Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

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Livio
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Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da Livio »

Riporto qui in citazione i passaggi fondamentali, selezionati a discrezione soggettiva, dall'altra discussione:

[quote:28e52e489d="Tony"]le puntualizzazioni servono a colmare le
lacune che ognuno di noi ha su svariati temi, altrimenti
si va a finire come la storia della pizzica dedicata al Santo Vito
(o pizzica malinconica) che qualche burlone la vuole monopolizzare come
la pizzica di San Vito dei Normanni (BR).[/quote:28e52e489d]

[quote:28e52e489d="Livio"]Mi sono perso qualcosa? Mi aggiornate su questa storia di S. Vito?!? :shock:[/quote:28e52e489d]

[quote:28e52e489d="Damiano"]Due critiche "da integralista della tradizione": bravi gli "Jentu", però quella terzina a tremila non centra niente con la pizzica di San Vito (io ho avuto la fortuna di sentirla da Lino e Titina Sabatelli, gli ultimi suonatori per tarantate di San Vito dei Normanni, in una serata a Taranto organizzata da Cinzia;

Secondo: andatevi a vedere quel filmato nella stessa pagina "pizzica pizzica di Ostuni" e poi mi dite....[/quote:28e52e489d]

[quote:28e52e489d="giannino"]Forse l'amico voleva dire che la Pizzica di Santu Vitu non si chiama così perchਠoriginaria di San Vito dei Normanni (il monopolio di cui parla), ma perchਠsemplicemente ਠdedicata a quel Santo, e che, quindi, essa non ਠtipica solo di quel paese ma anche dei paesi limitrofi. Il che potrebbe essere anche giusto, apparte il fatto che io non conosco una sola strofa "tradizionale" dedicata esplicitamente a San Vito. La maggiorparte delle strofe cantate su quel tema sono su sfondo sentimentale...in ogni caso penso che non sia proprio la cosa più esatta legare una pizzica ad un paese..al massimo la si deve legare agli esecutori DI quel paese. E non c'ਠdubbio che i massimi esponenti della pizzica di Santu Vitu, attualmente, siano di San Vito dei Normanni (da cui tutti i gruppi che la eseguono l'hanno copiata).[/quote:28e52e489d]
tarantafan
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Messaggio da tarantafan »

Per esempio, ਠaumentata la mia già  abbondante confusione, quando ho letto:
"...famosissima ਠormai la celebre pizzica di San Vito intesa come località  e senza nessun legame col santo come succede invece nel leccese, il tarantismo brindisino ਠpagano ( consiglio la lettura di " i 3 violini inediti del tarantismo l'editrice non la ricordo) con annesso cd, che tratta in maniera approfondita le vicende del tarantismo a San Vito... Nessun Santo....San Vito dei normanni ਠun piccolo paesino in provincia di Brindisi " sul portale del violino:
http://www.claudiorampini.com/php/modul ... pic&t=1700

:?: :?: :?:
Tony
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Messaggio da Tony »

Si, scusate , l'amico qui , non si ਠspiegato bene!
Ho postato il link di you tube non per farvi vedere il video
(che tra l'altro a me piace), ma per farvi notare i commenti!
Secondo me quanto espresso dagli utenti sinonimo di malainformazione.
Chiaramente indicano questo brano "tipico del paese" non perchà¨
quella sia la versione che eseguono i sanvitesi.
Quindi ho voluto usare "burlone" per non dire disinformato, o che gli sia stato spiegato male o che sia stato confuso, tutto quello che volete.
You tube non viene visualizzato solamente dal ricercatore Damiano, ma
anche da me che non ne so niente , e me la bevo.
Che ne dite ?...... Va bene così?
marioFB
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Messaggio da marioFB »

Non penso che si possa fare molta confusione attorno a questi argomenti, le informazioni necessarie credo siano presenti ma un po sparse per il sito.

Come osservava Giannino, non ci sono nei testi a noi noti citazioni del santo; gli esecutori anziani appartengono all area di S. Vito, i Sabatelli sono attualmente i più noti, ma la zona ਠstata densissima di maestri suonatori, basta citare il grande Vincenzo Vita.

