A due giorni dalla notte di San Rocco...

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CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Sono passati ormai due giorni dalla notte di San Rocco a Torrepaduli. Ho voluto far passare queste ore prima di mettermi a scrivere per evitare di farmi prendere dalle emozioni forti del momento, e non esagerare con i toni polemici. Partiamo dagli aspetti positivi. Innanzitutto l'inquinamento sonoro provocato dalle amplificazioni delle rosticcerie ambulanti e delle giostre é stato quasi completamente eliminato. C'era solo una piccola cassa all'entrata della zona di ristoro che ha continuato a suonare, ma il volume era modesto e quindi non ha provocato grossi fastidi. Ringraziamo quindi il Sindaco per aver accolto la nostra richiesta e ringraziamo anche i commercianti che hanno capito il senso della nostra iniziativa e, a parte l'unica eccezione, hanno evitato di fare "orecchie da mercante" (abbastanza appropiato).Seconda cosa buona. Da mezzanotte, subito dopo i fuochi, fino alle ore 3.00 del mattino si é riusciti a sostenere una bellissima ronda di sola  scherma, in cui si sono esibiti i più importanti detentori di questa tradizione propria della festa di San Rocco. La ronda é stata difesa con le unghie e con i denti da addirittura due "mastri i bballu", che regolavano l'accesso nella ronda, e dalla carissima Cinzia Villani, che si é letteralmente sgolata per cantare e per far mantenere il tempo giusto ai tamburellisti meno esperti. Anche all'estero nella ronda c'era gente che si batteva non poco per eliminare ogni disturbo. Più di una volta é stato necessario litigare con le "ronde-rave party" circostanti chiedendo rispetto. E' stato difficile, ma alla fine la ronda di scherma é sopravvissuta per oltre tre ore, e questo ha dato valore all'intera serata.Il tanto temuto maxi-schermo alla fine non é stato montato. Forse la pro-loco di Torrepaduli ha finalmente preso in considerazione i pareri negativi nostri, dell'amministrazione comunale e di tantissimi altri studiosi e appassionati. Oppure il forte vento ha impedito il montaggio del telone di 3x3metri. Magari San Rocco non era nemmeno lui d'accordo...Infine, quasi tutte le bancarelle della fiera dell'artigianato hanno accettato di spostarsi lontano da Largo San Rocco, con l'intenzione di lasciare in questo modo più spazio per le ronde. Chiaramente ciò nasce da una direttiva dell'amministrazione, ma ho personalmente notato che alcuni artigiani hanno appoggiato questa iniziativa, capendone bene il motivo. Passiamo agli aspetti negativi,  che purtroppo sono di più delle cose buone. Come sapete il 14 Agosto, giorno prima della festa di San Rocco, si é concluso il San Rocco Folk Festival, mentre domani, Mercoledì 18, si svolgerà  l'edizione estiva di Ballati !, con l'esibizione dei gruppi Alla Bua, Mascarimirì, Zimbaria e Aramiré. Poiché a tre giorni da San Rocco c'é in programma Ballati !, mentre il giorno prima c'era il San Rocco Folk Festival, si é preferito lasciare moltato il palco al centro di Largo San Rocco (era troppo faticoso smontarlo e rimontarlo, ovviamente) con il risultato che tutto lo spazio lasciato libero dall'allontanamento della fiera é stato nel complesso occupato dal palco. Molte persone sono salite sul palco per guardare da una postazione privilegiata le ronde che si svolgevano intorno, e addirittura verso una certa ora c'erano persone che ballavano sul palco stile rave, facendo ovviamente un baccano assurdo e mettendo a serio repentaglio la sicurezza. Per fortuna il palco ha retto.Lo spazio occupato dal palco, proprio in mezzo a Largo San Rocco, ha avuto come conseguenza principale la terribile saturazione dello spazio libero. C'é stata una calca allucinante, era quasi impossibile muoversi, e quindi non c'era spazio per formare le ronde. Infatti quest'anno si sono formate pochissime ronde, piccole e quasi sempre ingestibili. A quanto pare però la nostra campagna di sensibilizzazione ha fatto presa, perché molte delle poche ronde formatesi venivano controllate dall'interno, e si ballava una coppia alla volta. La cosa più brutta che ho notato quest'anno é stata la quasi totale assenza di musicistici esperti e riconosciuti. Le poche ronde che si sono formate, a parte un paio di eccezioni, facevano abbastanza schifo, anche perché quasi tutti i musicisti appartenenti ai gruppi di riproposta quest'anno hanno snobbato Torrepaduli. Già  questo accadeva gli anni scorsi, ma quest'anno la piaga dell'assenteismo é diventata profondissima. Magari mi sbaglio, magari i musicisti c'erano e sono stati nascosti dalla folla...ma ho girato molto, e ne ho visti veramente pochi. L'assenteismo ha contagiato anche gli stessi salentini. In Largo San Rocco c'erano tantissimi turisti e pochissimi locali. E questo é chiaramente dimostrabile guardando lo scarzo numero e la scarza qualità  delle ronde che si sono formate. Il risultato di questo assenteismo, di questo "snobbare" la festa di San Rocco é che si lascia sempre più spazio a forme di aggregazione che nulla hanno a che fare con la nostra tradizione. I suonatori di djambé si sono fatti sempre più invadenti, addirittura in un paio di occasione c'erano tizi che andavano in giro con il loro strumento appeso al collo, e sembrava che lo facessero apposta ad avvicinarsi alle ronde disturbando quello che accadeva all'interno. C'era gente buttata per terra ovunque, che dormiva stesa per terra occupando il poco spazio e impedendo a chiunque di potersi muovere tranquillamente. E nel frattempo i carabinieri stavano tranquillamente trincerati nella loro fortezza di transenne e volanti, infischiandosene dell'ordinanza sindacale che vietava il bivacco. C'era anche l'ordinanza sindacale che vietava la vendita e il consumo di alcolici dopo la mezzanotte, ma tanto era inutile, perché quasi tutti si erano portati le bottiglie di vino da casa. "non possiamo di certo arrestare tutti e portarli in caserma" - questa é stata la risposta delle forze dell'ordine. Quindi di fronte ad una massa di persone che infrangono la legge, questa non ha più valore. Di fronte a tante persone che bivaccano e consumano alcoolici infischiandosene delle ordinanze sindacali, queste non hanno più senso di esistere. Grazie Italia. Fra l'altro, i CC e i Vigili Urbani erano totalmente all'oscuro dell'ordinanza che vietava le amplificazioni dopo le ore 23. A quanto pare qualcuno ha semplicemente fatto un giro per le rosticcerie chiedendo di abbassare le amplificazioni, e la cosa ha funzionato. Ma se i commercianti di panini se ne fossero fregati? Chi avrebbe fatto rispettare questa "ordinanza fantasma" se nessuno fra le forze dell'ordine sapeva niente? Boh.Se non si interviene seriamente su questi aspetti, e se non si fa una seria campagna per far tornare i musicisti a San Rocco, sicuramente entro breve tempo gli schermitori abbandoneranno Torrepaduli, dopo secoli  in cui il luogo elettivo per la tradizione della scherma é stato quello. Da parte nostra, quest'anno qualche punticino l'abbiamo segnato, quindi continueremo ancora più seriamente la nostra campagna di sensibilizzazione, partendo prima, assicurandoci la produzione e la distribuzione delle brochure e cercando ogni possibile collaborazione per riportare i musicisti a San Rocco. [addsig]
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AntecedenteX
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Messaggio da AntecedenteX »

