http://magazine.libero.it/speciali/sp202/pg1.phtml
In particolare.. cosa ne pensate di quest'intervista e degli ultimi due punti della stessa ??
Taranta Power.. invito alla lettura
Re: Taranta Power.. invito alla lettura
[quote:3fc97a1b12="pjolino"]http://magazine.libero.it/speciali/sp202/pg1.phtml
In particolare.. cosa ne pensate di quest'intervista e degli ultimi due punti della stessa ??[/quote:3fc97a1b12]
Mah! So 10 anni che dice le stesse cose. Tutto sommato ci é di peggio in giro.
In particolare.. cosa ne pensate di quest'intervista e degli ultimi due punti della stessa ??[/quote:3fc97a1b12]
Mah! So 10 anni che dice le stesse cose. Tutto sommato ci é di peggio in giro.
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- Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00
ah che bella discussione , e quì ci sarebbe da scrivere per giorni eheh
Sinceramente nn so da dove cominciare , comunque esprimo le mie idee !
Secondo me Bennato nn dice niente di male ne di sbagliato , punto primo
(Mi riferisco alle grandi manifestazioni nelle quali manca la vitalità )
sappiamo tutti che non si sbaglia , bisogna ovviamente tenere conto che quì non si parla assolutamente di tradizioni popolari o in particolare di musica popolare , nell'intervista bennato neppure la menziona , quindi non vedo perchਠti stupisci Damiano .
Bennato fa un discorso razionalmente giusto , ragazzi dobbiamo abituarci al'idea che ormai il mondo ਠcambiato i tempi sono diversi , i contesti spariti , non possiamo considerare "tradizionale" tutto quello che ci pare ,nello specifico ; le tarante in salento non mordono più da tempo , sa fujiru come si dice da me , ਠanche vero che però da una tradizione scomparsa ਠriapparso un fervore e un'interesse verso questo fenomeno che ha portato ad una rinascita dello stesso che potremmo chiamare neotarantismo .
Ora considerando questo fondamentale aspetto , io credo che bennato non dica niente di sbagliato , la musica volente o nolente anche quella popolare subisce dei cambiamenti e se poi questa viene portata su un palco davanti a migliaia di persone ( e credetemi questo ਠun processo davvero lungo da spiegare ) e diventa spettacolo , allora ਠinevitabile che il più tradizionale dei pezzi venga arrangiato , riarrangiato e plasmato secondo i gusti di chi lo fà , ma sopratutto secondo i gusti di chi lo va a sentire ( o meglio di chi lo consuma ) , ed ecco che anche la musica popolare diventa oggetto di consumo , e di conseguenza soggetta ai gusti delle masse ( che pocano al ritmo di tamburelli scatenati ) , e quindi della moda .
comunque che la musica popolare intesa come sopradetto sia una moda , questo non mi dà nessuna preoccupazione , anzi , si sa le mode prima o poi passano .
ps scusate ma per motivi di lavoro lascio a metà anzi aun quarto il discorso , cmq ditemi cosa ne pensate , rocco tu cosa ne pensi ?
un abbraccio a tutti
Sinceramente nn so da dove cominciare , comunque esprimo le mie idee !
Secondo me Bennato nn dice niente di male ne di sbagliato , punto primo
(Mi riferisco alle grandi manifestazioni nelle quali manca la vitalità )
sappiamo tutti che non si sbaglia , bisogna ovviamente tenere conto che quì non si parla assolutamente di tradizioni popolari o in particolare di musica popolare , nell'intervista bennato neppure la menziona , quindi non vedo perchਠti stupisci Damiano .
Bennato fa un discorso razionalmente giusto , ragazzi dobbiamo abituarci al'idea che ormai il mondo ਠcambiato i tempi sono diversi , i contesti spariti , non possiamo considerare "tradizionale" tutto quello che ci pare ,nello specifico ; le tarante in salento non mordono più da tempo , sa fujiru come si dice da me , ਠanche vero che però da una tradizione scomparsa ਠriapparso un fervore e un'interesse verso questo fenomeno che ha portato ad una rinascita dello stesso che potremmo chiamare neotarantismo .
