Le tante tecniche di suonare un tamburello
Le tante tecniche di suonare un tamburello
Che cacchio di nome, vabbé..
nella discussione relativa alla pelle sintetica dei tamburelli ho inserito una risposta abbastanza O.T. a dire la verità dove parlavo di un tamburo costruito con membrana in pelle di coniglio, appartenente a Titina di San Vito.
Ho contiunuato nello spiegare grossolanamente (e con un italiano che mi contraddistingue) la tecnica usata da questa simpaticissima signora.
Allora ho deciso di aprire un nuovo topic sui modi di suonare il tamburello che mi é capitato vedere.
La tecnica "Ostunese" (per favore se qualcuno conosce il nome esatto mi corregga), la mia preferita, quella che ormai mi esce naturale suonare con un tamburello in mano.
La tecnica "di Gianni Amati" (ancora una volta evviva la precisione e la correttezza dei termini), che sarebbe un'ostunese ma con la botta forte data con i polpastrelli delle dita invece che col palmo della mano..
la tecnica "sputtanata" (non credo abbia un nome specifico, ma potrei come al solito sbagliarmi), cioé quella che suonano tutti che consiste nella classica rotazione del polso.
la tecnica "grottagliese" (insegnatami da Ciro Zirretta), simile all'ostunese ma con le dita che invece di andare in senso orizzontale, salgono verso la cornice creando una sorta di trillo per poi avere una botta con le punte delle dita.Questa tecnica é inusuale vederla e si riconosce subito perché l'indice della mano che batte la pelle é attaccato alla base del pollice, e tutta la mano sembri inidcare "OK".
la tecnica "di Arcangelo il grottagliese" (che suona soltanto la famiglia di Arcangelo e prossimamente nelle mie mani ), che é una delle più strane che abbia mai visto...Anche se il suonatore non é mancino prende lo strumento con la mano destra e con il pugno della mano sinistra chiuso esegue una terzina perfetta alternando le botte di avambraccio, polso e pugno in non ho ancora capito quale modo.
ovviamente mi sto riferendo alle tecniche che ho potuto vedere nella mia zona, non mi sto riferendo alle altre che ho potuto ammirare in calabria o a quella siciliana della quale si é discusso qualche giorno fa...
Ovviamente sono qua per imparare, anche l'italiano, e quindi le correzioni sono certamente ben accette, sono accette le aggiunte e anche le donazioni paypal sul mio conto (non si sa mai stia facendo pena a qualcuno!! )
salutoni...
nella discussione relativa alla pelle sintetica dei tamburelli ho inserito una risposta abbastanza O.T. a dire la verità dove parlavo di un tamburo costruito con membrana in pelle di coniglio, appartenente a Titina di San Vito.
Ho contiunuato nello spiegare grossolanamente (e con un italiano che mi contraddistingue) la tecnica usata da questa simpaticissima signora.
Allora ho deciso di aprire un nuovo topic sui modi di suonare il tamburello che mi é capitato vedere.
La tecnica "Ostunese" (per favore se qualcuno conosce il nome esatto mi corregga), la mia preferita, quella che ormai mi esce naturale suonare con un tamburello in mano.
La tecnica "di Gianni Amati" (ancora una volta evviva la precisione e la correttezza dei termini), che sarebbe un'ostunese ma con la botta forte data con i polpastrelli delle dita invece che col palmo della mano..
la tecnica "sputtanata" (non credo abbia un nome specifico, ma potrei come al solito sbagliarmi), cioé quella che suonano tutti che consiste nella classica rotazione del polso.
la tecnica "grottagliese" (insegnatami da Ciro Zirretta), simile all'ostunese ma con le dita che invece di andare in senso orizzontale, salgono verso la cornice creando una sorta di trillo per poi avere una botta con le punte delle dita.Questa tecnica é inusuale vederla e si riconosce subito perché l'indice della mano che batte la pelle é attaccato alla base del pollice, e tutta la mano sembri inidcare "OK".
la tecnica "di Arcangelo il grottagliese" (che suona soltanto la famiglia di Arcangelo e prossimamente nelle mie mani ), che é una delle più strane che abbia mai visto...Anche se il suonatore non é mancino prende lo strumento con la mano destra e con il pugno della mano sinistra chiuso esegue una terzina perfetta alternando le botte di avambraccio, polso e pugno in non ho ancora capito quale modo.
ovviamente mi sto riferendo alle tecniche che ho potuto vedere nella mia zona, non mi sto riferendo alle altre che ho potuto ammirare in calabria o a quella siciliana della quale si é discusso qualche giorno fa...