Il tarantismo a S. Vito D.N. era privo di culti di riferimento, ma denso di riferimenti allo stato paludoso del territorio. Ne ha riferito Fernando Giannini in "Tre Violini" (Kurumuni libri n.1, marzo 2002, esaurito ma setacciando edicole e librerie di S. Vito...). Importantissimo libro, non perchà© Giannini abbia scoperto cose sconosciute, ma perchà© ha finalmente scritto quello che era la locale memoria storica popolare su questi argomenti (considerate che innumerevoli antropologi erano addormentati da 40 anni all ombra della "Terra del Rimorso" di De Martino senza sapere che allontanandosi un po da Nardò si poteva trovare di tutto e di più).
La memoria di S. Vito D.N. , assieme ad altre fonti storiche (G. Annibaldis, "La tarantola Daunia", Besa Ed.) ci suggerisce la forma arcaica autonoma e pagana del fenomeno probabilmente in tutta l area meridionale. Il culto di S. Paolo ਠrelativamente recente, piuttosto circoscritto geograficamente. Esistono casi in cui sono stati coinvolti altri "santi generici", nel senso che ad alcuni santuari sparsi nel territorio la gente faceva riferimento per qualsiasi problema.
Dobbiamo inoltre citare alcuni altri culti non cristiani e comunque antecedenti quello di S. Paolo, come l ormai noto "sputo medicinale" (G. Vallone, Le donne guaritrici nella terra del rimorso, Congedo Editore), nonchਠalcuni culti d acqua comprendenti la stessa fonte retrostante la cappella di S. Paolo a Galatina, ed altre locazioni di cui ho sentito parlare da Luigi Chiriatti, ma non so se esiste una esaustiva trattazione scritta.

"Tre violini" ci fornisce registrazioni e trascrizioni del repertorio musicale terapeutico di S. Vito D.N., in particolare la sonata/cantata più nota in la minore (ormai un best seller anche del folk revival lombardo), che a detta dei testimoni era la più efficace.
Questa tipologia quindi ci risulta specificamente legata al territorio di S. Vito D.N. salvo nuove informazioni.

Se però Tony usa il termine "pizzica malinconica" per indicare una generica sonata in cui ਠconsistente l uso di tonalità  minore, allora ਠchiaro che la zona diventa più grande e non comprende solo S. Vito D.N., ma la terminologia ਠpersonale e non ufficiale.

Saluti
Mario
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Livio
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da Livio »

[quote:94ad819006="giannino"]non c'ਠdubbio che i massimi esponenti della pizzica di Santu Vitu, attualmente, siano di San Vito dei Normanni (da cui tutti i gruppi che la eseguono l'hanno copiata).[/quote:94ad819006]
Si deve dare atto a F. Giannini (registrazioni sul campo) e L. Chiriatti (editore) che nel 2002 ci hanno fatto conoscere quella pizzica e il "tarantismo d'acqua" come ormai viene riportato nei testi di etnoantropologia. Nella registrazione Titina e Lino, in coppia, suonano con mestu Vicenzinu e zia Rita, ognuno dei quali apparteneva a squadre diverse di musicoterapeuti, la pizzica originaria (la chiamano così perchà© la più vecchia che ricordano e la più efficace nella musicoterapia) in LA-, ma la eseguono anche in SOL e RE, così come era in uso nelle squadre di appartenenza. Peccato che quella pubblicazione non ਠpiù reperibile, nemmeno in ristampa!

Nel 2005 Giannini-Chiriatti fanno uscire i canti di Titina e Lino. Giannini, oltre a rimpiangere l'appena scomparso mestu Vicenzinu, sostiene le pubblicazioni del repertorio degli anziani come unica testimonianza a difesa del fenomeno della registrazione dei pezzi tradizionali alla SIAE. In questa pubblicazione c'ਠuna registrazione della originaria ma al violino ਠlo stesso Giannini.

Nello stesso 2002 LI STRITTULI di S. Pancrazio Sal.no (BR) sono sicuramente i primi nel salento a riproporre la pizzica "originaria" omettendo il terzo accordo. Quando Daniele Girasoli entra nei Malicanti porta con sà© questa riproposizione pubblicata poi nel loro CD. A seguire i Kumenei, con una semplificazione nelle strofe e l'intro col sinth e la pubblicano anche loro nel rispettivo CD.

