Protocollo di intesa: parliamone

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CarloTrono
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Protocollo di intesa: parliamone

Messaggio da CarloTrono »

Venerdì 24 Marzo si terrà  alla libreria Idrusa di Alessano un importantissimo dibattito durante il quale verranno presentate alcune proposte concrete per la salvaguardia e la fruizione del patrimonio musicale di tradizione orale del Salento. Chi si é perso la news può leggerla cliccando qui:
http://www.pizzicata.it/modules.php?op= ... le&sid=464

Di particolare importanza, fra le proposte, é il protocollo di intesa ideato da Donato Margarito. Tale protocollo potrebbe essere una importante chiave di volta per smuovere finalmente qualcosa, in attesa di un impegno più strutturato da parte delle massime istituzioni territoriali (ovvero, in attesa della legge regionale sulla tutela). Tutta la webcommunity é caldamente invitata a partecipare al dibattito.

Possiamo già  iniziarne a parlare qui. Il testo del protocollo é disponibile nella news sopra citata. Vi invito a discuterne insieme.
pisa l'oru, pisa lu chiummu, pisa cchiu l'onore de tuttu lu munnu !
giannino
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Messaggio da giannino »

Il protocollo d'intesa mi sembra molto interessante, ed addirittura inquietante nel punto in cui si riferisce alla lenta ma inesorabile agonia della storia "bassa" ossia delle tradizioni, del linguaggio, degli usi e dei costumi che per secoli hanno regolato la vita delle nostre popolazioni e che la modernità  (ma anche Maria de Filippi ha le sue colpe) sta pian piano cancellando.

A mio parere però, ci si scontrerà  parecchio, ed in particolare su questi punti:

- Cosa raccogliere? (ossia da dove cominciare? Concentrarsi di più sui canti, sulle musiche, sui reperti materiali)...ecc.ecc.

-Dove raccogliere? La provincia di Lecce ha 99 comuni, ognuno dei quali portatore, attreverso i suoi anziani, di diversi tipi di "cultura tradizionale". Se poi consideriamo che non si può limitare questo tipo d'indagine alla solo provincia di Lecce, e che anche altre zonde del "salento" e della Puglia sono infinitamente degne di essere esplorate e salvaguardate da questo punto di vista (molte zone di grande interesse storico antropologico hanno già  distrutto, col progresso, quasi ogni traccia del loro passato tradizionale) come orientarsi sui luoghi di maggior interesse?

- I fondi. Chi li sgancia? E qui in molti si faranno indietro

- Le persone. Chi ricerca? E qui molti si scanneranno, visto che la pagnotta é quella e dove mangiano 5 non mangiano 30.

Scusate il mio pessimismo...é storico prima che cosmico (reminiscenze Leopardiane)

PS: non voglio sminuire col mio post l'utilità  del protocollo e tantomeno del dibattito...il contrario!!! Volevo solo elencare alcuni punti che potrebbero essere discussi anche nel dibattito, a cui purtroppo penso di non poer partecipare.
Giovanni Semeraro
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Caro Carlo,

ottima e meritevole iniziativa. Tuttavia, poichà© per mestiere mi occupo di sviluppo, economia, e scienze sociali in genere, l'esperienza e lo studio di best practices (anche all'estero) hanno dimostrato che iniziative di questo genere hanno successo, ossia, risultano essere autonome, durevoli e profittevoli (sotto il profilo socio-culturale), solo se basate su in criterio imprescindibile: [b:7a5ad8f64e]l'autosostenibilità [/b:7a5ad8f64e].

In termini molto semplificati, questa attività  dovrebbe, almeno in parte, autofinanziarsi. Sono consapevole del fatto che questa impostazione non collima con l'attuale sentire di noi meridionali (abituati per anni ai "finanziamenti a pioggia" che hanno prodotto solo cattedrali nel deserto o "inaugurazioni sterili" utili solo alla produttività  elettorale di una certa classe dirigente), ma tutti gli studi su questa materia (reinseminazione culturale, reinnesto, animazione culturale, conservazione del patrimonio culturale, ecc...) hanno dimostrato (in termini statistici, ovvviamente) che l'autososstenibilità  é condizione necessaria (ma non sufficiente) al successo.
La musica "popolare" è la colonna sonora dell'identità di un popolo.
raheli
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Messaggio da raheli »

Cercherò di venire.
Ciao,
RR
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

Ci sarò.
betsabea
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Messaggio da betsabea »

Bravi! Bene!
In bocca al lupo!!!!!!!!
Maruko_KuFu
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Messaggio da Maruko_KuFu »

[i:6111317f55]Piter Ghebriel[/i:6111317f55]... Ma che mi centra?!?

Comunque, quello di poche ore fa (mo sono le 3e41) é stato, per me, la prova che i l mondo e varissimo. Come nelle sette di Las Vegas ci sono quelli che credono nei matrimoni lampo consumati in motel/casinò stile Pippi Calzelunghe... col prete vestito da Luciano Moggi e il cherichetto con la maglia di Candelà . Ossimoro di vita figurata.