Ovviamente sono qua per imparare, anche l'italiano, e quindi le correzioni sono certamente ben accette, sono accette le aggiunte e anche le donazioni paypal sul mio conto (non si sa mai stia facendo pena a qualcuno!! )
salutoni...
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il centro di diffusione della tecnica che tu chiami "sputtanata" (mannagghia a te) alcuni la attribuiscono agli Zimba di Aradeo. E poi, già che stiamo, hai mai riflettuto sulla maniera di suonare che ha Uccio Aloisi? Guardala bene.
Per quanto riguarda i miei cinque colpi, stai sicuro che te li farò vedere da moooooolto vicino alla prossima occasione. Ma non saranno sul tamburo.
Per quanto riguarda i miei cinque colpi, stai sicuro che te li farò vedere da moooooolto vicino alla prossima occasione. Ma non saranno sul tamburo.
L'unica cosa che posso dire sulla tecnica di Martina Franca é che si persa, le uniche testimonianze sul tamburello a Martina sono lo stornello:
"Lu tammurridde mì
vene da Roma,
viéte a ci lu cande
e a ci lu sona".
E un tamburello d'inizio secolo che ho avuto la fortuna di avere fra le mani dopo una mostra sulla civiltà contadina, e che ora se l'é ripreso il legittimo proprietario.
Va bene così Frag?
"Lu tammurridde mì
vene da Roma,
viéte a ci lu cande
e a ci lu sona".
E un tamburello d'inizio secolo che ho avuto la fortuna di avere fra le mani dopo una mostra sulla civiltà contadina, e che ora se l'é ripreso il legittimo proprietario.
Va bene così Frag?
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Trovo molto bello questo topic di Frag,
ed é una ulteriore conferma del fatto che ogni paese aveva un suo modo esecutivo.
Mi ha incuriosito quella che chiami tecnica di "Arcangelo il grottagliese", perchà© é la stessa identica tecnica che ho visto eseguire (più di 20 anni fa) ad alcune anziane suonatrici dell'area centrale della Lucania e che ho scoperto (grazie al mio Maestro "Mast' Andrea Piccioni") essere anche una delle tecniche utilizzate in Galizia per suonare la pandeireta: http://centros.edu.xunta.es/iesmontecar ... 2gaivo.htm
http://youtube.com/watch?v=seBaOcumNpE.
Sarebbe interessante, inoltre, che tu facessi riferimento anche alla morfologia degli strumenti che hai visto suonare, magari postando qualche foto.
ed é una ulteriore conferma del fatto che ogni paese aveva un suo modo esecutivo.
Mi ha incuriosito quella che chiami tecnica di "Arcangelo il grottagliese", perchà© é la stessa identica tecnica che ho visto eseguire (più di 20 anni fa) ad alcune anziane suonatrici dell'area centrale della Lucania e che ho scoperto (grazie al mio Maestro "Mast' Andrea Piccioni") essere anche una delle tecniche utilizzate in Galizia per suonare la pandeireta: http://centros.edu.xunta.es/iesmontecar ... 2gaivo.htm
http://youtube.com/watch?v=seBaOcumNpE.
Sarebbe interessante, inoltre, che tu facessi riferimento anche alla morfologia degli strumenti che hai visto suonare, magari postando qualche foto.