Nello stesso periodo l'attenzione aumenta su S. Vito e gli ultimi suonatori. LA TARICATA, gruppo folk storico e per antonomasia, pubblica un live della loro versione dove canta anche zia Rita, che scomparirà  a breve e per la quale ਠstato prodotto un DVD commemorativo lo scorso anno.
Contemporaneamente Massimiliano Morabito traspone la pizzica originaria dal mandolino all'organetto e Piero Balsamo lavora a stretto contatto con Titina e Lino.

La situazione attuale, un po' paradossale, ਠche i nuovi gruppi di riproposta del leccese rifanno la pizzica "di S. Vito", ma magari la copiassero da quella degli anziani! I riferimenti sono proprio le prime riproposizioni su CD e si può andare a risalire facilmente controllando la presenza del 3° accordo o le strofe semplificate o l'intro col sinth! Ultimo in ordine cronologico un CD di riproposta autoprodotto da un gruppo tarantino che scrive "Santu Vitu (Tra.[dizionale] area Tarantina)".

Ma la visibilità  sul WEB (e le nostre discussioni su di loro la aumenteranno grazie ai meccanismi dei motori di ricerca) ce l'hanno i lombardi Jà©ntu, perchà© sono stati messi su YouTube e sono, per adesso, i soli (a parte frag - ciao bello!), ma già  presenti nella voce "pizzica" di wiki, sia pure come link:

http://www.myspace.com/angajentu
http://it.youtube.com/watch?v=lIErYzlmFRs
http://it.wikipedia.org/wiki/Pizzica

[quote:94ad819006="Damiano"]quella terzina a tremila non centra niente con la pizzica di San Vito (io ho avuto la fortuna di sentirla da Lino e Titina Sabatelli, gli ultimi suonatori per tarantate di San Vito dei Normanni, in una serata a Taranto organizzata da Cinzia;[/quote:94ad819006]
Esiste un documento di fine '800 che fa riferimento alla pizzica-pizzica che si faceva nei matrimoni (contesto ludico!) e descrive un andamento ritmico crescente insieme con l'euforia della gente circostante.
Questa storia che la pizzica deve essere lenta (come si ripropone in certe ronde) ਠuna invenzione moderna, alla stregua delle pizziche iperveloci per il semplice motivo che entrambe non ti danno la possibilità  di ballare!
Frag
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da Frag »

[quote:d2968adff9="Damiano"]quella terzina a tremila non centra niente con la pizzica di San Vito (io ho avuto la fortuna di sentirla da Lino e Titina Sabatelli, gli ultimi suonatori per tarantate di San Vito dei Normanni, in una serata a Taranto organizzata da Cinzia;[/quote:d2968adff9]

Ho sentito registrazioni di pizziche pizziche di 50 e + anni fa suonate ad una velocità  impressionante...
Titina che ho avuto il piacere di conoscere suona a quella velocità  semplicemente perchਠsuona con una tecnica (derivata da quella di zi rita) che nn gli consente di andare + veloce di così..
E poi nel cd allegato al libro "TRE VIOLINI" Titina, Lino, Vinceninu e Zi Rita ripropongono le suonate per le tarantate che a quanto sembra devono avere velocità  moderata, nulla esclude che in contesto ludico e casalingo la velocità  possa aumentare...o No?????
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quirino
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Messaggio da quirino »

Si però qualche annetto fa si era arrivati a velocità  veramente improponibili, una ridimensionata ci voleva.
Damiano
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Messaggio da Damiano »

Per quanto riguarda il fatto della terzina, nel filmato c'ਠil tamburellista che suona ormai la famosa terzina di Aradeo (quella che fanno tutti per intenderci), mentre se avete la fortuna di ascoltare il CD "VOCI" vedrete che la tecnica di Titina Sabatelli ਠtutta particolare, affine alla tecnica ostunese, e nel libro si parla del fatto che questa tecnica particolare riproduca con il suono dei cimbali il rumore degli schizzi d'acqua alzati dalla tarantata.