solo una cosa, a proposito del palco.
io sono arrivato al largo poco prima dell'1.00, con la persona che avevo portato ad alessano (ti ricordi, no?) e un'altra amica.
"avevamo bisogno" di osservare da vicino qualche ronda, per i motivi che ti ho accennato in pvt giorni fa... e davvero era difficile difficile.
quel palco, però, si é rivelato una manna dal cielo!
é vero che anche lì sopra c'erano alcuni ragazzi moderni, stesi o seduti, a riposare dopo una giornata di lavoro, sorseggiando una bevanda, ma erano in pochi.
la maggior parte delle persone ha sfruttato il palco per vedere "un poco" meglio: c'era la calca, si, ma la gente non si attaccava, nel senso che mi é parso di notare un tacito rispetto per chi saliva man mano.
molti di quelli affacciati, si guardavano alle spalle e, vedendo quanta gente aspettava, dopo un po' si spostava, permettendo a chi stava dietro di passare avanti.
la gente si aiutava a vicenda a salire e scendere, sopratutto le donne venivano aiutate, visto che non c'era la scaletta.
il traffico là  sopra é stato scorrevole e corretto (mi riferisco almeno a quando c'ero io, fino all'1.30 mi pare).
poi, Carlo, 'sto palco non é che occupava sette kilometri!
dà i, una piccola postazione rialzata, magari controllata da due persone, non sarebbe un'assassinio, nei prossimi anni.
parere mio.