In Galizia (splendido il repertorio tradizionale galiziano) si suona tenendo la pandeireta con la mano "forte", e quella che si vede nel video citato da Avvocatista é una muià±eira (suonata nella media), ma come detto più e più e più volte, le tecniche esecutive sono tantissime (vedere per credere) e le suonate (jota, muià±eira, danzas) ancora di più.
In Salento c'é Nonna Pippina che accompagna tenendo il tamburello nella destra e colpendo la mano sinistra.
Ho visto fare lo stesso tipo di accompagnamento a Gigi Chiriatti durante un concerto di Aramiré tanti anni fa.
Questa, la mia pandeireta galiziana :
[img:a2672d5ef1]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA01.jpg[/img:a2672d5ef1]
[img:a2672d5ef1]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA02.jpg[/img:a2672d5ef1]
In Salento c'é Nonna Pippina che accompagna tenendo il tamburello nella destra e colpendo la mano sinistra.
Ho visto fare lo stesso tipo di accompagnamento a Gigi Chiriatti durante un concerto di Aramiré tanti anni fa.
Questa, la mia pandeireta galiziana :
[img:a2672d5ef1]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA01.jpg[/img:a2672d5ef1]
[img:a2672d5ef1]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA02.jpg[/img:a2672d5ef1]
Ultima modifica di Ialma il 13 dicembre 2006, 13:41, modificato 1 volta in totale.
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A proposito di muià±eira, che vi ricordano questi passi? E i costumi?
http://youtube.com/watch?v=42THCKKoLj0
http://youtube.com/watch?v=42THCKKoLj0
mi dispiace per avvocatista ma la tecnica di arcangelo é completamente diversa da come suonano in quel video...
Sai com'é la distanza..hihi scherzo...
per quanto riguarda gli strumenti:
quelli di grottaglie sono costruiti o dallo stesso arcangelo o da ciro (informazione vaga perché i ciro a grottaglie sono 2/3 della popolazione, anche le donne hihi).
l'unica particolarità che mi é saltata all'occhio é la presenza di tre sonagli per ogni slot invece che 2, la pelle poi é praticamente di capra avanti con l'età , altro che capretto (quasi pelle di ciuccio!! ), per il resto che dire, i telai sempre quelli sono..a già un'altra cosa, la pesantezza, sono di una pesantezza disarmante e proprio per questa loro caratteristica suonano tantissimo...(si parlava tempo fa della pesantezza dei tamburelli in un topic infuocato che ha segnato la mia fine)
Saluti a tutti...
Sai com'é la distanza..hihi scherzo...
per quanto riguarda gli strumenti:
quelli di grottaglie sono costruiti o dallo stesso arcangelo o da ciro (informazione vaga perché i ciro a grottaglie sono 2/3 della popolazione, anche le donne hihi).
l'unica particolarità che mi é saltata all'occhio é la presenza di tre sonagli per ogni slot invece che 2, la pelle poi é praticamente di capra avanti con l'età , altro che capretto (quasi pelle di ciuccio!! ), per il resto che dire, i telai sempre quelli sono..a già un'altra cosa, la pesantezza, sono di una pesantezza disarmante e proprio per questa loro caratteristica suonano tantissimo...(si parlava tempo fa della pesantezza dei tamburelli in un topic infuocato che ha segnato la mia fine)
Saluti a tutti...
Caro Frag
devo farti i miei complimenti se sei riuscito a comprendere la tecnica esecutiva sulla base di qulle immagini... Davvero un occhio acuto!
Personalmente non conosco la tecnica a cui fai riferimento, ho avuto modo però di appurare straordinarie similitudini tra la tecnica esecutiva presente attualmente nelle Marche per l'accompagnamento del saltarello, che utilizza figurazioni ritmiche utilizzate sia sulla pandeireta che sulla pandera (tamburo molto simile alla nostra tammorra). Inoltre gli strumenti marchigiani. oltre ad avere straordinarie similitudini per quanto riguarda le dimensioni, il tipo di sonagli, il numero e l'uso di applicare crepitacoli al suo interno hanno la curiosa caratteristica di essere l'unico strumento presente in Italia (ovviamente per ciò che mi é dato di sapere) ad avere un foro sulla cassa per infilare il pollice a mò di sostegno, elemento assolutamente tipico degli strumenti galiziani e presente anche sul loro "figlio" brasiliano, il pandeiro, nel quale peraltro il suddetto foro non viene utilizzato nell'impugnatura e ormai ha quasi solo una funzione ornamentale...