Tony caro, io già  à¨ assai che ho fatto mezza dozzina di registrazioni a Martina, non usare la parola "ricercatore" con me perchਠnon ਠil mio mestiere.
guarracino
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Messaggio da guarracino »

io ho una registrazione di una pizzica di san vito suonata dalla sabatelli e altri...e effettivamente oltre che la velocita, il tempo non ਠdella calssica pizzica..e la melodia ਠdiversa da quelle che si ascoltano oggi riroposte dai gruppi
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Livio
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Messaggio da Livio »

Ovviamente non dobbiamo dimenticare che, sempre con rispetto parlando (proprio come si diceva una volta!), abbiamo a che fare con anziani con minimo 75 anni, ed ਠalquanto chiaro che un ragazzino di 16 anni, invece, ha la potenzialità  di portare avanti un ritmo più veloce e per più tempo. Il movimento, in generale, va svecchiato (sempre con rispetto parlando!).

In ogni caso non va mai dimenticato che, sempre di musica per ballare si tratta, quindi se il ritmo ਠtroppo melenso, o troppo iperbolico, non serve a niente!

Delle registrazioni edite (parlo di tutte le pizziche) non ne abbiamo una prolungata di 10 o addirittura 20 minuti: in 4 o 5 minuti non abbiamo la dimensione di quello che si faceva. Ma possiamo rapportarci alle registrazioni degli anni '70 del De Simone: sul 3° LP ci sono 2 canti 'ncopp' o tammurro di circa 20 minuti ognuno con zi' Antonio e zi' Giannino. Il ritmo inizia in maniera sostenuta, quel tanto che serve per ballare, ovviamente, e per prendere l'attenzione dell'ascoltatore. Ma nel corso dell'esecuzione il ritmo diventa più concitato, aumenta gradatamente senza che l'ascoltatore lo avverta, infatti ਠpossibile accorgersene confrontando i primi minuti con gli ultimi.

Come per qualsiasi sforzo fisico, per i suonatori e per i ballerini, si inizia in una certa maniera PER POI DIVERTIRSI ANCHE AD AUMENTARE, ma sempre nel limite della ballabilità  e del divertimento!

Le pizziche a cui fa riferimento Frag sono sicuramente quelle del Majorano, in assoluto le prime registrazioni effettuate nella Puglia del sud (guarda caso non da un ricercatore accademico ma da un uomo che amava le tradizioni!). Ma per quel tipo di registrazioni bisogna considerare la velocità  aumentata colpa della tecnologia che era più approssimativa rispetto ad un registratore digitale di oggi.

L. Chiriatti ha storicizzato la suonata di Aradeo (terzina piena, quella di P. Zimba) in Opillopillopì e Canto d'amore. Tuttavia si ritrova un po' in tutto il leccese (tranne il capo di Leuca) e sud brindisino. Il disegno ritmico di Titina (1 terzina accentata ogni 4, 3 delle quali realizzate come terzine "bucate", con la pausa in mezzo) ਠin linea con quello che si ritrova nella Murgia ma non nella realizzazione del colpo perchà© ha imparato piuttosto tardi! E questo ਠanche un'altro fattore da tenere presente in merito alla velocità  del ritmo.
Arthas
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Messaggio da Arthas »

Tornando alla pizzica di San Vito, l'ultima affermazione che ho sentito mi ਠstata fatta da un amico di S.Vito dei Normanni. Lui sostiene che a San Vito ਠanche detta "Taricata" (sì, proprio come il gruppo). La mia reazione ਠstata: "Ahhh???" Ma, a scanso di equivoci: a qualcuno risulta?
oil2004
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da oil2004 »

non so se l'avete saputo ma è uscito un CD a San Vito dei Normanni che si chiama "ALLA BANCA" pizziche e canti di San Vito dei Normanni. Ci sono pezzi tradizionali e nuovi ma molto incardinati nella tradizione. Peccato che si trovi solo nelle edicole di San Vito. Ma ho scoperto che è edito da un'associazione culturale che si chiama CESTA (centro studi tradizione ambiente) e che ha il sito www.associazione cesta.it . Interessante che si possono scaricare gratuitamente testi e contesto.
oil2004
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da oil2004 »

mi correggo: il sito è www.associazionecesta.it
laperuginapizzicata
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da laperuginapizzicata »