messaggio per i virtuosi jazzisti di sax e altri strumentazzi vari: forniteci le date di qualche vostro raduno o concerto.
saremmo lieti di intervenire con i nostri tamburelli (verremmo solo in dodici, quattordici mila).

add'io
Questo messaggio é stato modificato da: AntecedenteX, 19 Ago 2004 - 07:40 [addsig]
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Questa storia che sul palco ci sono stati tali esempi di civiltà  e di rispetto reciproco mi rincuora parecchio. Ma una postazione rialzata o, come si stava cercando di fare, un maxi-schermo non riesco a vedercelo bene, non so perché. Il problema di fondo é che c'é troppo affollamento in Largo San Rocco, e per questo si creano poche ronde per il poco spazio disponibile, e quelle poche che si formano sono superaffollate per la gente che giustamente vuole vedere. Ma ovviamente su questo non possiamo farci niente, mica possiamo imporre un "numero limitato" di accessi Mi ero dimenticato questo particolare dei tizi armati di sax e clarinetti. E' da circa tre anni che vedo gente provvista di tali strumenti cercare di intervenire nelle ronde, ma quest'anno il numero é aumentato notevolmente. Secondo me qua si sta veramente uscendo fuori di testa...da una parte i frikkettoni con i loro djembé, dall'altra 'sti jazzisti della domenica. Boh.[addsig]
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cicerenè
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Messaggio da cicerenè »

ciao.io non c'ero a San Rocco quest'anno e oltre a poche chiacchiere con chi c'é stato,  sto seguendo attentamente questo forum per farmi un'idea generale di come siano andate le cose.mi viene difficile proseguire nella lettura quando incontro espressioni tipo " é vero che anche lì sopra c'erano i soliti escrementi della società , stesi o seduti, con le loro cantine sociali appresso e in costante pericolo di vederteli vomitare addosso, ma erano in pochi."invito pertanto tutti a moderare i toni, sennò certe discussioni possono tranquillamente proseguire in privato.Detto questo, io credo che una cosa sia cercare il rispetto per una festa, un'altra cosa é volerla per pochi intimi. Impossibile pretendere che a San Rocco ci vada solo chi sa che cosa sta andando a vedere, tanta gente é in Salento in ferie e va a Torrepaduli perché ha una festa in cui divertirsi fino all'alba nel giorno di ferragosto. Quello che si può fare é informare, far conoscere a più persone possibile le "regole" di convivenza in una festa tradizionale, regole un tempo sottintese, ma oggi troppo lontane nel tempo e nelle generazioni per essere ricordate. E' questo quello che ha cercato di fare Pizzicata con la campagna di sensibilizzazione, una campagna che dovrà  riorganizzarsi per il prossimo anno, facendo tesoro di quello che é accaduto a San Rocco quest'anno.Se la festa di San Rocco sta morendo é per tanti motivi, sicuramente lo snobismo da parte dei pochi interpreti della tradizione, ma anche lo snobismo da parte di molti salentini, che non é da poco, e sicuramente l'invadenza di altri strumenti che non c'entrano, come djambee o sax in questi ultimi anni.La mancanza in piazza di chi le "regole" di cui prima le ha interiorizzate, perché o le ha fatte proprie di recente o le ha sempre condivise, indubbiamente nuoce.E' su questo che bisogna puntare, a ricostruire una sensibilità  rispettosa, senza epurazioni etniche più o meno velate.Facciamo quindi attenzione ai toni per piacere, io non credo che si vogliano delle pulizie etniche, né dei buttafuori o buttadentro nella piazza o nelle ronde. Almeno: spero non si stia cercando questo. scusate, ma ci sono espressioni che mi infastidiscono.SaraQuesto messaggio é stato modificato da: cicerené, 19 Ago 2004 - 04:13 [addsig]
LUMAURIZIU
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Messaggio da LUMAURIZIU »