Per quanto riguarda le tecniche, é innegabile che alcune tecniche Italiane hanno straordinarie similitudini con le Galiziane ed Asturiane, d'altre parte siamo gli unici popoli ad utilizzare storicamente la tecnica "ad una mano sola"...
Andrea
devo farti i miei complimenti se sei riuscito a comprendere la tecnica esecutiva sulla base di qulle immagini... Davvero un occhio acuto!
Personalmente non conosco la tecnica a cui fai riferimento, ho avuto modo però di appurare straordinarie similitudini tra la tecnica esecutiva presente attualmente nelle Marche per l'accompagnamento del saltarello, che utilizza figurazioni ritmiche utilizzate sia sulla pandeireta che sulla pandera (tamburo molto simile alla nostra tammorra). Inoltre gli strumenti marchigiani. oltre ad avere straordinarie similitudini per quanto riguarda le dimensioni, il tipo di sonagli, il numero e l'uso di applicare crepitacoli al suo interno hanno la curiosa caratteristica di essere l'unico strumento presente in Italia (ovviamente per ciò che mi é dato di sapere) ad avere un foro sulla cassa per infilare il pollice a mò di sostegno, elemento assolutamente tipico degli strumenti galiziani e presente anche sul loro "figlio" brasiliano, il pandeiro, nel quale peraltro il suddetto foro non viene utilizzato nell'impugnatura e ormai ha quasi solo una funzione ornamentale...
Per quanto riguarda le tecniche, é innegabile che alcune tecniche Italiane hanno straordinarie similitudini con le Galiziane ed Asturiane, d'altre parte siamo gli unici popoli ad utilizzare storicamente la tecnica "ad una mano sola"...
Andrea
- Livio
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@Frag
Se, quando ci incontriamo, invece di cazzeggiare continuassi a recepire lo scibile tamburellistico che ho deciso di lasciare in eredità a te e Domenico, non staresti così indietro con l'approfondimento.
Cmq in questo thread sei in ottime mani (Saluti a Ialma e Carlo, che conosco personalmente, e anche agli altri per i quali non ho avuto ancora il piacere!).
Arcangelo, che ho avuto il piacere di conoscere 2 anni fa in una delle mie indagini sul campo, é uno di quegli anziani che "ha imparato il tamburo" relativamente tardi, come per Titina di S. Vito dei N.nni (BR). La sua é una tecnica puramente personale (così come quella di tutti i portatori della tradizione passati e presenti), egli stesso dice di sà© che "non sa suonarlo".
Questa tecnica é assimilabile a quella di Carmine Alimanno (uno dei tamburellisti che suonava con Luigi Stifani e che si vede ne "La Taranta" di Mingozzi) e probabilmente anche a quella di Tora Marzo (abbiamo editi l'audio ma nessun video di lei) per l'uso della mano che sorregge il tamburo ma non per quella che lo percuote che rimane ferma a pugno. La terzina che dici di sentire é una "illusione sonora" basata però sul rinculo dei sonagli assieme al rimbalzo del tamburo.
Anche la tecnica di Uccio é per certi versi simile a quella di Alimanno-Marzo (con terzina bucata come dice Arnaldo Vacca) ma con accento dato col piatto delle quattro dita piuttosto che col pollice.
Non esiste tecnica "sputtanata": ogni tecnica (meglio usare modo di suonare) ha la sua bellezza, meglio quindi chiamarla "modo della famiglia Zimba" (non lo dico io ma Chiriatti in "Morso d'amore" e "Opillopillopì"), anche se io conosco altri anziani che suonano con quel tipo di rullato (in pratica doppia terzina piena, la prima accentata).