Il cd è veramente bello e, vi giuro, le pizziche, inclusa "L'originaria", sono suonate ad una velocità strepitosa.
Per acquistarlo, inoltre, si potrebbe anche passare per Perugia, dove Fernando Giannini, che oltre ad essere un esimio ricercatore è anche un signor mandolinista, vive e lavora.
Nel disco , inciso con Maria Vita, figlia di Vincenzo, collabora anche Alberta Giannini, che suona due pizziche strepitose al violino.
Con registrazioni così, davvero i burloni vanno in vacanza!
march
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da march »

Ciao a tutti, ci siete? Questo nuovo cd Alla Banca è proprio bello. Una boccata di spontaneità fra i tanti dischi più artefatti. Pieno di quelle imprecisioni esecutive che rendono i pezzi chiaramente poco "studiati" e molto genuini. Belli i canti e belle le pizziche che riaprono il discorso della velocità di cui si parlava più sopra in questo post. Sono grato agli esecutori per aver dato spazio anche alle un po' trascurate versioni della pizzica in sol maggiore, anch'esse molto particolari, come la più famosa versione in la minore detta originaria.

Questo disco è l'occasione per porvi delle domande che da un po' di tempo ho in mente con riferimento alla pizzica di San Vito in la minore. Sono tre le domande. Provo a mantenermi il più sintetico possibile, nella speranza di risposte stimolanti:

1) Il terzo accordo. Mi piacerebbe avere qualche spiegazione in più su quello che ha scritto Livio. Si parla di mettere o togliere il terzo accordo? Per voi che avete avuto modo di frequentare i testimoni diretti di questa pizzica, quanto è rispettata la ciclicità di moduli che si ascolta nella celebre registrazione di tre violini? Mi riferisco alla struttura secondo cui ogni modulo è ripetuto 2 volte e abbiamo 3 moduli strumentali e 2 vocali, i primi due moduli strumentali hanno gli accordi di tonica e dominante (la- e mi) il terzo modulo introduce il terzo accordo di sottodominante (il re-) e nei 2 moduli cantati si va di 3 accordi. E' sempre o quasi sempre questa la struttura?

2) La polivocalità. Nelle strofe cantate, c'è o no la tendenza ad armonizzare per terze la melodia? Nelle registrazioni di tre violini questa tendenza non l'ho trovata (nonostante gli stessi esecutori, in Voci - sempre pubblicato da Giannini, siano ben pratici di armonie vocali). In molte versioni di riproposta (quelle che mi piacciono di meno per la verità) noto che invece si tende ad armonizzare (una terza sotto la melodia principale). Il risultato personalmente mi sembra spesso appiattente della dinamicità che il canto può sviluppare su questa pizzica in quanto si perde tutto il gioco ritmico di puntuati, accelerazioni e off beat che può fare la voce che canta. qualche armonizzazione qua e la non è demoniaca, ma quando è tutto fatto a due voci secondo me perde molto.. chi mi illumina su questo punto?

3) Il ritmo, la velocità e la suonata di tamburo. Beh..armonia, melodia, ritmo..anche questo ha delle particolarità che non ho colto al 100%.. si, la terzina è diversa da quella di Aradeo..l'accento è con le punte delle dita e 1 volta ogni 4 colpi (1 forte e tre deboli). Ora qui mi chiedo (non sono in grado di valutare) quando è radicato nella tradizione il ritmo e la suonata che sentiamo in questo nuovo cd "Alla Banca". E' quella la velocità di cui si parlava sopra? E se non ho ascoltato male..il tempo col tamburo è principalmente binario con qualche terzina incidentale? Ci lo conosce potrebbe descriverlo?
Giacchè si parla di ritmo mi chiedo anche se la suonata della chitarra è come capita, pizzicata con le dita (o comunque con un tempo squadrato), o "flamencata" anche con il plettro, con pennate piene che seguono le variazioni ritmiche del tamburo?


Ho provato a essere sintetico..ma le domande erano tante..sotto al primo! Dai lo so che ci sono tanti alto salentini che queste cose le conoscono benissimo!

