità  che queste persone hanno dichiarato, in modo particolare la Marmo. Certo che, nonostante la comprensione per gli impegni che questi personaggi hanno realmente, il fatto che nessuno sia stato presente alla discussione lascia un po di perplessità . Comunque, tra le funzioni di un convegno di questo tipo, vi ਠquella di stimolare soluzioni pratiche ai problemi esposti, e quindi ci aspettiamo che i dichiarati impegni si trasformino in opportuni atti concreti.

Abbiamo rilevato l assenza, come del resto al convegno di Alessano, del mondo accademico parimenti invitato. Nel nostro caso sono stati informati ed invitati mediante e-mail una decina di docenti delle materie di etnomusicologia ed archivistica delle facoltà  pugliesi di beni culturali. Solo due persone hanno risposto esprimendo apprezzamento per l iniziativa ma avvisando di non poter venire. L unica presenza attinente all ambiente universitario era Daniele Durante, che attualmente segue un dottorato in etnomusicologia. Il distacco, come pure la differente produttività , tra ricerca di base e mondo accademico, appare un dato di fatto, forse un problema da affrontare in futuro.

Nella prima sezione del convegno hanno presentato le proprie raccolte vari ricercatori, a cominciare dai "decani" che hanno iniziato a lavorare nel revival degli anni 70 (Chiriatti, Durante), poi alcuni degli allievi dei maestri Leydi e Carpitella (Inchingolo, Gala, Villani), ed infine i giovanissimi che si sono aggiunti con impegno negli ultimi anni (Amati, Bagorda).
I relatori invitati in questa sezione rappresentavano le diverse aree culturali e le differenti tipologie delle tante realtà  operanti in Puglia; a questo proposito menzioniamo l Associazione Areantica di Bari che si ਠspontaneamente presentata nel corso del convegno.
I materiali delle varie raccolte sono utilizzati in modi differenti: alcuni per elaborare le riproposte musicali, altri per pubblicare studi e antologie di documenti originali, altri come supporto in attività  didattiche.

Nella seconda sezione sono state considerate alcune realtà  di notevole esperienza nella conservazione dei materiali orali. Ne ha parlato Cesare Bermani per l Istituto Ernesto de Martino, ed io brevemente per la Regione Lombardia (il cui staff, assente per un impegno internazionale, si ਠreso disponibile per presentare ed offrire il proprio software sviluppato assieme al CNR).
L intervento di Mario Blasi ਠinvece entrato nel merito dei sistemi di pubblica fruizione dei beni di cultura tradizionale, facendo particolare riferimento al museo multimediale della Grecìa salentina a Corigliano (ora inspiegabilmente chiuso).

La terza sezione ha considerato le tendenze progettuali recenti, a cominciare dall "Archivio della Memoria" di Taranto, descritto da Antonella de Palma, dove lo studio della storia orale ਠcominciato dall imponente realtà  sociale dell Italsider.
Carlo Trono, quale fondatore della web community pizzicata.it, ha esposto i vantaggi dell uso di Internet, quale interfaccia disponibile ovunque e quindi idonea a superare distanze tra punto di raccolta fisico e punto di fruizione, problema cruciale per la conformazione geografica della Regione.
Vincenzo Santoro ha accennato a quello che sembra essere il progetto più promettente e concreto, ovvero un archivio etnomusicale presso la futura biblioteca nazionale di Bari. Tale progetto sarà  a breve presentato ufficialmente e dettagliatamente.

E seguita un ampia discussione che ha toccato vari argomenti sensibili, quali i diritti di ricercatori ed esecutori, le differenti possibilità  di deprivatizzazione e fruibilità  delle raccolte private, per le quali sono riscontrabili casistiche limitate e risolvibili. Differenti opinioni e soluzioni sono state espresse anche per le modalità  di fruizione in rete, che vanno dalla massima libertà  di accesso e scambio, ad un uso controllato e limitato in punti discreti di fruizione.
A conclusione della giornata si sono individuati due obiettivi concreti che potessero far convergere gli intenti dei partecipanti. Il primo ਠla costituzione di un portale, un sito o una semplice pagina web in cui si possano elencare gli indirizzi di associazioni e singoli che si occupano di ricerca e raccolta etnomusicale ed etnocoreutica nella Regione. Sicuramente una iniziativa di questo tipo potrebbe migliorare le relazioni tra operatori, e magari facilitare la costituzione di un rilevante fronte di opinione e di pressione, utile in un periodo che vede un acceso dibattito sulle politiche culturali regionali. Carlo Trono ha espresso disponibilità  a curare tecnicamente questa iniziativa.
Il secondo, suggerito da Pino Gala anche al convegno di Alessano dello scorso 2 febbraio, ਠdi iniziare un censimento, anche volontario, delle raccolte esistenti, distinguendo quelle che sono attive da quelle in giacenza passiva, in modo da stabilire un ordine prioritario per eventuali interventi di restauro e conservazione. Tale censimento ਠiniziato recentemente nella provincia di Foggia, con l invito agli operatori delle altre province a promuovere analoghe iniziative.

In conclusione, non posso che esprimere soddisfazione per lo svolgimento di questo convegno, che ci conferma quanto siano attivi e disponibili gli operatori culturali che si occupano dello studio e della tutela dei patrimoni di cultura tradizionale. Nonostante il rapporto col mondo politico non sia del tutto soddisfacente, credo che le varie iniziative di sensibilizzazione, come quelle di Alessano e di Andria, stiano costruendo una fascia di conoscenza e appoggio costituita da diverse figure istituzionali in varie aree della regione.
A questo punto necessitano, per quanto riguarda la conservazione dei materiali di cultura tradizionale, pochi ma importanti progetti professionali, gestiti da soggetti competenti, sui quali possa convergere l appoggio e la collaborazione della comunità  scientifica e politica più consapevole.

Cordiali saluti
Mario Gennari
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