Potrebbe essere riduttivo parlare di "tecnica di quel paese", ma molto più corretto parlare di "modo di suonare di Tizio": sicuramente ad Ostuni esistono, magari ancora documentabili, svariate microvarianti.
Apri occhi e orecchi.
Che il buon senso sia con te!
Se, quando ci incontriamo, invece di cazzeggiare continuassi a recepire lo scibile tamburellistico che ho deciso di lasciare in eredità a te e Domenico, non staresti così indietro con l'approfondimento.
Cmq in questo thread sei in ottime mani (Saluti a Ialma e Carlo, che conosco personalmente, e anche agli altri per i quali non ho avuto ancora il piacere!).
Arcangelo, che ho avuto il piacere di conoscere 2 anni fa in una delle mie indagini sul campo, é uno di quegli anziani che "ha imparato il tamburo" relativamente tardi, come per Titina di S. Vito dei N.nni (BR). La sua é una tecnica puramente personale (così come quella di tutti i portatori della tradizione passati e presenti), egli stesso dice di sà© che "non sa suonarlo".
Questa tecnica é assimilabile a quella di Carmine Alimanno (uno dei tamburellisti che suonava con Luigi Stifani e che si vede ne "La Taranta" di Mingozzi) e probabilmente anche a quella di Tora Marzo (abbiamo editi l'audio ma nessun video di lei) per l'uso della mano che sorregge il tamburo ma non per quella che lo percuote che rimane ferma a pugno. La terzina che dici di sentire é una "illusione sonora" basata però sul rinculo dei sonagli assieme al rimbalzo del tamburo.
Anche la tecnica di Uccio é per certi versi simile a quella di Alimanno-Marzo (con terzina bucata come dice Arnaldo Vacca) ma con accento dato col piatto delle quattro dita piuttosto che col pollice.
Non esiste tecnica "sputtanata": ogni tecnica (meglio usare modo di suonare) ha la sua bellezza, meglio quindi chiamarla "modo della famiglia Zimba" (non lo dico io ma Chiriatti in "Morso d'amore" e "Opillopillopì"), anche se io conosco altri anziani che suonano con quel tipo di rullato (in pratica doppia terzina piena, la prima accentata).
Potrebbe essere riduttivo parlare di "tecnica di quel paese", ma molto più corretto parlare di "modo di suonare di Tizio": sicuramente ad Ostuni esistono, magari ancora documentabili, svariate microvarianti.
Apri occhi e orecchi.
Che il buon senso sia con te!
Grazie sommo livio per tutto quello che mi stai dicendo, sei sempre molto preparato ogni volta che ti chiedo qualcosa, infondo infondo non sei il cazzone che sembri, scherzo livio, lo sai che ti stimo molto.
Andiamo avanti...
Mi scuso per la frase poco felice riguardo alla tecnica "sputtanata" e facendo mente locale mi sa che del fatto che l'avessero "inventata" gli Zimba me ne avesse già parlato qualcuno, mi sa figol, vabbé...
A dire il vero me era sembrato che la terzina di Arcangelo fosse un illusione, mi sembrava molto strano infatti....
Continuiamo così che potrebbe diventara un thread abbastanza interessante...
Approposito Livio (rattone per gli amici, un giorno vi spiegherò) quando ci vediamo per una bella cantata???
Andiamo avanti...
Mi scuso per la frase poco felice riguardo alla tecnica "sputtanata" e facendo mente locale mi sa che del fatto che l'avessero "inventata" gli Zimba me ne avesse già parlato qualcuno, mi sa figol, vabbé...
A dire il vero me era sembrato che la terzina di Arcangelo fosse un illusione, mi sembrava molto strano infatti....
Continuiamo così che potrebbe diventara un thread abbastanza interessante...
Approposito Livio (rattone per gli amici, un giorno vi spiegherò) quando ci vediamo per una bella cantata???