Ora considerando questo fondamentale aspetto , io credo che bennato non dica niente di sbagliato , la musica volente o nolente anche quella popolare subisce dei cambiamenti e se poi questa viene portata su un palco davanti a migliaia di persone ( e credetemi questo ਠun processo davvero lungo da spiegare ) e diventa spettacolo , allora ਠinevitabile che il più tradizionale dei pezzi venga arrangiato , riarrangiato e plasmato secondo i gusti di chi lo fà , ma sopratutto secondo i gusti di chi lo va a sentire ( o meglio di chi lo consuma ) , ed ecco che anche la musica popolare diventa oggetto di consumo , e di conseguenza soggetta ai gusti delle masse ( che pocano al ritmo di tamburelli scatenati ) , e quindi della moda .
comunque che la musica popolare intesa come sopradetto sia una moda , questo non mi dà nessuna preoccupazione , anzi , si sa le mode prima o poi passano .
ps scusate ma per motivi di lavoro lascio a metà anzi aun quarto il discorso , cmq ditemi cosa ne pensate , rocco tu cosa ne pensi ?
un abbraccio a tutti
Io penso che Bennato abbia trovato la gallina dalle uova d'oro, ma non ਠda stigmatizzare perchਠse non ci fosse lui non ci sarebbero stati neanche molti di noi. Per quanto riguarda la musica "tradizionale" nel senso stretto, grazie a Dio e ad alcuni amici esperti ho avuto l'opportunità di ascoltare alcuni veri portatori della tradizione, quelli che non hanno mai smesso di suonare musica "popolare" neanche in periodi in cui non gliene fregava niente a nessuno (supporrei anni '60-'70, boh?).
E ora alcune considerazioni sulla Puglia (scusatemi l'eventuale OT, ma mi serve per meglio spiegare il mio pensiero).
La Puglia in fatto di musica tradizionale (e sottolineo NON di riproposta) sta uccisa. Regione piana, con poche montagne (escluso il Gargano), terra d'incroci da migliaia d'anni, ਠsempre stata esposta alle influenze musicali di tutto e di tutti, riportando un piattume musicale non indifferente. Se tu confronti la strofa "Addò te pizzicau la tarantella", che già si ritrovava nel '600 di Kircher, si trova tale e quale nel Salento (ripetuta a tormentone a Torrepaduli), in Valle d'Itria e nella Murgia dei Trulli (sia a Martina che a Cisternino), nelle piane tarantine (a Montemesola e a Taranto, come mi hanno detto due testimoni oculari del tarantismo, andatevi a vedere la sezione "Il tarantismo a Montemesola" del mio sito www.pugliafedefolklore.it), sul Gargano ne la "Rodianella" e persino in Irpinia. Oppure "Cicerenella", di sicura provenienza napoletana, che si cantava indifferentemente a Laterza e Martina Franca nel tarantino, Ostuni nel brindisino, e in Molise (andatevi a sentire la bella versione del gruppo molisano "Il tratturo" sul sito www.iltratturo.net (o www.tratturo.net, ora mi sfugge). E pensate, elamuconda, a quale varietà di musiche, canti e danze popolari esiste in Calabria, dove il ballo cambia da contrada a contrada addirittura, senz'altro favorita dal territorio montuoso.
Ora faccio un esempio a me molto caro, la chitarra battente (neh, Salvatori?). La chitarra battente in Puglia ਠstata chiaramente importata dagli Spagnoli (tant'ਠche nei documenti dell'epoca si chiamava "chitarra spagnola") ed aveva fino all'800 una diffusione pari all'attuale chitarra normale (che per distinguerla dalla battente, almeno dalle mie parti, veniva e viene chiamata "chitarra francese"). Veniamo, nei limiti della mia ignoranza, alla data d'estinzione d'uso della battente nelle varie parti della Puglia. Sul Gargano, lo sappiamo, era ancora relativamente comune fino agli anni Cinquanta (e l'ultimo grande suonatore di chitarra battente, lo sappiamo tutti, ਠstato il grande Andrea Sacco). Dalle mie parti si usava ancora fino allo stesso periodo, ma se tu chiedi a un martinese di media generazione (nato negli anni '40-'50 o giù di lì) non sa neanche cos'à¨. Io ho chiesto a un anziano della mia congrega di 75 anni e se la ricorda perfettamente, ed esiste anche uno stornello, "T'agge annotte la serenà¨te/ mandulà¨ne e catarre battiente" che testimonia che si usava anche a Martina nelle serenate. Inoltre, la chitarra battente era suonata anche a Brindisi fino alla fine dell'800, come testimonia un dottore che conosco che ne custodisce un esemplare, fabbricato a Napoli, appartenuto al nonno. Inoltre ad Ostuni c'ਠancora un suonatore di battente, e se non erro c'ਠanche uno che le costruisce. Volete sapere com'à¨? La strozzatura al centro ਠmolto forte, tant'ਠche sembra un otto vero e proprio.