Un caro saluto e un buon San Martino a tutti
march
laperuginapizzicata
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da laperuginapizzicata »

Caro March, si vede che suoni e sei interessato a capire davvero 8(grande e rarissima qualità).
Le risposte alle tue domande, molto precise, si trovano in un libretto, che doveva essere pubblicato con "Alla Banca".
Se tu mi mandi il tuo indirizzo io posso fartene fotocopie.
Io ho avuto accesso a queste pagine e proverò a trascrivere quello che mi ricordo (pochissimo!).
La tecnica sanvitese sul tamburello è caratterizzata da duine, che d'altronde D'Agnano esegue in tutte le pizziche, e la terzina avviene sporadicamente.
sCUSAMI SE NON MI RICORDO NIENTE ALTRO, MA, COME TI HO DETTO, SE TU PRIVATAMENTE MI Dàai il tuo indirizzo, ti mando il libretto che doveva essere pubblicato con il cd, dove si trovano le risposte alle tue domande.
Per quello che ne soio, la polivocalità nelle pizziche non era molto comune, d'altronde il cd "Voci", impregnato sulla tecnica vocale, è dedicato ad altri repertori.
Dico, però, che magari tutte queste distinzioni e sottospecificazioni, sono opera nostra.
Ti salutoaffettuosissimamente e fatti vivo!
Valentina.
oil2004
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da oil2004 »

riporto con un copia/incolla nel forum le risposte di Fernando alle domande di March, postate nel sito.
Saluti

"""""Inserito da fernando58 il Ven, 13/11/2009 - 14:15
Mi sono iscritto poco fa per rispondere a march ma non mi fanno intervenire nel forum sulla pizzica sanvitese (pizzica di San Vito patrimonio di etc). Dice bene la perugpizzicat che alcune cose le trovi sul sito dell'associazione, circa una trentina di pag mi sembra, che scarichi gratuitamente. Cerco di risponderti un pò più precisamente.

-La cadenza, così si chiama da noi la sottodominante, rappresenta il segnale per colui o colei che canta, che entrerà quindi dopo la ripetizione del giro a cadenza. La ciclicità che hai intravisto in "tre violini" non è rigidamente determinata. Decine e decine di versioni differenti ascoltando gli anziani non lasciano spazio a dubbi. Non potrebbe essere altrimenti in una musica suonata per circa otto ore al giorno e per più giorni come avveniva nella terapia. O così o ti lessavi il cervello.

-La polivocalità non c'era nel rito nè nell'eredità che abbiamo ricevuto. Questo non significa che nei secoli non l'abbiano sperimentata, parlo della pizzica chiaramente. Anche noi ne facciamo una versione a due voci che ci piace moltissimo. Non c'è niente di male.

-La chitarra è suonata a pizzico sul cd solo nella SolMi a violino e nelle altre pizziche con il plettro, basso e tirata giù in direzione non perpendicolare all'asse longitudinale della chitarra ma leggermente obliqua. Se hai visto suonare qualche anziano capisci cosa voglio dire. La pennata è decisa, se graffiante anche meglio. Le vecchie chitarre ad alcol davano il timbro perfetto, le attuali folk dalla cassa troppo grande creano un effetto non gradevole specie se si suona al chiuso (una sorta di "rimbombo" i primi dieci minuti dei suoni, dopo l'orecchio si adatta). Chiaramente tenendo conto della ricchezza di note e del mandolino che è strumento delicato. Con il violino si può eccedere in tutto senza problemi di equilibrio.

-Il tamburello rispetta le duine con sporadiche terzine questo è nella tradizione sanvitese. Lu cuerpu al centro con la punta delle dita e deciso quando ci vuole. I rami dei tamb per la terapia erano grandi e piatti. L'effetto nelle barberie era eccessivo, infatti il tamburello era escluso sia per i ballabili che per le pizziche. Anche il canto era raro in quel contesto: si partiva solista e due tre chitarre. Se c'erano più solisti, un violino e un mandolino oppure più mandolini il secondo faceva gli accordi o qualche "discesa" sul manico, in realtà aspettava il suo turno, di libertà. Ci è successo questo sul cd nella originaria sanvitese.