C'é sempre la possibilità  di incontrare gente che lotta fino alla morte per sostenere che due più due fa cinque. Speriamo perdano presto, perche di perdere perdono.

Ragazzi, quando alla soggettività  viene fatto posto alla incompetenza convinta... beh, io divento un militante partigiano.

L'incomunicabilità  dell'artista (come ha detto uno degli uomini politici, forse riferendosi a me, o, più probabile, a qualcuno come me) non é poi tanto grave: basta trovare l'interprete.


Menomale che ci addormenteremo con le dolci e rassicuranti parole cantate ascoltate pochi attimi fa.


Ne sono sicuro. E' questione di tempo.

Bonanotti mastri du continenti... autru chi terra ferma... era chiu fermu ammenzu o mari forsi???

Muro, 3e59. L.M.B.
pjraptus
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Messaggio da pjraptus »

Scusate, siccome non son potuto venire, e mi sarebbe interessato non poco,
qualcuno può essere così gentile da portarmi a conosciensa di ciò che si é detto/fatto/deciso, nella riunione?

Grazie a nome di tutti gli interessati, ma soprattutto a nome mio.
"...pindinguli pindanguli mpinnia sutta a l'anche te lu nonnu mia.....
raheli
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Messaggio da raheli »

Venerdì sera sono stato all'Idrusa, per ascoltare.
Purtroppo non sono riuscito a trattenermi dall'intervenire e come mi accade spesso sono anche stato frainteso da alcuni. Colpa mia che non so sintetizzare.
Forse però Margarito ha capito quello che volevo dire.
Quello che penso io, le mie impressioni circa l'incontro di venerdì sera, sono reperibili nel blog di aramiré
http://aramire.splinder.com/
Qua dirò soltanto che concordo con Maruko. La cosa migliore é stata la prosecuzione da Cardillo, con musica e canti. Però va detto anche che l'incontro all'Idrusa é stato un segnale di luce, per quanto flebile.
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Caro Avvocatista,
é da anni che la ricerca sulla musica popolare di tradizione si "auto-finanzia". Il finanziamento pubblico servirebbe a "potenziarla", estenderla a più zone, approfondire le ricerche, migliorare le attrezzature e, cosa altrettanto importante, creare spazi di "ascolto" da parte del pubblico e del popolo dalla cui storia quella musica proviene...

ciao

Daniele

[quote:40740434d6="Avvocatista"]Caro Carlo,

ottima e meritevole iniziativa. Tuttavia, poichà© per mestiere mi occupo di sviluppo, economia, e scienze sociali in genere, l'esperienza e lo studio di best practices (anche all'estero) hanno dimostrato che iniziative di questo genere hanno successo, ossia, risultano essere autonome, durevoli e profittevoli (sotto il profilo socio-culturale), solo se basate su in criterio imprescindibile: [b:40740434d6]l'autosostenibilità [/b:40740434d6].

In termini molto semplificati, questa attività  dovrebbe, almeno in parte, autofinanziarsi. Sono consapevole del fatto che questa impostazione non collima con l'attuale sentire di noi meridionali (abituati per anni ai "finanziamenti a pioggia" che hanno prodotto solo cattedrali nel deserto o "inaugurazioni sterili" utili solo alla produttività  elettorale di una certa classe dirigente), ma tutti gli studi su questa materia (reinseminazione culturale, reinnesto, animazione culturale, conservazione del patrimonio culturale, ecc...) hanno dimostrato (in termini statistici, ovvviamente) che l'autososstenibilità  é condizione necessaria (ma non sufficiente) al successo.[/quote:40740434d6]
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Sono pienamente d'accordo con le riflessioni di Raheli. Solo su una questione non mi convince: mi sembra che il protocollo sia aperto non solo all'istituto Diego Carpitella, ma anche ad altri enti e alle stesse associazioni (quindi, anche i gruppi musicali...). Non é che io abbia parenti o amici da difendere in quell'istituto, ma se la attività  di questo si inquadra in un progetto organico come quello abozzato nel protocollo di Margarito, perché preoccuparsi tanto?
In generale, il protocollo mi sembra un buon inizio verso un programma più articolato, organico e con il coinvolgimento di tutte le espressioni rappresentative della ricerca e della riproposta.
Avvocatista
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Messaggio da Avvocatista »

Caro Friscu,

sono perfettamente d'accordo, tanto é vero che affermo che:
[quote:c284655003]
...questa attività  dovrebbe, [b:c284655003]almeno in parte[/b:c284655003], autofinanziarsi.
[/quote:c284655003].

Benvenga il contributo finanziario della Comunità , a patto che tale contributo sia rispettoso degli obiettivi originari dell'iniziativa e che sia in grado di mobilitare - nella stessa direzione - tutti i "portatori d'interesse": ricercatori, fruitori, musicisti, amministratori, politici....