Questo per dire che in Puglia la musica tradizionale, tranne i pochi anziani che l'hanno sempre fatta e venivano anche dileggiati per questo, negli anni '60-'70 ਠstata sempre rinnegata, a parte l'enorme movimento di riproposta degli ultimi anni. E così anche per i balli tradizionali. Per esempio, parlavo con degli amici di Barletta, i quali mi hanno detto che già all'epoca dei loro nonni nel loro paese si preferivano i balli d'importazione tipo l'one step, il charleston, la polka, la mazurka, che non la tarantella.
Auff! Vi saluto con la lingua di fuori, spero di non avervi annoiati. Un abbraccio ai due Salvatori, e perchਠno, venite qui a Martina a farvi una suonata che ci divertiamo.
E ora alcune considerazioni sulla Puglia (scusatemi l'eventuale OT, ma mi serve per meglio spiegare il mio pensiero).
La Puglia in fatto di musica tradizionale (e sottolineo NON di riproposta) sta uccisa. Regione piana, con poche montagne (escluso il Gargano), terra d'incroci da migliaia d'anni, ਠsempre stata esposta alle influenze musicali di tutto e di tutti, riportando un piattume musicale non indifferente. Se tu confronti la strofa "Addò te pizzicau la tarantella", che già si ritrovava nel '600 di Kircher, si trova tale e quale nel Salento (ripetuta a tormentone a Torrepaduli), in Valle d'Itria e nella Murgia dei Trulli (sia a Martina che a Cisternino), nelle piane tarantine (a Montemesola e a Taranto, come mi hanno detto due testimoni oculari del tarantismo, andatevi a vedere la sezione "Il tarantismo a Montemesola" del mio sito www.pugliafedefolklore.it), sul Gargano ne la "Rodianella" e persino in Irpinia. Oppure "Cicerenella", di sicura provenienza napoletana, che si cantava indifferentemente a Laterza e Martina Franca nel tarantino, Ostuni nel brindisino, e in Molise (andatevi a sentire la bella versione del gruppo molisano "Il tratturo" sul sito www.iltratturo.net (o www.tratturo.net, ora mi sfugge). E pensate, elamuconda, a quale varietà di musiche, canti e danze popolari esiste in Calabria, dove il ballo cambia da contrada a contrada addirittura, senz'altro favorita dal territorio montuoso.
Ora faccio un esempio a me molto caro, la chitarra battente (neh, Salvatori?). La chitarra battente in Puglia ਠstata chiaramente importata dagli Spagnoli (tant'ਠche nei documenti dell'epoca si chiamava "chitarra spagnola") ed aveva fino all'800 una diffusione pari all'attuale chitarra normale (che per distinguerla dalla battente, almeno dalle mie parti, veniva e viene chiamata "chitarra francese"). Veniamo, nei limiti della mia ignoranza, alla data d'estinzione d'uso della battente nelle varie parti della Puglia. Sul Gargano, lo sappiamo, era ancora relativamente comune fino agli anni Cinquanta (e l'ultimo grande suonatore di chitarra battente, lo sappiamo tutti, ਠstato il grande Andrea Sacco). Dalle mie parti si usava ancora fino allo stesso periodo, ma se tu chiedi a un martinese di media generazione (nato negli anni '40-'50 o giù di lì) non sa neanche cos'à¨. Io ho chiesto a un anziano della mia congrega di 75 anni e se la ricorda perfettamente, ed esiste anche uno stornello, "T'agge annotte la serenà¨te/ mandulà¨ne e catarre battiente" che testimonia che si usava anche a Martina nelle serenate. Inoltre, la chitarra battente era suonata anche a Brindisi fino alla fine dell'800, come testimonia un dottore che conosco che ne custodisce un esemplare, fabbricato a Napoli, appartenuto al nonno. Inoltre ad Ostuni c'ਠancora un suonatore di battente, e se non erro c'ਠanche uno che le costruisce. Volete sapere com'à¨? La strozzatura al centro ਠmolto forte, tant'ਠche sembra un otto vero e proprio.
