Le tante tecniche di suonare un tamburello

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Frag
Messaggi: 331
Iscritto il: 10 dicembre 2005, 21:19
Località: Sava (Ta)
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Messaggio da Frag »

Ma cos' ho fatto di male?????
CarloTrono
Amministratore
Messaggi: 977
Iscritto il: 11 maggio 2003, 11:06
Località: Copertino (Lecce)
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Messaggio da CarloTrono »

possiamo evitare di rovinare ogni discussione con OT non richiesti? Grazie
fra poco verrà  implementato il regolamento del forum. Uomo avvisato...
laperuginapizzicata
Messaggi: 115
Iscritto il: 5 aprile 2009, 15:21
Località: Perugia
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Re: Le tante tecniche di suonare un tamburello

Messaggio da laperuginapizzicata »

Non sono una tamburellisa!
Ho due tamburi buoni (uno di Giannone che mpiace sempre meno e una stupenda tammorra muta di Mesciu" Nino di Nociglia con i quali faccio un'insiemelimitatissimo di ritmi chebastano per quelloche voglio fare (io sono pianista di solito e non suonerei mai un tamburello in pubblico se non per fare qualcosa di mio).
Vorrei tentare di descrivervi la tecnica con cui ottengo la mia specie di terzina da pizzica.
Tengo il tamburell con la mano destra, lo tengo più fermo che posso, mentre con la sinistra eseguo una serie di movimeni di dita del tipo pollice-medio-indice-medio ecc.
Qualcuno di voi saprebbe se qualche sonatore salentino (utilizzo la definizione in senso largo) abbia questa tecnica o qulcosa di simil?
Se la volete vedere potee ascoltare una mia rielaorazione (con testo diverso e melodia voutamente privata di una parte) della "Pizzica di Cosimino" che ho intitolat "Fici nna nave.
Scusatela curiosità, a presto, saluti da Perugia,
Valentina.
Damiano
Messaggi: 528
Iscritto il: 10 novembre 2003, 22:10

Re: Le tante tecniche di suonare un tamburello

Messaggio da Damiano »

Di tecniche tradizionali, se vogliamo parlare solo di Basso Salento, ce ne sono almeno (di quelle che ho visto io) sei o sette.... Se uno è fortunato a Torrepaduli può vedere qualche anziano che suona in maniera particolare (intendo diversa dalla solita terzina). A Gagliano del Capo (estremo tacco d'Italia) esiste una tecnica a sè, tanto per dirne una, poi io, reduce da Galatina, ho visto un anziano (chi sa se poi fosse "autentico" o meno) che suonava una specie di duina con la punta delle dita, nè più nè meno che Gianforleo di Villa Castelli...

A presto, Damy
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