[quote:1897afcb21="Ialma"]In Galizia (splendido il repertorio tradizionale galiziano) si
la mia pandeireta galiziana :
[img:1897afcb21]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA01.jpg[/img:1897afcb21]
[img:1897afcb21]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA02.jpg[/img:1897afcb21][/quote:1897afcb21]
Dalle foto sembra uguale al tamburello basco.
la mia pandeireta galiziana :
[img:1897afcb21]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA01.jpg[/img:1897afcb21]
[img:1897afcb21]http://francescop.altervista.org/_alter ... t/PA02.jpg[/img:1897afcb21][/quote:1897afcb21]
Dalle foto sembra uguale al tamburello basco.
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- Iscritto il: 14 aprile 2006, 9:48
- Località: irpinia
ieri finalmente abbiamo ucciso il porco che avevo comprato a settembre con i miei amici, e alla festa di ieri sera, dopo una mezz'ora di sano suono di canto alla Bisacciara con organetto quattro bassi e un pò di tarantella a tozzaculo di Bisaccia, abbiamo deciso di suonare un pò di tarantella, visto che tra i comproprietari del porco vi era anche un eccezionale clarinettista di Torella. Allorché preso il mio tamburello sintetico, nuovo di due settimane, a due file di sonagli, ho iniziato a dare due "noci" (botte) di introduzione. A un certo punto il fisarmonicista di Calitri, mi ferma e mi fa: "Ma ché m'ser' 'u tambur' 'u suon' com' 'i p'gghijs', s'hamma s'nà 'a tarantell' hamma s'nà com' Crist' cumand'" non gli andava che strascinavo un pò come i tamburellisti di Achille. Sto a dire che il modo di suonare il tamburo, secondo me é personale, ed é passibile di influenza da parte dei nostri cambi di umore, del nostrro stato d'animo al momento, del cd che abbiamo ascoltato un attimo prima nello stereo della macchina....Il modo sputtanato che voi dite, secondo mé é il modo classico attribuito anche a qualche paese della Puglia del Nord, che ha come tradizione un sano valzer all'organetto, per far sembrare tutti i vostri paesi pizzicizzati, altrimenti non é possibile.Maledetta propaganda! e poi non so come fate a suonare un tamburo costruito con un cerchio di "cernicchio", con la pelle di capra che fa un suono orribile, e senza impugnatura. tutto é gusto.
Caro Montemaranese
tutto é funzionale in relazione a cosa si applica... vale a dire vienimi a suonare una montemaranese con un bel tamburello calabrese in pelle di maiale o di gatto e poi me lo vieni a dire, oppure prova a suonare col tuo tamburello sintetico nuovo di zecca un bel "ball n'copp o tammurr" o una lucana..
I tamburelli che visto ad esempio utilizzati nella zona del gargano, sono molto grandi e pasanti, con grossi ciceri non temperati dal bellissimo suono scuro, un tamburello così risulta praticamente inutilizzabile per la pizzica ma il suo suono é perfetto per l'accompagnamento delle musiche del luogo (giuro che se sento qualcun altro suonare la "Tarantella del Gargano" in due come la tammurriata mi metto ad urlare ed a strapparmi i capelli, va beh,...si fa per dire...!).
E ora caro Montemaranese non ti venisse in mente di dire che secondo te ognuno si dovrebbe suonare le cose sue o giuro che ti vengo a cercare con Zorro travestito da Caporabball e due taglialegna Lucani travestiti da Pulcinella e ti sottoponiamo ad una Romanissima "stira"...
Un caro saluto
Andrea
tutto é funzionale in relazione a cosa si applica... vale a dire vienimi a suonare una montemaranese con un bel tamburello calabrese in pelle di maiale o di gatto e poi me lo vieni a dire, oppure prova a suonare col tuo tamburello sintetico nuovo di zecca un bel "ball n'copp o tammurr" o una lucana..
I tamburelli che visto ad esempio utilizzati nella zona del gargano, sono molto grandi e pasanti, con grossi ciceri non temperati dal bellissimo suono scuro, un tamburello così risulta praticamente inutilizzabile per la pizzica ma il suo suono é perfetto per l'accompagnamento delle musiche del luogo (giuro che se sento qualcun altro suonare la "Tarantella del Gargano" in due come la tammurriata mi metto ad urlare ed a strapparmi i capelli, va beh,...si fa per dire...!).