Questo per dire che in Puglia la musica tradizionale, tranne i pochi anziani che l'hanno sempre fatta e venivano anche dileggiati per questo, negli anni '60-'70 ਠstata sempre rinnegata, a parte l'enorme movimento di riproposta degli ultimi anni. E così anche per i balli tradizionali. Per esempio, parlavo con degli amici di Barletta, i quali mi hanno detto che già all'epoca dei loro nonni nel loro paese si preferivano i balli d'importazione tipo l'one step, il charleston, la polka, la mazurka, che non la tarantella.
Auff! Vi saluto con la lingua di fuori, spero di non avervi annoiati. Un abbraccio ai due Salvatori, e perchਠno, venite qui a Martina a farvi una suonata che ci divertiamo.
io faccio il test del DNA...voglio essere sicuro che Eugenesi Bennato non abbia nulla a che vedere con la mia nascita.
Damiano, benevolmente, cerco di capire il senso di quello che dici, ma in senso stretto alcune cose le preciserei
La Puglia sarà uccisa per tanti motivi, ma non mi sembra che sia così arida di musica...comunque non più di altre regioni (o meglio di aree culturali). Secondo te il piattume geografico causa piattume musicale...mi sa che qua i Salentini interverranno...
io non so che Rodianella conosci tu in cui ci sia "tale e quale " Addò te pizzicau la tarantella"...
Che Cicerenella o L'estate sta finendo siano cantate in ogni parte della penisola, non credo implichi un azzeramento delle tradizioni canore;
ma non si era sottolineato "NON di riproposta"? E i signori del Tratturo allora che c'entrano?
Però ammetto una cosa...adesso mi ਠvenuto lo sghiribizzo di entrare nel Folklore e nella fede di Puglia...
Damiano, benevolmente, cerco di capire il senso di quello che dici, ma in senso stretto alcune cose le preciserei
La Puglia sarà uccisa per tanti motivi, ma non mi sembra che sia così arida di musica...comunque non più di altre regioni (o meglio di aree culturali). Secondo te il piattume geografico causa piattume musicale...mi sa che qua i Salentini interverranno...
io non so che Rodianella conosci tu in cui ci sia "tale e quale " Addò te pizzicau la tarantella"...
Che Cicerenella o L'estate sta finendo siano cantate in ogni parte della penisola, non credo implichi un azzeramento delle tradizioni canore;
ma non si era sottolineato "NON di riproposta"? E i signori del Tratturo allora che c'entrano?
Però ammetto una cosa...adesso mi ਠvenuto lo sghiribizzo di entrare nel Folklore e nella fede di Puglia...
Relata refero, dico quello che mi hanno detto. Se tu confronti la varietà musicale pugliese con quella calabrese ਠmolto più varia la Calabria, non ne convieni?
Ah ah ah, Pugliafedefolklore.it ਠsempre aperto a tutti. Mò che faccio un po' di soldini lo aggiorno e se mi va inserisco anche una testimonianza inedita sul tarantismo a Taranto vecchia.
Ah ah ah, Pugliafedefolklore.it ਠsempre aperto a tutti. Mò che faccio un po' di soldini lo aggiorno e se mi va inserisco anche una testimonianza inedita sul tarantismo a Taranto vecchia.
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- Iscritto il: 1 gennaio 1970, 2:00
Ciao Damiano , ma chi ਠquesto costruttore di battenti a ostuni?
Quando si parla di musica , la distinzione tra le regioni e solo sui generis , la musica popolare ਠun patrimonio che ci appartiene , a tutti in generale e a nessuno in prticolare , e se ci piace ਠnostro compito portarla avanti e consegnarla a chi verrà dopo di noi , il libero arbitrio però non ਠsoggetto a imposizioni , per cui ognuno lo farà come meglio crede ( giusto o sbagliato nn può dirlo nessuno )
detto questo , torno alla discussione , e qui sono daccordo con te damiano , ਠvero bennato ha trovato la gallina dalle uova d 'oro , ma sai bene che non ਠl'unico e non sarà l'ultimo .
ciao
Quando si parla di musica , la distinzione tra le regioni e solo sui generis , la musica popolare ਠun patrimonio che ci appartiene , a tutti in generale e a nessuno in prticolare , e se ci piace ਠnostro compito portarla avanti e consegnarla a chi verrà dopo di noi , il libero arbitrio però non ਠsoggetto a imposizioni , per cui ognuno lo farà come meglio crede ( giusto o sbagliato nn può dirlo nessuno )
detto questo , torno alla discussione , e qui sono daccordo con te damiano , ਠvero bennato ha trovato la gallina dalle uova d 'oro , ma sai bene che non ਠl'unico e non sarà l'ultimo .
ciao