Tra gli elementi caratteristici che distinguono la cultura popolare di noi salentini – "persone azzurre", per citare il nostro poeta Antonio Verri, e discendenti da sacerdoti greci, per ricordarci del Galateo - vi sono, storicamente, l apertura ed il rispetto deferente verso i "forestieri", la tolleranza e la mitezza. Ecco perchà© non ci apparterranno mai pensieri ed affermazioni di sapore razzista, classista o violento verso chi é altro da noi, persino quando questo altro ci attacca rozzamente, non ci rispetta e merita la nostra più che ferma critica ed opposizione attiva in difesa di ciò che più amiamo del nostro "nido d anima".  Purtroppo, tra i mille nostri difetti, spicca, sempre storicamente, anche un certo disincanto verso tutte le nostre cose, una specie di presunzione di inferiorità  del nostro "mondo", una sorta di convinzione dell inutilità  del lottare e del mobilitarsi collettivamente ("Speramu Ddiu, Fazza Ddiu,"), che diventa di fatto una oscura profezia che si autorealizza, fatta di amara rassegnazione verso l annichilimento. Torrepaduli (come Galatina, secondo me) é solo uno dei tanti ordinari esempi di questa nostra malattia.  C é chi sostiene che, quando occorre, noi salentini - sempre con umiltà  e rispetto - sappiamo anche essere molto risoluti, uniti e "tosti", persino a costo di sacrificare tutto nella "lotta", ma che riusciamo a farlo solo quando ci rendiamo conto che, nostro malgrado,  é proprio arrivata l ora ! anche se, purtroppo, pare che questa "ora" arrivi, per tutti, soltanto una volta nella vita (ma quante citazioni mi vengono in mente stamattina ! ).  Mi auguro che l ora di Torrepaduli arrivi presto, e che le metaforiche teste mozzate (culturalmente parlando, si intende, e per mezzo della sola lama del dialogo) questa volta non siano quelle salentine. Ma é molto difficile che vada davvero a finire così. Nel mio piccolo, da salentino stracolmo di tutti i nostri difetti (ed anche di più), ringrazio con tutto il cuore e sostengo, negli immensi limiti delle mie scarse possibilità , le persone che, come Carlo ed altri amici, "lottano", anche con successo, su importanti piani organizzativi e culturali di mobilitazione sul territorio, ringrazio ed ammiro dal fondo dell anima Anna Cinzia Villani ed i pochi tamburellisti "di valore" che si sono generosamente "dati" l altra notte a S.Rocco, e - mentre sogno una improbabile pacifica e vittoriosa rivoluzione culturale salentina - sopporto pazientemente le mode passeggere ed i disturbatori di questa fastidiosissima generazione, cerco di migliorarmi sempre di più con il tamburello (per quel poco che può servire), leggo, studio, incontro persone, ascolto, cerco di spiegare alcune cose che considero importanti alle persone che mi sono più vicine, e poi - ogni sera prima di coricarmi -  non manco mai di dire sospirando "Speramu Ddiu", fermarmi per tre secondi come rapito da uno sfuggente presagio, guardare il ventaglietto devozionale con Santu Pietru, Santu Paulu e Santu Roccu sul comodino, fare spallucce, chiudere gli occhi, abbandonarmi, e ripetere dentro di me: "Fazza Ddiu". [addsig]
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Messaggio da AntecedenteX »

ho editato.[addsig]
CarloTrono
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Messaggio da CarloTrono »