-La velocità: noi non ci siamo mai posti problemi quando si suona senza i "ballerini". Ci piacevano così, ci caricavano molto di più. Poi se si beve si va veloci e questo sta nelle cose. Ma da quanto si racconta del rito c'erano momenti in cui il tarantato o la tarantata accellerava ed i suonatori seguivano con velocità molto sostenute. In genere dopo qualche minuto sarebbe caduto\ta a terra senza più forze(forse anche i suonatori). Il riscontro se ben ricordo lo si può trovare nel filmato di Stifani del 59, e non era lenta alla partenza.

Ne approfitto per ringraziare della buona accoglienza sia te che la peruginapizzicata che è stata la prima, rocco5 anche lui preparatissimo e gli altri che sono intervenuti su questo sito. Non sapevo di tanto interesse ai particolari delle pizziche sanvitesi.
Spengo. Adios fernando giannini""""""
march
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da march »

Che dire, grazie infinite per la gentilezza e la disponibilità a Fernando Giannini, a oil2004 e alla preziosa laperuginapizzicata!

Avrò modo di rifletterci sopra, ascoltare e suonare sulla base di queste indicazioni.. se qualcun'altro ha qualcosa da aggiungere si faccia avanti!

grazie ancora..
march
gigi2009
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da gigi2009 »

ho letto cose strane sulla pizzica sanvitese: qualcuno parla che non c'entra niente il paese dove è nata e dove si è sempre suonata ma sarebbe una pizzica del santo, maliconica e di san vito. Chiunque si sia fermato una volta a nord di brindisi anche solo per fare benzina si rende conto che quelle sono affermazioni che non esistono. San vito santo non ha alcun posto in quella pizzica come era completamente estraneo alla terapia. La pizzica sanvitese in la minore, l'originaria, si è sempre suonata fino a sei sette anni fa solo a San Vito dei normanni, poi una volta fatta conoscere con "tre violini" la si suona dappertutto, probabilmente perchè è una delle più belle. Ma l'origine di quella musica va rispettata, come giustamente gli amici sanvitesi richiedono. Lo si fa con l'olio del parco di torre guaceto o con il vino di san donaci e cellino, perchè non rispettare la denominazione di origine controllata anche per la musica tradizionale?
Se proprio si vuole dare sfogo alle proprie ricerche di santità si può rivolgere l'orrecchio verso Ugento dove c'è una pizzica a san vito. Sono originario di quella zona e ricordo di averla ascoltata da ragazzo. E' meno bella di quella sanvitese ma più in odore di santità.
A proposito che qualcuno possa chiamare l' antichissima pizzica sanvitese "taricata" cioè con il nome di un gruppo folkloristico non dico che non possa essere successo, ma colui che battezza i pezzi in questo modo ne capisce qualcosa o lo fa per pubblicizzare un gruppo che non ha mai fatto musica tradizionale ma folkloristica?
Sono riuscito finalmente a comprare "alla banca". Questo cd servirà per rinforzare la sponda tradizionale della musica sanvitese spesso relegata agli ultimi vecchietti ed al circolo mandolinistico, mentre incombe il trash/kitch di mimmo epifani ed il folkloristico teatralizzante di qualche altra formazione.
Saluto gli amici di alla banca sperando di incontrarli quando torno in puglia.
laperuginapizzicata
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Re: Pizzica di S. Vito: monopolio di qualche burlone?!?

Messaggio da laperuginapizzicata »

Vorrei innanzitutto ringraziare March, che, esagerando molto, mi definisce preziosa, augurandogli veramente di farsi bellissime suonate con i suoi magnifici strumenti, sulla base di questi bellissimi materiali.
Vorrei poi salutare Gigi, dicendogli che concordo con lui, per quanto possa valere il mio parere.
Mi piacerebbe, invece, saperne di più su questa pizzica ugentina dedicata a San Vito, puoi anche mandarmi le informazioni che ti ricordi privatamente.
Grazie a tutti per la sensibilità che avete dimostrato nei confronti di questo capolavoro di Fernando Giannini.
Valentina.
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