I contributi della Comunità , però, sono elargiti da entità  fisiche e quando queste persone vanno a negoziare con portatori d'interesse, l'andamento della negoziazione varia al variare del "potere negoziale" degli altri soggetti in campo.

Mi spiego, se andassi a chiedere soldi con il cappello in mano e tante buone idee, avrei un potere negoziale quasi nullo e il soggetto elargitore potrebbe essere tentato di adottare un "comportamento opportunistico" (come insegna la Teoria dei Giochi), ossia orientare l'iniziativa a suo vantaggio.

Se, invece, andassi a chiedere soldi con tante buone idee e un tesoretto in mano, avrei un potere negoziale ben diverso, quindi, potrei far valere gli interessi dell'iniziativa e quelli degli altri portatori d'interesse.

Spero di aver spiegato meglio il mio pensiero.
La musica "popolare" è la colonna sonora dell'identità di un popolo.
raheli
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Messaggio da raheli »

[quote:11f3e492ad="friscu"]Sono pienamente d'accordo con le riflessioni di Raheli. Solo su una questione non mi convince: mi sembra che il protocollo sia aperto non solo all'istituto Diego Carpitella, ma anche ad altri enti e alle stesse associazioni (quindi, anche i gruppi musicali...). Non é che io abbia parenti o amici da difendere in quell'istituto, ma se la attività  di questo si inquadra in un progetto organico come quello abozzato nel protocollo di Margarito, perché preoccuparsi tanto?
In generale, il protocollo mi sembra un buon inizio verso un programma più articolato, organico e con il coinvolgimento di tutte le espressioni rappresentative della ricerca e della riproposta.[/quote:11f3e492ad]

Caro Daniele,
o non mi spiego io o non hai capito tu.
Sicuramente la prima.
1) Il protocollo proposto da Margarito é cosa buona.
2)Pellegrino e Blasi l'hanno contestato, quindi probabilmente non si attuerà .
3) Il protocollo proposto da Margarito dovrebbe essere il punto di partenza per una gestione organica a 360° della questione "musica salentina" che preveda incentivi da parte dell'Amministrazione IN OGNI DIREZIONE.

Esempi: ricerca sull'inserimento delle trombe tirolesi come bordone dei canti alla stisa, ricerca sulle fonti tradizionali salentine, analisi dell'influenza dei richiami alle galline sulle tecniche di canto salentine, notte della taranta, pubblicazione delle fonti, riproposta "a ricalco", studi sulle influenze dello sciamanesimo siberiano sulla transe estatica dionisiaca, il digeridou nella musica tradizionale del Salento, incentivi ai gruppi di riproposta, analisi della capoeira in relazione alla scherma di torre paduli, ecc. ecc.

Dopodichà© le cose più serie, forse, andranno avanti, quelle più strampalate, probabilmente, no.
Oggi la notte della taranta assorbe tutto. E tutti noi siamo più poveri, oltre che di incentivi concreti, anche e soprattutto DELLA POSSIBILITA' DI CONFRONTO E RIFLESSIONE con altri che seguono altre vie.
Ecco perchà© la cosa deve essere gestita nel suo insieme.
Ecco qual'é il problema.
Se un incentivo alla ricerca ci fosse sarebbe una cosa buona, ma sarebbe comunque solo un primo passo.
Mi piacerebbe poter ascoltare sia gruppi che fanno la riproposta a ricalco (che oggi non ci sono) sia gruppi che fanno seriamente contaminazione (che oggi si contano sulle dita di una mano monca di tre dita), sapendo che entrambe le vie sono sostenute e incentivate; mi piacerebbe poter consultare i lavori di ricerca di Gigi Mengoli senza sentirmi in colpa se mi regala un CD, perchà© so che la Provincia l'ha sostenuto economicamente.
Tutto fa parte del fenomeno musica salentina.
La differenziazione dell'offerta arricchisce tutti.
Tutto il mondo ha gli occhi sul Salento e la nostra Amministrazione spinge solo su uno spettacolo di nani e ballerine che mi fa vergognare di essere salentino. E' normale questo? Per me assolutamente no. I vecchi muoiono e noi per il terzo anno ci sorbiamo Sparagna. Questa é la vera fissità , la vera cristallizazione di cui i puristi vengono accusati. Quali puristi? Io non ne conosco manco uno. E tu?
Sono stato chiaro?
DanieleMorciano
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Messaggio da DanieleMorciano »

Caro Roberto,
non avevo capito bene, rileggendo meglio le tue riflessioni su aramire.splinder.it (lo avevo fatto troppo velocemente) ora capisco. Mi ritrovo d'accordo, questa volta anche sull'egemonismo di questa "macchina di spettacoli" che é diventata la Notte della T. Bisognerebbe sentire le "ragioni" di Pellegrino e Blasi, a questo punto.

Puristi, non puristi ecc....solo "stereotipi" per chi non ha voglia e coraggio di confrontarsi...
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