Mi trovo molto d'accordo con quanto scritto da cicerené e da LuMaurizio. E' necessario lottare, perché l'ora é giunta, e perché non possiamo permetterci il lusso di aspettare che la moda passi per poter recuperare le nostre più importanti tradizioni. Si rischia di ritrovarci fra le mani terra troppo bruciata per essere ancora fertile. Dall'esperienza di quest'anno e dalla discussione fatta con gli amici di questo sito, fra cui appunto Sara e Maurizio, é evidente che il nostro impegno (la nostra "lotta") deve incentrarsi su due punti principali.Innanzitutto, dobbiamo sensibilizzare i salentini per un nuovo "ritorno a San Rocco", necessario oggi come fu necessario 24 anni fa. Quest'anno infatti ho sentito la fortissima mancanza di musicisti seri, e non intendo per forza quelli appartenenti a gruppi di riproposta (certo, anche quelli), ma anche tutti i "non professionisti" che però sanno usare un tamburello o un organetto, o sanno cantare in una ronda. Torrepaduli quest'anno (a parte all'interno di due ronde eccezionali) sembrava un raduno di persone che avevano comprato il tamburello la settimana prima. Il livello qualitativo é terribilmente sceso. Come Biagio Panico mi ripete centinaia e centinaia di volte, é naturale che lo spazio disponibile a Largo San Rocco venga occupato da bivacchi e suonatori di djambé, se noi glielo lasciamo a disposizione !!! Se invece la gente che suona torna a Torrepaduli e organizza le ronde, anche difendendole con le unghie e con i denti come abbiamo fatto noi per quella di scherma durata tre ore, é chiaro che quelle forme che nulla hanno a che fare con la festa di San Rocco, saranno costrette a stringersi da qualche altra parte o a trovare un altro posto. La seconda direzione che contemporaneamente deve intraprendere il nostro impegno é quella di diffondere il più possibile la cultura della Festa di San Rocco, cercardo di combattere l'atteggiamento approssimativo e la disinformazione che dilaga sia fra i turisti, ma anche fra i "fruitori" locali. Quest'anno volevamo produrre e distrubuire una brochure, fin dai primi di agosto, che spiegasse quelle regole non scritte: non un semplice "decalogo" di buon comportamento, e nemmeno un codice di regolamentazione imposto dall'altro. Volevo semplicemente spiegare il perché ci si deve porre di fronte a questa festa in una certa maniera, e cosa si rischia di perdere se si continua con l'atteggiamento moderno. Purtroppo per problemi vari e incomprenzioni con l'amministrazione comunale, non siamo riusciti nel nostro intento. Prendiamo atto della cosa e il prossimo anno cercheremo fondi privati, anche tramite sponsor, per realizzare la brochure. La lotta é dura, ma i soldati ci sono, si stanno organizzando, e scenderanno in campo. [addsig]
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giannino
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1631

Messaggio da giannino »

Io condivido l'affermazione di maurizio quando dice di sperare che questa generazione si stanchi in fretta e che la moda passi (a questo punto mi ci includo anch'io visto che non sono né un vecchio né un ricercatore), e secondo il mio modesto parere ciò che snatura questo tipo di feste é la "folla" in se per sé. E vabbé che i salentini (ed i pugliesi tutti) sono gente accogliente, ma a questo punto si deve decidere tra la pubblicità (=soldi e turismo) o il silenzio (=ritorno alla quasi normalità ). La festa di san rocco ormai fa parte di un'itinerario in possesso ormai di tutti quelli che frequentano le nostre terre, é una tappa fissa. Allora é inutile chiedere alla gente di star zitta e ferma quando é venuta apposta per far baldoria. Il turismo é prezioso per tutto il sud italia, ma non per questo dobbiamo calarci le braghe e vendere al miglior offerente le poche cose buone che ci rimangono. Speriamo bene.Questo messaggio é stato modificato da: giannino, 29 Ago 2004 - 19:30 [addsig]
Giovanni Semeraro
Obarra
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Messaggio da Obarra »

Ciao a tutti:Giorni fa, interessandomi alla tradizione italiana e, più specificamente, alla musica e danza, trovai questo sito web.Oltre a quelle informazioni su musica e danza che mi interessavano, ho letto questa discussione sullo svolgimento della notte di San Rocco e mi é venuta molta voglia di iscrivermi per fare complimenti a tutti quelli che lottano per proteggere e mantenere viva la loro tradizione, cioé le persone che hanno organizzato l'iniziativa di sensibilizzazione. Se qualche giorno sono in grado di andare a ammirare i ballatori e i suonatori di pizzica scherma, potrò farlo grazie a voi. Avanti!(Chiedo scuse per gli errori linguistici)[addsig]
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