E ora caro Montemaranese non ti venisse in mente di dire che secondo te ognuno si dovrebbe suonare le cose sue o giuro che ti vengo a cercare con Zorro travestito da Caporabball e due taglialegna Lucani travestiti da Pulcinella e ti sottoponiamo ad una Romanissima "stira"...
Un caro saluto
Andrea
La cosiddetta tecnica sputtanata secondo me é di larga diffusione anche perché obbiettivamente é quella che, se suonata bene, permette di creare un vero e proprio muro sonoro di sottofondo "gradevole" a un orecchio moderno.
Dopo di che la cosa migliore é usare più tecniche possibili secondo me. Perché solo così si può avere una piena padronanza dello strumento.
In base all'area geografica del pezzo cambiare tecnica, senza però limitarsi, voglio dire un po di estro e inventiva personale ci deve stare.
Dopo di che la cosa migliore é usare più tecniche possibili secondo me. Perché solo così si può avere una piena padronanza dello strumento.
In base all'area geografica del pezzo cambiare tecnica, senza però limitarsi, voglio dire un po di estro e inventiva personale ci deve stare.
[quote:4066ffc803="andreap"]Caro Montemaranese
tutto é funzionale in relazione a cosa si applica... vale a dire vienimi a suonare una montemaranese con un bel tamburello calabrese in pelle di maiale o di gatto e poi me lo vieni a dire, oppure prova a suonare col tuo tamburello sintetico nuovo di zecca un bel "ball n'copp o tammurr" o una lucana..
I tamburelli che visto ad esempio utilizzati nella zona del gargano, sono molto grandi e pasanti, con grossi ciceri non temperati dal bellissimo suono scuro, un tamburello così risulta praticamente inutilizzabile per la pizzica ma il suo suono é perfetto per l'accompagnamento delle musiche del luogo (giuro che se sento qualcun altro suonare la "Tarantella del Gargano" in due come la tammurriata mi metto ad urlare ed a strapparmi i capelli, va beh,...si fa per dire...!).
E ora caro Montemaranese non ti venisse in mente di dire che secondo te ognuno si dovrebbe suonare le cose sue o giuro che ti vengo a cercare con Zorro travestito da Caporabball e due taglialegna Lucani travestiti da Pulcinella e ti sottoponiamo ad una Romanissima "stira"...
Un caro saluto
Andrea[/quote:4066ffc803]
Egregio Andrea.
Come tu ben sai da qualche decennio in avanti la tradizione la "impongono" e la sponsorizzazno gli etnomusicologi.
Guai a sentire qualcosa di diverso come se la società si dovrebbe cristallizzare.
Così sembrerebbe suonare male una montemaranese con pelle naturale ... avrei da ridire.
Faccio un esempio pratico:
nel 2006 ho visto 4 concerti dei maestri della cultura popolare (premio 2005) Cantori di Carpino.
Ebbene i tamburelli utilizzazti erano ben diversi così come la tecnica esecutiva.
In particolare l'esebizione in contesto accademico era con tamburello
di pellaccia credo anche inumidita sonagli che non disturbavano
la battente ...
Di conseguenza oggi si va avanti o si torna indietro a seconda delle
circostanze.
Un mio amico recentemente ha scritto la sua tesi sulla mm
ebbene, io gli ho consigliato di essere trasparente altrimenti
le strofe che riguardano il clarino
si sarebbero trasformate in ....ino (dicesi fellatio)
cosi come sulla ciaramella, all'uopo
una diventa una piccola "valle di fuoco".
Scusa, a me fa sorridere dire questa si suona con questi materiali
e quest'altra con quest'altri... non in assoluto ovviamente.
Sarebbe come dice il mm-se negare l'esistenza dello stereo in macchina
Un ultima: cosa intendi per suono Scuro
A te la replica, se vuoi ovviamente.
Cari saluti.
P.S. grazie per le mazzate al mm-se e grazie ancora
per la distinzione tra C..balli e Pull ..lle,
In Campania ce ne sono tante ed ognuna con carattere e personalità diverse. Vedi quella della Zeza, di Acerra, Di Pagani...
L'olandese insegna ...
tutto é funzionale in relazione a cosa si applica... vale a dire vienimi a suonare una montemaranese con un bel tamburello calabrese in pelle di maiale o di gatto e poi me lo vieni a dire, oppure prova a suonare col tuo tamburello sintetico nuovo di zecca un bel "ball n'copp o tammurr" o una lucana..
I tamburelli che visto ad esempio utilizzati nella zona del gargano, sono molto grandi e pasanti, con grossi ciceri non temperati dal bellissimo suono scuro, un tamburello così risulta praticamente inutilizzabile per la pizzica ma il suo suono é perfetto per l'accompagnamento delle musiche del luogo (giuro che se sento qualcun altro suonare la "Tarantella del Gargano" in due come la tammurriata mi metto ad urlare ed a strapparmi i capelli, va beh,...si fa per dire...!).
E ora caro Montemaranese non ti venisse in mente di dire che secondo te ognuno si dovrebbe suonare le cose sue o giuro che ti vengo a cercare con Zorro travestito da Caporabball e due taglialegna Lucani travestiti da Pulcinella e ti sottoponiamo ad una Romanissima "stira"...
Un caro saluto
Andrea[/quote:4066ffc803]
Egregio Andrea.
Come tu ben sai da qualche decennio in avanti la tradizione la "impongono" e la sponsorizzazno gli etnomusicologi.
Guai a sentire qualcosa di diverso come se la società si dovrebbe cristallizzare.
Così sembrerebbe suonare male una montemaranese con pelle naturale ... avrei da ridire.
Faccio un esempio pratico:
nel 2006 ho visto 4 concerti dei maestri della cultura popolare (premio 2005) Cantori di Carpino.
Ebbene i tamburelli utilizzazti erano ben diversi così come la tecnica esecutiva.
In particolare l'esebizione in contesto accademico era con tamburello
di pellaccia credo anche inumidita sonagli che non disturbavano
la battente ...
Di conseguenza oggi si va avanti o si torna indietro a seconda delle
circostanze.
Un mio amico recentemente ha scritto la sua tesi sulla mm
ebbene, io gli ho consigliato di essere trasparente altrimenti
le strofe che riguardano il clarino
si sarebbero trasformate in ....ino (dicesi fellatio)
cosi come sulla ciaramella, all'uopo
una diventa una piccola "valle di fuoco".
Scusa, a me fa sorridere dire questa si suona con questi materiali
e quest'altra con quest'altri... non in assoluto ovviamente.
Sarebbe come dice il mm-se negare l'esistenza dello stereo in macchina
Un ultima: cosa intendi per suono Scuro
A te la replica, se vuoi ovviamente.
Cari saluti.
P.S. grazie per le mazzate al mm-se e grazie ancora
per la distinzione tra C..balli e Pull ..lle,
In Campania ce ne sono tante ed ognuna con carattere e personalità diverse. Vedi quella della Zeza, di Acerra, Di Pagani...
L'olandese insegna ...
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sottolineo di nuovo la maggiore versatilità del tamburo sintetico. secondo me é importante la praticità . Anche a me, piace il ciuccio, e tengo stipata e lucidata la varda (il basto) con i pennacchi rossi e gialli, ma é senza dubbio più comoda l'automobile. capito ! Ci credo che per la tammurriata o il ballo 'ncopp'o tambur' serve un tamburo specifico. come per la tarantella quello sintetico. per la pizzica invece ho visto ariacorte suonarne anche di sintetici, ergo anche la pizzica si sta modernizzando. in ultima analisi, suonare il tamburo con la mano sinistra é l'unico modo, ad esempio, per portare un tempo di valzer senza sfasare.